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Autore: cerconicknamesugoogle    08/12/2012    3 recensioni
Tu ed Angel vi scambiate un'occhiata. Lasciatelo lì, tornatevene alla vostra vita dove lui recita il ruolo di unica incostante. Perchè dovete ripiombarci di nuovo? Perchè deve trascinarvi di nuovo in quel buco di dolore, da cui siete riemersi con molta fatica? È un vostro diritto lasciarlo lì, a parlare coi morti. È un vostro diritto lasciare che si scoli le bottiglie ancora piene che ha attorno. Nessuno potrà dirvi nulla.
Ma non lo fate.
Anzi, vi sedete accanto a lui. Cristo, Jeremiah, perchè lo stai facendo?
Prendete una birra ciascuno e cominciate a scolarvela, fissando silenziosamente la lapide bianca dove spicca il nome di vostro fratello, sotto all'incrostazione della neve.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Jeremiah, cammini velocemente.

Accanto ad Angel, il fratello minore di cui vai segretamente orgoglioso per la sua carriera di soldato. Non ti piace dimostrarglielo, il rispetto che provi nei suoi confronti. Lo trovi insensato, un gesto orribile di cui potete fare a meno entrambi. Dopotutto tu sei il più bravo di famiglia, anche se questo vuol dire essere un cittadino che non è mai stato beccato a fare quei cattivi affari di cui ti macchi nel campo dell'immobiliare. Comunque, tu e lui camminate a passo svelto. Un po' per la neve, per il freddo che è calato su Detroit. Un po' perchè siete preoccupati, perchè volete smettere all'istante di esserlo e tornare a celebrare la viglia di natale con le vostre famiglie, felicemente unite nello stesso salotto. Ma non c'è natale senza Bobby. Non c'è mai stato. Era l'unica festività in cui, prima della morte di vostra madre, si faceva vivo per festeggiare assieme ai suoi tre fratelli. Tre. Quanto fa male ricordarlo, Jeremiah?

Ricordare il giorno di Natale di due anni prima. Cazzo, c'erano tutti allora. Tua moglie, le tue figlie. C'era tua madre, vestita elegantemente per la festa, che ti rimproverava quel vizio di tenere la bocca aperta. C'erano i tuoi fratelli, pronti a far sgorgare dalle proprie gole insulti e barzellette che no, le tue figlie non avrebbero dovuto sentire. C'era Angel, soldato con le ferie. Quale cazzo di soldato fedele alla patria se ne torna a casa per Natale?
Quanto cazzo era basso quel suo spirito patriottico? Ma tanto Angel lo aveva sempre detto. Aveva sempre ripetuto che se faceva quello che faceva era perchè così poteva sparare e picchiare qualcuno, sfogando la sua rabbia in qualcosa di un po costruttivo.
Tsk. Produttiva la guerra.
Tsk. Eveline però non era contraria. Eveline coglieva ogni singola sfumatura dietro all'atteggiamento di quel soldato. E se lei gli lasciava fare quel mestiere, allora doveva essere la cosa giusta.

A natale arrivava Jack, anzi, alla vigilia. Merda. Lo senti, Jeremiah? Un coltello puntato nelle tue viscere si diverte a girare, allargando quella ferita a cui mancava poco, poco, per essere rimarginata. Cazzo, è passato un anno, hai una famiglia ed un lavoro che una volta tanto è legale. Smettila di sentirti così. Smettila di sentire gli occhi pizzicare ogni volta che pensi a lui. Al cucciolo, al più piccolo.
È morto, Jeremiah. È morto mentre tu ed i tuoi fratelli giocavate a fare i giustizieri.

E poi c'era Bobby. Cazzo, manca Bobby. Ma tanto tu ed Angel sapete dov'è, ora, non è così?
Vi addentrate nel cimitero. Oltrepassate lapidi di sconosciuti, senza nemmeno prestar loro attenzione. Eccolo, è lì. Lo vedi e capisci perchè tu ed Angel non andrete mai avanti.
No, lo avevi già capito, ora ne hai solo la conferma.
Non potete lasciarvi Eveline alle spalle, non potete lasciare Jack in quell'archivio chiamato passato, perchè lui non lo fa. Lui, seduto a terra, davanti alla lapide del cucciolo. Birra in mano, bottiglie vuote attorno al suo corpo. Maledetto, fottutissimo, Bobby.Il leader. Il capo che prendeva le scelte più difficili. L'uomo duro, espulso da oltre sessanta partite di Hockey per la sua mania di usare le stecche sulla testa degli avversari. Lui, Bobby. Cazzo, era pure finito dentro. È lui quello tosto. È lui quello che se ne frega di tutto e tutti. E allora per quale fottutissima ragione è lì? A piangere davanti alla lapide del frocetto? A bere, ad ubriacarsi per perdere coscienza di quell'archivio comunemente chiamato passato?

<< Bobby >> Lo chiami << Bobby cazzo, sei ubriaco >>

<< Non sono ubriaco >> Borbotta lui di risposta, dopo un lungo sorso di birra.

Tu ed Angel vi scambiate un'occhiata esasperata.

<< Avanti fratello, c'è una festa di natale dov'è richiesta la tua presenza. >> Dice Angel.

Siete un passo dietro l'unico fratello bianco che t'è rimasto. Lui non vi parla guardandovi, ma fissa continuamente la lapide di marmo davanti a sè. Cosa che tu vorresti evitare di fare, ma che alla fine non puoi impedirti. << Non m'interessa, voi andate >>

<< Cazzo Bobby, avanti, le mie figlie ci tenevano >> Cerchi di farlo ragionare, ma lui scuote la testa,

<< Era la sua festa preferita >> Pronuncia quelle parole esattamente come un assassino infila un coltello affilato nel tuo petto.

<< Diceva sempre che non gliene fregava un cazzo di che cosa fosse successo durante il resto dell'anno, o in che cazzo di casini fossimo finiti. Lui ci voleva a tavola, con Eveline, a festeggiare il Natale. Lui ci voleva vicini a natale >>

Se lo ricorda. Fottutissimo Bobby. Tu ed Angel vi scambiate un'occhiata. Lasciatelo lì, tornatevene alla vostra vita dove lui recita il ruolo di unica incostante. Perchè dovete ripiombarci di nuovo? Perchè deve trascinarvi di nuovo in quel buco di dolore, da cui siete riemersi con molta fatica? È un vostro diritto lasciarlo lì, a parlare coi morti. È un vostro diritto lasciare che si scoli le bottiglie ancora piene che ha attorno. Nessuno potrà dirvi nulla.

Ma non lo fate.

Anzi, vi sedete accanto a lui. Cristo, Jeremiah, perchè lo stai facendo?

Prendete una birra ciascuno e cominciate a scolarvela, fissando silenziosamente la lapide bianca dove spicca il nome di vostro fratello, sotto all'incrostazione della neve.

<< Vi ricordate quando, a quindici anni, Eveline lo scoprì ad aver rubato quel cd dal negozio dietro l'angolo? >> Chiese d'un tratto Angel << Fu esilarante >> Riprese << Nostra madre lo afferrò per un orecchio e lo trascinò per tutta la strada fino al negozio. >> Un mezzo sorriso affiora sulle tue labbra, Jeremiah. << Già >> Dici << Lo obbligò a chiedere scusa al negoziante. E noi ci nascondemmo dietro alla vetrina, per poter vedere quella scena >> Anche Bobby ora ride. Vedi di sfuggita i suoi occhi rossi, piegati dalla malinconia, e ti rendi conto che è così che deve passare la viglia di Natale. Tu ed i tuoi fratelli. Perchè sai che Jack, da qualche parte, vi sta ascoltando. Cazzo, ci credete davvero tutte e tre, in questo.

<< Vi ho mai raccontato di quando tornai a casa e lo trovai disteso sul suo letto, mezzo rincoglionito dalla crack? >> Domanda Angel. Si, ti ricordi di quell'evento.

Eppure vuoi risentirlo, improvvisamente.

<< Potresti raccontarcelo di nuovo? >> è Bobby che lo chiede. Ed Angel annuisce.

 

Diceva sempre che non ne prendeva tanta, che non ne fumava quantità eccessive. Eveline lo aveva ripreso più volte ed era stata brava, come sempre. Pareva che lo avesse fatto smettere, che avesse tolto a quel sedicenne rock-ettaro la voglia di fumare. Quel pomeriggio lei era al lavoro ed Angel fu il primo a rientrare in casa, un'ora dopo Jack di rientro dalla scuola dove non si era presentato.
<< Ehi ragazzino, sono arrivato >> Urlò Angel, sbattendosi la porta alle spalle. Non si preoccupò della risposta mancata, mentre si toglieva le scarpe ed il cappotto.
<< Ehi, fanculo. Ti sei dimenticato di pulire i vetri. Mamma s'arrabbierà. Ehi! >> Non ottenne alcuna risposta. Urlò il nome del minore, all'imboccatura delle scale, prima di cominciare a salire i gradini.
Quel deficiente avrà quelle cazzo di cuffie nelle orecchie e non mi starà nemmeno sentendo. Pensò. Arrivò in cima alle scale e svoltò verso la camera del fratello. Da lontano, scoprì la porta socchiusa.
<< Ehi >> Disse entrando di scatto come faceva spesso, per divertirsi a vederlo sobbalzare dalla sorpresa. << Ma che.. >> Domandò a mezza voce, scoprendolo in
quello stato. Steso sul letto, come addormentato. Addosso quella giacca nera che metteva per sentirsi un figo, e quei jeans con tanto di catena che Angel detestava. Okay, poteva quasi passare che stesse dormendo normalmente.
Ma, cazzo, Angel faceva sempre un casino fottuto entrando in casa e nessuno, nessuno, continuava a dormire così tranquillamente in quel caso. E poi quella sostanza.
Crack.
Cazzo, s'era fumato di nuovo la crack.
Fottutissimo coglione, Cracker Jack.
<< Jack >>
Sbottò Angel, avvicinandoglisi velocemente. Agitandolo per le spalle, prendendo a schiaffi quel suo viso da fatto.
Quando il ragazzo aprì gli occhi, sbattendo le palpebre pesantemente riuscì solo a cogliere poche parole.
Qualcosa come “arcobaleno” e “Michigan”. Poi l'altro ripiombò nell'insonnia ed Angel si decise a chiamare un'ambulanza.Quello fu il giorno in cui Cracker Jack quasi perse la vita.

 

Angel chiude le sue labbra, lasciando che il silenzio cali tra voi tre.
Bevete un lungo sorso di birra, sollevando la bottiglia quasi contemporaneamente.
<< Gli salvasti quel culo bianco che si ritrovava >> Dici, Jeremiah.

<< Lo puoi ben dire. >> Annuì Angel

<< Gli abbiamo tutti salvato il culo un mucchio di volte >> Commenta d'un tratto Bobby. Gli occhi sempre più rossi << Quel piccolo frocetto si metteva sempre in guai più grossi di lui e toccava a noi tirarlo fuori >>

Annuite, tu ed Angel. È vero. Una volta Jack si era buttato in una rissa contro due ragazzi più grandi di lui, era toccato a Bobby aiutarlo. Una volta gli mancava solo un altro voto che non sfiorasse la sufficienza per essere bocciato, gli avevi dato tu ripetizioni.

<< Non è sempre stato così >> Sussurri, Jeremiah. << Jack non era solo un fratellino da levare dai guai. Jack era... >> Fai una pausa, alla ricerca di parole che non lo descriveranno mai per intero. << Lui era un cazzo di rock-ettaro >> Pronunci, alla fine.

Fissi la lapide di marmo in silenzio, mentre gli occhi pizzicano, bastardi traditori quali sono.

Poi, cominci a raccontare.

 

Passeggiavano mano nella mano. Eveline, alla destra Jeremiah ed alla sinistra il piccolo Jack, arrivato da tre mesi. Si stringevano alla donna, sotto alla prima nevicata dell'anno. Passeggiavano per il centro, fra negozi pieni di regali natalizi e luminose insegne pubblicitarie. Jeremiah era il solito bambino curioso. Fissava ovunque, scrutava ogni singolo passante senza ritegno, alla ricerca dei più piccoli dettagli. Nella sua testa, ogni persona gli sfilasse davanti veniva brutalmente etichettata e successivamente messa in un archivio riguardante la categoria creata da lui.
Jack non diceva nulla, in confronto ai mille commenti da parte di quello scemo del suo nuovo fratello nero.
<< Ehi idiota, hai intenzione di palare prima o poi? >> Buttò lì Jeremiah vedendo la sua espressione corrucciata
<< Ehi! >> Esclamò Eveline << Non parlare così a tuo fratello, è chiaro? >>
L'altro annuì, scrollando le spalle..
<< Entro un attimo in lavanderia >> Disse la donna << Aspettatemi qui, è chiaro? Guai a voi se quando esco non vi rivedo >>
I due annuirono all'unisolo, rimanendo poi soli sotto alla neve.
< Allora, perchè non parli culo bianco? >> Domandò Jeremiah
<< Fatti i cazzi tuoi >> Rispose l'altro lanciandogli un'occhiataccia.
<< Sei palloso come fratello, lo sai? >>
<< Io? Tu non tieni mai quella bocca chiusa! >> Continuarono a bisticciare per un po', come fanno due bambini che in fondo in fondo sanno di essere fratelli. Di essere legati dalla stessa madre, anche se non dallo stesso sangue.
Poi, qualcosa li interruppe. O meglio, Jack interruppe quel bisticcio
<< Ssh! Hai sentito? >> Chiese. << Che cosa dovrei... >>
<< Sssh! >> Jeremiah tese le orecchie. In lontananza sentì la musica di una chitarra vibrare vagamente nell'aria.
<< Qualche idiota alla ricerca di soldi, ed allora? >> Jack gli rifilò l'ennesima occhiataccia.
<< Vado a vedere >> Disse, senza preavviso, cominciando a correre nella zona pedonale alla ricerca del musicista. << Ehi fermati idiota! Eveline ci ammazza... >> Gli urlò dietro Jeremiah.
Ma il bambino più piccolo continuò imperterrito nella sua corsa e Jeremiah si costrinse a seguirlo. Lo trovò in pieno centro, davanti ad un uomo a terra che a malapena riusciva a strimpellare due note con quella sua chitarra malandata.
Faceva schifo.
Cazzo, se faceva schifo. Ma Jack ne era incantato.
Jack ci si stava perdendo.
Quello fu il giorno in cui divenne un rock-ettaro.

 

<< è successo davvero? >> Domanda Angel, con lo sguardo costantemente rivolto alla lapide pallida.

Annuisci, Jeremiah << Si, è successo davvero >> Mormori.

Non ti viene da piangere, ora. Non più. Forse c'è qualcosa di sbagliato, in questo.

<< La prima volta che lo vidi lo odiai >> Sussurra Bobby, di punto in bianco.

<< Eravamo già in tre, mi dicevo, possibile che non bastassimo alla mamma? >> S'interruppe a causa dei singhiozzi. << Ho un sacco.. Un sacco di momenti con lui che significano tantissimo. La prima volta che cominciai a parlarci seriamente, senza desiderare di rompergli faccia... O quando lo portai in un bordello per sverginarlo, aveva undici anni >> S'interruppe a causa di una risata amara, che coinvolse anche gli altri due..

<< Cazzo, ho passato abbastanza tempo con lui eppure... Tutte le volte che penso a lui lo trovo lì, sulla neve. E non importa quante altre cose possa avere in testa, la sua immagine.. La sua bocca impastata di sangue i suoi occhi agonizzanti.. è colpa mia. È stata tutta colpa mia. Era un ragazzo, un cazzo di ragazzo, non dovevo coinvolgerlo.. Non dovevo... >>

E vedi Bobby piangere, piangere ed ubriacarsi. Jeremiah, tu ed Angel non potete fare più nulla ora. Jackie è morto e Bobby non andrà mai avanti.

Non può, non ne è capace.

Ma allora perchè non torni a casa, Jeremia? Hai una moglie, hai delle figlie.

Vattene di lì, ora.

No, resti seduto, sotto alla neve.

Sprofondando sempre di più in quell'abisso di dolore ed alcol.

E Jack...

Jack si starà fottendo due angeli in paradiso, contemporaneamente, ridendo ci voi e di questo momento.

 

Vaffanculo, frocetto.



Angolo Wani:
No, non era così che volevo andasse questa one-shot.
Cioè, io mi ero preparata un sacco di flaschback, scritti anche come si deve, e poi quando monto il tutto elimino talmente tanti parti che ne riscrivo altri e riscrivendone altri...
Eeeh, finisce così.
Non è scritta bene, almeno non i flachback.
Ne sono consapevole! E non è nemmeno malinconica quanto avrei voluto che fosse ma, ehi, non sono un genio dlla scrittura D:
Ma mi ero ripromessa di farla e quindi questo è il risultato D:
Ringrazio chiunque la legga e la recensisca, o almeno mi dica cosa ne pensa!
Grazie!

Wani

  
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