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Autore: amnesiaL1996    10/12/2012    1 recensioni
Rachel. Kurt.
Anime gemelle. Amici inseparabili.
ma cosa può fare un litigio?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Kurt/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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With you…I’ve been changed for good

La prima parola per descrivere Rachel Berry era orgoglio.
Testardaggine.
Presunzione.
Kurt Hummel,il suo migliore amico,per queste cose spesso era identico a lei.
Forse era questo il segreto del loro magnifico rapporto (la loro somiglianza,il loro essere anime gemelle),che faceva sì che si trovassero sempre d’accordo l’uno con l’altro nei litigi contro altre persone per i loro caratteri.
Ma questa somiglianza poteva essere anche un problema.
E lo era precisamente in quel momento,esattamente come ogni volta che si ritrovavano a litigare.
Condividevano quell’appartamento (per Kurt non era per niente chic dire che vivevano in un capannone) da un paio di mesi ormai,tra alti e bassi,rotture,lavori ed esami.
E tutto era perfetto: dopotutto erano Kurt e Rachel,con le loro manie perfettamente compatibili,le loro passioni identiche e la loro follia.
Ma ora c’era stato quel litigio e tutto sembrava essersi inclinato.
E Rachel si sentiva stupida.
Come poteva un rapporto come il loro,un’amicizia perfetta (per quanto ovviamente con i loro alti e bassi) essere compromessa nel giro di pochi minuti?
Sembrava impossibile eppure da diverse ore sentiva quella crepa nel loro legame ingrandirsi sempre di più,facendole avere paura che si aprisse tanto da inghiottirli dentro. E faceva male. Faceva un male cane sentire una delle persone a cui più voleva bene al mondo così distante nonostante fosse nella sua stessa stanza,vederlo entrare in cucina con la coda dell’occhio e continuare a lavare i piatti senza dire una parola,sentire il freddo e il silenzio venire da lui e stringerla in una morsa dolorosa.
Eppure,era,ERANO,troppo orgogliosi.
Mai e poi mai avrebbero detto “è colpa mia”,semplicemente perché erano loro e quelle parole non rientravano nel loro vocabolario.
Kurt uscì dalla stanza e quando sentì la porta di casa sbattere appena,segno che era uscito senza dirle niente,Rachel chiuse l’acqua e si appoggiò al lavello.
Voleva Kurt.
Non si parlavano da meno di un giorno e già gli mancava come l’aria.
Lui era…tutto. Lui c’era stato in ogni momento della sua vita da quando erano diventati amici,lui c’era il giorno del suo matrimonio e quand’era partita,quando Finn era tornato e quando,dopo averlo lasciato,lei era tornata a New York,Kurt l’aveva stretta a sé e avevano pianto insieme per ore.
Semplicemente Kurt era una parte di sé,forse la sua parte migliore.
Ma ancora non capiva perché dovesse chiedere scusa.
Credeva fermamente non di aver ragione,ma perlomeno di non aver fatto niente di male.
Dopotutto,gli aveva solo detto ancora una volta come si sentiva sinceramente.
Trascurata.
Sola.
Perché tornare a casa e trovarla vuota,con solo un messaggio in segreteria che diceva che Isabelle aveva bisogno di lui,era orribile.
Era lavoro,lo sapeva,ma la parte più infantile e capricciosa di lei voleva il suo migliore amico,voleva qualcuno che la ascoltasse e le facesse un po’ compagnia,soprattutto ora che non aveva nessun’altro.
Semplicemente,voleva l’unica persona per cui sapeva sarebbe sempre stata la più importante,l’unica persona che non l’avrebbe mai messa da parte per nessun’altro.
Ma quando Kurt era tornato a casa e lei gli aveva detto che si era sentita sola e un po’ abbandonata lui si era arrabbiato e tutto era cominciato.
“Fino a poco fa non eri sola come stupidamente dicevi di essere,ma ora lo sei!” erano state le ultime parole che le aveva detto.
E poi silenzio.
E allora lei l’aveva fatto un passo verso di lui.
Per quanto il suo carattere la bloccasse,aveva scritto un biglietto e aveva spiegato.
Spiegato perché si sentisse sola,in quella città ancora sconosciuta,se lui era impegnato.
Perché non riusciva ad andare d’accordo con nessuno alla NYADA e avesse un bisogno assoluto di lui perché le sembrava di non avere davvero nessun’altro al mondo.
Perché gli chiedeva ancora una volta di accettare il suo carattere certamente orribile e volerle bene così com’era.
Ma questa volta non bastava.
E Kurt aveva praticamente scelto di lasciare questa volta,se il prendere significava continuare a sopportare le sue lagne e i suoi melodrammi.
Per questo doveva mettere da parte l’orgoglio e fare qualcosa.
Perché non voleva e non poteva neanche rinunciare a tutto quello: le serate accoccolati sul divano a guardare musical uno accanto all’altro con in braccio una vaschetta gigantesca di gelato al cioccolato,i sabato mattina passati a inseguire Kurt in giro per negozi solo per guardare i vestiti più belli (e che non potevano decisamente permettersi),e le canzoni e i balletti improvvisati per la strada o nella metropolitana…tutto quello che li rendeva loro.
E in effetti,un’idea ce l’aveva…

Rachel Berry era orgogliosa e non ammetteva mai di avere torto.
E anche volendo chiedere scusa,quando doveva farlo era davvero pessima con le parole.
Tranne che con un tipo di parole.
Quelle delle canzoni.

Kurt si appoggiò allo stipite della porta a guardare il salotto,il foglio che aveva trovato attaccato alla porta ancora in mano.
Si avvicinò piano alla ragazza addormentata sul divano e con un sorriso dolce appena accennato le mise una coperta sopra per non farle prendere freddo.
Era folle quella ragazza.
Folle,stupida e orgogliosa,a volte davvero insopportabile,tanto che avrebbe voluto mandarla a quel paese e non parlarle mai più,ma ehi,era Rachel.
La sua Rachel.
E le voleva bene.
Per cui si,pensò dando ancora un’occhiata con un sorriso al testo della canzone che la ragazza le aveva lasciato,forse l’avrebbe perdonata.

I can't win, i can't reign
I will never win this game
Without you,Without you

I am lost, i am vain
I will never be the same
Without you,Without you

I won't run, i won't fly
I will never make it by
Without you,Without you

I can't rest, i can't fight
All i need is you and i
Without you,Without you

Oh, oh, oh
You, you, you
Without
You, you, you
Without you

Can't erase, so i'll take blame
But i can't accept that we're estranged
Without you,Without you

I can't quit now, this can't be right
I can't take one more sleepless night
Without you,Without you

I won't soar, i won't climb
If you're not here, i'm paralyzed
Without you,Without you

I can't look, i'm so blind
I lost my heart, i lost my mind
Without you,Without you

Oh, oh, oh
You, you, you
Without
You, you, you
Without you

I am lost, i am vain
I will never be the same
Without you,Without you
Without you

P.s. …I'm limited (just look at me)…

…I've heard it said that people come into our lives

For a reason bringing something we must learn
And we are led to those who help us most to grow
If we let them and we help them in return
Well, i don't know if I believe that's true

But I know I'm who I am today because i knew you…

... And just to clear the air i ask forgiveness for the things i've done you blame me for
But then, i guess we know there's blame to share and none of it seems to matter anymore...
…Who can say if i've been changed for the better?

But because i knew you i have been changed for good



S.d.A.:
Ho solo poche parole per questa storia,perché l’ho scritta quando ero in una situazione simile a quella di Kurt e Rachel (io sono Rachel) e quindi vorrei dedicarla alle mie due amiche per cui l’avevo scritta e con cui per fortuna ho fatto pace.
Silvia,Delia,siete rispettivamente il mio Nick e il mio Jeff,proprio come io sono Sebastian,ma voi mi volete bene lo stesso nonostante sia uno stronzo egocentrico (pardon,un fighissimo stronzo egocentrico xD)… Quindi…Vi voglio bene Warblers! <3
Un bacio,nessie <3

P.s. cercasi una specie di beta-aiuto per scrivere scene a rating rosso in one-shots o eventualmente nelle mie long... Se qualcuno è interessato,per favore contattatemi!!! =D
  
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