Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: Mel_beh    09/12/2012    1 recensioni
La mia prima poesia, ci sono molto legata. Scritta circa in questo periodo quattro anni fa in uno di quei momenti in cui vuoi solo spegnere il cervello ed ignorare il mondo.
Non sono riuscita a darvi un titolo, come dare un nome alla voglia del cervello di spaziare libero senza briglie?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

È mattina, tutto dorme,
la nebbia nasconde ancora ogni cosa,
i suoni sono ovattati, c'è silenzio per un istante,
riesci a concentrarti,
ricordare fatti passati,
passa una macchina, rompe il silenzio,
ma il suono è ovattato,
continui a pensare,
lì immobile nella nebbia,
lontano da tutto e da tutti,
ma non puoi fermarti oltre,
devi correre incontro alla giornata,
ricca di colori, di facce, di voci, di suoni.
Smetti di pensare, sei ormai immerso nell'ingranaggio,
il frastuono del mondo non ti lascia un momento,
come fare per tornare a pensare?
Accendi il lettore musicale al massimo,
ti isoli dalle loro bocche,
eccoti di nuovo immerso nella quiete,
puoi nuovamente pensare ad altro,
ma non ci riesci,
vuoi apprezzare fino all'ultimo quel momento
in cui sei di nuovo scisso dal mondo,
senza frastuono nella tua mente
se non quello di quella canzone che ami,
ecco ritrovata la quiete in mezzo alla bolgia.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: Mel_beh