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Autore: LyStyles    08/12/2012    6 recensioni
Ci stanno provando, ci stanno intrappolando in una gabbia senza uscite, l'uno lontano dall'altro.
Ci stanno chiudendo con un lucchetto di cui nessuno ha la chiave, soli.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm a coward.
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Attenzione: Larry Stylinson.


Vivo come un vegetale, vivo di sorrisi finti e di lacrime amare, vivo di odio e di amore.

Vivo stringendo la sua mano con forza, respirando forte, cercando di ricacciare in dentro il cibo e le lacrime.

Sento le dita di lei stringersi avidamente intorno alla mia mano e so che un momento o l’altro potrei scoppiare, potrei urlare davanti a tutti che ti amo, Louis, dire che sono gay nel bel mezzo del concerto più importante.

Vorrei ma alla fine non posso.

Non posso per me, perchè verrei schiacciato dai commenti negativi, non posso per lui, perchè lui non è pronto, non posso per i ragazzi perchè loro non meritano di stare male per noi, non meritano di perdere soldi per noi.


Vivo di bugie e di menzogne, stringendo una mano che non la tua.

Vivo di rimpianti e di paura, paura che ci distruggano tutto.


Ci stanno provando, ci stanno intrappolando in una gabbia senza uscite, l'uno lontano dall'altro.

Ci stanno chiudendo con un lucchetto di cui nessuno ha la chiave, soli.


Sento il tuo cuore che batte sempre più lontano dal mio.

Non posso, non devo permetterlo.


Sento che ti stai lasciando cadere, sento che sei al limite, che siamo al limite.

Sento che la notte ti svegli, scosso dagli incubi e cominci a piangere silenziosamente.


E non so cosa fare, potrei aprire gli occhi e abbracciarti, dirti che ce la faremo, ma sono talmente vigliacco da non avere la forza di dirti quelle parole, ormai non so nemmeno se anche io ci credo.

Ma sono talmente egoista, che so che finirei per piangere anche io, per stare male, per morire dentro, e non riuscirei a consolarti.

E la mattina, quando vedo il tuo cuscino bagnato, gli occhi rossi, le guance ancora rigate di lacrime fingo di non accorgermi, fingo che vada tutto bene, fingo di non aver sentito le tue mani afferrarmi con possessività le spalle e tirarmi ancora di più contro di te, fingo di non aver sentito i tuoi singhiozzi e le tue lacrime che scendevano contro la mia pelle nuda e calda.



Scusami, non sono mai stato una persona forte.

Scusami, avrei dovuto fare qualcosa.


Ma sono un vigliacco, non posso cercare di renderti felice.


Per essere felice ho bisogno del tuo sorriso, del tuo vero sorriso, ma non riesco più a vederlo.

Forse anche lui è sepolto sotto quello stato di bugie nelle quali ormai ci siamo rinchiusi, forse è anche quello una bugia.



Sento che stai smettendo di lottare, ma non farlo, ti prego.

Almeno ora vediamo uno spiraglio di luce, dopo sarà tutto buio.


Non riesco nemmeno a cantare più Little Things, sono solo ricordi di quei periodi belli, nei quali mi svegliavo col tuo volto sorridente nel letto accanto a me, le tue mani già ne miei ricci, il sorriso sul tuo volto e la tua voce acuta che mi carezzava come il canto un uccellino.

Erano periodi belli di mattinate passate nel letto nudi, sdraiati nel nostro appartamento a Londra, ancora sporchi del nostro orgasmo, sorridenti, a giocare, a farsi il solletico, a baciarsi, a fare l'amore.

Sono solo ricordi, alla fine.


Perchè ora il nostro letto è sporco solo delle nostre lacrime, e ora sono costretto a sdraiarmi solo nel letto, in un altro hotel rispetto al tuo, nella stanza accanto a quella di Lei.

Mi ritrovo ad uscire mano per mano con lei, a passare la notte al telefono con te, a sussurrarti che ti amo e a piangere, a dirti che mi manchi e a mangiarmi le unghie, mentre sento la tua voce esitare un po'.

Stringo il cellulare nuovo mentre la tua voce robotica attraverso il telefono mi da aria.

Ma non respiro, Dio ci stanno soffocando.


Quando ormai a notte fonda chiudiamo la chiamata sento il calore abbandonarmi, l'ossigeno che non vuole entrare nei miei polmoni, sento le lacrime cadere contro il cuscino, la bocca aperta le mani a stringere il vuoto accanto a me, il vuoto nel quale dovrebbe esserci il tuo corpo.


E la mattina è ancora così, devo uscire, sorridente dall'Hotel, mostrando quanto mi sono divertito quella notte con Taylor, perchè loro devono sapere così, io sono stato con Taylor, non a piangere tutta la notte.

E i manager mi sgridano perchè stamattina e occhiaie sono più profonde dei giorni prima, e vorrei urlargli che alla fine se avessi avuto te accanto non le avrei avute, invece abbasso la testa mentre Lou mi sorride un po', mi spalma un po' di fondotinta sulla pelle, mi trucca un po' gli occhi per far vedere che non sono arrossati dal pianto, e mi bacia una guancia.


“Andrà tutto bene” Sussurra mentre tutto sta andando a rotoli.

Non posso nemmeno abbracciarti in camerino, perchè ci hanno separati.


E sento la matita nera che mi hanno messo colarmi lungo le guance, il fondotinta sciogliersi grazie a quelle gocce salate che scendono dai miei occhi, sento la porta che si apre, gli occhi chiusi contro le ginocchia.


La luce proveniente dal corridoio mi illumina, e poi si spegne, te ne sei andato, non hai bisogno di una persona che non possa proteggerti, che non possa aiutarti.

Te ne sei andato, me lo sento.

Piango ancora più forte, e stringo i pungi con forza, fino a conficcarmi le unghie nei palmi.

Afferro il telefono, riguardo tutte le vecchie foto, le nostre foto.

Le tue foto, le foto dei nostri baci, dei sorrisi sulle labbra.

Mi sento crollare.

Non so nemmeno se riuscirò a cantare oggi, ho quel groppo in gola di lacrime ancora non cadute, di respiri che non riesco a fare, di “ti amo” che non riesco a dire.



I microfono è davanti a me, la tua strofa è appena finita, non ho avuto ancora il coraggio di guardarti negli occhi, scoppierei a piangere, so che non mi guarderanno più come prima.

Vedrei il cambiamento, e ho paura dei cambiamenti, ho paura del nuovo.

Ho paura di vedere i tuoi occhi odiarmi.


E ne avresti tutto il diritto, sono un codardo, sono un vigliacco, sono un egoista.

Potresti benissimo odiarmi, non ti ho aiutato come tu hai fatto con me.

E mi sento un verme, la voce mi manca, l'aria non entra, la voce esce roca e piano, le lacrime minacciano di uscire.

Le note passano la voce esce in qualche modo, gli occhi sono fissi nel vuoto, nel mondo di ricordi, in un modo che era mio, e che ora non lo sarebbe stato più.


E' finito tutto, è finito lo spettacolo, è finita la canzone è finita la nostra storia, me lo sento.

Scusa se sono un vigliacco, scusa, ma avevo così paura di perderti che alla fine ti ho lasciato andare.




***





Sull'aereo privato ti sei già seduto accanto a Liam, non hai lasciato libero il posto accanto al tuo come facevi sempre, non mi hai lasciato spazio.

Ti guardo un attimo, mi fissi, ti mordi un labbro, e io ti sorrido tristemente, mi cade una lacrima, attraversa tutto il viso fino ad infrangersi sul pavimento.

“Louis” sussurro solamente, ti mordi il labbro ancora, cerchi di essere forte al posto mio, sento gli sguardi dei ragazzi addosso, ma è il tuo sguardo triste ad uccidermi.

Un altra lacrima percorre tutto il mio viso, si infrange a terra, si confonde col pavimento chiaro.

Mi uccidi, mi uccide tutto di te, ma il modo in cui mi guardi fa venire i brividi.


Mi guardi come se tu volessi, ma non puoi.

Non puoi soffrire così, alla fine.

Mi chiedi scusa.

Mi urli che mi ami.

Solo con gli occhi.


“Scusami” sussurro, tu non parli.




Alzati, vieni da me, abbracciami, baciami fino allo sfinimento, stringimi la mano, urla che mi ami, avanti, fallo, ti prego.


Non lo fai, mi ritrovo a sperare, ad implorarti di fare una cosa e so che non farai mai, lo so eppure ci ho sperato.


Alzati, fallo, baciami, ti prego.


Sento le gambe cedere, il respiro farsi pesante.


Baciami.


Non ti muovi, mi fissi, e potrei venire da te, prenderti la faccia fra le mani, baciarti, dirti che ti amo.

Ma sono un vigliacco, lo sono sempre stato, lo sai.


Una lacrima cada del tuo occhio azzurro come il cielo, cade sulla tua maglia, e vorrei raccoglierla con le labbra e baciarti, ma non lo faccio, sono un vigliacco.

Sono in piedi davanti a te, ti sto chiedendo perdono, perdono per tutte le cose che avrei dovuto fare e non ha fatto, perdono perchè ti prometto che cercherò non fare più il vigliacco.


Scusami.


Aspetterei davanti a te all'infinito, tu lo sai, mi fissi negli occhi, e piangi, piangiamo in silenzio, e quando scuoti la testa sento il mondo barcollare, sento le ginocchia deboli che non reggono più il mio peso, sento un dolore nel petto, sento l'aria che non entra, il cuore che batte forte, lo stomaco che fa male.

Il mondo crolla, le lacrime cadono.

Mi siedo accanto a Niall, mi asciugo le lacrime, cerco di sorridere ma le lacrime cadono ancora e ancora.

Mi fissi, mi uccidi, mi fa male il cuore.

Piangi, ti mordi le unghie, e respiri affannato.


Louis” ripeto il tuo nome all'infinito, è l'unica cosa che so dire, l'unica cosa sicura nella mia mente, l'unica cosa di cui ho bisogno.

Louis” dico ancora.


Mi alzo, ti prendo forte per le spalle, ti bacio con un bacio che non ricambi.

Louis” sussurro di nuovo.

Ti abbraccio, ti circondo con le mie braccia e tu rimani inerme.

Ti dico che ti amo e tu piangi solamente.

Piango anche io, e ti abbraccio, ti sringo.

Ho bisogno del tuo calore.


Sento la tua mano stringermi una spalla, e l'altra poggiarsi sulla mia schiena, sento la mia cassa toracica stringersi sotto la pressione delle tue braccia intorno a me.

“Non ce la posso fare.” Sussurri alla fine, bagnandomi la t-shirt di lacrime che non dovresti versare.

“Ce la faremo.” ti sussurrò in un orecchio con una forza e determinazione che non ho mai avuto prima, con le tue braccia intorno a me è tutto più facile. “Te lo giuro” continuo.

Sento il tuo corpo abbandonarsi al mio, e sospiri forte in un mio orecchio mentre sento le parole che ormai da due anni mi fanno venire i brividi, mi fanno venire le farfalle nello stomaco, e mi fanno spuntare un sorriso sul volto.


Non sarò più vigliacco, te lo giuro, ti abbraccerò ogni volta che starai per piangere, asciugherò ogni singola tua lacrima, ti proteggerò come posso ogni volta che starai male.

Te lo prometto.


La tua testa sul mio petto, le nostre lacrime fuse insieme, le mie mani fra i tuoi capelli mentre l'aereo parte.

Possiamo passare queste ore insieme, almeno queste ore, poi tornerà la solita vita.

Possiamo passare queste ore stretti l'uno con l'altro.


E forse, quei versi di Little Things non saranno solo ricordi.







The End.





Si, potete fucilarmi se fa schifo, ma capitemi, ho anche la febbre, non sono responsabile di ciò che produco (o forse si).
L'ho scritta di getto, senza nemmeno pensare.
Mi farebbe piacere se passaste a leggere la mia nuova long larry:   It's nothing whithout you     scritta da me e dalla mia socia franceskik     inoltre mi farebbe piacere qualche bella recensione. :)


-Ly.

   
 
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