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Autore: faberriess    10/12/2012    2 recensioni
Il moro stava tentando di ricostruire degli stralci di memoria poco per volta, un puzzle da un milione di pezzi.
Il problema era che, in suo possesso, di pezzi ce n’erano ben pochi.
Ma si fidava di quei begli occhi blu: come avrebbero mai potuto mentirgli?
Genere: Drammatico, Malinconico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“N-Non lasciare la m-mia mano…”
Il sussurro disperato del moro gli parve quasi una richiesta estrema, un ultima dolorosa richiesta d’aiuto.
Osservò quegli occhi color miele che si confondevano col ghiaccio del letto d’ospedale ed i suoi gli si riempirono di lacrime.
“Certo che non la lascio, idiota!”
Kurt non fece in tempo a fermare quella lacrima che gli rigò la guancia destra, benché si sforzasse di sorridere in presenza del suo fidanzato.
“K-Kurt, stai piangendo?” esclamò il moro, palesemente sorpreso.
Con una mossa impercettibile, l’altro si asciugò il rivolo che partiva dal suo occhio cobalto e rispose, con un’espressione serena –o almeno, era ciò che voleva far credere-  :”Certo che no, per chi mi hai preso?!”.
Blaine sorrise genuinamente al suo ragazzo.
Non ricordava niente.
Per ora.
 
Le luci natalizie, che facevano capolino dalle vetrine dei negozi, scaldavano l’aria gelida della prima domenica di dicembre.
Tutta la città era un tripudio di addobbi cremisi e di agrifogli. I più piccoli, tenuti per mano dai genitori, si facevano largo tra la gente per additare il festone più originale.
Kurt e Blaine stavano passeggiando per le vie del centro, mano nella mano, assaporando il rigido freddo invernale che si abbatteva sui loro corpi.
Mancava una ventina di giorni al Natale e l’atmosfera delle festività, calda ed accogliente, rendeva tutto un po’ più magico.
“Tesoro, non adori questi momenti? Quando il Natale sta per arrivare e le strade sono piene di gente che cerca i regali per i propri cari?”
“Uh? Sì, certo…adorabili.”
Blaine guardò il suo partner, accigliato: “Kurt, è tutto ok? Mi sembri strano.”.
“Certo, tesoro, va tutto bene.”
Mentiva.
Il ragazzo non riusciva a non pensare a ciò che era successo appena la sera prima.
 
“H-Ho sete…”
Kurt, celere, porse al suo fidanzato un bicchiere d’acqua fresca.
“Tieni, amore mio. Bevi piano, mi raccomando.”
Nelle sue parole, che tanto gli ricordavano le raccomandazioni del padre, Blaine ritrovò tutto il calore umano di cui, in quel momento, necessitava più che mai.
Aveva perso in parte la memoria, ma conservava dei bellissimi ricordi di quel giovane dagli occhi cerulei e la pelle diafana.
Era il suo ragazzo, da qualche anno circa –questo lo ricordava bene.
L’unica persona che si fosse degnata di essere passata a trovarlo in ospedale.
La sua ragione di vita, a quanto pareva.
Il moro stava tentando di ricostruire degli stralci di memoria poco per volta, un puzzle da un milione di pezzi.
Il problema era che, in suo possesso, di pezzi ce n’erano ben pochi.
Ma si fidava di quei begli occhi blu: come avrebbero mai potuto mentirgli?
 
Kurt ricordò con orrore quelle scene che avrebbe rimosso con piacere, se solo avesse potuto.
Gli erano bastati un paio di drink offerti da un tipo conosciuto in rete per cadere nella trappola del tradimento.
Aveva accettato di uscirci quasi per gioco, niente di particolarmente serio.
“Vado a dormire da Rachel” disse a Blaine, che, senza dubitare neanche per un attimo di lui, lo lasciò andare, fiducioso.
Complice l’alcool ingerito in quantità esagerata, Kurt si ritrovò a metà serata nel letto di un certo Paul, di cui conosceva a malapena il nome.
Seguì una notte di sesso priva d’emozioni, di calore, quel calore che Kurt provava solo quando con lui, tra le lenzuola, c’era anche Blaine.
Il mattino dopo sgaiattolò via con la coda tra le gambe, ignorando l’altro, disteso sul letto praticamente in coma.

“Blaine, ho una cosa da dirti.”
 
“Blaine, ho una cosa da dirti.”

Lo sguardo preoccupato di Kurt spaventò il moro che, disteso sul suo lettino in metallo, si sporse dalla lettiera, mugolando per il dolore.
“Ugh- D-Dimmi, tesoro.”
Kurt si morse il labbro inferiore prima di aprir bocca: “C’è una cosa che non ti ho detto. Una cosa che tu…non ricordi.”
“Dimmelo…ti prego, dimmi tutto.” chiese disperato il ragazzo, tra i lamenti.
L’ambra dello sguardo di Blaine sciolse il ghiaccio delle iridi dell’altro, che si stava torturando le mani sudate e rossicce.
“Blaine, io…”
Non riusciva ad andare oltre.
Non riusciva a fare il fatidico passo che avrebbe portato Blaine ad odiarlo, di nuovo.
Raccolse tutto il proprio coraggio, per pronunciare quella mezza frase che, ancora una volta, gli avrebbe rovinato la vita.
“…io ti ho tradito.”
 
Blaine lasciò cadere in terra la busta infiocchettata contenente il regalo di Natale di zia Carla, un prezioso set di tazzine antiche in porcellana raffinatissima che, al contatto col suolo, si ruppe in mille pezzi, causando un rumore atroce che attirò l’attenzione dei passanti.
Inconsciamente, lacrime amare presero a scivolare dai suoi occhi fino a rigare il collo, passando per le guance.
“Tu…come…con ch-“, a quel punto della frase, Blaine sorrise in modo squilibrato, “…con chi! Certo, come se avesse importanza!”.
Cominciò ad urlare in faccia a Kurt, che si spaventò quasi per una tale reazione.
Nemmeno nei suoi incubi l’aveva immaginata così.
“Vai al diavolo, Hummel! Tu e tutte le tue promesse!”
Quelle parole strazianti colpirono il cuore di Kurt come lame affilatissime.
Le loro promesse.
Era riuscito a spezzarle tutte, in una sola notte.
“Blaine, ti prego, non andare…” fu tutto ciò che riuscì a sussurrare.
L’altro, intanto, già era corso via, lasciando dietro di sé una scia di lacrime.
Fu allora che Kurt sentì il rumore potentissimo di una mano premuta contro un clacson, di un corpo che si schiantava prima contro il paraurti di un’auto, poi in terra.
Le urla disperate, e l’amore della sua vita immerso in una pozza di sangue.
 
“Blaine?”
Il ragazzo, in un primo momento, se ne stette zitto ed impalato.
Fissava il vuoto, alimentando l’angoscia di Kurt che, purtroppo, conosceva già la risposta.
“Ti prego, Blaine, rispondimi. Così mi uccidi!” sbottò Kurt, con le lacrime agli occhi, urlando quasi contro il fidanzato, che continuava a guardarlo in maniera interrogativa.
“Ma…”, Blaine lasciò sospeso quest’incipit per qualche secondo, mentre l’altro lo fissava speranzoso.
 
“…tu chi sei?”

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Premetto che è la mia prima one-shot Klaine e quindi non so cosa ne sia uscito fuori, ma tant’è! c:
Ero partita dal presupposto di scrivere una smut ma, come sempre, il mio lato drammatico ha prevalso su quello pervertito. çç
Spero vi sia piaciuta e che non vi siate annoiati!
In ogni caso, una recensione, sia negativa che positiva, è sempre gradita! :3
Alla prossima!
P.S.: se vi piace il pairing, passate dalla mia FF Klaine/Faberry Unintended
   
 
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