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Autore: _giuliaswag    10/12/2012    2 recensioni
Immagina di avere paura. Paura di ciò che ti sta intorno, delle persone che eri solita frequentare, degli ambienti a te più comuni. Immagina se improvvisamente provassi terrore di fronte a tutto ciò. E pensa se un giorno qualunque decidessi di scappare senza una meta, correre via fino a che il destino non ha voglia di fermare la tua frettolosa fuga per portarti in un mondo completamente diverso.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Tredici gennaio.
Ero chiusa a chiave nella mia stanza, seduta davanti all'armadio in cui, con tante piccole x, avevo tenuto il conto dei giorni per poter andare via. Ancora settantadue lunghe ore e sarei stata libera.
Fuori pioveva a dirotto. Mia madre e mio padre erano fuori città per lavoro, e sarebbero rientrati come minimo per le otto e trenta, cioè tra esattamente un'ora.

Squillò il telefono, lo afferrai e svogliatamente risposi. Era Derek.
'Stronzetta, ho voglia di scopare un pò.' Disse ridacchiando, col suo solito tono da sbruffone.
'Lasciami in pace, Derek.' Gli risposi con fare frustrato.
'Sta zitta. Piuttosto, apri la finestra che sono sotto casa.' Buttai giù la cornetta e mi affacciai.

Era proprio lì, davanti al mio cancello, con il suo cappello della New Era nero ed il coltello che ben fuoriusciva dalla tasca dei pantaloni. Mi vide, e subito prese a scavalcare la ringhiera. In preda alla paura, chiusi di scatto la finestra. Non l'avessi mai fatto.

Dopo nemmeno un minuto, un sasso ruppe il vetro e mi arrivò dritto in testa.
'PUTTANA, APRI.' Lo sentii gridare.

'Vattene!' Urlai, col rimorso in gola. Lanciò un altro sasso. E poi un'altro, un'altro ed un'altro ancora.
Senza voce in capitolo per fare nulla, andai alla finestra. Presi il coraggio e la voglia di aprire, e tirai giù la maniglia
.

Corsi a rannicchiarmi all'angolo della camera, fra l'armadio e la porta.
Dopodiché vidi Derek entrare e dirigersi freneticamente verso di me.
'Non lo fare mai più.' Disse, aggiungendo un calcio nello stomaco. Mi afferrò per il collo e mi scaraventò contro il muro.
'Adesso mi fai uno dei tuoi bei lavoretti, va bene puttanella?!'

Una lacrima mi rigò il volto, seguita da altre dieci, venti, cinquanta.
Mi fece abbassare fino all'orlo dei suoi pantaloni e mi sbattè in faccia il suo membro. Mi tirò per i capelli, affinchè gli potessi dare meglio il piacere che tanto attendeva.
Dopo qualche minuto, venne sulle mie labbra e fui costretta ad ingoiare il suo seme amaro.

Mi buttò come una pezza per piedi sul letto, e strappò la mia magliettina blu. Con la stessa violenza mi tolse pantaloni e slip, che raggiunsero i rimasugli della maglietta sul pavimento. Aprì con forza le mie gambe e si posizionò con la testa davanti la mia intimità, stuzzicandomi il clitoride con la lingua.

Senza neanche chiedermelo, improvvisamente entrò in me. Un colpo secco, violento e doloroso. Non ci volle molto prima che raggiunse l'apice della goduria e prese a schiaffi la mia faccia. Si ricompose, ed in quattro e quattr'otto fu pronto per riandarsene. Stava per infilarsi la cinta, quando si accorse che tremavo all'angolo del letto. Mi venne vicinò, impugno la cinghia e disse: 'Hai paura di me?'
'Vai via.' Mi limitai a rispondergli.
'Non mancarmi di rispetto. Ti ho domandato se hai paura di me.'
'E io ti ho risposto che devi andartene!' Dissi alzando la voce.
'Troia, stai zitta!' Gridò lui, lanciando la cintura dritta sul mio braccio, provocandomi del sangue pesto.


Mi accucciai piangendo, massaggiando la ferita.
'Ne vuoi ancora?' Disse stringendomi i polsi. Prese il coltello che portava in tasca e me lo puntò sul collo.
'Eh? Io ho tutto il tempo che vuoi!' Gridò premendo sulle corde vocali. Alla fine, mi lasciò un graffio piuttosto profondo e se ne andò soddisfatto. Mi era andata bene.

Corsi in bagno a dare di stomaco. Ero stufa di tutta quella merda. Dovevo scappare il più presto possibile.

Mi sciacquai il viso e tornai in cameretta, cercando di chiudere il buco provocando dal sasso che Derek aveva lanciato. Ma tutto d'un tratto, venni interrotta dalle urla che provenivano dal piano di sotto. Eccoli, erano rientrati, e tanto per cambiare stavano litigando pesantemente.

'Io ti uccido, vedrai che un giorno di questi prendo un coltello e t'ammazzo!' Diceva papà, lanciando le scarpe addosso a mia madre.
'Sono fin troppo buona che ancora non ti ho denunciato, malato! Sta a vedere che non ti strozzo prima io!'

E sentivi volare piatti, rompersi bicchieri, rimbombare parolacce e minacce per ore.
Scesi per le scale piangendo, a braccia incrociate.

'Madison!' Dissero all'unisono.
'Ben tornati!' Gli risposi ironicamente.
'Sembrate due ragazzini. Ma che cazzo vi salta in mente? Avete cinquant'anni e lanciate piatti e bicchieri come due pazzi! In manicomio dovreste andare ogni sera, non qui a casa per rovinarmi ancora di più la vita! Io non.. Non so davvero con che coraggio ancora vado in giro. Ormai tutti sanno che razza di merde psicopatiche siete! Smettetela!' Continuai, andando di corsa nella mia stanza.

Papà mi segui, ed una volta entrato nella 'tana', si avvicinò a me, per poi lanciarmi uno schiaffo.
'Non permetterti di usare questo tono con i tuoi genitori!' Gridò, calciando verso il mio addome.
Puzzava d'alcool in una maniera assurda. La paura si accese sempre di più.

Anche lui scelse la cinta, perciò iniziò a prendermi a colpi di cinghia sulla schiena e sulle cosce.
'Basta, Bob, può bastare!' Urlò lei dal salotto, incurante di quanto male stessi provando.

Diede l'ultimo colpo con quanta più forza e cattiveria potesse, e se ne andò ridacchiando, sbattendo la porta.
Stremata, mi sdraiai sul letto, fra un singhiozzo e l'altro. Mi addormentai, sperando di non risvegliarmi più.

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OCCHI A ME
ʘ‿ʘ
Salve, cari lettori. (:
Questa è la mia seconda ff, l'altra non è ancora finita, ma sinceramente penso sia troppo banale. Ecco perchè ho deciso di cominciarne un'altra, un pò più spinta e forte.

Come potete vedere già dal primo capitolo, le situazioni si fanno più aspre e serie. Mi piace scrivere di queste tematiche, perchè trovo siano più interessanti delle solite che si trattano nelle fan fiction comuni.

Spero che l'inizio vi abbia intrigato, mi piacerebbe continuare con molta costanza questa storia perchè dalle idee che ho, si farà piuttosto curiosa già dal prossimo capitolo.
Ditemi che ne pensate, se c'è qualcosa che avreste evitato, qualcosa che cambiereste. Datemi anche qualche idea, se volete!
E se tra le informazioni della ff trovate non ci sia nulla a che fare rispetto alla prima parte della storia che ho scritto, tranquilli/e perchè deve ancora arrivare tutto!

A presto!
-Giulia. c:
-Giulia. c:

  
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