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Autore: telesette    11/12/2012    0 recensioni
I due si lanciarono all'attacco contemporaneamente ma, prima che potessero anche solo sfiorarlo, Kitaro menò un colpo di traverso col rivestimento metallico della sua chitarra elettrica. Costoro rimasero rintronati per qualche secondo, come se un diapason vibrasse ancora nelle loro zucche vuote, mentre Kitaro si scrocchiò nervosamente le dita e si voltò a guardarli con un lampo di rabbia...
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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Bosozoku Fighters ( Bōsōzoku no Fighter” ) è un videogioco per picchiaduro, creato e sviluppato nel 2003 da “The Design Assembly GmbH”.
Basato probabilmente sul più celebre Final Fight, Bosozoku Fighters è incentrato sulla sottocultura giapponese dei “Bosozoku” ( ovvero: tribù violente, associate ai motocicli e ai motoclub ), con stereotipi fortemente marcati ma stuzzicanti, per chi non ha comunque troppe pretese sul genere.
Lo spietato boss della Yakuza, un verme di nome Kunimura, ha organizzato il rapimento della figlia dell'ambasciatore cinese. I termini del riscatto sono molto chiari: 10 miliardi di yen in contanti e niente polizia. Tre "eroi" dei bassifondi, con precedenti penali per risse e vari atti di vandalismo, accettano di liberare la ragazza per far chiudere un occhio sui loro piccoli reati. E così Natsuki ( una grintosa ed agile studentessa ribelle ), Kitaro ( un chitarrista rock calmo e deciso ) e Gaho ( un meccanico grande e possente ) affrontano numerosi combattimenti urbani per localizzare il nascondiglio di Kunimura e liberare l'ostaggio.


Bosozoku Fighters

La musica te le suona proprio

 

Tempi duri per il rock...

Kunimura aveva assunto il controllo dei locali notturni e di ogni fottutissimo night-club della zona.
Tutti coloro che intendevano suonare o esibirsi, dovevano versare una quota fortissima pari a due terzi dei loro guadagni. Motivo per cui, incapaci di sottostare al ricatto, molte giovani bands musicali si videro costrette ad appendere gli strumenti al chiodo.
Una volta appreso dell'annullamento del suo concerto, Kitaro uscì fuori dal Craig-Side con uno sguardo tutt'altro che raccomandabile. Mentre passò a lato del locale, l'occhio gli cadde sul manifesto con il suo nome e quello del suo gruppo. In basso, dove c'erano l'orario e la data dello spettacolo, qualcuno aveva scritto in rosso a caratteri stampatello: CONCERTO ANNULLATO !
Kitaro strinse la chitarra con tale forza che, per poco, questa non gli si frantumò in mano.
Stava già per proseguire oltre lungo la strada quando, drizzando l'orecchio, si accorse che un gruppo di balordi stava sghignazzando alle sue spalle.

- Giornata storta, eh? - esclamò un tizio vestito da capo a piedi con borchie di metallo.

Subito altri due si misero a ridere sommessamente.
Kitaro fece finta di niente, lo sguardo fisso sul manifesto, tuttavia l'individuo borchiato si fece avanti con la chiara intenzione di stuzzicarlo un po'.

- Uh, che faccia scura - disse sarcastico, poggiando la mano sulla spalla del taciturno musicista. - Aspetta, aspetta, ora capisco tutto... Ehi, ragazzi, un po' di rispetto: abbiamo davanti a noi nientedimeno che il bassista degli Earl Dragon!
- Oooh, quale onore - fecero gli altri, fingendo ammirazione.

Il tizio borchiato avvicino il muso all'orecchio di Kitaro, appestando l'aria col suo fiato pestilenziale, ciononostante questi non fece una piega.

- Via, non prendertela, amico - esclamò ancora il metallaro. - Se aveste accettato di versare la quota a Mr. Kunimura, stasera avreste suonato tranquilli; se invece siete un gruppo di pezzenti, non è certo colpa di nessuno!

Pessima battuta.
Kitaro gli scoccò un'occhiata di traverso, gli occhi ridotti a due fessure minacciose, tuttavia l'altro non si rese minimamente conto del pericolo che correva e proseguì imperterrito a sciorinare le stupidaggini che gli uscivano dalla bocca.

- Lo vuoi un consiglio? Porta la tua chitarra in fondo a quella strada laggiù, hanno sempre qualche moneta e una tazza di brodo caldo per i suonatori ambula... UUUHNNN !!!

Prima che potesse finire la frase, Kitaro gli slogò la mandibola con un preciso manrovescio.
Il tizio borchiato cadde in ginocchio, emettendo alcuni suoni incomprensibili, e il sangue cominciò a sprizzargli fuori dalla bocca ferita. Vedendo il loro compagno in quelle condizioni, invece di darsela a gambe, gli altri due pensarono bene di mettersi a fare gli eroi.

- Ehi tu, come ti sei permesso di colpire il mio amico?
- Brutto stronzo che non sei altro, adesso te la facciamo vedere!

I due si lanciarono all'attacco contemporaneamente ma, prima che potessero anche solo sfiorarlo, Kitaro menò un colpo di traverso col rivestimento metallico della sua chitarra elettrica. Costoro rimasero rintronati per qualche secondo, come se un diapason vibrasse ancora nelle loro zucche vuote, mentre Kitaro si scrocchiò nervosamente le dita e si voltò a guardarli con un lampo di rabbia.

- Con i miei omaggi a Mr. Kunimura - sibilò Kitaro, gonfiando i muscoli e finendo di massacrare quei tre imbecilli a suon di sberle.

Quando ebbe finito, erano tutti e tre tamente suonati da non ricordare neanche più chi erano e come si chiamavano.
Kitaro si sistemò dunque la giacca sulle spalle e se ne andò via con noncuranza, strimpellando un celebre pezzo di Jimmy Hendrix.

 

FINE

   
 
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