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Autore: GiadaGrangerCullen    08/12/2012    2 recensioni
La neve rallegra gli animi, Mary MacDonald lo sa e l'ha provato sulla propria pelle. Storia nata così, da un momento di felicità e allegria.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mary MacDonald
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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    A Davide,
la persona che mi rende felice ogni giorno! Siamo lontani e purtroppo non posso farti un regalo vero, quindi ti dedico questa storia. E' tutta tua, tutta per te! Buon compleanno, amore mio! <3

    






“È incredibile quanto un animaletto possa fare per far star meglio le persone dall'animo sensibile.” Questo era il pensiero che Mary non riusciva a scacciare dalla sua mente in quel momento. Mentre il suo mondo crollava sotto il peso di una guerra che sembrava non aver possibilità di svolta, mentre notizie di nuove morti e scomparse arrivavano ogni giorno, mentre tutto portava dentro sé un muro di tristezza apparentemente invalicabile, lei aveva scoperto che esistevano ancora la speranza e la felicità. Se avesse confessato a qualcuno cos'era stato ad aprirle gli occhi, probabilmente sarebbe stata presa per matta, ma nel profondo credeva che per sopravvivere a quella situazione bisognasse possedere un po' di pazzia. Era stato il suo pappagallino, Cwici, la Calopsite che Sirius le aveva regalato per il compleanno a farglielo capire. Lui e la neve.

Sorrideva, mentre con una tazza fumante di cioccolata sedeva accanto alla finestra per osservare i candidi fiocchi, che lentamente scendevano dal cielo dal colore uniforme, con il suo piccolo amico piumato accoccolato sulle sue gambe. “Come un gattino...” pensò e dovette trattenere una risatina. Era pressoché impossibile descrivere quello che stava accadendo dentro di lei in quel momento: la tristezza, la malinconia e la paura che l'avevano animata fin dall'inizio di quella guerra e che avevano raggiunto il loro apice crescendo sempre più, sembravano essere declinate, come quando si arriva al vertice di una parabola e si inizia a scendere. Oppure si erano solamente nascoste, mascherate, travestite, perché dentro di lei era rinata la speranza, riaccesa dalla tenerezza, dall'allegria e dalla spensieratezza che due cose così semplici e comuni come la neve e il suo animaletto domestico sapevano darle. Dentro lei riaffiorava la gioia di vivere e la voglia di amare senza timore e a quel pensiero nella sua mente si proiettava il viso di Sirius.

Natale si stava avvicinando a grandi passi e lei avrebbe addobbato la casa, avrebbe acceso più luci colorate possibili, avrebbe contribuito a portare un po' d'allegria nel mondo: serviva spirito in epoche di crisi, le persone avevano bisogno di sentire ancora quell'atmosfera di pace e serenità che aleggiava nell'aria nel periodo natalizio ed era palpabile come l'umidità. Era stata quella splendida coltre bianca a ricordargliela, a farle sentire quel senso di nostalgia che le fece capire che è possibile trovare della luce anche nei periodi più bui, a patto che si scelga di dimenticare per un attimo tutte le oscurità.

Avrebbe cucinato una cenetta succulenta per la Vigilia, avrebbe invitato tutti: Sirius, Remus, James, Lily, Alice, Frank e i piccoli Neville ed Harry. Avrebbe organizzato una serata speciale, che avrebbe allontanato da tutti i pensieri tristi. Era fiera del suo rinnovato spirito combattivo, che le aveva ricordato il motivo per il quale era stata smistata in Grifondoro. Possibile che se ne fosse dimenticata? La morte di Marlene aveva resettato tutto, ma ora era giunto il momento di andare avanti: doveva continuare a combattere, perché il loro era uno scopo giusto. Dovevano costruire un futuro migliore, senza persecuzioni, senza odio. Dovevano esserci tolleranza e amore. Era stato Cwici a ricordarglielo con la sua dolcezza senza parole, con il suo affetto sincero fatto di gesti. Lo osservava mentre arruffava le sue piume e diventava tutto pacioccone, tenero come un peluche. Lo guardava spiegare le sue piccole ali e spiccare il volo in quella stanza, fino ad appollaiarsi sull'armadio. Lo guardava e capiva che la forza è data dalle cose semplici.

   
 
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