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Autore: Devil_Inside    10/12/2012    0 recensioni
"Le sembrò dolcissimo, quando si strinse nelle spalle. Farfalle nello stomaco, così si chiamava quella sensazione? Come avrebbe voluto potersi fare avanti e salutarlo! Ma si sarebbe sentita in imbarazzo… non le piaceva stare al centro dell’attenzione in generale, figurarsi quando si trattava di lui! Cosa penserebbe di me? Un po’ potrei piacergli?"
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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love

All you need is love

Lo guardò uscire dalla scuola, solo, e trattenne il fiato. Era bello. I capelli tirati dritti sulla nuca, a formare una cresta appena sbilenca di lato. Un mezzo sorriso a storcergli le labbra: stava ascoltando della musica, ne era certa. Silenziosa, scivolò più vicino a lui. Aveva le cuffie, come si era immaginata. Trillò di gioia.

Avrebbe voluto parlargli… ma non ne aveva il coraggio. Sapeva che reazione avrebbe avuto, l’avrebbe trattata con diffidenza, anche se in fondo si erano già conosciuti. Non nelle circostanze migliori. Sospirò: era accaduto ormai un anno prima, al funerale di suo nonno. Le era saltato all’occhio subito, bello com’era nella sua giacca di pelle nera. Era come se in quella chiesa claustrofobica non ci fosse stato che lui, con i pugni stretti e negli occhi una protesta contro il mondo.

Quegli occhi non erano cambiati. E lo sguardo era sempre lo stesso… ma più dolce, possibile? Trasalì quando il ragazzo si fermò all’improvviso. Per poco non la vide, voltandosi di scatto, ma aveva fatto appena in tempo a nascondersi dietro a una vecchia cabina del telefono caduta in disuso da anni. Per fortuna. Eppure non poteva non sorridere: si era girato, aveva sentito la sua presenza, e in fondo era un po’ come se l’avesse guardata… vero?

Le sembrò dolcissimo, quando si strinse nelle spalle. Farfalle nello stomaco, così si chiamava quella sensazione? Come avrebbe voluto potersi fare avanti e salutarlo! Ma si sarebbe sentita in imbarazzo… non le piaceva stare al centro dell’attenzione in generale, figurarsi quando si trattava di lui! Cosa penserebbe di me? Un po’ potrei piacergli?

Lo accompagnò fino al parco, attenta a non farsi scorgere quando lui decise di sedersi sulla panchina. Non una panchina qualsiasi, LA panchina: abbastanza lontana dal campo giochi per non essere disturbato nella sua “meditazione”, abbastanza vicina al bar di Giò per prendersi una coca se ne avesse avuto voglia. Riusciva a intuire che canzone stesse ascoltando dalla luce che gli vedeva negli occhi: All you need is love, del suo gruppo preferito. Una verità enorme, celata nel titolo di una canzone.

Rimase così, ad osservarlo, tutto il giorno. E man mano che il tempo passava, un dolore sempre più grande cresceva dentro di lei, suscitato e nutrito dalle parole di quella canzone. Tutto quello che le serviva era amore, per questo soffriva. Perché avrebbe voluto sfiorare il suo bel viso, ma sapeva che se lo avesse fatto quella pelle morbida sarebbe diventata polvere. Avrebbe voluto baciare quelle labbra che così spesso si arricciavano in una smorfia di sarcasmo, ma sapeva che ciò gli avrebbe tolto il respiro. Avrebbe voluto stare con lui ogni momento, camminare mano nella mano, come per secoli avevano fatto tutte le coppie del mondo… ma sapeva che il suo solo sfiorarlo avrebbe determinato la fine, per lui.

Era inutile illudersi, sperare, sognare: niente di quello che desiderava avrebbe mai potuto realizzarsi, il prezzo da pagare per un istante di felicità sarebbe stato troppo grande. Lo guardò un’ultima volta… e non trattenne un grido disperato. Un grido di frustrazione e rabbia, di odio e amore puro.

Chiunque avesse udito il suo grido, in quel parco, lo avrebbe scambiato per l’ululato di un cane, o per il cupo gracchiare di un corvo. Riccardo neppure si voltò, immerso nel mondo che la musica creava solo per lui. Nessuno mai avrebbe potuto immaginare che quel suono lugubre fosse in realtà un pianto, un pianto dei più angosciati, innalzato dalla Morte stessa, che aveva capito che a lei, l’amore, non era concesso.

 

Angolino dell’autrice

Ehi :)  è la prima volta che mi cimento in una storia sentimentale… anche se di forse come sentimentale è un po’ particolare xD Fatemi sapere se vi è piaciuta, o se mi avete preso per pazza. Bye bye ;)

  
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