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Autore: xaruto    11/12/2012    1 recensioni
Applebloom resta vittima di un grave incidente, e da quel giorno Applejack è tormentata da orribili incubi,
che le stanno distruggendo lentamente la sua sanità mentale. Twilight però non potrà aiutarla al momento.
Dovrà chiedere aiuto a Zecora che però l'avverte che avrà due scelte: affrontare i propri demoni o morire.
P.s
Gli eventi di questa fanfiction, avvengono dopo Silent Ponyville 2, ed e connessa a Study of the Mind Delve
Non è necessario leggerli per capire questa trama.
Genere: Dark, Horror, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Apple Bloom, Applejack
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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L’inizio di un incubo


Applejack si svegliò stordita, sembrò che qualcuno la stava colpendo in testa con un martello e non riuscì ad aprire gli occhi.
Provò a muoversi ma qualcosa la bloccò, riprovò ma fu inutile.

Una forte luce proveniente dall’alto la accecò ma i suoi occhi si stavano adattando,  
vide che era sdraiata su una barella, le gambe e braccia erano legate, cominciò a guardarsi intorno.

Alzò la testa in avanti e vide due grandi porte, guardò a sinistra vide un carrello servitore, con sopra qualche bisturi, siringhe usate e uno ago chirurgico,
a destra invece un enorme visore per radiografie.
Capì che si trovava in un ospedale, di preciso in una sala operatoria ma c'era qualcosa
di sbagliato in quel posto, l’ambiente aveva un cattivo odore, era sporco e non capì perché era li, si controllò il corpo, non aveva nessuna ferita.


“HEY, c’è qualcuno ?” Chiamò ma nessuno rispose, voleva uscire da quel posto,
si dimenò ma le cinghie erano ben legate.



“Qualcuno mi aiuti”  si agitò più di prima ma poi sentì la porta aprirsi, fece un sospiro di sollievo.

“In nome di Celestia, grazie al cielo, ti prego aiut...” smise di parlare appena vide
chi era o cosa era. Un unicorno con gli abiti da infermiere, sporco di sangue, che emanava un odore di carne putrefatta, il peggio era il suo volto, i suoi occhi erano vitrei e la mascherina per la bocca che usava era sporca di sangue e bava che colava costantemente.



L’unicorno si avvicinò al carrello servitore e con la magia sollevò l'ago chirurgico, poi
dalla sua veste fece uscire un filo sporco e in un solo colpo mise il filo nel foro dell’ago.


“Che cosa vuoi fare con quello ?” Applejack vide quell’ago affilato avvicinarsi verso la sua bocca

“Stami lontano, non avvicinarti” si dimenò come una pazza, stava per cadere ma l’unicorno con gli zoccoli, bloccò il suo viso e l’ago bucò il labbro inferiore fino a quello superiore.

Applejack sentì un’intensa sensazione di bruciore e dolore poi l’ago scese giù, bucò dal labbro superiore all’inferiore e l’infermiere continuò il suo lavoro, finché tutta la bocca fu cucita, infine tirò il filo. Le labbra di Applejack bruciò e sanguinò copiosamente, pianse per il dolore.

L’unicorno prese un bisturi taglio, il filo dall’ago, poi iniziò a guardarla, alzò la zampa e si mise davanti alla bocca fece uscire un leggero e strano suono, come se dicesse di fare silenzio.

Dal nulla si sentì un suono proveniente al di fuori dell'edificio, una sirena,
Applejack vide l’unicorno agitarsi e poi corse fuori dalla stanza, aveva paura.

Provò di nuovo a slegarsi, il pensiero di quel disgustoso unicorno che scappava di
paura, la terrorizzò.


Sobbalzò ma usò troppa forza e la barella cadde di lato, Il suono della sirena
si fece molto più forte, la stanza cambiò, il muro marciva a una velocità impressionante, l’odore diventava irrespirabile, la luce del soffitto si oscurava


Il cuore di Applejack stava impazzendo, singhiozzò cercando inutilmente di uscire da quella scomoda posizione. Il suo cuore quasi si fermò al sentire la porta aprirsi lentamente, pregò che fosse una delle sue amiche ma quando guardò in alto, per un secondo desiderò di morire.

Vide un'altro unicorno ma questo aveva grosse labbra carnose e rosse, il suo viso era impallidito completamente e sbiancato a chiazze lungo la parte superiore della fronte e delle guance.  Attorno agli occhi era colorato di nero e sangue, gli occhi non avevano iridi. Quella cosa fece un sorriso disumano, come se le labbra fossero state tagliate agli estremi della guancia.

Applejack guardò senza poter far nulla. Era paralizzata dalla cosa che stava di fronte a lei. Si avvicinò alla sua faccia, mostrando denti storti ma affilati e con un movimento rapido li affondò nel suo collo.

La gola di Applejack bruciò, volle gridare dal dolore ma la sua bocca era cucita. La creatura iniziò a masticare il suo collo, frantumando le ossa e la carne, il sangue scorse fuori con grandi spruzzi, il mondo di Applejack si spense, infine non sentì più niente quando la sua testa si staccò dal corpo.


Applejack si svegliò urlando, respirò troppo velocemente e rischiò di andare in iperventilazione.Controllo il collo e le labbra, stava cercando delle ferite, anche se non aveva niente ma sentiva un grande fastidio, sudava freddo, singhiozzava e dopo qualche minuti capì che si trovava sul suo letto.
Era ancora notte,  Poi vide che la porta di camera sua era aperta, Applebloom la stava fissando.

“Applebloom, ti ho svegliata ?” chiese Applejack.

Lei non rispose, anzi, se ne andò

“Applebloom, aspetta”

Applejack scese dal letto e la rincorse, quando raggiunse il corridoio, sentì un rumore di una porta che sbatte. Andò verso l’uscita di casa ma trovò difficoltà ad aprirla, come se qualcosa spingesse la porta contro di lei, infine quando uscì, capì che era una tempesta di vento. Si chiese per quale motivo i pegasi farebbero una tempesta in piena notte. Si guardò intorno e vide Applebloom che entrò nel fienile.

“Applebloom fermati ti prego”

Applejack la seguì nel fienile ma si sentì a disaggio, come se non ci fosse mai stata.

Vide Applebloom sul fondo del fienile.
Era di spalle e vicino a lei c’era una lampada d’olio accesa.

“Applebloom che ci fai qui ? Torniamo casa”.

Si avvicinò a lei ma il suo cuore esplose quando la porta si chiuse di colpo,
l’ambiente venne mangiato dall’oscurità, l’unica fonte di luce era quella lampada.

“torniamo a casa, comincio ad avere paura”. Corse verso di lei e mise il zoccolo sulle sue spalle ma appena giro la testa per vederla in faccia,ciò che vide fu orrendo, Il volto di Applebloom era orribilmente sfigurato, tutta la sua faccia era ustionata.

Applejack indietreggiò, mentre guardò l’orribile viso di sua sorella, poi la lampada esplose il fuoco ricompri tutto il corpo di quello che rimaneva di Applebloom.

Quella carcassa gridò, fu l'urlo più orribile che Applejack abbia mai sentito. Un urlo a squarciagola, doloroso e insopportabile. Applejack cadde per terra e mise gli zoccoli sulle orecchie per non udirlo ma era inutile, Ie porte del fienile si riaprirono e il vento alimentò il fuoco che circondò tutti e due.
La creatura si avvicinò a lei urlando sempre più forte.

“VATTENE VIA, STAI LONTANO DA ME “ Applejack urlò a squarcia gola ma non riuscì più a muoversi, tossì violentemente, il fumo stava riempiendo i suoi polmoni.
La creatura le salto addosso, Applejack sentì il dolore delle fiamme che la consumava annientando la sua carne e riducendola in cenere, ma poi tutto il dolore svani quando suo cuore smise di battere, la portò di nuovo nell’oscurità.


“Applejack svegliati” Big Macintosh era sul letto di sua sorella cercò di svegliarla, lei ebbe forti spasmi e urlò nel sonno, poi si svegliò di colpo e molò un calcio sul viso di suo fratello che volò a un metro di distanza, tagliandoli il labbro e rompendoli un dente.

“Big Macintosh, stai bene ?” Granny Smith corse per aiutare suo nipote che si alzò con la mascella dolente.
“si sto bene, non è niente”
quando si alzò, vide che sua sorella era seduta per terra, tenne stretto le gambe sul petto, ciondolava e parlava a se stessa.

“è solo un sogno”

“è solo un sogno”

“è solo un sogno”

“è solo un sogno”

Big macitosh vide inorridito e spaventato, sua sorella stava perdendo la ragione.
  
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