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Autore: Cri cri    10/12/2012    6 recensioni
Questa storia è stata scritta per il contest indetto da Shelly2010 nel gruppo SeiyaxUsagi.
" Buongiorno " appena sento la voce di Yaten mi sento decisamente meglio; anche lui - come me- scruta i nuovi arrivati per poi sedersi affianco a me " È bello rivederti; come hai passato le vacanze? " mi chiede, dandomi due baci sulle guance.
" Tranne il fatto che ho fumato come una turca... per il resto mi sono divertita. Tu? Hai deciso di non tagliarli più questi capelli? " rido, perdendomi nella loro lunghezza e lucentezza. Vedo le ragazze della classe guardare ad occhi sognati il mio compagno di banco, parlottando tra di loro.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Seiya, Usagi/Bunny | Coppie: Seiya/Usagi
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
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ECCOTI



Note dell'autrice:
Questa storia è stata scritta per il contest indetto da Shelly2010 nel gruppo SeiyaxUsagi. Il testo citato nella storia, come il titolo, è Eccoti di Max Pezzali e non ho su di esso alcun diritto. I personaggi di Sailor Moon sono stati utilizzati da me per scrivere questa storia ma sono di proprietà di Naoko Takeuchi e della Toei Animation, e ci tengo a precisare che non hanno nulla a che vedere con i veri personaggi originali.





1 Capitolo





" Usagi, alzati. Dai... che oggi ricomincia la scuola - che Dio sia lodato - e se non ti sbrighi perderai il pullman " la voce  di mia madre mi infastidisce parecchio, arrivandomi dritta nei timpani. Tiro la coperta fin sopra la testa, abbracciandomi il cuscino " Ancora? " sento urlare dalla cucina, mentre un uragano corre in mia direzione per togliermi le coperte di dosso.
" Ok! Ho capito; non c'è bisogno di scaldarsi tanto " dico con la voce impastata dal sonno; prendo i vestiti sulla sedia e mi trascino - a passo di lumaca - in bagno per lavarmi e vestirmi. Butto lo sguardo all'orologio e per poco non mi prende un colpo " Ma è tardissimo! Tutta colpa tua mamma, dovevi svegliarmi prima " urlo prendendo la cartella ed uscendo come una pazza da casa sotto gli imprechi poco gentili di mia madre.
Arrivo alla fermata dell'autobus appena in tempo per salire sul mezzo e partire alla volta della mia 'adorata' scuola. Non sono mai stata una cima, principalmente perché all'inizio l'avevo presa come un gioco - andando sempre a bighellonare in compagnia marinando così  la scuola; questo finché le due bocciature non mi sono state sbattute in faccia come un pugno ben assestato. Mio padre mi ha dato un'ultima possibilità e non la sprecherò per niente al mondo.
 
 
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Appena scendo dall'autobus  accendo la mia carica mattutina: Marlboro rossa. Adoro aspirare questo profumo forte ed amaro che mi scende fin giù ai polmoni, rilassandomi all'istante. Dinanzi al cancello della scuola cerco di scorgere un viso amico, ma ahimè, non trovo nessuno. Decido di entrare e di vedere in quale scala ci hanno sbattuti quest'anno.
"3 C programmatori, 3 piano, scala B " perfetto! Sto allo stesso piano dell'anno scorso; sogghigno, gustandomi la mia agognata ombra nei mesi primaverili. Appena entro in classe vedo degli sguardi estranei puntati addosso, facendomi arrossire per la mia proverbiale vergogna. Sono quel tipo di ragazza che ci mette un pochino a socializzare, specialmente in casi come questi che mi ritrovo in classe con persone che non conosco e soprattutto più piccoli di me di ben due anni. Stranamente mi sento vecchia...
Essendo arrivata quasi al limite della seconda campanella, che suona rigorosamente alle 08.25, mi trovo costretta a sedermi al primo banco di fronte la cattedra.
" Buongiorno " appena sento la voce di Yaten mi sento decisamente meglio; anche lui - come me- scruta i nuovi arrivati per poi sedersi affianco a me " È bello rivederti; come hai passato le vacanze? " mi chiede, dandomi due baci sulle guance.
" Tranne il fatto che ho fumato come una turca... per il resto mi sono divertita. Tu? Hai deciso di non tagliarli più questi capelli? " rido, perdendomi nella loro lunghezza e lucentezza. Vedo le ragazze della classe guardare ad occhi sognati il mio compagno di banco, parlottando tra di loro. Non posso biasimarle; Yaten è davvero un bellissimo ragazzo, i suoi lunghi capelli argentati sono raccolti in una coda bassa, il verde smeraldo dei suoi occhi si sposa perfettamente con la sua pelle lattea; per non parlare poi del fisico scolpito dal duro lavoro del suo negozio di frutta.
L'arrivo del professore azzittisce la classe, prende il registro e comincia l'appello.  Appena finisce comincia a spiegare alla grossolana il programma didattico da svolgere durante l'anno, portandomi ad isolarmi nei miei pensieri visto che lo conosco a memoria.
Alla seconda ora chiedo al professore di diritto di assentarmi un po' per andare in bagno. Appena acconsente corro ad aprire la porta, chiudendola alle mie spalle. Faccio per incamminarmi per il bagno quando comincio a maledirmi in tutte le lingue del mondo.
" Maledizione! Per la foga di uscire mi sono dimenticata le sigarette in classe. Uffa " butto uno sguardo lungo il corridoio per vedere se ci potesse essere qualcuno a cui poter scroccare una sigaretta, ma appena vedo la persona dinanzi a me mi si ghiaccia il sangue nelle vene. No, a tutti chiederei la sigaretta ma non a lui. Comincio ad innervosirmi, ho bisogno davvero di nicotina per rilassarmi, e l'unico essere vivente presente ora è solo lui: Seiya Kou.
Mi facci coraggio e, appena dietro di lui, lo chiamo  "Scusa "...
Appena si gira i suoi occhi blu notte si scontrano con i miei celesti, provocandomi un leggero rossore alle gote - maledetta insicurezza - devo ammettere che, togliendo il fatto che sia uno stronzo patentanto e che non lo sopporto affatto, è davvero carino: i suoi lunghi capelli neri sono raccolti anch'essi con un coda bassa - proprio come Yaten; non mi stupisco visto che sono cugini - regalandogli un'aria sexy. Il suo fisico asciutto, con la muscolatura nei punti giusti, lo rende davvero bellissimo... peccato che sia antipatico.
" Si, dimmi ".
" Avresti una sigaretta, per favore? " chiedo titubante, maledicendomi ancora una volta per la mia poca avversità a ragionare prima di fare le cose.
" Certo, prendi pure " mi porge il pacchetto di Marlboro Light stupendomi parecchio. Appena la prendo noto che gli è rimasta solo quella perciò comincio a rifiutare " Ehm... ma è l'ultima; lascia stare, fa niente " scuoto le spalle, incamminandomi verso i bagni.
" Ma no, prendi; casomai  nella pausa pranzo me ne offri una te " mi porge di nuovo il pacchetto. Accetto e accendo finalmente la sigaretta. Non è la mia amata rossa, ma posso accontentarmi. Immagino che ora farà come l'anno scorso, farà finta che non esisto e non mi rivolgerà parola; mi chiedo almeno che cosa gli ho fatto, visto che non abbiamo mai parlato prima d'ora.
Stupendo anche me, Seiya comincia ad attaccare discorso, sta cercando di conoscermi? Sogno o è realtà? Dove è andato a finire l'arrogante, spocchioso e maleducato ragazzo dell'anno scorso? Un flashback mi scorre nella  mente come la pellicola di un vecchio film...
 
 
 
" Che palle, ma che vengono a fare questi idioti della quarta classe? Possibile che non abbiano nulla da fare che venire  a rompere le scatole qui in terzo? Quello che più mi fa rabbia è che si atteggiano, ma chi si credono di essere? Ho la loro stessa età io... " sbuffo, attirando l'attenzione di Makoto, la mia nuova compagna di banco.
" Infatti, ma che cosa vogliono? " dice, prima che le ragazze di questa benedetta quarta C programmatori ci assalgono con la loro parlantina.  Lo stesso fanno i maschi, pavoneggiandosi ancor di più delle femmine. Uno in particolare attira la mia attenzione e quello che più mi fa rabbia è che parla con tutte tranne che con me!? Ho forse qualcosa che non va? Da come ho sentito in giro il suo nome è Seiya Kou ed è conosciutissimo all'interno dell'istituto.
Decido comunque di non pensarci più di tanto visto che mi interessa meno di zero, quindi comincio a scendere le scale per andare in palestra a fare ginnastica.  Appena arriviamo la professoressa ci invita a distribuirci in più squadre per giocare a pallavolo.
Faccio per entrare in campo quando un uragano dalla forza stratosferica mi viene addosso " Ma che caz... " impreco, fulminando Yaten con lo sguardo.
" Sei per caso impazzito? " urlo, facendolo ridere " Scusami, mi ha spinto Seiya " dice, continuando a sghignazzare con quell'idiota di ragazzo. Ma come cavolo si permette di farmi arrivare addosso Yaten se nemmeno mi parla?  Roba da matti...
" Ehi... testolina buffa, la prossima volta scansati " mi dice. Appena sento quello strano nomignolo rivolto alla mia persona mi blocco di colpo, per poi tornare indietro nella loro direzione  " Io mi chiamo Usagi, capito? U-S-A-G-I; non ti permettere mai più di chiamarmi in quel modo orribile, sono stata chiara? Non ti conosco, non mi conosci e nemmeno ci tengo a farlo " vado via, irritata all'inverosimile.
" Non è colpa mia se ti aggiusti i capelli con due polpette " lo sento rimbeccare, ma ormai ero arrivata in campo e non potevo muovermi.
 
 
 
" A cosa pensi? " la sua voce mi riporta alla realtà e cerco una scusa plausibile per non dirgli che stavo pensando a lui; egocentrico com'è potrebbe crearsi strani film in testa.
" Che la scuola non finirà così presto " la butto così, ringraziando Dio che la sigaretta sia arrivata al filtro " Devo andare, grazie ancora, ci vediamo alla pausa per sanare il mio debito " sorrido, sbrigandomi ad andare via.
" A dopo " lo sento dire, mentre uno strano sorriso mi si stampa sulla bocca, pensando che alla fine non è così antipatico come credevo.
 
 
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Finalmente è arrivato Dicembre e con esso tante attese novità. La prima, quella che più mi ha sorpresa, è il rapporto di amicizia che io e Seiya abbiamo instaurato grazie ad una sigaretta. È proprio vero che una persona, per esserti simpatica, devi imparare a conoscerla; questo caso è perfetto per noi... La seconda novità, tanto attesa da noi poveri studenti, è l'autogestione! Una settimana di puro relax, passata non sui libri ma a divertirci tutti assieme. La terza, ma non per ordine di importanza, è che oggi pomeriggio ho l'appuntamento dal tatuatore; finalmente mio padre si è deciso a farmi tatuare quella meravigliosa rosa blu che da tempo sognavo. Sono elettrizzata, anche se ho paura di soffrire.
Felice come non mai mi dirigo alla scala antincendio dove trovo parecchi studenti intenti a fumare, o semplicemente chiacchierare. Il mio viso si illumina quando vedo Seiya appoggiato alla ringhiera. Con la scusa della sigaretta mi avvicino " Vuoi? " gli porgo il pacchetto, che lui accetta di buon grado.
" Oggi esci prima allora " lo guardo, pensando che per parecchio tempo non lo vedrò.
" Si e domani non vengo perché ho appuntamento con la classe all'Ice Park " è talmente contento che mi fa nascere un sorriso anche a me. Decido di dirgli del tatuaggio di oggi " Sai.. oggi vado a fare il tatuaggio; sono così emozionata ".
Lui mi guarda pensieroso e Dio solo sa quanto vorrei sapere cosa la sua testa sta macchiando in questo momento " Scambiamoci i numeri di cellulare, così per queste vacanze possiamo sentirci, se ti va " la sua domanda mi spiazza, ma tuttavia mi rende euforica.
" Ma certo " gli dico. In poco tempo mi ritrovo il suo numero in rubrica, segnato a fuoco con il nome Kou.
" Bene, io vado dentro. Divertiti domani, ci si vede " lo liquido, tornando dai miei compagni che stanno giocando al gioco della bottiglia; decido di restare a guardare e gustarmi questi quattro stupidi che giocano, pensando che sicuramente Seiya verrà  a salutarmi prima di andare via.
La campanella delle 13.35 segna la fine delle lezioni ed anche il penultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie. Un senso di tristezza mi assale quando vedo che Seiya non è venuto a salutare " Che maleducato " dico ad alta voce, attirando l'attenzione di Minako che mi fissa come se fossi una pazza " A chi ti riferisci Usa-chan? ".
" A nessuno... " rispondo delusa, chiedendomi come mai mi importi così tanto di un semplice saluto.
 Dopo aver pranzato mi dirigo dal tatuatore cominciando a farmela sotto dalla paura. Appena mi fa sedere, girata di spalle, sulle sedia, comincio a sudare freddo e ad agitarmi. Non so perché ma sono sicura che dietro la scapola faccia un pochino male...
Decido di calmarmi e di stringere la mano a Rei, la mia migliore amica, che gentilmente si è offerta di accompagnarmi. Dopo quasi un'ora di tortura posso finalmente tirare un sospiro di sollievo ed ammirare il capolavoro dietro la mia spalla: una bellissima rosa blu, dal doppio gambo sfumato di verde e di giallo, risalta la mia pelle cadaverica.
" È bellissimo " si congratula Rei, muovendo la mano nera in cerca di sollievo dopo un'ora di stretta micidiale da parte mia.
Torno a casa, e dopo aver pulito il tatuaggio con acqua e sapone e massaggiato con la vasellina, decido di mandare un messaggio a Seiya...
" Ciao, oggi non sei passato a salutarmi; sei stato davvero maleducato. Comunque il tatuaggio l'ho fatto " invio, mentre una strana euforia, mista agitazione, si impossessa di me. Vado in bagno a lavarmi i capelli e mentre sono sotto il getto dell'acqua calda sento il BIP del cellulare che mi avvisa dell'arrivo di un messaggio. Senza rendermene conto mi lavo i capelli alla carlona e corro a vedere se sia lui... Appena appare il suo nome sotto la busta mi sento stranamente felice " Scusami, sono uscito prima e non sono passato. Domani passerò a salutarti e mi farai vedere questo tatuaggio. Ciao " .
 
" A domani " rispondo semplicemente, per poi cercare di domare la mia chilometrica chioma bionda.
 
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Sono il classe a cazzeggiare quando Umino mi viene a cercare " Usagi giù al piazzale c'è Kou che ti aspetta ". Senza rispondergli mi incammino a passo svelto - cercando di non inciampare nei mie stivali con tacco 12 - verso la scala antincendio. Scendo con cautela e quando lo vedo il sorriso mi si allarga. È venuto davvero a salutarmi, che carino! Si è fatto accompagnare da un suo amico in motorino. Senza pensarci mi metto davanti a lui e scopro la parte della scapola, mentre quel suo amico mi guarda perplesso; sicuramente mi starà prendendo per svitata.
" Allora? Ti piace? " il mio entusiasmo è pari a quello di una bambina quando scarta i regali portati da Babbo Natale e questo non passa inosservato a Seiya che mi guarda divertito " È molto bello ".
Lo vedo togliersi il cappotto per poi alzare la maglietta per farmi vedere il suo tatuaggio. La mia faccia, sicuramente, deve essere alquanto schifata alla vista di questo tatuaggio, di per sé perfetto, ma non adatto ai miei occhi.
" Che c'è? Non ti piace lo scorpione? " mi fissa, aspettando una mia risposta che non tarda ad arrivare " Il tatuaggio è perfetto, ma io odio questi esseri con il pungiglione " rabbrividisco al solo pensiero di quell'animalaccio nelle vicinanze.
" Sei dello scorpione, immagino " chiedo curiosa, più che altro per scoprire quando è nato.
" Si testolina buffa, sono nato il 27 ottobre " ammette fiero, rimettendosi il cappotto sotto richiesta dell'amico che impreca per andare via. A malincuore lo saluto " Allora ciao " lo vedo avvicinarsi per lasciarmi due baci sulle guance. Mi sorride e mi dice " Ci sentiamo per cellulare, ciao ".  Lo vedo andare via con il suo amico, sentendomi un vuoto attorno, come se mi mancasse qualcosa. Decido di tornare su per godermi queste ultime ore in compagnia dei mie compagni.
" Dove sei andata? " quell'impicciona di Minako non sa proprio farsi gli affari suoi e, conoscendola, mi torturerà finché non le racconterò tutto " Seiya è passato a salutarmi ed ho approfittato per fargli vedere il tatuaggio " ammetto rossa in volto, pronta allo sproloquio della bionda che, con un sorrisino malizioso, mi fulmina " Che gentile, vero? Carino da parte sua venire a salutare un'amica " enfatizza l'ultima parola, alzando il tono di un'ovattata sogghignando sotto sotto. Sento le guance avvamparsi senza un valido motivo,e cerco di interrogarmi mentalmente sulle parole di Minako; in effetti a me ha fatto molto piacere che lui sia venuto a trovarmi, ma sono sicura che lo avrebbe fatto per qualsiasi amica.
Un po' mi rattrista il fatto di non vederlo per quindici giorni, ma ho comunque il suo numero di cellulare, perciò...
La campanella dell'ultima ora suona e dopo i soliti saluti e auguri di buone feste mi accingo ad andare alla fermata per prendere il pullman che mi riporterà a  casa.

 



Ecco il primo dei tre capitoli di questa storia per il contest indetto da Shelly2010. Se siete arrivate fino a qui vi ringrazio di aver letto tutto quello che la mia mente ha prodotto e vi sarei immensamente grata se mi faceste sapere la vostra, visto che a questa storia  ci tengo particolarmente.

Ciao ciao

Cri cri


   
 
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