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Autore: inthiscrazylife    08/12/2012    0 recensioni
Hai presente quando sei piccolo e sogni di diventare un'esploratore e viaggiare per tutto il mondo? Quando sei poco più grande di un bambino e ti aspetti un futuro da favola? E poi quando sei uno studente liceale,non sai cosa ti riserva il futuro e vedi il vuoto più assoluto? Bene,diciamo che è in quest'ultima fase che ho sentito la necessità di dover scrivere una storia,che forse è anche la MIA storia,ma dico FORSE.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo dieci anni forse,quando sognavo di girare il mondo e diventare una giornalista.Non so bene da cosa dipendesse questa mia scelta, ma ero una bambina quindi probabilmente avwevo sentito la storia di qualche giornalista coraggioso e ne ero rimasta affascinata.
Trascorsi la mia infanzia con la convinzione che nella mia vita avrei fatto qualcosa di grande,ma soprattutto con la certezza che sarei andata via dalla mia città. In fondo non c'erano opportunità lavorative,non c'era niente che rendesse la vita di tutti i giorni interessante. Ma devo ammettere che la mia infanzia lì fu felice e forse più felice di quella di molti altri bambini,come poi ebbi a conoscere durante la mia adolescenza.
Così quando iniziai le superiori ero studiosa,sveglia,un pò timida all'inizio nel relazionarsi con gli altri,ma nulla di irreparabile.Quel primo anno per me fu in certo senso glorioso dal punto di vista scolastico,ma alla fine non avevo stretto un rapporto di amicizia forte o particolare con nessuno dei mei nuovi compagni.
Parlare di quei tempi,a distanza di anni,ha mitigato in me un pò di malinconia che provavo allora per l'indifferenza di molti nel rapporto di amicizia dell'intera classe.Ed ora mi ritrovo qui quasi a giustificare quei loro comportamenti,con il la mentalità di qualcuno che è stato più volte deluso dalle persone.
Il secondo anno di superiori non fu per me altrettanto brillante,ero completamente annoiata,non avevo voglia di studiare,non ne trovavo la necessità. Era semplicemente una fase,che non stavo attraversando solo io,ma tutto il resto della classe. Quell'anno fu importante per me,importante come nessun'altro. Vorrei non aver fatto le scelte che poi feci,che mi cambiarono completamente. Forse oggi sarei un'altra persona. Dico forse.
In questo momento i miei amici non poterono aiutarmi,forse perchè non glielo permisi. Ma se non glielo permisi è solo perchè ero sicura che non avessero mai potuto comprendermi. Ed effettivamente era così. Nessuno avrebbe potuto capirmi,se non gli altri duemila ragazzi che stavano condividendo la mia stessa esperienza. Forse.
Con quanto affermato prima,non intendo dire che i miei amici non fossero partecipi della mia vita o non mi davano importanza. Li conoscevo praticamente da sempre,forse era questo il problema, poichè loro non conoscevano quella che io avrei voluto diventare.Era una cosa troppo intima per me,nessuno sapeva cosa provavo e cosa volevo.
Fino ad allora mi ero limitata a chiedermi cosa volessero gli altri da me e avevo tentato di accontentarli. Poi giunse il momento in cui mi resi conto che forse era necessario chiedermi cosa volessi io. Io come singola persona,come individuo dotato di intelligenza. Ed era davvero difficile capirlo.

  
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