Film > Le 5 Leggende
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Autore: Malakia    08/12/2012    4 recensioni
Perchè i Secoli Bui erano bei tempi e perchè il nascondiglio di Pitch è proprio sotto quel letto. In un'Europa medievale al tempo della la caccia alle streghe, il Re degli Incubi vede nelle capacità misteriose di una bambina la via per il potere assoluto.
Personaggi: Pitch Black, Sandman, 2 OC. Prevedo PitchXOC se mi dovesse prendere male.
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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La mia prima FF su Rise of the Guardians! Che film.. era un sacco che lo aspettavo e non ha deluso le mie aspettative ^^ adoro Pitch e spero di avergli reso giustizia.
>>>>>>>>>>>>>>>>>NOTA BENE: Il Jack di cui si parla nella FF NON e' Jack Frost. Andando avanti nel racconto capirete il perchè dell'omonimia.


La notte era scesa sul paese e nemmeno uno spicchio di luna fendeva il cielo nero come catrame.
Sybil proprio non riusciva ad addormentarsi nonostante avesse suo fratello vicino, accoccolato sul pagliericcio e già immerso in un sonno tranquillo. Questo perché Jack era più grande di lei e l’Uomo Nero non aveva più su di lui lo stesso potere di un tempo. Se gli chiedevi cosa lo spaventasse, Jack rispondeva che aveva paura dei lupi, dell’inverno che si avvicinava, dei ladri che potevano rubare le loro scorte e… della caccia alle streghe. Ma questo era un timore recente, prima nessuno di loro si preoccupava al passaggio degli stendardi bianchi della Santa Inquisizione. La loro famiglia era povera e semplice, andavano in chiesa tutte le domeniche e ricevevano la comunione, nessuno sapeva leggere, né tanto meno scrivere. Come poteva gente come loro cadere nei tranelli del diavolo, se dopo essersi spaccati la schiena nei campi non avevano neppure la forza di scambiare due parole prima di andare a dormire?
Eppure un giorno l’Inquisizione aveva bussato alla loro porta. Lei e Jack non erano in casa, stavano mungendo la loro unica mucca giù nelle stalle ma quando rientrarono capirono immediatamente cosa fosse accaduto. La nonna e la zia erano state portate via e il loro povero gatto, giaceva sul pavimento con la testolina fracassata. Sybil era scoppiata a piangere ma Jack le aveva intimato di non fare rumore, dovevano nascondersi, dovevano scappare!
Trattenendo con furia le lacrime, Sybil aveva obbedito precipitandosi giù nello scantinato per prendere quante più provviste possibili. Non sapeva dove sarebbero andati, non sapeva se l’Inquisizione sarebbe tornata a cercare anche loro, ma Jack aveva ragione, dovevano andarsene.
I suoi piedini sporchi scesero con prudenza gli scalini di legno che conducevano alla cantina. Il nodo che già le stringeva la gola si fece ancora più stretto alla vista dell’oscurità impenetrabile del piano inferiore. Odiava scendere in quel posto anche in circostanze normali, quando Jack la guidava tenendo alta una candela e la nonna e la zia erano al piano di sopra a preparare lo stufato. Anche in quei momenti felici, giù in cantina vedeva l’Uomo Nero. Occhi gialli e denti seghettati che emergevano dal buio prima della sua faccia grigia e levigata come una statua corrosa dal tempo…
Ma stavolta non vide niente. Il mondo al di fuori della sua immaginazione era già abbastanza spaventoso senza di lui.
Risalì dalla cantina con una sporta piena di provviste in ogni mano e Jack le drappeggiò in fretta il mantello sulle spalle, tirandole su il cappuccio per nascondere i capelli rossi e fece altrettanto con i suoi.
- Stanotte dormiremo nel vecchio mulino, Sybil. Laggiù nessuno ci troverà. -
- Ma la nonna? -
- Lei e zia Agata… - Jack si morse le labbra abbassando tristemente lo sguardo.
Gli occhi di Sybil tornarono a riempirsi di lacrime. Non c’era bisogno di aggiungere altro.
Si allontanarono dal villaggio col favore della notte, guidati soltanto dal fievole barlume della lanterna di Jack. La campagna era fredda e umida e ad ogni passo rischiavano di sprofondare nel fango, ma i due fratelli non desistettero. O questo o il rogo, era molto semplice.
Avevano sentito dire che nel villaggio vicino una ragazza era stata bruciata soltanto perché aveva i capelli rossi, ma non ci avevano creduto. La nonna sosteneva che i ragazzi più grandi lo dicessero soltanto per spaventarli e che non dovevano avere paura. Ma come si può non averne se lo stesso prete che fino alla settimana prima ti assolveva dai peccati adesso ti condannava alle fiamme?
Raggiunsero il mulino prima di quanto pensassero, la paura mette le ali ai piedi, o almeno è così che si dice, no?
Il rudere era sporco e infestato dai ratti, ma la camera interna dove si trovavano le macine era ancora asciutta. Jack assemblò un giaciglio di fortuna e si raggomitolò al fianco della sorella per tenerla al caldo e spense la candela.
Da allora erano passati tre giorni.
Tre giorni che Sybil aveva passato piangendo quando il sole era alto e preda di orribili incubi quando sorgeva la luna. Sognava il fuoco ai piedi della cattedrale, sognava di trovare Jack ucciso come il loro povero gatto, sognava di sentire le grida degli Inquisitori riecheggiare nella nebbia della campagna…
La bambina scattò in piedi con il cuore in gola, le orecchie tese al massimo. No, maledizione! Quello non era un sogno!
- Jack, Jack svegliati! Stanno arrivando! – lo pregò scrollandolo con tutte le sue forze. Lui si svegliò di soprassalto e barcollando si mise in piedi per guardare fuori. Le fiaccole degli uomini vestiti di bianco brillavano come fuochi fatui nella brughiera. Erano troppo vicini e li stavano accerchiando. Non sarebbero riusciti a scappare. Con questa consapevolezza chiaramente stampata in viso, Jack fece la sola cosa che un buon fratello maggiore potesse fare: accese la sua lanterna e senza rivolgere a Sybil neanche un bacio d’addio corse via nella notte, attirando con urla e schiamazzi i loro inseguitori.
La bambina rimase immobile, congelata dall’abbandono dell’ultima persona al mondo che le volesse bene e dal buio assoluto in cui era piombata senza avere neanche la forza di piangere.
Fino a che una mano coperta da un pesante guanto d’armi non l’afferrò per la collottola. Non tutti gli inquisitori avevano seguito Jack.
L’uomo la guardò con disprezzo, trascinandola fuori dal mulino in direzione del villaggio dove una folla di contadini e straccioni l’accolse strillando e sputandole addosso – La figlia della strega! Bruciate le figlia del demonio! –
Sybil non riusciva a pensare a niente, il dolore delle percosse e le offese non la toccavano. Pensava soltanto a Jack, pregando che fosse riuscito a scappare. Era veloce, era sveglio, era in grado di imbrogliare chiunque. Scherzando, sua nonna diceva che quel ragazzo sarebbe riuscito persino ad ingannare il diavolo, tanto era bravo a barare ai dadi. Sperare che Jack ce l’avesse fatta era l’ultima cosa che le restava, insieme alla consapevolezza che presto avrebbe riabbracciato la nonna, sempre che le donne dai capelli rossi andassero in paradiso.
Pitch Black osservava la scena da lontano con una certa soddisfazione. Era un uomo alto e longilineo, dalle spalle dritte e il portamento autoritario, la sua pelle era grigia come pietra e i suoi capelli neri come la notte buia che avrebbe fatto da cornice all’esecuzione della strega-bambina. Indossava un abito nero sontuosamente ricamato d’oro che lo faceva sembrare un alto cardinale e nella mano destra impugnava un lungo bastone ricurvo dal quale pendevano alcuni acchiappasogni di piume nere. Davvero un lavoro ben fatto, si complimentò tra sé e sé seguendo con lo sguardo la macabra processione che stava conducendo Sybil sino alla pira. Erano tempi meravigliosi, quelli, altro che. Bastava un pizzico di sospetto, un briciolo di invidia, un soffio di ignoranza per scatenare la paura. Una paura folle e dilagante che era una vera gioia per gli occhi.
  
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