Deep
red
“Che schifo!Ma come
fanno?Io non ci riuscirei mai,appena vedo il sangue
svengo”.
Questi i miei commenti.
Eppure sono qui a fissare
una ferita,la mia ferita che mi sono procurata di un
rosso scarlatto.
Incredibile,non pensavo che mi sollevasse a tal punto da rendermi
felice e soddisfatta senza preoccuparmi del dolore che mi procura,anzi,direi
che è piuttosto piacevole.
Un taglio ne del tutto dritto ne tanto profondo più sotto del
polso dove non ci sono vene o perlomeno non si vedono.
È bastato un
secondo di coraggio per prendere l’oggetto, (un pezzetto di plastica
appuntito di un vecchi temperino rotto), e imprimere la
punta sulla mia pelle nella mia carne.
Scavando più volte
come un minatore che dopo tanto aver spalato trova l’oro nella propria
miniera,mi rasserenai alla vista di quel rosso intenso sgorgare dalla piccola
fessura che sembrava guardarmi e chiedermi:
“Ti senti
soddisfatta?Che hai risolto?”
Già, che ho
risolto?
Nulla,tu
rimarrai lì sul mio braccio sinistro da monito per ricordarmi che seppur
soffrendo le cose non tornano indietro,non si risolvono.
Mi volevo infliggere una
punizione,e per cosa poi?
Non mi sembra di aver
fatto nulla di male a nessuno! Ho fatto male ad amarti,questo
ho fatto.
Me la sono inflitta per
te,per farti vedere quanto dolore provo. Quanto me ne
hai procurato.
La ferita un dolore
visibile,ma quello che ho dentro non lo potrai vedere
mai.
Rabbia amarezza.
Tu non hai neanche visto
il mio amore così spudorato nei tuoi confronti.
Questa non sarà la
prima e l’ultima volta che sfogo la mia sofferenza in un taglio. Un
taglio che pian piano va via,ma la mia rabbia il mio
dolore non andranno via così facilmente e ritornerò a scavare nel
mio corpo come un petroliere alla ricerca del suo oro nero. Il mio è rosso,rosso intenso.
Io cerco sollievo
tagliandomi,nelle lacrime ormai non trovo più
sollievo,sentendola pulsare,sentendola bruciare,guardandola mentre da essa fuoriesce
il sangue,il mio sangue rosso dalla rabbia dalla passione che nutro per
te e per quello che mi faccio.
Non sono soddisfatta.
Vedo che il sangue che esce non è
abbastanza.
Coraggio ne ho ancora? A
che punto sono disposta a spingermi?
Prendo stavolta la lama
del temperino e con forza la spingo contro la vena sotto il polso sempre della
mano sinistra.
Ora si.
Vedo tanto sangue rubino
gocciolare come pietre lucenti va a terra,stesso io
finisco per terra per quella vista,per quella follia appena commessa
Morirò
dissanguata? Purtroppo no.
Tu saprai ciò che
faccio? Evidentemente no e non ti importa saperlo.
Ma allora perché lo
faccio?
Per liberarmi da tutta
questa sofferenza durata fin troppo allungo.
Dicono che quando si
muore si va in un posto dove non esiste la sofferenza,ma
so anche che io non ci andrò perché il suicidio è
considerato un peccato.
Che conclusione amara e
tragica!Neanche morendo scamperà dalla sofferenza,credo
che abbiate capito di chi si parla……….Della piagnucolona Sakura Haruno che nelle lacrime
non trova più ne sollievo ne liberazione per il
suo amato Sasuke.
Esperimento che mi
è saltato in mente vedendo una mia ferita sia chiaro
non me al sono fatta apposta! È che sono una tipa molto sbadata!!^_____^
Mi raccomando voi a casa
non fatelo mai!!!
Sono in vena di
esperimenti in questo periodo e non mi va di aggiornare le mie ficcy,ma
tranquilli lo farò lo stesso!!!Al prossimo esperimento!(Non finiranno
mai!Muwahahahaha!!!!)