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Autore: ohmymaljk    09/12/2012    5 recensioni
"Cosa stai facendo Kat?!" urlò mio fratello entrando in camera mia.
"Non.. non sto facendo nulla. Fa finta che tu non abbia visto niente, ti prego" risposi posando le forbici nel cassetto.
*****
Saalve, allora che dire? Dedico questa storia a due miei cari amici, che da un po' di tempo hanno cominciato a tagliarsi e sto malissimo per loro. Voglio solamente fargli capire tramite tutto questo che tutto si può risolvere, i periodi brutti passano.
In ogni caso, spero abbiate voglia di leggere la mia storia e che vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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I heard  that your dreams came true.
I guess she gave you things I didn't give to you .

                                                                                                                                             Someone Like You– Adele.

    

12 Dicembre, 06:45.
La sveglia suonò puntuale come a tutte le mattine, e come sempre la feci tacere buttandola giù dal comodino.
Mi stiracchiai un paio di secondi e poi passai a strofinarmi gli occhi con le mani.
A guardare le mie dita tutte nere sporche dai residui di trucco, si direbbe che mi ero scordata a struccarmi la sera prima.
Mi sedetti un paio di secondi sul letto, avvicinai le ciabatte ai piedi e le infilai.
Misi la mia calda ed enorme vestaglia maculata per poi passare alla mia cabina armadio, per vedere cosa avrei dovuto indossare.

Sicuramente il solito maglione e la solita felpa, che mi avrebbero nascosto le braccia.
Presi tutto ciò di cui avevo bisogno per prepararmi e mi fiondai in bagno.
“Giorno piccina” disse una voce alle mie spalle.
Seev, lo avrei riconosciuto tra mille.
Mi voltai buttando tutto per terra e fiondandomi tra le sue braccia.
“Sei già qui? È molto presto” puntualizzai.
“Beh, sai che mi piace far colazione qui con voi.. ora vestiti, ti aspettiamo in cucina” rispose lui.
Entrai in bagno e mi feci una doccia veloce.
Mentre mi asciugavo mi soffermai a guardare tutti quei tagli. Era da un anno accidenti, possibile che non riuscivo a smettere? Mi domandai.
No. Mi risposi.
Era l’unica cosa che mi faceva star bene quando ero triste, e seppure in quel momento pensavo che era una cosa stupida da fare, sapevo che l’avrei fatta lo stesso ancora, e ancora..
Appena fui pronta andai in cucina, dove c’erano mio fratello Tom, Siva e il riccio, Jay.
“Buongiorno a tutti” dissi entrando in cucina, sorridendo. Sì, ero brava a fingere che tutto andasse bene e a sorridere.
“Allora, come sta la ragazza più bella e dolce di tutte?” disse il riccio venendomi accanto.
“Mhm, bene direi.” Risposi, e beh, altra bugia.
Addentai una brioche al cioccolato e preparai un caffè.
“Ei Kat, di pomeriggio che facciamo?” mi domandò Tom mentre beveva il suo latte.
“Non ne ho la minima idea, vedi un po’ tu” risposi.
Lui non mi rispose nemmeno.
Così me ne tornai in camera mia per preparare tutti i libri di cui avevo bisogno.
Mentre cercavo il libro di Fisica mi vibrò il telefono.
“Buongiorno Locca! Sto per arrivare a casa tua!” il messaggio era di Noah.
Sentii bussare alla finestra, sicuramente era lei.
Le veniva più facile entrare da lì, o meglio.. più vicino della porta di ingresso.
“Ma entrare normalmente dalla porta come alle persone normali no?” le dissi mentre entrava.
“Kat, Kat, Kat.. sai che non sono normale io” rispose la ragazza, poggiandomi una mano sulla spalla.
Buttò la sua cartella vicino alla scrivania –si, era una tipa disordinata e tanto- e mi aiutò a finire di sistemare la mia di cartella.
Quando fummo pronte, o meglio, quando fui pronta andammo dagli altri.
Appena Jay vide Noah le si fiondò addosso e la baciò. A sì, stanno insieme – per merito mio- da un bel po’ di tempo ormai.
“Allora, andiamo? Si sta facendo tardi” disse Siva prendendo la sua tracolla dell’Eastpack.
“Si certo, dai.” Risposi sorridendo.
Così, Tom, Jay e Noah andarono con la macchina di mio fratello, io andai con Seev con la sua macchina, come tutte le mattine.
Quando arrivammo, Max e Nathan ci stavano aspettando nella scalinata dell’entrata.
“Ah, finalmente! Credevamo foste scappati” disse Nathan vedendoci arrivare.
“Magari!” rispose Tom.
Lo vidi posare subito lo sguardo su una bionda, Kesley. Dopo di noi, era figa della scuola, quella che i ragazzi si portano a letto volentieri.
Eh sì, era stata con mezza scuola, se non con tutta. E mio fratello gli andava dietro, e devo dire che avevo notato che lei gli dava corda da un po’ e la cosa mi dava fastidio, tanto fastidio.
“Ei ragazzi, ci vediamo a lezione” disse Tom continuando a fissarle il culo e seguendola.
“Tuo fratello è proprio andato. Con tutte le ragazze che ci sono, giusto con quella deve mettersi” osservò Max.
“Concordo pienamente. Non mi sembra così adatta a lui” aggiunse Jay.
Stavo per rispondergli, ma il mio sguardo si poggiò su Lois e una ragazza che stavano ad abbracciarsi davanti alla porta della scuola.
Lui le mise le mani sul volto e la baciò dolcemente.
Avrei voluto prenderla a calci quella troia. Faceva male vederli, perché fino a tempo fa c’ero io al posto di quella.
“Ei Kat, tutto apposto?” domandò Siva vedendomi quasi con le lacrime agli occhi.
“Si, tranquilli. Entro dentro, a dopo” dissi, entrando e dirigendomi verso il bagno.
Non avrei dovuto farlo.. non lì, non proprio a scuola. Ma vedere Lois con quella, mi faceva morire dentro, lo volevo indietro.. ma non potevo riaverlo, e l’unico modo per star bene, era quello.
Mi fiondai in bagno, sperando di non trovare nessuno e presi le forbici dallo zaino.
Mi chiusi in quello più infondo e mi poggiai al muro.
Sfilai le maniche, rimasi a guardare un paio di secondi tutti quei tagli che avevo sul braccio.
Avvicinai le lame al polso destro ma la campanella suonò. Non potevo farlo, dovevo fiondarmi in classe o mi sarei beccata il ritardo.
Riposai le forbici nello zaino e uscii dal bagno.
Non molto distanti da me vidi mio fratello poggiato al muro con Kesley praticamente appiccicata a lui, quasi sul punto di baciarlo.
Corsi verso di loro per staccarli. No, mio fratello non doveva stare con quella cornacchia che la dava a tutti.
“Tom! Dai, andiamo in classe insieme?” domandai avvicinandomi.
“Te sempre in mezzo ai piedi, vero?” disse Kesley nervosa incrociando le braccia.
“Si Kat, arrivo” disse Tom, vedendo quanto ero arrabbiata.
Sapeva benissimo quello che pensavo a proposito della bionda, e sapeva ancora meglio che non volevo che si mettessero insieme.
Lo presi per mano e andammo in classe insieme, a Biologia.
Gli altri erano già seduti , c’era anche Lois con quella tipa. Vedendoli il mio cuore perse un colpo.


14:45 p.m.
“Seev, mi accompagni a casa?” domandai raggiungendolo verso l’armadietto.
“Certo, dai andiamo” disse mettendomi un braccio intorno al collo.
Arrivammo in macchina e mi aprii lo sportello. Entrai e lui andò dalla parte della guida e mise in moto la macchina.
“Hai deciso cosa fare di pomeriggio? Io avevo pensato di giocare un po’ a tennis.” Domandò il ragazzo.
“Ok certo, a tennis a casa tua?” domandai.
“Si, dal momento che ho il campo da tennis” rispose ridendo.
“Benissimo, siamo arrivati. A che ora vengo?” domandai aprendo lo sportello.
“Sono quasi le tre ora.. quindi, facciamo per le quattro e mezza?”
“Va bene, alle quattro e mezza sono da te”.
Mi sorrise e si avvicinò a me scoccandomi un lungo bacio sulla guancia.
Arrossì e lui se ne accorse.
“Ehm, ciao Seev. A dopo” gli dissi ancora imbarazzata.
Lui rise un po’, e quando scesi rimise in moto la macchina e andò via.
Entrai in casa, dove c’erano Tom e Max.
“Ei bellezza. Io pranzo qui, va bene per te?” disse Max abbracciandomi.
“Ovvio che va bene!” risposi ricambiando quell’abbraccio.
Mi baciò la testa e poi sciolsi quell’abbraccio.
“Sorellina, vieni un attimo qui?” mi urlò Tom dalla cucina.
Andai e vidi che era parecchio nervoso. Uh.
“Perché mi hai portato via mentre stavo per baciare Kesley?!” disse furioso.
Pft, avrei dovuto immaginarlo.
“Tom, quella si fa tutti i ragazzi, anche nel bagno della scuola, non si fa problemi. Tu sarai uno dei tanti, e non voglio vederti stare male per lei!”
“Tom, Kat ha ragione. È bella, ma.. non ha senso mettersi con una che vuole solo una sana scopata e poi il giorno dopo nemmeno sa più il tuo nome”
Tom non rispose, si limitò solo a bere la birra che aveva appena aperto.
Lo odiavo quando faceva così, io lo facevo per il suo bene a dirgli quelle cose, perché non lo capiva?
Mi passò anche la voglia di mangiare e così mi andai a coricare nel mio letto aspettando che si facesse l’ora di andare a casa di Siva.



 
16:50 pm.
Mi alzai e mi accorsi che ero in un ritardo pazzesco, Siva mi aveva chiamata circa 10 volte.
Andai a farmi una doccia veloce, e a sistemarmi un po’.
Per le cinque in punto ero pronta, e il che era strano. Non ero mai stata pronta in così poco tempo.
Misi una t-shirt e una felpa e un paio di jeans con le mie amate converse.
Tom e Max stavano a giocare con la play, gli dissi che stavo uscendo, ma nemmeno se n’erano accorti penso.
Presi le chiavi della macchina e corsi verso casa di Seev, che per fortuna era poco distante dalla mia.
“Eii, ma che cosa hai combinato? È da 40 minuti che ti aspetto!” mi disse vedendomi alla porta.
“Mi sono addormentata, scusami.”
“Beh tranquilla, ma ormai è buio per giocare fuori.. vieni però, entra lo stesso” disse.
Lì dentro c’era un caldo terribile. I riscaldamenti erano messi troppo forti.
Poggiai la borsa per terra e raggiunsi il ragazzo che si era seduto sul divano.
“Allora, che facciamo?” domandai accendendo la tv.
Sì, li ero praticamente a casa mia, facevo quel che mi pareva.
“Metti il cinema, magari troviamo qualcosa di interessante” disse mettendosi più comodo.
Eseguì l’ordine e trovai un film carino, peccato che era già cominciato da 30 minuti.
Sentivo troppo caldo, così mi levai la felpa, non pensando che sotto avevo solo una magia a mezzemaniche e non un maglione.
Siva poggiò subito lo sguardo sui miei polsi tutti rossi e rigati. Solo dopo essermene accorta ripresi in fretta la felpa e la indossai.
“Kat, levati la felpa” disse mettendosi seduto.
“No, ho freddo” risposi.
“Kat, levati quella felpa ti ho detto.”
“E se non la levo?” dissi.
“Te la levo io. E sai che ci riesco, quindi non opporti” insistette facendosi più serio.
Mi rifiutai ancora una volta e così (con forza) mi levò la felpa.
Cercai di nascondere le braccia, ma con scarsi risultati.
“Ti tagli!?” mi urlò alzandosi dal divano furioso.
“Perché non me lo hai detto!? mi dici sempre tutto, perché..” si bloccò, vedendo che avevo cominciato a piangere e si chinò ad abbracciarmi.
“Siva.. è difficile da spiegare io..” dissi tra un singhiozzo e l’altro.
“Kat, sono incazzato nero con te, ma ho bisogno di capire perché” disse staccandosi e poggiando ancora una volta lo sguardo sui tagli.
Mi fece alzare dal divano e mi portò in cucina e mi diede un bicchiere d’acqua.
“Dimmi, da quand’è che ti tagli?” domandò sedendosi accanto a me.
“Da quando ho rotto con Lois..” risposi, sorseggiando l’acqua.
“Quel fottuto bas.. Ehm.. cioè. Perché non me lo hai detto piccina?” mi domandò con quella sua dolce e rassicurante voce.
“Siva non ne vado fiera, ma è l’unico modo per stare bene” dissi.
“Kat, dai non piangere. Io.. voglio aiutarti a smettere” si alzò e mi abbracciò.
“La vedo difficile.. ormai, è un anno Siva.. io non so”
“Non potrai continuare così a vita, ti aiuterò io a smettere. Fosse l’ultima cosa che faccio” disse prendendo il mio viso tra le mani.
“E come farai?”
“Voglio starti vicino.”
“Mi stai già vicino, fai già tanto”
“No, non è vero! Non faccio già tanto, io.. devo starti più vicino.”
“Vieni a stare con me?” gli domandai con le lacrime agli occhi. 



-Spazio Autrice- 
Saaaaalve carissime!
Sono davvero contenta che la storia vi sia piaciuta, e spero di non avervi deluse con questo capitolo!
Cosa ne pensate?! Siva ha scoperto che la nostra Kat si taglia.. riuscirà a farle cambiare idea? Boh. Vedremo lol 
Ci risentiamo al prossimo capitolo, che non so quando pubblicherò. 
Vi voglio bene, un bacio, Desi. 

 

   
 
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