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Autore: gleeismykriptonite    10/12/2012    0 recensioni
Il Natale è tempo di perdono, no?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivò a casa sua, quando vide, nella cassetta della posta, fuori casa, tutt’innevata, una lettera destinata a lui.
Una busta bianca, un francobollo con un monumento che lui sapeva di conoscere, ma non lo ricordava.
Prese la busta in mano, entrò in casa, chiuse a chiave dall’interno e si sedette sul divano, dinanzi al camino ardente.
A quel punto, lesse il mittente, e rimase sbalordito. E aprì, con ansia, la busta.
Lesse le prime righe, poi si fermò. “Si degna ancora di chiamarmi così, che faccia tosta”, disse con fermezza.
Poi continuò a leggere.
È da molto che non ci sentiamo, non ci scriviamo, vero? Sono passati quasi tre natali dal 20 dicembre 2009, il giorno in cui decidesti di andartene.
Da quel giorno, il Natale, qui in Inghilterra, non è più lo stesso. Per tre anni consecutivi, la casa è rimasta spoglia. Senza addobbi, senza albero.
Non ci hai mai dato tue notizie, ecco perché ti scrivo. Tra cinque giorni è Natale, e, e beh, non voglio più starmene con le mani in mano, ecco perché ti ho scritto questa lettera e il ventisei verremo a farti visita– “Che bella cosa” Disse, con tono sarcastico ad alta voce, ma poi continuò a leggere con calma. – “Pochi giorni prima che te ne andassi via, mi dicesti ‘Voglio solo una cosa per Natale, voglio che tu stia bene.’ e beh, io sto bene. È da due mesi che, ormai, non ho più i reumatismi. Posso, finalmente, fare tutte quelle cose che non faccio da tempo. Posso di nuovo correre, e camminare con i miei piedi. Ieri ho rigiocato, dopo tanto tempo, una partita di baseball con Samuel.
Il Natale è alle porte, e lui vorrebbe passarlo con te, ma non biasimo che anche noi vogliamo passare con te un ultimo Natale.
Sappi che io, che noi, ti vogliamo ancora un mondo di bene, non dubitarne mai.” – In quel momento, le lacrime rigarono il viso di Noah. Finì di leggere, si rese conto che mancavano pochissime righe da leggere ancora. –
Beh, niente. Sono quasi giunto al termine, spero che la lettera ti sia arrivata. Il tuo indirizzo me l’ha dato Vanessa, si.
Mi ha detto che vi scrivete spesso. Beh, niente, figlio mio.
Spero mi perdonerai, Noah, a presto.” – Le lacrime scorrevano velocemente, una dopo l’altra.
Da quel momento, Noah, capì che aveva sbagliato quella sera del 20 dicembre 2009.


- SPAZIO AUTORE -
Grazie a chiunque sia arrivato fin qui, davvero. È la prima cosa in assoluto che pubblico qui.
Ho sempre amato scrivere, e vorrei farlo pubblicamente, con qualcuno che mi leggesse.
Gradirei delle recensioni, dei pareri, insomma.
Grazie, ancora una volta, di aver letto, ci vediamo prossimamente.

  
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