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Autore: neverenough    09/12/2012    4 recensioni
Cosa c’era tra di loro? Niente.
Era questo il punto. Lei era in coma per colpa sua e di nessun altro.
Lui l’aveva istigata a farsi del male, e non passava giorno in cui s’incolpava perché era in coma
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Peonia bianca



Quel continuo ticchettio che invadeva sempre quella stanza, diventava sempre più irritante ogni giorno che passava
Eppure era lì, fermo, e la fissava senza interruzioni per ore.
Tutto quello che le era accaduto, era senza dubbio colpa sua.

“Non vali nulla! Non sei nessuno e mai nessuno sarai!”

Tutti quei sensi di colpa, che puntualmente da un mese lo invadevano, non servivano a nulla.

“Guardate! La sfigata che piange!”

Sentì alcuni groppi in gola.
Era stato un mostro e adesso era lì a piangere sul latte versato.

“Anche se un giorno tu morissi, a nessuno importerebbe.”
“Tu non piaci a nessuno. Non sei buona a niente. Ti trovi su questa terra solo per bellezza.”


Non immaginava che quelle parole potessero andare così a fondo.
Non immaginava che uno scherzo si sarebbe potuto tramutare in tragedia.

“Chi sei tu per criticarmi?” gli aveva chiesto una volta.
“Il tuo peggior incubo e la bocca della verità.” gli rispose in modo sghembo. “Quello che dico io, lo pensano tutti.”


Doveva fermarsi quando era in tempo, ma non aveva mai concepito quando fosse il momento di smetterla.

“Sono diversi giorni che non viene a scuola. Abbiamo chiamato i genitori e hanno detto che non la trovano più. Credono sia scappata.” origliò dalla porta della presidenza.
Due giorni dopo, fu lui stesso a trovarla nella palestra, nella stanza dove tenevano tutti i materiali.
Era rannicchiata, immersa in un lago di sangue provocata da lei stessa.


Guardò i suoi bracci, ripercorrendo con le dite le lesioni fatte con le unghie, andate fin troppo a fondo per rimarginarsi.
E adesso era lì, distesa su quel letto di quella stanza di ospedale vuota.
Nessuno passava mai a trovarla, a parte lui.
Cosa c’era tra di loro? Niente.
Era questo il punto. Lei era in coma per colpa sua e di nessun altro.
Lui l’aveva istigata a farsi del male, e non passava giorno in cui non s’incolpava.


Entrò nella stanza e vide il letto vuoto.
Un sussulto gli venne al cuore.
“Infermiera? Dov’è la ragazza che era qui?” chiese con un filo di voce.
“Mi dispiace. Non c’è l’ha fatta.”
Il mondo sembrò cadergli addosso. Era tutta colpa sua.
Una lacrima gli varcò il volto mentre il suo sguardo cadde sul mazzo di peonie bianche che gli aveva portato il primo giorno che era venuto a trovarla, appena aveva saputo che era in coma.
Tirò fuori il bigliettino che stringeva in una mano quando la trovò nella palestra.

‘Avevano tutti ragione. Non merito di continuare a esistere. Meglio morire.’

E così era stato.
Era morta.
Sola in quella stanza.
Solo il mazzo di peonie l’aveva assistita mentre lentamente si spegneva, ponendo fine ai suoi infiniti dolori.




Commenti autrice:
Spero vi piaccia :)
Recensite :*
   
 
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