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Autore: Dorobestiola    08/12/2012    1 recensioni
Quando un amore finisce, restano sempre ricordi, belli o brutti che siano.
"Si erano aggrappati disperatamente l’uno all’altro, cercando di portare avanti un amore clandestino, qualcosa che agli occhi degli altri non andava bene."
[Questa storia ha partecipato al Matrioska Multicontest indetto da Deidaradanna93 sul forum di EFP, piazzandosi quinta]
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akasuna no Sasori , Hidan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Autrice: Silver Wings
Sezione: #6
Titolo: Ricordi, solo ricordi.
Sottotitolo: Torna qui e stringimi ancora.
Tipologia: one shot
Rating: arancione
Personaggi principali: Akasuna no Sasori, Hidan.
Pairing: Hidan/Sasori
Genere: malinconico, drammatico, romantico.
AU: sì Avvertimenti: OOC, Crack Pairing
Note dell’autore: seconda fiction per il mio primo contest!!
Introduzione: quando un amore finisce, restano sempre ricordi, belli o brutti che siano.


 

Ricordava ancora il suo sapore.
Erba, fumo, colori a tempera e cose bagnate.
Era uno studente del secondo anno della facoltà in cui insegnava, quella di arte; Sasori, si chiamava, ed era appena diciannovenne. E lui, invece, era un uomo fatto, con tredici anni di differenze alle spalle. Un bell’uomo chiamato Hidan.
Non avrebbero potuto essere più diversi.
L’unica cosa che avevano in comune era il fatto che fossero entrambi maschi, e non era certo un punto a loro favore.
Ricordava benissimo ogni sua espressione, anche mentre facevano l’amore.
Aveva un viso dolce e il naso leggermente all’insù. Era un vero peccato che tenesse sempre lo sguardo basso e gli occhi chiusi. Stava a testa alta solo quando dipingeva; quando la sua arte fluiva libera dalle sue dita e scorreva con lo sguardo nocciola la tela.
Ricordava perfettamente il suo modo di vestirsi.
Jeans usati, di quelli che si trovano senza problemi sulle bancarelle dei filippini.
Felponi, sia d’estate che d’inverno. Grigi, neri o rossi.
Scarpe basse, come le All Star, ma di marche sconosciute.
Insomma, uno di quei ragazzi come se ne vedono ovunque; quel tipo di ragazzo che ti passa accanto, ci sbatti e nemmeno te ne accorgi, gli chiedi scusa e il giorno dopo non ti ricordi più che faccia avesse.
Ricordava perfettamente il suo colore di capelli.
Rosso fuoco.
Una sfumatura inesistente, in teoria. Ma in tutte le sue foto d’infanzia aveva li aveva così, vermigli. Era il suo colore naturale. Era stato quello a colpirlo, quel giorno: quella testa rossa in mezzo a quella marea di finti biondi e castani spenti. Il taglio degli occhi decisamente coreano. Ma le pupille color cioccolato erano comunque visibili, e anzi erano la terza cosa a risaltare, dopo l’incarnato pallido.
Ricordava bene il suo modo di fare, le sue dita sottili sempre sporche di colore. Il suo sorriso e l’odore di trementina che conservava sempre sui vestiti.
Ricordava chiaramente che Sasori aveva una paura folle e irrazionale dei tuoni, dei fulmini e della pioggia in generale. Aveva il terrore del buio e di rimanere solo.
Tutto sommato era solo un bambino innocente, la foglia non caduta dall’albero chiamato infanzia. Pasticciava con i colori, si vestiva sempre uguale, sorrideva tantissimo e si spaventava di tutto. Era Sasori, il ragazzo di cioccolato, fiamme e acrilici.
Eppure, sotto alcuni aspetti, era tutto tranne che un bambino. Il vero Sasori era fragile e malinconico, la felicità esterna era solo una maschera per attirare la gente e non essere lasciato da parte.
E Hidan, Hidan l’aveva scoperto. In sette mesi di relazione erano entrambi cambiati.
Nonostante tutto, si erano amati. Si erano comparati a vicenda; avevano sorriso, pianto e fatto l’amore.
Si erano aggrappati disperatamente l’uno all’altro, cercando di portare avanti un amore clandestino, qualcosa che agli occhi degli altri non andava bene.
Nonostante tutto, erano riusciti a sopravvivere, e ora avevano quei ricordi su cui piangere sopra.
Nonostante tutto, era finita.

*FINE*

   
 
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