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Autore: Malakia    08/12/2012    0 recensioni
La storia si colloca all'incirca a metà film, prima che Todd metta le mani su Turpin e prima che Anthony porti via Johanna dal manicomio. Sweeney e Mrs.Lovett portano avanti tranquillamente la loro "attività" fino all'arrivo di una ragazza misteriosa che cambierà (in meglio o in peggio, a voi l'ardua sentenza) la vita e il destino del barbiere di Fleet Street.
Genere: Dark, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mrs Lovett, Nuovo personaggio, Sweeney Todd
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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La mia migliore fanfiction :°D Enjoy!

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Le cose stavano andando decisamente per il verso giusto, pensò Mrs Lovett impastando energicamente il preparato di uno dei suoi fenomenali pasticci, divenuti da qualche mese a quella parte i più richiesti di tutta la città.
Davvero non poteva lamentarsi, aveva ottenuto tutto ciò che desiderava: il suo negozio andava a gonfie vele, Toby si stava affezionando a lei come ad una vera mamma ( e questo, le faceva immenso piacere, anche se al suo "compagno" non andava molto a genio l'idea di avere un marmocchietto in giro per casa che si scolava tutte le sue scorte di gin )... ma soprattutto, la cosa che la rendeva più felice in quel momento era proprio il fatto di essere riuscita ad attirare l'affascinante signor Todd nelle sue grinfie.
L'idea di utilizzare la carne dei clienti come ripieno per i pasticci era stata sua, e Todd aveva apprezzato questa sua proposta con un'entusiasmo che la aveva sorpresa. Sorpresa per il fatto di essere riuscita a trovare una persona con le sue stesse mire... beh, disse tra se e se passando amorevolmente il mattarello sulla sfoglia sottile e friabile, "Dio li fa e poi li accoppia", forse era destino che quella sciocchina di Lucy avesse fatto la fine che meritava.
Sulle labbra carnose della fornaia si stirò un sorriso pieno di soddisfazione mentre i suoi pensieri vagavano di nuovo in direzione del suo adorato Sweeney. Così bello, con quell'aria misteriosa e quegli occhi penetranti che le facevano gelare e ribollire al tempo stesso il sangue nelle vene. Paura, paura mista ad una profonda e cieca ammirazione, ad un profondo ed incomprensibile amore avvolto in una cappa nera come il cielo di Londra.
Anche se Sweeney aveva cercato di tenere lontano i ficcanaso, purtroppo per lui, nel quartiere si stavano diffondendo varie voci sul loro conto e... anche sulla misteriosa identità di quell'abilissimo barbiere spuntato praticamente dal nulla.
Alcune voci sostenevano che fosse un lontano parente della Lovett, altre, più maliziose e anche più vicine al vero, li dipingevano come una coppia di strani amanti.
Ma nessuna, fortunatamente, tirava in ballo il giovane Benjamin Barker, barbiere omicida rinchiuso in carcere 15 anni prima.
Le cose quindi, andavano decisamente bene... e sarebbero andate ancora meglio, quando Sweeney avesse compiuto la sua vendetta e si fosse finalmente liberato di quel fardello che lo ossessionava così tanto, da lasciarlo spesso insensibile alle sue moine e alle attenzioni che lei gli riservava.
Dopo aver ucciso Turpin, Sweeney si sarebbe riconciliato con Johanna, che sarebbe diventata presumibilmente una "sorellina" per il piccolo Toby.
E poi...
Quando tutto sarebbe stato tranquillo, perfetto... allora Sweeney sarebbe stato davvero suo.

...
..
..
O forse no?
C'era una cosa ancora la turbava.. una cosa della quale non osava neanche parlare a Sweeney per paura che si arrabbiasse di brutto.
Nonostante tutti i loro successi, il loro negozio... era ancora il secondo della città.
Per quanto la carne da loro cucinata fosse tenera, succulenta... unica ( XD ) c'erano persone che si rifiutavano di mangiarla. Entravano nell'emporio una o due volte, prendevano un pasticcio e spesso lo lasciavano a metà, oppure ne divoravano solo l'impasto, lasciando intatta la carne.
Forse queste persone, meno affamate e più abituate della povera gente ad avere della buona carne sotto i denti, si rendevano conto che qualcosa in quei pasticci non andava..?
Qualunque fosse la risposta, era ciò che succedeva in conseguenza a questo rifiuto ad innervosirla.
Questi "clienti tentennanti" infatti, ripiegavano inevitabilmente sul negozio di pasticci più vicino... ovvero quello della sua rivale in affari Mrs Mooney.
Avrebbe potuto chiedere a Sweeney di darle una bella rasatina, e proprio come lui si era liberato del suo diretto concorrente Pirelli, anche lei avrebbe potuto far piazza pulita di questa fastidiosa persona.
Ma non trovava mai il coraggio di dirlo. Non se la sentiva di chiedere a Sweeney di uccidere "su commissione" come se fosse un assassino professionista. Lei lo conosceva, forse meglio di quanto lui credesse di conoscere se stesso... e sapeva che nel profondo, sotto quella pelle lattea, quel corpo longilineo, dietro quegli occhi scuri... si celava un cuore di biscotto. ...... ok, un cuore fatto con lo stesso impasto dei suoi pasticci.

Adesso spostiamo la nostra attenzione al piano di sopra... dove troviamo il nostro barbiere alle prese con la sua adorata sedia ribaltabile.
L'uomo che aveva appena spedito a miglior vita era così grassoccio che per un istante Sweeney dubitò che riuscisse a passare dalla botola nel pavimento.
Premette il pedale che faceva scattare il meccanismo ribaltante, che, con un pò di fatica a dire il vero, riversò il suo ex cliente e una bella colata di sangue direttamente nello scantinato.
Il tonfo che fece il cadavere quando si schiantò al suolo fece tremare per un istante i boccali e le bottiglie sugli scaffali della cucina della signora Lovett.
Sweeney sbirciò oltre l'orlo della botola e tese l'orecchio per ascoltare le parole di Mrs Lovett che aveva iniziato a divertirsi commentando il rumore che faceva la spina dorsale dei clienti mentre si fracassava sul pavimento.
- Con questo siamo apposto per tre settimane, tesoro! -
Con un sorrisetto divertito stampato sulle labbra, e gli occhi cerchiati alzati verso il cielo, Sweeney rialzò lo schienale della sedia e si diresse alla specchiera per controllare di non avere macchie di sangue sulla camicia.
Dovrei iniziare a portarne una rossa... pensò ironico, costatando di avere una bella patacca rossa sul colletto sgualcito della giacchetta.
Ripiegò il lembo macchiato all'interno del gilet marrone come se niente fosse e ripulì il suo fidato rasoio d'argento con lo stesso amore con cui una gattina lecca i suoi cuccioli.
- Clienteee! - lo avvertì prontamente la signora Lovett dal piano di sotto.
Sweeney posò direttamente gli occhi sulla porta a vetri, sperando con tutto se stesso di veder comparire la sagoma del giudice Turpin...
Potete sicuramente immaginare la sua delusione e la sua sorpresa, quando ad aprire la porta fu una strana ragazzina con un gatto spelacchiato e pulcioso in braccio.
Sweeney non staccò neanche per un secondo gli occhi da quella buffa e misteriosa apparizione, mentre lei si richiudeva cautamente la porta alle spalle e si voltava verso di lui rivolgendogli un sorriso indecifrabile.
Era abbastanza alta per l'età che doveva avere, anche se gli abiti sformati e troppo grandi la facevano sembrare un'adulta in miniatura.
Era pallida quasi come lui e la signora Lovett e aveva il fisico di una persona abituata a mangiare poco, e a mangiare essenzialmente quello che trova. Aveva lunghi capelli scuri e lisci, tenuti indietro da un basco di pelle consunta e rattoppata. La cosa sorprendente, erano i suoi grandi occhi azzurri, terribilmente simili a quelli del vecchio gatto pezzato che teneva tra le braccia.
Dopo i primi istanti di silenzio, visto che la misteriosa ragazza non si decideva a parlare, Sweeney le rivolse uno delle sue occhiate interrogative.
- Cosa sei venuta a fare qui? Io non taglio i capelli alle donne. - chiese.
La ragazza non cambiò minimamente espressione, ma cominciò a guardarsi intorno come se stesse cercando qualcosa.
- Allora? Hai sentito quello che ho detto? E non mi occupo nemmeno di animali... - continuò lui osservando con aria disgustata il gatto. Quelle bestiacce li facevano venire in mente i pasticci di Mrs Mooney... e anche quelli della signora Lovett.
Era da qualche tempo, che a forza di vedere tutti questi sformati di carne sfilargli davanti agli occhi, aveva preso in considerazione l'idea di diventare vegetariano. La carne aveva iniziato a fargli veramente schifo.
La ragazza fermò la sua attenzione sulla specchiera, sulla quale erano posati i rasoi d'argento e la ciotola di schiuma per radere. Poi finalmente, trovò quello che cercava.
Sweeney spazientito le si avvicinò con fare minaccioso e stava per farle un urlaccio dei suoi, sperando di spaventare quella povera matta e farla scappare dal suo negozio quando all'improvviso, lei disse:
- E così è vero. Benjamin Barker... è tornato a Londra. -
Sweeney ci rimase di sasso. Chi era quella ragazza? Come faceva a conoscere la sua identità? ... era forse un'altra delle schiavette di Pirelli? A giudicare dal suo livello di "denutrizione" e da come era vestita avrebbe potuto tranquillamente essere sorella di Toby...
Sweeney serrò con forza il rasoio argentato tra le mani. Se le cose stavano così... bisognava chiuderle la bocca per sempre.
Il barbiere stava per scattare, gli sarebbe bastato un paio di passi avanti e un colpo netto. Poi anche questa ficcanaso non sarebbe stata più un problema...
- Sono venuta per proporti un accordo. -
Ancora una volta Sweeney esitò. Il ricordo dell'incursione di Pirelli nel suo negozio riaffiorò alla sua memoria... anche lui voleva un accordo.. una buona parte dei suoi profitti in cambio del suo silenzio...
Ma l'unica cosa che aveva ottenuto era stata il silenzio... il suo silenzio eterno.
La ragazza ammiccò verso di lui e portandosi una mano alla bocca come se stesse per sussurrare un segreto, disse a denti stretti - So cosa succede in questo negozio. So com'è che all'improvviso la signora del piano di sotto ha iniziato di nuovo a procurarsi la carne... - i suoi occhi di ghiaccio erano fissi su Sweeney.
Aveva sentito abbastanza.
Il barbiere si slanciò su di lei, il rasoio aperto e pronto a grondare i suoi preziosi rubini.
La lama squarciò la carne con un rumore sordo, mentre copiose ondate di sangue esplosero in tutta la stanza.
Ma il corpo a cadere a terra esangue e sgozzato non fu quello della ragazza misteriosa.
Un miagolio straziante riempì la bottega del barbiere mentre il povero animale rantolava al suolo con il petto squarciato.
Sweeney fece un balzo indietro, spaventato dall'animale che si stava ancora contorcendo sul pavimento sporco di sangue.
I suoi occhi scuri guizzarono dal corpo peloso del gatto all'espressione impassibile della ragazza dagli occhi gelidi.
Prima che lui potesse colpirla, lei aveva alzato le braccia, esponendo la povera creatura al suo crudele destino.
Sweeney stava di nuovo per tornare alla carica, quando lei di nuovo lo bloccò con le sue parole.
- Se mi ucciderai, una persona di mia fiducia non vedendomi tornare entro stasera, racconterà la tua simpatica storiella della sedia ribaltabile alla polizia... chissà come la prenderanno. -
Sulle sue labbra di piccola bambola di porcellana si allargò un sorriso malvagio, che nemmeno Sweeney sarebbe stato capace di euguagliare.
- Siete ancora interessato al nostro accordo, signor Barker? -
  
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