Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: likebloodinmyveins    10/12/2012    2 recensioni
Questa è una poesia che si basa sull'angoscia della perdita di qualcuno che a noi sembra quasi inutile, che è quasi di troppo, ma poi quando viene a mancare è tutto ciò di cui si ha bisogno. In questa poesia è messo in evidenza il momento in cui l'angelo se ne va e le sensazioni contrastanti che la ragazza prova quando lui è presente e quando lui se ne va. La sua vita cambia completamente.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
  
  Di notte si arrampica fin la mia finestra aperta,
e con quei suoi occhi accesi di un rosso rubino mi guarda,
a volte rimane a fissarmi per ore giacere sul letto spoglio.
Un filo di luce lampeggia nei suoi occhi malevoli,
forse attende un mio movimento repentino,
magari spera che io cada addormentata per risucchiarmi la vita, 
io incerta rimango immobile e vigile.
Le sue ali non generano vento, 
non fanno turbinare l'aria, 
che accanto a lui rimane pesante come un'aurea.
E' un angelo indolente che aspetta il suo attimo di gloria.
Giorno dopo giorno mi sento protetta da quell'angelo nero.
Lui è fermo e maestoso, nero come la pece,
tranne che per quei rubini nel viso,
che gli donano una grazia incredibile.
Mi spia durante il giorno, mi protegge dai mali del mondo.
Però di notte appoggiato a quella finestra mi inquieta.
Di mattina appena sveglia scopro che lui se n'è andato
e tiro un sospiro di sollievo.
Ma una sera, accasciata sul letto mi accorsi che l'angelo tardava, 
aspettai invano che comparisse alla finestra,
d'un tratto da angoscia era diventato desiderio.
Lui quella notte non si presentò, 
neanche quella dopo, 
di lui non rimase che un soffio di vento nell'aria.
Il resto era sparito con la sua essenza, 
la mia voglia di vita era svanita con lui.
Un sorriso scolpito nel mio cuore mi faceva compagnia di giorno,
e di notte una gran solitudine,
in un attimo ha abbandonato la mia vita,
il mio angelo nero.
Meritato riposo alle mie stanche membra, 
tormento dai pace a quest'animo che la vita si è visto strappare.
Occhi che non hanno lacrime di sale piangono lacrime di sangue.
Passano i mesi e gli anni e io ancora voglio quell'angelo nero, 
che vegliava sulla mia sagoma inerte durante la notte.
Perché solo dopo che si perde qualcuno
ci si accorge di quanto in realtà ci fosse essenziale?
Di quelle sere passate in sua compagnia
non rimane che il ricordo sepolto nel mio cuore.
Ma mio angelo nero,
so che da lontano tu ancora mi proteggi.  
  
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: likebloodinmyveins