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Autore: A r a s h i    10/12/2012    7 recensioni
Allora, non odiatemi - long in corso, coff coff...
Comunque!
E' il compleanno di Levy e un certo dragon slayer non ne sapeva nulla.
Riuscirà a farle il regalo perfetto? Chi lo aiuterà in quest'ardua impresa?
Ora, premettendo che io a fare le introduzioni faccio pena, spero che la leggiate :D
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Buongiorno, Levy», sorrise Mira, mentre puliva un bicchiere. «E buon compleanno!».
«Grazie, Mira», sorrise la scripter, allegramente. Adorava il suo compleanno, perché aveva l’occasione di festeggiare insieme a tutta la gilda e poi in genere riceveva un sacco di libri.
Quell’anno, però, aveva preferito rinunciare alla festa, visto che la gilda era sommersa di debiti, ma non le importava, le bastava stare con i suoi compagni.
«Mi dispiace che non possiamo festeggiare come si deve quest’anno», piagnucolò l’albina, che adorava anche lei le feste.
«Ma figurati, sarà per la prossima volta».
Qualcuno, a pochi tavoli di distanza e con un udito finissimo, aveva sentito la conversazione tra le due maghe e ora si stava mettendo le mani nei capelli.
«È il compleanno del gamberetto? Dovrei regalarle qualcosa?», chiese a Lily, che stava seduto sul tavolo di fronte a lui, a lucidare la sua spada.
«Se vuoi conquistarla, direi proprio di sì», rispose l’exceed, ammirando la sua arma lucidata a dovere.
«Lei ti ppppppiace!», esclamò Happy, che aveva sentito la conversazione. Si ritrovò con la testa schiacciata contro il tavolo dalla mano del dragon slayer.
«Taci, maledetto gatto!», lo minacciò, sussurrando. Guardò Lily. «Ti avevo detto di non tirare più in ballo questo argomento».
«Sei solo un testardo che non vuole ammettere i suoi sentimenti», ribatté l’altro.
«Comunque, cosa potrei regalarle?».
Be’, pensando a quella piccoletta gli venivano in mente solo libri, ma lui che poteva saperne di che libri aveva? Ne possedeva centinaia, se non migliaia! Le avrebbe sicuramente regalato qualcosa che già aveva, rovinando tutto.
Qualche vestito? Ma di nuovo non sapeva cosa potesse piacerle.
«Pemmché nnn chimmdi a Lmmcy?», mugugnò Happy, ancora schiacciato contro il tavolo. Venne prepotentemente sollevato dal dragon slayer.
«Che intendi dire?».
«Lucy è la migliore amica di Levy, aye!».
Proprio in quel momento, entrò la maga in questione, stringendo un pacchetto tra le mani, mentre correva incontro all’amica. «Auguri, Levy-chan! Questo è per te!».
«Oh, grazie Lucy! Non dovevi», la ringraziò, un po’ imbarazzata, Levy.
«Figurati, mi è subito venuto in mente, pensando a te», sorrise la bionda.
«Hai ragione, gatto, chiederò alla coniglietta!».
Però quando poteva farlo? Quelle due stavano sempre attaccate! Non poteva neanche chiedere aiuto a quel beota di Salamander, avrebbe mandato tutto all’aria e non poteva permetterselo. Doveva trovare il regalo giusto al gamberetto.
Il momento giusto si presentò quando Levy uscì per delle commissioni e Lucy era da sola davanti alla bacheca delle missioni, per scegliere una delle poche disponibili.
Fingendo di dover scegliere anche lui un incarico, si avvicinò a lei e la guardò furtivamente.
«Ohi, biondina», le disse, guardandosi intorno circospetto.
«Che c’è, Gajeel?», chiese lei, un po’ intimorita e confusa.
«Devi aiutarmi».
Lucy si guardò intorno per capire se ce l’avesse davvero con lei. Doveva aiutarlo? In cosa? E poi perché gli serviva proprio il suo aiuto?
«Io? Sicuro?».
«Sicurissimo», annuì lui. Lucy notò un certo imbarazzo nelle sue parole, cosa che la incuriosì non poco.
«In cosa?», domandò poi, voltandosi verso di lui. Fino a quel momento si erano parlati osservando la bacheca.
«Non… non so… che regalo…», borbottò, per paura di essere sentito.
«Vuoi fare un regalo a una certa persona che oggi compie gli anni ma non hai idea di cosa regalarle, giusto?», azzardò lei, con un’occhiata maliziosa.
Lui annuì di nuovo, sudando freddo. Aveva paura che gli dicesse di no e a quel punto sarebbe stato nella merda.
«Va bene, sarà divertente», sorrise lei e Gajeel sospirò di sollievo.
«Ci vediamo tra un’ora nel parco della città», poi il suo sguardo si fece serio. «E non dire niente a nessuno».
La bionda annuì, intimorita, poi si diresse verso Natsu, che aveva osservato la scena stranito, ma non aveva potuto ascoltare per il tono di voce troppo basso dei due compagni.
«Da quando in qua tu parli con quel ferro arrugginito?», le chiese, aggrottando le sopracciglia. Lucy sapeva che non era geloso, soltanto che temeva che prendessero una missione pericolosa e piena di azione e non lo invitassero ad andare con loro.
«Niente di che, scambiavamo due chiacchiere, siamo comunque compagni, no?», sorrise, un po’ nervosa, sperando che non se ne accorgesse.
«Ah, okay. Allora, andiamo in missione insieme, io, te e Happy?».
«Ehm, scusa Natsu, ma non posso. Oggi ho un, ehm, impegno».
Il rosato la scrutava, con le braccia incrociate, cercando di capire il comportamento strano della sua amica; cioè, lei era sempre strana, ma in quel momento lo era di più.
«Hai un appuntamento?», le chiese allora, sospettoso.
«N-no, non dire idiozie, devo solo andare a comprare un po’ di cose», il suo nervosismo era tangibile, ma sperò che Natsu fosse troppo distratto per accorgersene. «Ora devo andare, a dopo!».
«Né, Natsu, Lucy è più strana del solito, aye!», esclamò il suo inseparabile amico, Happy, mentre gli svolazzata intorno.
«Hai ragione, c’è di sicuro qualcosa che non va», stranamente il rosato si fece pensieroso, grattandosi il mento. «Dici che dovremmo seguirla per vedere se tutto va bene?».
«Non è che lei ti pppppp…», per la seconda volta, l’exceed venne schiacciato contro il tavolo da un dragon slayer.
«Non dire cavolate!», ribattè Natsu, anche se non riuscì a nascondere un lieve rossore sulle guance.

Un’ora dopo, Lucy e Gajeel si incontrarono al parco.
«Allora, hai già in mente qualcosa?», gli chiese la bionda, con un sorriso.
«Se ce l’avessi avuta in mente non avrei chiesto a te, no?», ribattè scontroso l’altro, per poi incamminarsi verso il centro.
«Sarà una lunga giornata», mormorò Lucy, seguendolo.
Intanto, dietro un cespuglio le cose stavano andando più o meno così.
«Ah, lo sapevo che mi stava mentendo! Perché è qui con quella ferraglia di Gajeel?!», brontolava Natsu, mentre passava da un cespuglio all’altro per non essere visto. Doveva tenersi a distanza di sicurezza per non essere individuato dall’altro dragon slayer, perciò non poteva neanche sentire la loro conversazione.
«Si ppppppiacciono!», esclamò Happy, sussurrando e ridacchiando, mentre il suo amico gli lanciava un’occhiataccia.
«Sbrighiamoci o li perderemo di vista».

Nel frattempo, gli altri due erano in un negozio di abbigliamento, e Lucy continuava a mostrare al dragon slayer abiti su abiti.
«Che ne dici di questo?», chiese infine, esausta, prendendo un vestitino azzurro chiaro con dei motivi floreali.
«Non mi convince», ripetè il moro, per la millesima volta. Si era improvvisato esperto di moda e continuava a scartare tutto ciò che gli proponeva la maga stellare, perché non gli piaceva o non era adatto a Levy.
«Ho capito, rinunciamo ai vestiti!», esclamò l’altra esasperata, afferrandolo per il braccio e trascinandolo fuori dal negozio.
Dall’altro lato della strada, una ragazza con lunghi capelli azzurri osservò la scena.
«Lu-chan e Gajeel? Che cavolo ci fanno insieme?», si chiese, aggrottando le sopracciglia. Poi, dietro un vicolo, notò Natsu che li seguiva di nascosto, così decise di raggiungerlo.
«Natsu, che cosa sta succedendo?».
«Credo che Lucy e Gajeel abbiano un appuntamento», ringhiò il rosato, stringendo i pugni.
«Natsu è geloso, perché Lucy gli ppppppiace!», esclamò maliziosamente Happy, ammiccando alla scripter.
«Io non sono geloso, sono preoccupato!».
Levy, ancora sconvolta all’idea della sua migliore amica e di quel bruto di Gajeel che uscivano insieme, ignorò il battibecco tra i due.
«Vengo anche io con voi, sono preoccupata per Lu-chan», affermò poi, nascondendosi insieme al dragon slayer e l’exceed.
Li videro entrare in un bar e poco dopo uscirono mentre Lucy sorseggiava un frullato. Aveva costretto Gajeel a offrirglielo, visto che lei lo stava aiutando in quell’impresa.
Il moro, intanto, stava pensando a come gli era saltato in mente di chiedere una mano a quella petulante biondina che stava facendo tutto meno che trovare quello stupido regalo.
«Che ne dici di regalarle un libro?», gli propose lei, mentre passavano davanti a una libreria.
«Non voglio regalarle un altro stupido libro, voglio un regalo diverso da qualsiasi altro, che le possa davvero piacere, insomma», le spiegò lui, gesticolando nervoso.
Si beccò un’occhiata maliziosa. «Non pensavo che ti piacesse così tanto», disse, scherzosa, per poi dargli una gomitata.
«Lei non mi…», si stizzì lui, ma poi si arrese all’evidenza. «C’è la possibilità che quello scricciolo mi piaccia, d’accordo?».
«D’accordo», sorrise lei, saltellando allegramente. «Non ti piacerebbe un regalo che ti aiuti a confessarle i tuoi sentimenti?», disse poi, più seria, guardandolo dritto negli occhi.

«Perché si guardano così intensamente?!», gridò Levy, mordendosi le mani dalla rabbia. «Natsu, fa’ qualcosa!».
«E cosa dovrei fare?», si lagnò quello, osservando la scena impotente. Ci mancava solo che si prendessero per mano.
«Vi pppppiacciono!», insisteva Happy, malsanamente divertito da tutta quella situazione.
«A noi non piace proprio nessuno!», ribatterono i due in coro.
«Ma che cosa state facendo, voi due?», chiese una voce, alle loro spalle.
Si voltarono e c’era Gray che li fissava, aggrottando le sopracciglia scure
«Ohi, ghiacciolino, sparisci!».
Il mago del ghiaccio lo ignorò e guardò oltre le loro spalle, per poi sbottare a ridere. «State seguendo Lucy e Gajeel? Un momento, ma che ci fanno insieme quei due?!».
«È quello che ci stiamo chiedendo anche noi», rispose Levy.
«Sicuri che non siate semplicemente gelosi?», il mago alzò le spalle. «In fondo, se foste stati semplicemente curiosi glielo avreste chiesto, no?». Detto questo se ne andò, lasciandoli soli coi loro pensieri.
Levy guardò Natsu. «Tu sei solo preoccupato per Lucy, giusto?».
Il rosato deglutì. «Sì. E tu anche, giusto?».
«Sì».

Gajeel continuava a osservare il ciondolo, senza distogliere lo sguardo o fare qualche movimento, mentre Lucy lo fissava, ansiosa.
Temeva che avrebbe buttato tutto all’aria dicendo che non andava bene, dopo tutte quelle stressanti ore in cui lo aveva scarrozzato in giro per Magnolia alla ricerca di un regalo adatto.
Eppure lei sapeva che quello era il regalo perfetto. Il problema era se lui lo aveva capito o no, tonto com’era. Doveva essere una cosa morbosa dei maghi di quella gilda essere incredibilmente idioti nelle questioni amorose.
Ma non ci voleva un genio per capire che Gajeel stravedeva per Levy – anche se la ragazza in questione non lo aveva ancora capito.
Senza staccare gli occhi dal potenziale regalo – mentre la commessa lo guardava impaurita – chiese a Lucy «Ne sei sicura?».
La bionda, immersa nei suoi pensieri, non capì. «Eh? Di cosa?».
«Del regalo. Va bene?».
«Sì, te l’ho già detto, è perfetto per lei», gli sorrise. «Fidati di me, Gajeel».
«Chi mi assicura che le piacerà?».
«Io, sono la sua migliore amica!», sbottò lei. «Ora compralo e portaglielo, ho già dedicato abbastanza tempo a te, sono una persona impegnata!».
Il dragon slayer iniziò a ridacchiare. «Ma se non fai altro che passare il tuo tempo con quell’idiota di Salamander!».
La ragazza arrossì, stizzita. «I-io passo il mio tempo come voglio!».
«A quanto pare non sono l’unico», Gajeel fece uno strano sorriso sghembo, che voleva essere malizioso ma risultò inquietante.
«L’unico cosa?».
«L’unico ad avere la possibilità che gli piaccia qualcuno».
«Io non dico nulla», brontolò lei, ma Gajeel notò che era arrossita.

«Cosa stanno facendo in una gioielleria?!», esclamò Natsu, coi capelli infuocati (?). «E se lui le sta comprando un anello o qualcosa del genere?!».
«Lu-chan non accetterebbe mai!», esclamò Levy, che aveva preso fuoco insieme a Natsu (?!). «Lui la sta minacciando!».
«E se quei due stessero insieme?!».
«Da quant’è che ce lo tengono nascosto?!».
«Non posso permetterlo!».
Gray, che era tornato perché troppo divertito dalla situazione, guardò Happy. «E loro sarebbero preoccupati?», rise.
«Aye! Preoccupati perché hanno paura di perderli», sghignazzò l’exceed.
«Spero di non essere mai geloso», mormorò, osservando i due maghi preda delle fiamme della gelosia che si rodevano le mani.
«Né, Gray, ho come l’impressione che qualcuno ci stia seguendo», disse Happy.
«In effetti anche io…».

Dietro un altro cespuglio poco lontano, una maga dai capelli azzurri osservava la scena. «Perché anche Gray-sama segue Lucy-san?! Anche lui è geloso?!».

«Gajeel, ma quelli sono Natsu e Levy-chan?», domandò Lucy, indicando un cespuglio. Se non vedeva male, c’erano anche Gray e Happy.
Il dragon slayer guardò nella direzione indicatagli dalla compagna. «Sì, sono loro. Ma che cavolo stanno facendo?».
«Hanno dato fuoco a un cespuglio!».
Gajeel aggrottò le sopracciglia. «Hanno notato che li abbiamo notati…».
«… e ora stanno fuggendo».
«Questa storia mi puzza».
Si guardarono confusi, poi decisero di tornare alla gilda.

Poco dopo, a Fairy Tail, i quattro (anzi cinque) stalker, avevano preceduto Lucy e Gajeel e stavano ansimanti al bancone della gilda, con Erza che li fissava confusi mangiando una fetta di torta.
«Tutto bene?», domandò la maga, lasciando per un attimo – a malincuore – la sua tanto amata torta.
«S-sì», rispose Levy, grondante di sudore. «Non c’è niente che non vada!».
«Se lo dite voi», lasciò correre la questione e tornò a mangiare, scoccandogli di tanto in tanto qualche occhiata confusa.
Natsu e Levy pensarono terrorizzati alla possibilità che i due si fossero accorti di loro. Avevano visto chiaramente Lucy guardare nella loro direzione, ma potevano anche essersi sbagliati, o almeno ci speravano con tutte le loro forze.
Pochi minuti dopo, entrarono i due poveri ignari – o forse no – pedinati.
Gajeel se ne stava piantato sulla soglia, stringendo tra le mani un piccolo pacchetto, incerto su cosa dire, nervoso come poche volte in vita sua. La bionda, dal canto suo, lo osservava trattenendo a stento una risatina, certa che non le sarebbe capitato più in vita sua di vedere il dragon slayer in quelle condizioni.
Lily si avvicinò ai due. «Allora, com’è andata?».
«Bene, per fortuna ce l’abbiamo fatta», sospirò Lucy, lieta che quella giornata con Gajeel fosse finita. «Però ora si è piantato qua».
«Come glielo dico?», mormorò il moro, osservando il pacchetto.
Lily ruotò gli occhi e gli diede una spinta. «Sii uomo e vai».
Gajeel inciampò fino ad arrivare alla piccola maga, che stava ancora rimuginando sull’uscita della sua migliore amica e del dragon slayer, e soprattutto sulla propria reazione. Ma che le era preso? Era davvero solo preoccupata per Lucy? In fondo sapeva che di Gajeel ci si poteva fidare.
«O-ohi, gamberetto», mormorò il dragon slayer, per attirare la sua attenzione, pentendosene in partenza. Ma chi glielo aveva fatto fare? Non faceva prima a lasciarglielo sulla sedia accanto e sparire?
«Che c’è, Gajeel?», domandò lei, sorridendogli.
Bam, botta al cuore.
«Ah-ehm-i-i-io-ehm-ecco… TIENI», le schiaffò in mano il regalo e se ne andò, borbottando irritato. In un angolo, Lily e Lucy scoppiarono a ridere per l’imbarazzo del moro, che sbattè le porte della gilda dileguandosi.
Levy, sbigottita, osservò il piccolo pacchetto che si era ritrovata tra le mani e, curiosa, lo aprì. Conteneva un piccolo ciondolo d’argento a forma di libro, con delle rilegature in oro; provò ad aprirlo e dentro da una parte vi era una loro foto – l’unica – ritagliata da una foto di gruppo della gilda, mentre dall’altra una piccola dedica scritta dal ragazzo, che diceva ‘Tanti auguri, gamberetto ’.
Intenerita sorrise e indossò subito il ciondolo, un po’ risentita per non aver potuto ringraziare Gajeel, che era fuggito per chissà quale motivo.

«Aww, le è piaciuto», mormorò Lucy, con gli occhi a cuore, mentre Lily annuiva soddisfatto, ancora col sorriso sulle labbra per la fuga del compagno.
A un certo punto vide una testa rosa avvicinarsi a lei e guardò Natsu alzando le sopracciglia, non aveva certo dimenticato il cespuglio infuocato.
«Allora, hai finito col tuo impegno?», chiese lui, con cipiglio nervoso e arrabbiato.
«Sì, e tu hai finito di dar fuoco ai cespugli e seguirmi?».
Lui spalancò la bocca e la fissò. Sospettava che lo avesse capito, ma ora ne aveva la certezza. «C-c-come…?».
«Non sono mica stupida come Gray», sospirò lei. «Comunque, perché mi seguivi?».
«Ero preoccupato, non posso mica lasciar andare in giro la mia compagna con quell’ammasso di ruggine!».
Happy, che aveva seguito Natsu, ribattè «Non è vero, era geloso, tu gli pppppiaci!», facendo arrossire entrambi e ritrovandosi spiaccicato sul tavolo per la terza volta quel giorno.
Mai mettersi in mezzo alle questioni di cuore dei dragon slayer.






 

Angolo di A r a s h i
Allora, lo so, LO SO, di avere la long in corso, ma sabato - immersa nei riassunti di psicologia - mi è saltata in mente questa malsana idea e ho ben pensato di scriverla! 
Mi sono divertita da morire a scriverla, in particolare le parti di Natsu e Levy divorati inconsciamente dalla gelosia, muahahahah!
Vi è una comparsata della Gruvia ma con loro mi sto divertendo nella long, eheh...
Comunque, non uccidetemi per questa shot, è originata da un blocco nel bel mezzo del capitolo e da una crisi esistenziale per colpa della psicologia, avevo BISOGNO di scrivere qualcosa e purtroppo per la long mi ero bloccata ç_ç
Spero che vi sia piaciuta e se volete fatemi sapere che ne pensate, se fa schifo, se è carina, se fa schifo e se fa schifo!
Concludo qui e vi saluto, vi prometto che entro mercoledì aggiornerò anche la long col capitolo Gruvioso :3
Un bacio,
A r a s h i

  
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