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Autore: Stole my heart    10/12/2012    0 recensioni
La luce del sole entrò violentemente in camera e mi maledessi lentamente per non aver chiuso le tende la sera prima.Alzai il braccio per coprire gli occhi ignorando la fitta di dolore che mi provocò.Mi alzai lentamente arrancando fino al bagno,dove la porta era chiusa.Senza davvero pensarci la aprii con il ginocchio,gesto che però mi fece piegare in due dal dolore.Mi sedetti per terra appoggiando la schiena contro al muro e massaggiandomi la parte dolorante.Mi alzai ancora una volta entrando nella stanza che avevo aperto poco prima e la scena che vi trovai non fu quella che mi sarei aspettata.
Mi chiamo Sarah e questa è la mia storia.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Come and rescue me.

Dedicata a tutte quelle persone
che non riescono a vedere il meglio di sè
 che non riescono a vivere più in pace
nè con gli altri,nè con se stessi.
Dedicata a tutte quelle persone che,
come me,
ogni giorno affrontano una lotta.
Un lotta contro noi stessi.


 


 La luce del sole etrò in camera con tutta la sua potenza e mi maledissi mentalmente per non aver chiuso le tende la sera prima.Alzai il braccio per coprirmi gli occhi ignorando la fitta di dolore che mi provocò.Mi alzai lentamente mentre sentivo bruciare la schiena,arrancai verso il bagno e con una ginocchiata aprii la porta,gesto che però mi fece piegare in due dal dolore.Mi sedetti poggiando la schiena e la testa al muro,massaggiandomi la parte dolorante.Strinsi ancora di più gli occhi mentre li sentivo andare a fuoco.Sbuffando mi rialzai da terra facendo forza sui gomiti e entrai finalmente nella stanza che avevo aperto poco fa.Strabuzzai gli occhi per tutto ciò che vi trovai.Foglietti di carta in mille pezzi ricoprivano interamente il pavimento,zoppicai fino al lavandino trovandovi ancora il taglierino sporco di sangue e una puzza di vomito mista a sangue albergava in quel bagno.Non ci misi molto a capire cos'era successo.Alzai le maniche del pigiama riscoprendo quelle incisioni ancora fresche,le carezzai ricordandomi che la mia vita era un continuo,totale inferno.
Mi chiamo Sarah,e questa è la mia storia.





 -Tesoro,la macchina non va.Credo che dovrai andare a piedi,oggi- sospirò mio padre richiudendo il retro dell'auto
-A piedi?- strabuzzai gli occhi guardando con sguardo truce l'auto che proprio oggi aveva smesso di vivere.
-Potresti prendere anche l'autobus,credo che passi tra cinque minuti- esordì guardando il suo orologio
Deglutii ed annuii cominciando a torturarmi le mani.
Come annunciato da mio padre l'autobus arrivò in meno di cinque minuti e vi salii ignorando tutto il dolore che sentivo mentre pigavo le gambe.Camminai ancora fino a raggiungere il primo posto libero e mi sedetti pesantemente su di esso tenendo la cartella sulle ginocchia.
-Sarah?- mi chiamò qualcuno
Roteai gli occhi al cielo e comincia a mordermi l'interno guancia. -Si?- domandai
-Sei una merda- rispose qualcun'altro,mentre tutti gli altri ridevano.
Chiusi gli occhi prendendo un respiro.
Per fortuna la mia scuola fu la prima fermata e prima che il bus potesse arrivare alla fermata adiacente al cancello principale,scesi.
Stistemai meglio la cartella sulle spalle e camminai fio a raggiungere l'ingresso che,purtropo implicava il passaggio al parcheggio della scuola.
-Uh guarda chi c'è,Sarah!- ridacchiò Jenny nella sua auto.
-No le fa male,che ne so l'anca?-
Risate.
-O
 tutto?-
Risate.
Senza dargli conto gli passai davanti raggiungendo velocemente il cancello,una volta dentro cominciai a correre verso il mio armadietto.Speravo di arrivare in classe prima del suono della campanella,così nessun'altro avrebbe potuto prendermi in giro.
-Perchè sei ancora qui?-
-Non è ancora morta?-
-Muori,Sarah!-
-Già,perchè non te ne vai?
-
Quelle parole pronunciate con così tanta cattiveria laceravano dentro.Bruciavano,tantissimo,come i miei occhi che in quel momento minacciavano di far fuoriuscire le lacrime.Chiusi gli occhi e corsi verso il bagno appoggiandomi al muro.
Perchè mi trattavano così?
Perchè disprezzavano la mia esistenza?
Cosa gli avevo fatto?
-E' questa l'unica cosa che sai fare,Sarah?Piangere?- mi domandò Jenny ripassandosi il lucidalabbra.
Alzai gli occhi al cielo per fermare le lacrime e asciugai il volto con il dorso della mano.
-Ti ho fatto una domanda- incalzò
-N..n.no..n s..sono affari tuoi- riuscii a dire tra i singhiozzi
-Non rivolgerti a me in questo modo- disse avvicinandosi a me e pizzicandomi una parte di pelle.
-Mi fai male- mi lamentai e strinse ancora di più la presa.
-Credi che tu valga qualcosa?Credi di poter essere qualcuno qui,Sarah?Vuoi sapere perchè ti trattiamo in questo moso?Perchè sei una merda,un fallimento,scommetto che anche i tuoi genitori ti odiano.Vuoi sapere quanti commenti ha ricevuto il tuo video?- domandò prendendo il suo cellulare dalla borsa e lasciando per un momento la presa.

-Quale viedeo?- domandai mentre gli occhi cominciavano a bruciare,ancora.
-Quello in cui ti prendono a schiaffi,che domande?- rise puntandomi il cellulare davanti agli occhi
-Mi hai fatto un video mentre ieri mi..- non riuscii a finire la frase perchè ciò che stavo guardando era davvero troppo.
Non si fermavano mentre mi lamentavo,non si fermavano mentre sentivano urlarmi o singhiozzarmi,non si fermavano mentre li pregavo di farlo.
Loro...ridevano.

 -Guarda cosa dice questo "Se lo merita quella stronza" aspetta senti questo "E' una merda,secondo me non gli basta.." oppure-
Prima che potesse dire qualche altra cosa scappai via,con le lacrime che ormai scendevano copiose.
Correvo,con la testa bassa e la vista appannata.
Chi erano loro per farmi questo?
Mi vergognavo così tanto di me stessa.
Svoltai l'angolo e mi scontrai con qualcuno.
Alzai gli occhi e mi ritrovai il suo viso,ancora una volta,con la sua espressione da strafottente.
Mi costrinsi a chiudere gli occhi e a non guardare i suoi azzurri come il cielo.
Prima che potessi pensare di scappare,ancora,mi ritrovai con le spalle contro la superficie fredda dell'armadietto.
-Non ti è bastato ieri?- soffiò tenendomi per un lembo della maglia.
Strinsi ancora di più gli occhi mentre la mia mano sfiorava la sua.
Posò i suoi occhi sulla mia mano che stringeva prepotentemente la sua e il suo sorriso svanì.
Mi lasciò cadere per terra ed io gemetti di dolore.

Portai la testa sulle ginocchia e il biondo mi tirò i capelli incatenando i suoi occhi nei miei. -Sei solo una sfigata- disse,scotenando le risate degli altri.
Vorrei solo che sapessi che tutto quello che mi dici,lo ripeto ogni giorno a me stessa.
Sono solo una sfigata,sono inutile,una merda.
Gattonai fino allo sgabuzzino che si trovava poco distante di lì e vi entrai liberandomi in un pianto.
Odiavo piangere,perchè le lacrime non bastavano.
Presi un respiro guardando verso l'alto.
Aprii la tasca dello zaino e presi un taglierino cominciando a incidermi la pelle.
Uno,due,tre,quattro.
Persi totalmente il controllo.
Il sangue scorreva,la pelle tirava e bruciava,ma tutto il dolore emotivo,era sparito.

Tutte le loro voci,sparirono nel momento in cui il sangue cominciò a scorrere portandosi con sè tutto il dolore.
Improvvisamente la porta dello stanzino si aprì ed io balzai in piedi come una molla,lasciando il braccio che sanguinava.
-Sfigata,cosa diavolo ci fai..ma tu stai sanguinando?- i suoi occhi uscirono dalle orbite e sbiancò alla vista di quel sangue che scendeva senza fermarsi.
-Non è niente,sono c...c..a..duta- mentii ritirando il braccio dietro la schiena
-Fa vedere- ringhiò autoritario
-Sono inciampata e mi sono tagliata,non è nulla- provai ad essere più convincente.

Mi tirò per un lembo della maglia e guardò attentamente il polso.Seguì con lo sguardo tutte le cicatrici. -Tu..- disse a voce bassa
-Vaffanculo Niall,col cuore,vaffanculo.Mi avete spinto fino all'esaurimento,cosa vi ho fatto?- sputai fuori
Il suo sguardo era incatenato su quei tagli. -Io..-
-Tu?- domandai piangendo -lascia stare- dissi movendo qualche passo verso la porta
-Sarah,torna qui!- ordinò tirandomi e richiudendo lo stanzino
-Perchè non mi lasciate stare?Cosa vi ho fatto per meritare tutto quest'odio gratuito?Perchè disprezzate la mia esistenza?- domandai a raffica cominciando a singhiozzare.
Visto che non trovai nessuna risposta continuai. -Perchè non mi avete lasciata mentre ieri vi imploravo di farlo? Perchè ridevate? Vi divertiva picchiare una ragazza senza motivo?- mi fermai guardandolo negli occhi
-E ora questo ti spaventa,tutto questo sangue,ti spaventa Niall?- dissi prendendo la sua mano costringendo a toccarmi le cicatrici.
Come sospettavo la sua mano si ritirò e io colsi l'occasione per scappare.
Andare via.

Da lì,da quella scuola,da quel paese,da quella vita.
Corsi via,perchè era l'unica cosa che sapevo fare.
Richiusi la porta di casa con un tonfo e mi lasciai scivolare a terra,singhiozzando.
Mia madre arrivò pochi minuti dopo e appena sentii i suoi passi alzai lo sguardo.
-Cosa..?- domandò preoccupata guardandomi in faccia
-Andiamo via da qui,per favore-
-Ma amore,non possiamo- disse carezzandomi i capelli
-Non possiamo?Mamma siamo andati via tante volte per voi,adesso fatelo per me,per favore- strinsi ancora di più i pugni mentre le lacrime non cessavano.
-Tuo padre ha un lavoro qui,Sarah.Non possiamo andarcene perchè ci va di farlo-
-Sai cosa ti dico?Anzi no,non lo dico,le parole non potrebbero spiegare- mi alzai da terra,togliendo la felpa,scoprendo i tagli,i lividi e le ustioni.
Il mio corpo era una cartina geografica di dolore.
-Sarah,cosa diavolo?- cominciò piangendo
-Vedi?Questo è quello che mi fanno i miei "amici"- idicai tutti i lividi - e questo è quello che mi faccio io per causa loro- indicai questa volta i tagli.
-Sarah..- disse semplicemente abbracciandomi
-Andiamo via,per favore- piagnucolai sul suo petto
-Andremo via,te lo prometto,andremo via- e quelle parole non fecero altro che farmi sentire meglio.

 








Era passato essattamente un anno da quando ero andata via da quella città,ma quelle immagini erano impresse lì nella mia mente.
Era un ricordo continuo,come se la mia vita si fosse fermata in quell'istante.
Probabilmente avrei davvero dovuta farla finita lì.
Niente di tutto quello era definitivamente passato.
Quando qualcuno allungava una mano solo per una carezza,chiudevo gli occhi.
Quando qualcuno mi seguiva,io correvo,per paura di essere presa.
Quando qualcuno mi spintonava,anche solo per sbaglio,cercavo di non farmi rivedere.
E ogni volta che rivedevo quei tagli cercavo con tutta me stessa di non incidermi.

 Ma era più forte di me,ci avevo provato,ma quelle cicatrici erano incise nel profondo,nel profondo della mia anima.
E poi,un giorno,l'unica persone che non avrei mai immaginato bussò alla mia porta.
Senza guardare dallo spioncino aprii e quando me lo ritrovai lì davanti in tutta la sua bellezza tremai.

Cercai di richiudere la porta,ma il biondo la bloccò col piede.
-Niall,per favore,ti prego,non ancora.Per favore- piagnucolai tremando
-Devo solo parlarti..- disse calmo

-Tu non vuoi solo parlarmi,Niall.-
-Credimi..-
Chiusi gli occh prendendo un lungo respiro e lo lasciai entrare in casa e nella mia vita.
-Mi dispiace- annunciò
-Ti dispiae?-
-Non avremo mai dovuto-

 Annuii aspettando che andasse avanti.Si guardò in giro,inclinando la testa quando vedeva buffe foto che ritraevano me e la mia nuova amica.
-Vedo che sei ricita a costruirti una nuova vita,qui..-
-Non avrei dovuto,secondo te?- d ogni sua parola tremavo,ad ogni mia inidetreggiavo.
-Non ho mai detto questo-
A quelle parole scoppiai a ridergli in faccia. -No,Niall?-
-Ok,scusa,te l'ho già detto.i dispiace immenamente.Ma ho viaggiato per tre ore al fine di trovarti e chiederti scusa.Ho passato un anno per cercare tue informazioni,solo per dirti che mi dispiace-

-Tu..hai fatto tutto questo..per me?- dissi incredula
-No,anche per questo- disse e ancora un volta mi battè sul tempo poggiando le sue labbra sulle mie.
Lo allontanai premendo due mani sul suo petto. -Perchè?-
-Perchè ti amo,mi sei sempre piaciuta,ma Jenny continuava a ripetermi che mi odiavi,che per te non contavi,che mi prendevi in giro-
-Jenny diceva questo?-
-Si,lo ripeteva empre-
-No è vero,non è per niente ero.Tu mi piacevi Niall e tantissimo- dissi cominciando a sentire gli occhi bruciare.
Come si può essere così crudeli.
-Tu mi piaci Sarah e non so percè diavolo mi sono comportato con te in quel modo- continuò mentre notai una lacrimasolcargli il viso.

 Era tremendamente bello.
-Ti prego cominciamo da zero.Imparerò dai tutti i miei errori,non ti farò piangere mai più,perchè giuro,u sei perfetta-
-Niall è troppo..-
-Non è troppo tardi,ti prego-
-E' troppo difficile,come faccio a sapere che non è solo un altro dei vostri scherzi?-
-Pensi che per farti questo scherzo io abbia speso 1 anno e 3 ore?-
-Io,non so cosa pensare..-
S avvicinò di nuovo e d'istinto mi allontanai. -Nonallontanarti,senti questo?- mi prese la mano posiziondola sul suo cuore -batte adesso- sorrise con gli occhi lucidi.

Sospirai e le mie labbra si curavarono in un sorriso. -Ti amo Niall-
-E' un si?-
-Si- risposi prima di baciarlo.
E tutta la paura,tutto quel tremare,svanirono nell'esatto istante in cui sentii le sue labbra sulle mie,come desideravo da tempo.


 
When you try your best,but you dn't succeed
When you get what you want,but no what you need
And the tears stream down on your face
When you lose something you can't replace
When you love someone but it goes to waste
Could it be worst?
And i will try to fix you.















My little corner.
Ciao a tutte ragazze.
E' la prima volta che scrivo una storia che riguarda anche me in prima persona.
Perciò siate buone (chi recensirà)
Ci ho messo veramente l'anima per scriverla,spero vi sia piaciuta almeno un pochino.
Trae un po' della mia storia,dei miei problemi,ma non principalmente.
Per tutte quelle che ne soffrono continuate a lottare.
La vita è un dura lotta,contro noi stessi.
A chi invece è più forte,vi ammiro.
Ora vi lascio,un bacio a tutte voi.
Twitter @IchBin_Da
Facebook Ida De Chiara.

  
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