Si torna a casa !

Finalmente, dopo mille avventure e combattimenti estenuanti, una pausa !
Sono tornato a casa e mi sembra di essere ridiventato bambino: quel monello pasticcione che aveva solo bisogno di un po' di fiducia e di amici.
Sorrido e metto la mia borsa sul letto.
Poi mi sdraio, guardando il soffitto. Sono cambiate tante cose da allora.
Guardo la foto del Team 7 che ho sopra il comodino. Quello era il periodo più bello della mia vita.
Ma mi ricorda anche il più triste.
Sasuke ...
Mi domando sempre dov'è il mio amico, il mio fratello. Lo vorrei di nuovo al Villaggio, come una volta.
Ma non è possibile. Neppure i miei sentimenti sono ancora quelli di un tempo, sono cresciuto.
Ho sempre pensato che Sakura fosse la mia anima gemela.
Ma adesso non ne sono più tanto convinto. Sono confuso.
Il mio cuore è un groviglio pieno di nodi da sbrogliare.
Cominciamo con il più semplice...
Prendo il taccuino a forma di rana ed esco. C'è una persona che non saluto da troppo tempo ...
Compro un mazzo di fiori bianchi e vado al cimitero.
Maestro Jiraiya ... Mi siedo davanti alla sua lapide. Mi manca da morire.
Comincio a parlargli, sperando che riesca a sentirmi. Gli racconto tutti i miei problemi e i miei dubbi.
Ad un certo punto, non riesco più a trattenere le lacrime.
Piango, singhiozzando piano.
Una voce mi chiama da dietro:"Naruto-kun ..."
Mi volto, colto in flagrante. Hinata mi guarda, preoccupata.
Asciugo le ultime lacrime rimaste e mi alzo: "Hinata, che ci fai qui ?" le chiedo.
Lei arrossisce e guarda a terra: "Sono venuta a trovare mio zio ..." Chi era lo zio di Hinata ? Zio, zio ...
Poi mi ricordo. Il padre di Neji.
"Ah ..." commento, battendo un pugno sul palmo della mano. "Ora ricordo !"
"E tu ... cosa c'è che non va ?" mi domanda lei, imbarazzata.
Sorrido. Sempre dolce e sensibile, come al solito. Nemmeno la guerra ed il dolore riescono a cambiarla.
"Sono venuto a salutare l'Eremita Porcello ... Gli ho raccontato un po' di storie." Cerco di smorzare la tensione.
Ma sento un nodo alla gola, sappiamo entrambi cosa dobbiamo dirci, di cosa dobbiamo parlare ...
Hinata giochicchia con le dita, nervosa.
Le chiedo se ha voglia di sedersi con me su una panchina lì vicino e lei accetta.
Ha ancora il viso rosso, ma le sue guance si infiammano ancora di più quando si siede accanto a me.
Comincia a balbettare: "Ah ... Na-naruto-kun .... I-io volev-vo parlarti ..."
Sento l'aria che comincia a raffreddarsi. Ormai è arrivato l'inverno.
Un brivido scuote Hinata, deve avere freddo ... Mi tolgo la giacca e gliela appoggio sulle spalle.
Smette di tremare e mi guarda sbalordita. Le rispondo con un sorriso ampio e sincero.
Lei fa un piccolo sorriso imbarazzato.
"Credo di doverti parlare anche io ..." Mi chiedo da dove abbia trovato la forza di dirlo.
Sento la tensione che sale, ho il cuore che batte a mille per l'ansia. Non voglio dire una cazzata e rovinare tutto, come faccio di solito.
"Hinata ..." Alzo lo sguardo per non incontrare il suo, altrimenti non riuscirei a continuare.
Posso riuscirci ...
Un fiocco di neve cade sul mio naso. Hinata ridacchia.
La guardo e la imito. Mi sembra felice come una bambina alla sua prima nevicata.
Le prendo la mano gelata e cerco di scaldarla.
"Volevo ringraziarti ... per quello che hai fatto per me,nel mio scontro contro Pain ...Sei stata davvero forte !" esclamo.
Lei ribatte: "Anche tu, Naruto-kun ... Io ... non ho fatto nulla di speciale."
"Ma che dici ?! Hai quasi rischiato di morire ... e mi hai fatto venire un infarto !"
Hinata alza la testa e mi guarda negli occhi, come a cercare una qualche verità non detta.
Mi avvicino di più, sto per farle la domanda che mi ronza in testa da parecchio: "Hinata ... Saresti davvero morta per me ?"
Lei sobbalza, sorpresa. Abbassa di nuovo la testa, ma io la blocco mettendole una mano sulla guancia.
Guardami negli occhi ...
Alla fine, dalle sue labbra fuoriesce un debole ma convinto: "Sì."
La lascio e mi metto a riflettere. Io sarei capace di fare lo stesso ?
Sui neri capelli di Hinata cadono bianchi fiocchi di neve. Sorrido e le prendo un ciuffo di capelli.
Lei se ne accorge e mi guarda arrossendo.
Lascio andare i suoi capelli e dico serio: "Non farlo mai più ! Non posso perderti di nuovo ..."
Seguo il mio istinto e mi alzo. La guardo, ha gli occhi pieni di lacrime.
Corro via, prima di dire altre scemenze.
Merda ...