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Autore: haroldsbook    10/12/2012    4 recensioni
Se vi aspettate una bella storia romantica beh avete proprio sbagliato. Harry è un ragazzo diverso, è quel genere di ragazzo che si umilierebbe per la ragazza che ama, che farebbe di tutto per farla sorridere e per renderla felice. Una ragazza l'ha capito, il suo nome è Juliette e anche lei di storie ne ha da raccontare. Tutto questo incorniciato da una profonda amicizia che supera i pregiudizi.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Nice to meet you Darling

Harry camminava svelto per i corridoi della scuola, non aveva mai tardato ad una lezione e di certo non avrebbe iniziato oggi. Sguardo basso, ai piedi le solite converse rovinate che in quel momento andavano spedite calpestando ripetutamente le sudice mattonelle, i ricci gli ricadevano dolci in fronte e la solita andatura non perfettamente dritta ma con un non so che di elegante. Si lasciò andare ad un sospiro di sollievo quando finalmente arrivò e ancora il professore di letteratura non era in classe, sorrise tra se e se andandosi a sedere al suo amato e solitario primo banco. Prese il quaderno degli appunti e lo posizionò al centro del banco affiancando le matite e la penna perpendicolari al quadernetto, quasi con una perfezione maniacale, mentre cercava di non dar peso a tutte le palline di carta che gli arrivavano dietro la schiena accompagnate dai soliti commenti che all'apparenza potevano sembrare superficiali ma per Harry erano tutte pugnalate allo stomaco, a cui ormai il suo corpo e la sua mente erano abituati. Il professore entrò in classe scusandosi con i ragazzi per il lieve ritardo mentre in tutta l'aula il mormorio si placava.
"Allora ragazzi vorrei presentarvi la vostra nuova compagna, viene da NewYork e forse ancora non è abituata al nostro clima"- ridacchiò ironicamente il professore mentre Harry cercava di sorridere alla squallida battuta del docente – "Lei si chiama Juliette, entra pure cara" – la porta si aprì scricchiolando leggermente mentre la classe si levò in un coro sorpreso. La ragazza fece dei piccoli passi avanti con la sguardo leggermente abbassato, i capelli biondi le cadevano dritti sulle spalle, indossava una giacchetta militare di un colore simile al beige, dei jeans strappati ai lati e ai piedi un paio di stivali alti fino alle ginocchia con dei disegni floreali sparsi sulla punta. Arrivò accanto al professore e finalmente alzò gli occhi lasciando beare la classe della splendida visuale del suo viso, gli occhi erano di una bellezza quasi innaturale, un colore tra il blu acqua marina e il verde alga, ciglia lunghe e spesse adornavano gli occhi, un piccolino nasino all'insù rendeva i suoi lineamenti ancora più dolci e un tenero sorriso dipinto sulle labbra che fece sciogliere Harry. La ragazza infastidita dagli sguardi quasi prepotenti di Harry corrucciò le sopracciglia e si abbassò fino ad arrivare al viso di Harry, che diventò viola.
"Cosa hai da fissare riccio? Ti faccio una foto così viene meglio e dura di più!"-esclamò Juliette sorridendo acidamente, lo disse così piano da costringere Harry a leggere il labbiale e a soffermarsi le labbra della ragazza, erano sottili e sembravano così dolci e morbide che Harry si trattenne dall'istinto di toccarle e... baciarle. Harry a quel pensiero scosse velocemente la testa, mentre Juliette lo guardava confusa, tutti i ragazzi che aveva incontrato in quella squallida cittadina vicino Londra, a quella domanda avevano risposto sempre con la battuta maliziosa e ammiccante ma cosi idiota da far già stancare Juliette alla prima sillaba.
"Scusa... io non... mi dispiace"- balbettò Harry abbassando lo sguardo su sul quaderno ritornando con l'espressione seria e distaccata che lo caratterizzava, Juliette ancora scottata rivolse un occhiata gentile al professore che le rispose di rimando.
"Juliette puoi sederti qui accanto ad Harry, voglio seguirti bene visto che sei nuova e poi vicino al migliore studente della scuola sarai avvantagiata" – disse il professore rivolgendo uno sguardo pieno di orgoglio verso Harry che sorrise grato, gli piaceva ricevere complimenti sul suo andamento scolastico soprattutto quando era un professore a farlo, si sentiva apprezzato.
"Oh ok"- disse semplicemente Juliette andandosi a sedere accanto al ragazzo genio mentre il professore iniziò l'appello, la ragazza si maledisse mentalmente per aver anche solo pensato di mancare di rispetto al suo nuovo compagno di banco – "Comunque io sono Juliette e tu sei?"- disse sorridendo appena porgendo la mano al ragazzo, che la fissò inespressivo per un attimo e poi tornò con gli occhi al professore schioccando la lingua.
"So come ti chiami, sono Harry"- disse velocemente Harry iniziando a prendere appunti sul suo blocco, cercando di resistere alla tentazione di sapere di più su quella ragazza, non doveva innamorarsi, l'amore è la cosa più irrazionale e stupida del mondo e ad Harry non piacevano le cose irrazionali, e le persone, anche quelle che pensi che non lo farebbero mai, ti tradiscono sempre. Juliette diede uno sguardo alla sua piccola mano ancora tesa a mezz'aria e la ritrasse velocemente portandola sulle gambe, abbassò gli occhi limitandosi a sospirare mentre nella sua mente si chiedeva cosa aveva di strano questo ragazzo dai capelli ricci e gli occhi smeraldo.

Il professore si sedette sopra la cattedra iniziando a leggere una splendida poesia di uno dei primi poeti inglesi, Juliette seguiva estasiata ogni singola parola del professore mentre tutti gli altri erano distratti e solo poche persone, tra cui Harry, seguivano cercando di prendere appunti velocemente su ogni singola analisi della prosa del professore. Il giovane professore dagli occhi nocciola e dai capelli neri chiuse il libro con la poesia e guardò i suoi alunni, costatando che anche lui era li proprio in quei banchi non molti anni fa, e sapeva che alla domanda che stava appena per fare nessuno di quei ragazzi aveva la risposta.
"Ragazzi, una domanda, secondo voi... che cos'è l'amore?"-chiese il professore guardando negli occhi ogni singolo alunno, Harry trasalì leggermente mentre il resto della classe sospirò.
"E' qualcosa che ti fa sentire libero"-disse la ragazza infondo alla seconda fila, aveva dei lunghi capelli neri legati in una treccia che ricadeva sulla spalla.
"Una scopata"-disse alzando le spalle un ragazzo dagli occhi nocciola e dalle grandi e forti braccia, Harry ruotò gli occhi all'affermazione idiota di Nhoel, il capitano della squadra di football e ragazzo più popolare della scuola, tutta la classe scoppiò in una risatina leggera mentre Juliette aveva ancora gli occhi sognanti.
"Juliette, secondo te?"-chiese il professore guardando verso la ragazza che scattò poco sul posto, inumidì le labbra con la lingua e rivolse un occhiata veloce ad Harry che la guardava, aspettando forse una risposta simile alla sua.
"L'amore è qualcosa di irrazionale, chi hai mai capito come ci si innamora? Neanche i più grandi filosofi ci sono riusciti, ma solo un sorriso e uno sguardo da quella persona speciale può farti sentire protetta e amata in un solo attimo"-disse piano Juliette con una voce acuta ma non stridula che fece sciogliere Harry per la seconda volta in quella giornata, il professore sorrise e continuò a chiedere alla classe.
"E per te Harry... cos'è l'amore?"-chiese sottovoce Juliette rivolgendo i suoi meravigliosi occhi sulla figura di Harry, che girò lo sguardo verso la ragazza. Si sentiva ossessionalmente attratto da quella ragazza ed era lì con lui solo da un'ora, i suoi occhi... le sue labbra... i suoi lineamenti erano come una piacevole tortura per Harry che ogni volta che la guardava perdeva tutto il ghiaccio che aveva in corpo lasciando il posto ad una piacevole brezza primaverile.
"L'amore è qualcosa che fa male"-disse con un espressione vitrea e senza emozioni il ragazzo riccio mentre Juliette piegava leggermente la testa da un lato rendendola ancora più adorabile - "Se sei stato ferito una volta, il cuore non sopporta altre cicatrici"-sussurrò Harry ritornando con lo sguardo basso sui suoi appunti.
"Chi ti ha ferito Harry?"-chiese Juliette avvicinandosi a lui, Harry scattò la testa e la fulminò con lo sguardo, Juliette si sentì gelata da quello sguardo di fuoco e ritornò al suo posto pensando di essere troppo invadente. La seconda ora di letteratura passò rapidamente quasi quanto la prima, il professore Martinez era davvero bravo e le cose che spiegava lui rimanevano nella tua mente senza bisogno di aprire libro.

Juliette cercava disperatamente il suo armadietto, controllava ripetutamente quel numero sul foglietto stropicciato che la mattina gli aveva dato la segretaria, ma non trovava quel maledettissimo armadietto. Sbuffò esasperata e mise le mani ai fianchi piccata guardando ancora una volta tutte le pile di armadietti accanto a lei mentre i ragazzi le passavano accanto spintonandola di tanto in tanto.

"Hai bisogno di una mano?"-una voce dolce e calma arrivò alle orecchie di Juliette, che si voltò lentamente, un ragazzo più alto di lei le stava davanti, aveva dei dolcissimi occhi castani e delle labbra perfette, così perfette che Juliette pensò fossero state scolpite, i capelli erano neri come la pece e sistemati perfettamente in una cresta intatta. Juliette sorrise e gli mostrò il pezzettino di carta, il ragazzo moro sorrise e gli fece cenno con la testa.
"E' vicino al mio, sei tu la nuova ragazza americana?"-chiese il ragazzo camminando affiancato da Juliette, che annuì con un sorrisetto imbarazzato.
"Si sente molto il mio accento vero?"-chiese velocemente lei, odiava quella sua cadenza americana così strascicata, niente a che vedere con quella leggera inglese. Il ragazzo sorrise e scosse la testa, Juliette si ritrovò a pensare che fosse davvero davvero bello.
"No, anzi un po' si"-scherzò il moro e Juliette gli diede una spallata sorridendo -"Le notizie corrono veloci, si dice che hai fatto una splendida analisi dell'amore alla lezione di Martinez e si dice anche che sei stata seduta con Harry sono di ghiaccio Styles"-disse lentamente il moro arrivando all'armadietto della ragazza, che sorrise stanca e buttò i libri dentro il piccolo armadietto per poi sbatterlo con forza.
"Grazie per il complimento..."-arrossì Juliette -"Ma tu sai qualcosa sul perché di questo comportamento così freddo con tutti?"-chiese quasi sottovoce Juliette, forse con la paura che Harry potesse spuntare da un momento all'altro, o forse con la paura di iniziare a provare interesse per una persona che non riusciva a capire.
"La sua storia è famosa qui a scuola"-disse quasi con un tono di compassione il moro passandosi la mano sui suoi capelli perfetti -"Harry due anni fa circa era il ragazzo più positivo e allegro che io abbia mai conosciuto" -continuò il ragazzo sorridendo amaramente, Juliette schiuse di poco la bocca credendo di aver sentito male.
"Harry? Quell'Harry seduto con me? Stai scherzando?"-disse la ragazza, il moro sorridendo alzò le spalle.
"Difficile da credere! Era da sempre stato innamorato di una ragazza, si chiamava Becky, e per lui era la ragazza più perfetta del mondo e la riempiva di attenzioni, ma lei era anche tremendamente stronza e accettò un invito al ballo da parte di Harry per poi umiliarlo davanti a tutta la scuola in mezzo alla palestra"-disse il moro prendendo una sigaretta dal suo pacchetto, porgendone anche una a Juliette che rifiutò gentilmente.
"Ma perché lo aveva rifiutato? Anche se Harry adesso non ha un bellissimo carattere, non è male come ragazzo..."-disse abbassando la testa non nascondendo un sorrisetto che il ragazzo accanto a lei notò con piacere.
"Le ragazze popolari non stanno con i ragazzi inpopolari"-disse il ragazzo portandosi la sigaretta sulle labbre facendone un lungo tiro per poi sputare il fumo con una sensualità che Juliette trovò ipnotizzante, scosse leggermente la testa e annuì ripensando all'affermazione del ragazzo, di cui ancora non sapeva il nome. La campanella suonò inondando i corridoi quasi vuoti ormai, il ragazzo finì velocemente la sua sigaretta e la gettò nel contenitore sorridendo poi alla ragazza camminando verso la sua classe.
"Ancora non mi hai detto il tuo nome"-esclamò Juliette frenandolo per un braccio, il moro rise e si liberò della stretta della piccola ragazza e gli porse la mano.
"Io sono Zayn"-disse il ragazzo sorridendo e perdendosi negli occhi meravigliosi della ragazza di fronte a lui che gli strinse la mano.
"Juliette, è stato un piacere parlare con te Zayn"-disse Juliette lasciando un veloce bacio sulla guancia di Zayn per poi scappare in classe, il moro sorrise ancora di più e a testa bassa si avviò per la sua classe ripensando al suo migliore amico Harry. Si, perché lui era il suo migliore amico ma dopo quell'avvenimento lui si chiuse in se stesso, non volendo più uscire ne parlare con nessuno, abbandonò anche gli altri suoi tre amici per la pelle, anche amici di Zayn, Louis Tomlinson, Niall Horan e Liam Payne, dei ragazzi ormai distanti tra di loro. Dopo il distacco di Harry anche gli altri quattro ragazzi si distaccarono, ma rimanendo comunque ancora in contatto. Louis e Liam entrarono nella squadra di football diventando insieme a Nhoel i più popolari della scuola, mentre Niall era nell'orchestra della scuola ed era bravissimo a suonare la chitarra infatti era già stato preso al college di musica di Londra, uno dei più importanti dell'intera nazione. Zayn invece era la stella dell'aula di arte, ogni suo disegno era davvero sentito e bellissimo, che ogni singolo ragazzo e ragazza rimaneva incantato dai tratti splendidi e a volte confusi che lui tracciava senza alcuna fatica.

Zayn arrivò in classe, in quell'ora aveva matematica, l'unica lezione in comune con il suo vecchio amico Louis, che trovò seduto infondo all'aula con un espressione allegra e vispa come suo solito, Zayn scosse la testa sorridendo e si andò a sedere accanto al ragazzo dai grandi occhi azzurro ghiaccio.

"Ehilà Malik, qual buon vento ti porta dalle mie parti?"-disse Louis con la sua solita ironia che tutti adoravano, Zayn ridacchiò e diede una pacca sulla spalla al suo amico.
"Louis ti sei mangiato il dizionario?"-disse Zayn mentre il vecchio e rincoglionito professore di matematica iniziò ad interrogare una ragazza molto preparata.
"Sai che parlare in modo corretto ti aiuta a far colpo sulle ragazze? Io non lo sapevo!"-esclamò sorpreso Louis mentre Zayn ridacchiò ancora sentendo davvero la nostalgia del suo vecchio amico Louis e della sua amabile parlantina -"Ho visto Harry stamattina"-mormorò cambiando umore, Zayn lo guardò negli occhi.
"Secondo me si sente solo, e anche a me mancate"-borbottò sicuro Zayn, Louis sorrise ripensando a tutte le serate mitiche passate con i suoi veri amici e non con qualche idiota della squadra di football, escludendo Liam.
"La mitica lega dei cinque dovrebbe riformarsi vero?"-disse sorridente Louis alzando un sopracciglio con aria buffa, Zayn annuì porgendo il cinque al suo amico che battè immediatamente sorridendo befferdamente.

Harry stava tranquillamente ascoltando la sua canzone preferita con le cuffie del suo lettore musicale seduto sulla panchina della scuola, aveva gli occhi chiusi mentre la melodia così dolce di quella canzone mentre batteva a tempo il piede poggiato a terra. Ad un tratto una figura gli si parò davanti coprendogli il sole e facendogli aprire gli occhi lentamente, si trovò di fronte due figure così conosciute che sorridere gli venne spontaneo ma poi si tirò indietro ricordandosi che loro non erano più amici, loro erano popolari.
"Styles cosa fai qui tutto solo?"-chiese Louis con la sua solita voce allegra sedendosi accanto al riccio che sorrise amaramente mentre Liam gli si sedeva accanto dandogli una spallata amichevole, Harry si tolse lentamente le cuffie riposandole della sua sacca guardando con il suo sguardo ormai freddo e distaccato da anni i due ragazzi vicino a lui.
"Siete venuti per i compiti o per aiutare i vostri amichetti del football a picchiarmi o a togliermi le mutande per appenderle all'asta della bandiera del campetto?"-disse Harry alzandosi ormai scocciato da quella conversazione.
"Ehi quello è stato divert..."-cercò di dire Louis sorridendo al pensiero di quella scenetta ma Liam, da persona matura, lo rimproverò con lo sguardo facendolo bloccare, Harry non riuscì a non lasciarsi sfuggire una piccola smorfia che forse si poteva definire sorriso.
"Non sono solo loro a voler tornare come prima"-disse una voce poco lontana da loro, i tre ragazzi si voltarono riconoscendo la figura esile e sorridente di Niall Horan, Liam corse ad abbracciarlo, era il suo migliore amico prima e nessuno glielo avrebbe più tolto.
"Ehi Horan qual buon vento di porta qui?"-chiese Louis riciclando la stessa battuta, Harry ridacchiò per poi ritornare serio, Niall sorrise e poggiò una mano sulla spalla di Harry guardandolo negli occhi. Harry e Niall erano sempre stati come fratelli, ognuno riuscire a capire l'altro solo guardandolo negli occhi, e difficilmente sbagliavano. Harry non riuscì a sostenere lo sguardo di Niall e abbassò la testa calciando con i piedi una piccola pietra che stava sul terreno del giardino della scuola, mentre Niall sorrise per poi abbracciare il suo piccolo fratellino Harry stringendolo forte a se.
"Mi siete mancati, ma voi come farete adesso?"-disse Harry staccandosi da Niall guardando i due ragazzi fuori dall'abbraccio, Liam alzò le spalle.
"Sinceramente non mi importa di quello che pensano quei dieci ragazzoni con il pene al posto del cervello"-disse diplomaticamente Liam incrociando le braccia al petto.
"E poi mi interessano più i miei amici che il football"-disse Louis sorridendo guardando Niall e Harry negli occhi, poi si abbracciarono tutti insieme proprio come ai vecchi tempi.
"Ed io non sono stato invitato a questa riunione di condominio?"-disse ironicamente una voce dietro di loro scoppiando poi a ridere, Harry alzò lo sguardo riconoscendo subito la voce del suo storico migliore amico. Zayn sorrise appena alzando gli angoli della bocca verso il suo migliore amico che gli corse incontro saltandogli letteralmente addosso, adesso erano di nuovo insieme e dopo tanto tempo Harry si sentiva apprezzato.

 

 

Ta da ta da *voce da spettacolo*
Eccomi di nuovo qui, la vostra Juls tornata con una storia che spero abbia successo.
Il primo capitolo non è un granchè ma mi serviva per descrivervi un po' di storia dei personaggi, come al solito nelle mie storie la protagonista ha sempre il mio nome *lol* e in questa storia sarà impersonificata (?) dalla splendida e bravissima Ashely Benson che io adoro.
Nel prossimo capitolo ci sarà una scena molto importante per la coppia Harry-Juliette e soprattutto ci darà un piccolo indizio sul passato di Harry.
Spero che vi piaccia e recensite vi prego **

Peace and love, Juls

 

Ecco una tenera gif della nostra Juliette il primo giorno di scuola



E una del nostro Harry.

  
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