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Autore: DevilinHell    09/12/2012    4 recensioni
- Sei fantastica Cassie – mi accarezzò la guancia e fremetti. Pregai anche in turco di non arrossire e mi morsi il labbro inferiore. – ora prova a farmi capire l’amore tra Romeo e Giulietta, perché riescono a morire per uno stupido sentimento?
- Perché, beh.. – sorrisi. – quando incontri una persona che dal primo sguardo ti fa toccare il cielo con un dito e ti fa battere il cuore forte, nel tuo cervello si instaura qualcosa che va oltre la razionalità. Anche Shakespeare lo dice, le gioie violente hanno violenta fine. Quando ti innamori veramente, quando vai oltre all’estetica, quando ti bastano anche solo due minuti con una persona allora sei preso da una pazzia improvvisa e daresti tutto per l’altro, anche la cosa più preziosa che hai: la vita.
- Wow – schiuse le labbra e mi guardò negli occhi. – e quando lo capisci?
- Quando anche uno sguardo dice più di mille parole – mi alzai. – oppure semplicemente quando il tuo cuore batte così forte che quasi ti sfonda il petto.
E in quel momento il mio di cuore, stava tentando di fare questo.
Genere: Romantico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Se il destino non vuole che una storia d’amore inizi, allora farà di tutto per impedirlo.


Odiavo la pioggia con tutta me stessa, i capelli non stavano mai al loro posto e faceva decisamente più freddo quando si era fradici. Allungai il passo in direzione della caffetteria dove lavoravo, fortunatamente ero in largo anticipo e mi sarei potuta asciugare prima di iniziare il turno. Varcai la soglia salutando il mio capo Stephanie con un piccolo sorriso che la rossa ricambiò. Era ormai un anno che lavoravo nel locale ed ero anche l’unica altra dipendente oltre a quella signora di quarant’anni che mi aveva assunta, era un lavoro semplice e neanche esageratamente faticoso.
Andai nel piccolo stanzino dietro al bancone per cambiarmi e indossai la solita maglietta bianca, i pantaloncini corti neri e il grembiulino bordeaux mentre ai piedi mantenni le mie air force basse bianche, infine legai i capelli biondi in una coda di cavallo.
- Ciao Steph – le scoccai un bacio sulla guancia e iniziai a fare del caffè.
- Ciao piccola, hai visto che acquazzone sta venendo giù? – si sentii un tuono e io mi irrigidii appena.
- L’ho anche preso se per quello – ci scappò una piccola risata.
- Hai visto chi c’è laggiù? – puntai lo sguardo nell’angolo indicato da lei e lo vidi.  – il bel tenebroso è ancora qui.
- Come se non ci venisse ogni giorno – roteai gli occhi al cielo scotendo la testa.
- E lo fa da quando ti ho assunta – ammiccò. – vai a riempirli la tazza di caffè, su!
- Ma ho altro da fare – bofonchiai.
- Come contare le gocce d’acqua che scendono? – mi diede la brocca tra le mani e mi cacciò.
- Ti odio! – sbuffai e camminai verso la sua direzione. Stava guardando fuori dalla finestra e aveva la mascella rilassata ricoperta da un sottile strato di barba, i capelli corvini erano perfettamente sistemati e non c’era alcun difetto in lui. Presi la tazza vuota che aveva sul tavolino e gli versai dell’altro caffè.
- Grazie mille – si voltò verso di me e mi sorrise.
- Steph mi ha detto che probabilmente volevi altro caffè e ho pensato di portartelo, scusa se ti ho dato fastidio – mi morsi il labbro e mi voltai.
- Aveva ragione – lo sentii sorridere e sorseggiare la bevanda così mi girai verso di lui e gli sorrisi.
- Allora.. prego – notai che stava infilando il giacchetto di pelle e prendeva le sigarette. – non avrai intenzione di andare a fumare sotto tutta quest’acqua!
- In realtà – rise. – pensavo proprio a questo.
- Vieni con me, ti mostro un posto – cominciai a camminare e mi sentii seguita. Andai sul retro del locale e mi posizionai sotto una tettoia all’aperto che, però, ci riparava dall’acqua. – ecco qua, se vuoi fumare fallo qui nei giorni di pioggia – gli feci l’occhiolino.
- Avrò una scusa per parlarti e chiederti come si raggiunge questo posto – lo ricambiò e si accese la sigaretta, lo trovai irresistibile e sexy.
- Perché ho avuto l’impressione che quelle ragazze mi volessero uccidere? Insomma, quelle sedute nel tavolo affianco al tuo – sentivo la pelle d’oca e i brividi corrermi lungo tutta la schiena.
- Perché parlavi con me, sono tutte mie ex – gli spuntò un ghigno. Perfetto, oltre che ad essere terribilmente sexy era anche un donnaiolo assurdo, ottima scelta ragazza! – e credono che io sia ancora proprietà loro.
- E sono pure amiche, se lo sono scelte.. – uops, stavo parlando a sproposito e lui scoppiò a ridere. Che risata meravigliosa. - ..io non intendevo questo.
- E invece tu intendevi proprio questo, ma sai una cosa? Hai ragione, mi piacciono le ragazze, non ci posso far nulla – allargò le braccia e mi fece ridere.
- Forse è meglio che torni dentro, i clienti non si servono da soli – aggiustai la coda e salii il gradino della porta.
- Ti ho fatta già ridere, sono a metà strada.. – voleva sapere il mio nome?
- Cassidie, ma per gli amici Cassie – rientrai al bar sorridente e con uno sguardo feci capire a Steph che non doveva far domande.
 
 
- Ho bisogno di un consiglio femminile! – il moro si svaccò su una sedia al bancone e si appoggiò guardandomi.
- Che succede? – risi asciugando le ultime tazze.
- Sorelle minori – si massaggiò le tempie.
- Avanti spara – risi e guardai l’orologio. – wow, sei pure in ritardo di tre ore oggi!
- C’è il ballo di carnevale e mia sorella Safaa non sa con chi andarci – sbuffò mentre iniziavo a fargli un cappuccino.
- Accompagnala tu, farà un figurone e sicuramente il suo ragazzo dei sogni si ingelosirà – glielo porsi. – insomma, un seducente diciottenne come accompagnatore, il sogno di ogni ragazza!
- Ne sei sicura? – ci versò dentro lo zucchero.
- Oh eccome – gli feci l’occhiolino.
- Tu sei figlia unica? – ne bevve un sorso.
- Sì, ho solo mia zia – abbassai la voce.
- E il resto della tua famiglia? – perché doveva insistere?
- Io..beh.. – mi arresi. – cosa vuoi sapere?
- Qualcosa – alzò le spalle e mi accarezzò la mano, gli sorrisi istintivamente.
- I miei genitori e la mia.. gemella – mi morsi il labbro. – sono morti in un incidente stradale, travolti da un’auto in corsa – mi venne la pelle d’oca e Zayn scattò dietro al bancone abbracciandomi forte.
- Se mi accetti potrò essere un amico di famiglia – mi lasciai travolgere dal suo abbraccio.
- Tranquillo – gli sorrisi. – grazie per esserci.


Era un cazzo di fottutissimo mese che diluviava, non era possibile! O meglio, lo era ma non nella mia mente. Avevo rinunciato ai capelli lisci e quindi li tenevo raccolti in una coda con una bandana messa a fascia o rossa o bordeaux.
Uscii dallo stanzino e vidi Zayn al suo solito posto impegnato a studiare, il che mi sembrò particolarmente strano. Avevamo fumato qualche sigaretta assieme e avevo piacevolmente scoperto che era simpatico, di poche parole e ci provava spudoratamente ma con classe, questo glielo potevo riconoscere. Non lo vedevo in vena di caffè quindi decisi di fargli una cioccolata con panna e cannella, la preparai e gliela misi sul tavolino.
- Fammi indovinare, cannella? – alzò lo sguardo e annuii sorridente.
- Non ti va? – mi pulii le mani nel grembiule e iniziai a sistemare il tavolino affianco al suo.
- Avrei preferito un aiuto con Shakespeare – sbuffò e risi.
- Cosa stai facendo esattamente? – passai lo straccio sul tavolo e sistemai le sedie.
- Romeo e Giulietta – sospirò. – poi mi tocca Otello e Amleto – sentii che sfogliava le pagine.
- Dunque, sono le quattro e la caffetteria è vuota, penso di poterti aiutare – mi accomodai accanto a lui e mi fece spazio. – a che punto sei?
- Veramente non ho capito nulla già dai primi versi – rise.
- Partiamo dalle basi, sai che la storia è ambientata a Verona? E che ci sono due famiglie rivali quali i Montecchi e i Capuleti? – gli chiusi il libro e lui mi guardò.
- Ecco! Già non capisco il perché di questa rivalità! – sbuffò e si sistemò il ciuffo facendomi deglutire. Era veramente bello.
- Ma è ovvio, Zayn! Insomma, il potere – sorrisi. – nonostante ci sia già un principe, una delle due famiglie vuol valere più dell’altra. Ad esempio, c’è una ragazza contesa tra due ragazzi,  però questa è fidanzata, ovviamente uno dei due vorrà valere di più perché quando lei si lascerà, correrà subito tra le sue braccia.
- Mmh, così ha senso – mi sorrise e ricambiai.
- E poi cosa c’è da sapere? Giulietta e Romeo fanno parte delle due famiglie, solo che Romeo all’inizio è innamorato della sua Rosalina.. – mi interruppe.
- Anche qui, perché visto che lui proclama a gran voce il suo grande amore per Rosalina la dimentica subito? – stava davvero impazzendo.
- Vediamo, mmh.. allora tu vedi una gran figa e ovviamente ti piace, no? – annuì. – però poi magari conosci un’altra ragazza che oltre ad essere bella fuori, è bella dentro. Chi ti fa innamorare di più?
- La seconda – sorrise.
- Bravo, vedo che mi segui – vidi entrare dei clienti. – aspettami qui, li servo, intanto tu leggi la scena in cui Mercuzio e Tebaldo si scontrano.
Mi alzai andando al bancone e accolsi la coppia che chiedeva solo dell’informazioni ma ne approfittò per un caffè al volo. Tornai dal moro un quarto d’ora dopo circa e lo vidi impegnato nella lettura.
- Come va? – gli sorrisi e guardai l’ora.
- Le liti mi piacciono, sono facili – si bloccò. – ma come cazzo fa Romeo a voler bene a Tebaldo quando prima lo odiava!?
- Stai con una, ti sta sul cazzo il fratello maggiore – rise.
- Quante volte è capitato – lo spinsi ridendo.
- Comunque, ti fai andare bene al fratello o rinunci a scoparti la ragazza? – lo vidi trattenere una risata.
- Sei fantastica Cassie – mi accarezzò la guancia e fremetti. Pregai anche in turco di non arrossire e mi morsi il labbro inferiore. – ora prova a farmi capire l’amore tra Romeo e Giulietta, perché riescono a morire per uno stupido sentimento?
- Perché, beh.. – sorrisi. – quando incontri una persona che dal primo sguardo ti fa toccare il cielo con un dito e ti fa battere il cuore forte, nel tuo cervello si instaura qualcosa che va oltre la razionalità. Anche Shakespeare lo dice, le gioie violente hanno violenta fine. Quando ti innamori veramente, quando vai oltre all’estetica, quando ti bastano anche solo due minuti con una persona allora sei preso da una pazzia improvvisa e daresti tutto per l’altro, anche la cosa più preziosa che hai: la vita.
- Wow – schiuse le labbra e mi guardò negli occhi. – e quando lo capisci?
- Quando anche uno sguardo dice più di mille parole – mi alzai. – oppure semplicemente quando il tuo cuore batte così forte che quasi ti sfonda il petto.
E in quel momento il mio di cuore, stava tentando di fare questo.
 
 
- Cassie! Cassie! Cassie! – vidi la porta del bar aprirsi in una frazione di secondo e il moro entrare trafelato con un foglio in mano.
- Buon pomeriggio anche a te, Zayn – gli sorrisi mentre portavo varie ordinazioni e sistemavo i tavoli.
- Ho.. preso.. – si poggiò sulle ginocchia. – A+ nel compito di letteratura!
- Complimenti – andai dietro al bancone e preparai un frappè alla fragola.
- Quello su Shakespeare! – si mise davanti all’entrata per andare al bancone e aspettò.
- Ah – sorrisi istintivamente dandogli le spalle e quando cercai di passare me lo trovai davanti.
- E’ merito tuo – sussurrò sorridente.
- Ti ho solo dato una mano – gli sorrisi e si scansò per farmi passare.
- E il mio modo per dirti grazie è un invito a cena, sabato sera – mi seguì fino al tavolo e sobbalzai.
- Lavoro tutti i giorni, anche la domenica, dalle quattro del pomeriggio a mezzanotte – lasciai la bevanda ai clienti e gli feci segno di seguirmi sul retro.
- Non ti chiedo tanto, chiedi a Steph un solo permesso per uscire con me – cacciai fuori una sigaretta dal mio pacchetto e me la accesi.
- Zayn, ti conosco da un mese più o meno, magari sei un serial killer – lo feci ridere e sbuffai fuori il fumo.
- Un serial killer con questo bel visino? No, sarebbe sprecato – modesto il ragazzo. – avanti, usciamo per le nove e ti riporto a casa a mezzanotte meno cinque.
- Perché meno cinque? – chiesi stranita.
- Perché ho cinque minuti per bac.. – si bloccò. – no, ehm, nulla! – sorrise e si inginocchiò. – ti prego, chiedi quel cazzo di permesso a Steph e esci con me questo sabato.
- CERTO CHE GLIELO DARO’, QUESTO SABATO VOI DUE USCIRETE – una terza voce giunse alle nostre orecchie e alzai gli occhi al cielo.
- Grazie per la privacy – spensi il mozzicone col piede.
- Allora? – mi guardò speranzoso.
- Ma sia chiaro – mi avvicinai a lui. – non ci saranno secondi fini.
Rientrai nel locale mentre lui sorrideva vittorioso.
Dio, se esisti, fa che ci siano questi cazzo di secondi fini.
 
 
Per chi non lo sapesse ancora, vivevo con Steph, lei in realtà era mia zia.
- Steph, sembro una balena! – continuai a guardarmi allo specchio nervosa mentre sistemavo e risistemavo il vestito.
- Oh, tesoro, non è assolutamente vero – mi raggiunse con in mano un paio di tacchi 12 neri.
- Non metterò quei cosi! – sbuffai, già indossavo un semplice vestito bordeaux con le spalline, non avrei aggiunto anche dei tacchi vertiginosi, avrei messo le mie adorate air force bianche.
- E non credere che io ti lascerò uscire con quelle zavorre ai piedi! – sbraitò e il campanello fu la mia salvezza.
- Troppo tardi, ciao zietta – misi il giubbotto in pelle nera con le borchie sulle spalline, infilai un anello a forma di croce che prendeva due dita e per finire misi portafoglio e cellulare in una pochette in tinta col giubbotto. Spalancai la porta di casa e vi trovai Zayn bello come non mai. Jeans scuri, maglietta a V nera e attillata, blazer nere e un giubbotto anch’esso di pelle nera mentre alle mani aveva due caschi e dietro a lui c’era una bellissima Yamaha nera.
- Wow – disse. – sei bellissima – mi prese da un fianco e mi baciò la guancia.
- Scusa se ti ho fatto aspettare – gli sorrisi.
- Ho sentito il battibecco tacchi vs air force – rise. – meglio le air force, dobbiamo andare in moto.
- Dimmi che non è un ristorante di lusso – incrociai le dita e lui rise.
- Pensavo ad una bella pizza in spiaggia, noi due e basta – infilammo il casco.
- E’ perfetto – montammo in sella e ci facemmo un viaggio di circa mezz’ora. Lo stringevo forte da dietro e lui di tanto in tanto mi rivolgeva dei piccoli sorrisi dallo specchietto che ricambiavo. Non riuscivo a capire come in un solo mese il pakistano avesse scoperto così tanto di me e neanche come avesse fatto a farmi battere il cuore all’impazzata ogni volta che lo vedessi.
- Siamo arrivati – sorrise mentre scendevamo in spiaggia e lui pagava il pizzaiolo già arrivato. Vidi una coperta sulla sabbia e varie candele intorno che mi scatenarono un sorriso immediato e genuino. – ti piace? - ci accomodammo.
- Perché l’hai fatto? – aprii il cartone della pizza e ne presi una fetta a cui diedi un morso.
- Non prendermi per pazzo – fece lo stesso. – ma se non l’avessi notato, sono venuto a vederti ogni giorno al caffè.
- Beh, in realtà – risi. – se n’è accorta mia zia e me lo ha rinfacciato, poi un mese fa mi ha obbligato a venirti a riempire la tazza di caffè.
- Ho pregato io Steph di fartelo fare – si leccò l’angolo dalla bocca. – c’è qualcosa di te che mi ha preso subito.
Tacqui. E lo guardai per spronarlo a continuare.
- La prima volta in cui ti è caduta una tazza e ti sei piegata a raccoglierla con molta classe, il pacchetto di sigarette sempre nelle tasca del grembiule, le unghie sempre curate, i capelli sempre raccolti – finimmo entrambi la pizza e si avvicinò a me. – mi sei piaciuta subito ma non ho mai trovato il coraggio di fare il primo passo e l’ho fatto fare a te per conoscerti – mi girò il viso con due dita, tenendomi dal mento. – anche se mi rifiuterai non penserò assolutamente di aver sprecato un singolo giorno del mio tempo – e mi baciò, unì le sue labbra alle mie. Un attimo e tutto prese senso, niente era sbagliato, Zayn era tutto ciò che volevo e ora lo stavo capendo in quell’esatto istante.
- Credi al destino, Zayn? – lo guardai negli occhi.
- Da quando ti ha messo sulla mia strada, sì – mi ribaciò.
Passammo la notte abbracciati, sotto alle stelle nonostante fosse quasi dicembre e l’aria fosse gelida. Guardammo le costellazioni e mi dedicò una stella.
Il destino mi aveva tolto tanto ma mi stava dando Zayn, stavo ritrovando la fiducia.
- Se non ti riporto a casa tua zia Steph ti ucciderà – rise. – anzi mi ucciderà.
- Concordo – ci alzammo e sistemammo tutto, poi montammo sulla moto e una mezz’ora dopo eravamo sotto casa mia.
- Ci vediamo domani alla caffetteria, piccola? – tenne le mani sui miei fianchi e mi sorrise.
- Ho il solito turno – ricambiai il sorriso e mi baciò.
- Salutami tua zia – appoggiò la fronte contro la mia.
- Non ce n’è bisogno – risi. – vero zia??
- CIAO ZAYN, BUONANOTTE – scoppiammo a ridere entrambi e poi lui rimontò in sella.
- Ciao Cassie – mi mandò un bacio e aspettai che sparisse all’incrocio ma non fu così. Appena scattò il verde, Zayn passò e una macchina a tutta velocità lo travolse.
- ZAYN! – corsi verso di lui a perdifiato mentre chiamavo un’ambulanza che non tardò ad arrivare. Lui era privo di sensi, non lo sentivo respirare e gli slacciai il casco. – Zayn, no, ti prego, non anche tu – i volontari lo caricarono sull’ambulanza e lo seguii a ruota, il destino mi odiava, ne ero sicura.
 
 
Tenevo la testa tra le mani, stavo male, non avevo notizie di Zayn da più di quattro ore ed era altrettanto tempo che lui stava dentro alla sala operatoria. Vidi un’infermiera.
- E’ lei con il signor Malik? – mi limitai ad annuire. – il ragazzo ha un soffio al cuore e questo ha causato un’emorragia interna, deve subire un trapianto immediatamente o.. morirà – sospirò e mi guardò.
- Glielo donerò io – mi alzai e poi seguii la donna che mi preparò all’intervento. Buttai giù due righe per mia zia, anzi le scrissi una vera e propria lettera, chiesi di comprare due mazzi di fiori, uno per Zayn e uno per Steph a cui allegai la lettera. – sono pronta. – sorrisi e dopo l’anestesia smisi di vivere, ma lo facevo per la persona che amavo.
 
 
- Sembra solo ieri – mi piego sulle ginocchia e lascio il mazzo di fiori sulla sua lapide.
- Zayn, non ti devi sentire in colpa – sua zia mi accarezza i capelli.
- Ha rinunciato a tutto per me – sospiro e tolgo un po’ di neve per far leggere il suo nome e per far vedere la sua foto.
- L’ha fatto per amore – mi alzo e l’affianco. Da quando Cassie ha donato il suo cuore per me, sono andato a viverre da Steph per non lasciarla sola e mi sono fatto assumere in caffetteria. Ormai lei mi vede come un figlio e sa che la sua piccola Cassie vive in me quindi è ben felice di avermi intorno. Sono circa due anni e mezzo e io non ho ancora trovato nessuna ragazza con cui stare ma non importa, non voglio usare qualcuna quando il ricordo e il sentimento per Cassie vivono ancora in me.
- E’ diverso, è il destino che era contro di lei, per la verità era anche contro la nostra storia – sospiro e Steph mi abbraccia.
- Ti lascio cinque minuti solo con lei, ti aspetto in macchina – la vedo camminare fino alla vettura e mi siedo su una pietra senza neve.
- Ciao amore mio – sorrido. – è passato così tanto ma sembra veramente ieri che mi aiutavi con Shakespeare e ti vedevo sorridente tra i tavoli. Mi manchi tanto, questo è il problema. E’ brutto andare avanti e sapere che tu non ci sei. Mi sono iscritto all’università, letteratura e non immagini neanche, sono il primo del corso, soprattutto grazie alle tue ripetizioni. – rido appena. – ma la cosa peggiore è che non ti sono riuscito a rispondere al biglietto che mi hai lasciato – sospiro e sistemo meglio le rose rosse sulla sua tomba. – quando mi sono svegliato e ho saputo che chi mi aveva salvato eri tu avrei voluto morire, ho urlato, spaccato tutto, tu dovevi esserci  al mio risveglio e avrei preferito non svegliarmi più per far sì che tu continuassi a vivere – stringo i pugni. – l’unica cosa che posso fare è dirti grazie, ho sempre pensato che fossi unica e ogni giorno ne ho la conferma – mi alzo e vado verso la macchina, poi mi volto e la guardo un’altra volta. – ti amo anche io Cassie.


Hi Carrots! Ecco qua un'altra OS, non so perchè sto schifo sia venuto fuori ma eccolo qua!
Comunque, sono in vena di dramma in sto periodo, spero che comunque possa piacervi in un qualche modo!
Mi sto drogando di 'They don't know about us', è bellissima.
Comunque.. che dire? Scuola come sta andando? Io ora devo scappare a studiare filosofia e tutta la vita di Dante con tanto di opere :S help me!
UNA DOMANDA IMPORTANTISSIMA: secondo voi, ci si può prendere una sbandata per un ragazzo tramite internet vedendo le sue foto e parlandoci sapendo che lo incontrerete presto?
Fatemi sapere!
XX M. <3

  
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