08/12/2012
4 recensioni
Dedicata a SeaLight. Perché la adoro.
No.
« Cosa vuoi? »
Non. In quel. Momento.
« … Tien. »
No-no-no-no!
« Cosa diavolo vuoi, adesso?! »
Lo sguardo pieno zeppo di tolleranza e comprensione verso il prossimo, che il grande guerriero Tenshinhan aveva rivolto al suo amato – ma che dico, “amato”? Amatissimo – compagno, aveva tutta l’aria di potersi tramutare, da un momento all’altro, in un impeto omicida senza scampo.
Per Yamcha, ovviamente.
Quest’ultimo assottigliò gli occhi, guardando verso di lui.
« Lo sai… I capelli lunghi ti donerebbero molto. » E così dicendo, si avvicinò al viso del tre-occhi, con un fitto ciuffo di capigliatura, stretto nel pugno della mano sinistra.
Sventolò la suddetta ciocca di corvina e lucida zazzera appena sopra la fronte di Tenshinhan.
« Dovresti assolutamente farli crescere. »
La sua folta e lunga chioma bastava per tutti e due, pensava Tenshinhan – tanto più le mattine che si svegliava con i peli lunghi due spanne nel naso.
E così, il caro e tenero Tien che, davvero, di capelli non ne voleva sentir parlare, tentò di deviare la conversazione verso altri lidi.
Per cui, il prode combattente decise, saggiamente, di tagliare lì quell’inutile discussione.
Rispose con un’espressione fredda, apatica e indifferente: « Non mi crescono più da quando avevo quattordici anni. »
Bugia. Ma l’aveva detta solamente per distogliere Yamcha da un argomento futile come quello delle chiome maschili.
Cercò quindi di fare un cruccio un po’ più afflitto, per rendere credibile la storia.
Intendiamoci: Un uomo vanesio come Yamcha , sicuramente, si sarebbe disperato per la perdita dei suoi amati capelli. Quindi doveva reggere la parte dell’uomo sconsolato e intristito.
« Ah. M-mi dispiace. Non volevo farti ricordare questi ricordi in mente. »
Diavolo, sembrava sinceramente addolorato, per una cosa del genere!
« Non devi preoccuparti. Ormai non ci penso più da tempo. » Tentò di sorridere lievemente, tanto per farlo sentire meno in pena per lui.
E la discussione sembrava terminata lì.
Sembrava. Perché quando c’è Yamcha, non si può mai sapere cosa aspettarsi.
«Che. Diavolo. Hai. Fatto. A. Quella. Dannatissima. Testaccia. Vuota. Che. Ti. Ritrovi?! E poi, che cos’è quel… Gatto nero, morto, sul mio comodino?!»
Yamcha si passò nervosamente una mano sulla testa, bollente, punteggiata da qualche bolla irritata dalla rasatura .
« Li ho tagliati, semplicemente. Mi ricresceranno. E quel gatto, come lo chiami tu, sarà la tua parrucca, da oggi in poi. »
Tenshinhan era rimasto allibito. Era impensabile una cosa del genere, specialmente per uno come Yamcha.
Poi capì. Era ovvio che l’aveva fatto per lui.
E Tenshinhan, semplicemente, sorrise.
«Kamì, che idiota…» Gli afferrò un braccio e lo attirò verso di sé, abbracciandolo.
Il cretino in questione – senza più un piccolo, misero capello – arrossì fino alla punta del naso.
Tenshinhan avvicinò le labbra all’orecchio del compagno, mimando un qualcosa di illeggibile e non comprensibile, che nemmeno un udito sopraffino avrebbe colto.
Tien sussurrò solo un piccolo “Grazie”. E Yamcha, semplicemente, sorrise.
Note di Gary
Che dire: Salve di nuovo! Era tanto che non scrivevo.
Ehi! Mi andava di infestare ancora questo fandom di scemenze, tutto qua! N-non mi tirate i pomodori! *schiva*
Ma la depressione, il fatto che qualcuno ( qualcuno, eh… *coffcoff*
In realtà, non mi voglio dilungare troppo. Questa flash è dedicata esclusivamente alla mia SeaLight, perché … OH, SI! TI AMO BABY!<3
No, scherzo; è perché è merito suo se in questo momento sto scrivendo queste righe.
E poi perché ami i capelli di Yamcha, baby. E IO LO RAPATO. BUHUHAHAHA.
Vabbbbbene, ragazzuoli e ragazzuole. Io vi saluto!
Spero che la flash vi sia piaciuta (… poco probabile )e, se vi va, lasciateuncommentinooppureunarecensioncinaperlasuddettaGarychenehatantobisogno. Graaaazie <3
Bacioni.
La vostra Gary