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Autore: BellFlower    09/12/2012    4 recensioni
Era da un pò che aspettavo l'occasione di scrivere una storia su questo favoloso film e prima che l'idea mi scappi via, è meglio cominciare a scrivere!!!
Ambientata dopo la lotta tra Pitch e i Guardiani, con questa ff voglio raccontare la storia di Sarah, una ragazza che ha tra i capelli color del tramonto delle foglie cadute in autunno.....
P.S. La descrizione della protagonista assomiglia ai personaggi di Fairy Oak.
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il parco-giochi era deserto. Le antalene cigolavano debolmente sotto i piccoli sbuffi di vento, mentre le foglie rosse, gialle e castane si staccavano dagli alberi, planando a terra dolcemente. Il cielo era ricco di sfumature rosate e donava all'ambiente la tipica atmosfera autunnale.
C'era un qualcosa di meraviglioso in quella scena, che aveva come nota di sottofondo un velo di tristezza e solitudine.
Però c'era solo una persona che stava contemplando il tripudio dei colori di stagione.
Seduta sulla piccola giostra stava una ragazza, dai lineamenti adolescenziali. Indossava una camicietta lunga di un verde chiaro con una sola manica, in vita cinta da alcuni nastri colorati che   facevano penzolare giù le punte con attaccate delle piume. I pantaloni arancioni, stretti alle gambe magre, entravano in un paio di stivaletti morbidi, color della corteccia degli alberi.
Il suo volto era un pò roseo mentre le labbra sottili erano più scure. Gli occhi erano invece di due colori differenti: quello sinistro tendeva all'arancione, quello destro al rosa.
La giovane lasciava che alcune ciocche di capelli le ricadessero sulla faccia. Anche questi, come per gli occhi, avevano due particolarità.
Innanzitutto erano di vari colori: c'era il rosso, il biondo, il castano, l'arancione, il verde e perfino il rosa. Inoltre, tra di essi si potevano vedere delle foglie.
Ma non delle foglie qualunque. Foglie cadute in un pomeriggio d'autunno, come in quel momento.

Altre foglie si staccarono dai rami.
- Quanto è facile cadere per una creatura così leggera al minimo spostamento di aria, vero?- disse la ragazza allungando una mano sopra di sè, prendendo delicatamente una foglia.
Per un pò guardò quell'oggetto, la sua forma, il suo colore. Poi, ridendo, la rilanciò in aria.
Subito anche le altre foglie a terra si levarono nell'aria, disegnando dei cerchi supra il parchetto. La giovane si alzò, scese dalla giostra e cominciò a volteggiare sull'erba, seguendo l'andatura di quei colori che danzavano.
Come era divertente! Continuò a giocare e a ridere, saltando di qua e di là per il giardino. D'un tratto si fermò davanti ad un grande albero, una quercia, che stava quasi in mezzo al parco-giochi e cominciò a cantare.

La terra si veste del
giallo delle foglie
in autunno.
Il vento raccoglie i sussurri
dei trepidi uccelli
e gioca coi rami avvizziti che
additano al cielo.
Ho visto danzare sul mare
tanti pezzetti
di luna che rifulgono
di una luce sconosciuta,
che sembra annunciare
l'incanto dei fiocchi
di neve. 


La sua voce, cristallina ed intonata, si fermò, lasciando che fossero il vento e il fruscio delle foglie a continuare.
La ragazza chiuse gli occhi appoggiando una mano sulla corteccia. Quella canzone le riportava alla mente tanti ricordi, una miriade di immagini che le vorticavano nella testa come lo spettacolo dei vortici di colori.
Qualcosa nel cielo parve attirare la sua attenzione. Alzando il naso verso l'alto, gli occhi arancio e rosa fissarono l'evanescente figura della luna che alla luce del tramonto cominciava ad apparire per compiere il proprio giro nella notte.
La giovane sorrise all'astro.
- Sei un pò strana a quest'ora, sai?- disse rivolta al cerchio, - Anche tu vuoi vedere gli ultimi colori caldi prima che arrivi l'inverno? Tranquilla! Hai ancora un sacco di tempo.
Fece girare la mano e delle foglie di rialzarono intorno a lei in volo.
- Non so come dirlo, ma io penso che queste foglie siano ancora piene di vita. Si sono staccate per intraprendere un viaggio nuovo, per scoprire cosa c'è oltre i loro rami.- scoppiò a ridere, - Sai, luna? Di solito io non sono così filosofica ma oggi a quanto pare ho una malinconia addosso....... Forse è per una domanda che mi sta frullando in testa da un pò....-
Con un piccolo balzo arrivò in piedi su un'altalena, facendola dondolare avanti e indietro. Il suo volto si era fatto improvvisamente serio e concentrato.
Dopo aver fissato a lungo il tappeto d'erba, rivolse di nuovo lo sguardo alla luna.
- So che mi chiamo Sarah Lehtia, so che oltre all'aspetto fisico in qualche modo sono diversa da quella che ero prima... 
Un vociare di bambini la fece voltare alla sua destra, dove vide un gruppetto di ragazzini che si stavano avvicinando al parco accompagnati dalle maestre.
Sarah scese dall'altalena e osservò quei piccoli volti sorridenti, la loro andatura mentre si precipitavano sulle foglie cadute. 
Una delle maestre assegnò loro un compito: - Ora scegliete con cura le foglie che vi piacciono di più, prendetele e le portiamo a scuola per metterle nel vostro quadero di disegno.
Alla ragazza scappò un risolino. Anche lei da piccola aveva fatto una cosa del genere con le maestre. A lei era sempre piaciuto l'autunno e le sue foglie, per questo ne aveva scelte così tante che nel suo album non ci stavano più.
Seguì i bambini nella loro caccia alle foglie. Vide che poco dopo tutti i bambini avevano già raccolto almeno una foglia, tranne una bambina con i capelli biondi che le ricadevano su un occhio.
Si accucciò accanto a lei, ridendo. 
- Che c'é? Non ti piacciono quelle che hai davanti?- La piccola non le rispose, teneva lo sguardo fisso su quei colori.
Sarah la prese subito in simpatia e volle aiutarla. Ripensò alla danza di prima. Perché no?
Tracciando un arco con la mano, fece sollevare in aria un gruppo di foglie, che andarono a roteare intorno alla bambina. Questa, meravigliata, batteva le mani e saltellava cercando di acchiappare le foglie, anche se le sfuggivano sempre dalle piccole dita.
- Carinaaa.....- disse entusiasta.
- Bello vero?- le rispose Sarah, che con un cenno, fece planare le foglie a terra; tutte tranne una, che andò dritta tra le mani della piccola.
Allo sguardo meravigliato della bambina le sussurrò da dietro: - Questa è una foglia di quercia, sai? Quest'albero è simbolo di vita e di forza, perché il suo albero è altrettanto forte. E' un tesoro bellissimo....
- Sophie!!!! Andiamo dai!!- Alla voce della maestra Sophie si volse e corse per raggiungere il gruppo, lasciando la giovane lì, da sola.
Questa la seguì con lo sguardo, mentre si allontanava. Non l'aveva nemmeno salutata.
L'aveva scoperto qualche ora fa: le persone non la potevano vedere, non la potevano nemmeno sentire.
Lei era qualcosa di magico, qualcosa che gli altri non potevano percepire.
- Ecco cosa intendevo....- disse ritornando al proprio discorso alla luna, -.... nessuno che mi veda o che mi senta, sono come uno spirito delle favole. Anzi, sono quasi più che sicura di essere ora lo spirito dell'autunno.
Quasi più che sicura dei ricordi di una mia vita passata, da essere umano. Ma per qualche ragione non mi ricordo quando e come è avvenuto questo cambiamento.
Penso che tu c'entra in questa situazione, per avermi cambiata. Per questo ho una domanda alla quale credo tu debba rispondere......
Perché sono diventata così? Perché hai scelto proprio me come spirito dell'autunno?-






Note dell'autrice:
Ecco qui il primo capitolo della storia che mi sono inventata subito dopo aver visto il film!!! 
Volevo avvertire che per la descrizione di Sarah (che spero stia simpatica) mi sono un pò ispirata a quella di Vaniglia e Pervinca del libro Fairy Oak di Elisabetta Gnone. Non è un atto che vuole copiare, violare qualche copyright o cose del genere, semplicemente avevo in mente la sua figura (più che altro i capelli) come quei personaggi.
 


  
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