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Autore: x_GottaBeLou    11/12/2012    1 recensioni
Elisabeth non aveva ancora pensato come sarebbe morta ma evidentemente qualcun'altro sì, perchè dopo quell'incidente lei era sull'orlo del precipizio. Ogni tanto perdeva l'equilibrio e altre invece era stabile sulla terra.
I mesi passavano e lei era ancora immobile, su quel lettino che tanto odiava.
Però non poteva andarsene, c'era qualcuno che la voleva accanto per tutta la vita.
Perchè quel qualcuno voleva creare il suo 'per sempre' con lei.
Aveva anche promesso, altro motivo per rimanere.
Elisabeth ha racconto il suo coraggio e ha lottato.
Perchè alla fine tutti tornano nei luoghi dove sono stati bene e il suo posto era accanto a lui.
Perchè il loro 'Per sempre' era composto da tanti 'Ora' che dovevano ancora vivere.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a Yiruma e alle sue opere,
Grazie alla Dickinson e le sue frasi,
Grazie a Harry per essere il protagonista,
Grazie  Elisabeth per essere così dannatamente forte.
 
 
                                    Stay, ‘cause I love you.
Non avevo ancora pensato come morire.
A dir il vero, non avevo proprio pensato alla mia morte.
 
Ero sdraiata su un bellissimo campo di lavanda. Che buon profumo. Che pace. Il vento soffiava tra i rami delle piante ed era come se stesse cercando di parlarmi, come un pianista che suona la sua bellissima melodia. Era fantastico perché mi sentivo tranquilla, in pace con me stessa, mi sentivo nel posto adatto a me, mi sentivo viva ed era assurdo perchè ero morta o comunque lo sarei stata di lì a poco.
I lunghi capelli neri ricadevano morbidi sulle mie spalle, i miei occhi azzurri splendevano più che mai, non sapevo bene il perchè, le labbra carnose erano più rosee e la pelle era bianca, pallida, sembra così delicata, così fragile.
Vedevo un laghetto vicino al prato, dove mi trovavo, mosso da acqua limpida, pura, perfetta,  i pesciolini che lo abitavano, quelle piccole creature che si muovevano veloci che mi trasmettevano tanta allegria, le rondini si libravano spensierate e leggiadre nel cielo celeste, senza nuvole e il sole era ormai sorto.
Ricordo che quando mi dicevano “E’ passato a miglior vita” ridevo, mi sembrava che non avesse senso, invece era proprio così.
Una luce bianca mi avvolse e mi portandomi via dal mio paradiso.
 
 
“Mettetela in barella, forza presto muovetevi!” continuavano a gridare, le voci mi arrivavano ovattate.
Qualcuno mi stringeva la mano.
“Tu, tu non puoi andartene, non puoi morire, perché sai, io ti amo. Ti amo come Edward ama la sua Bella, anzi, forse di più. Non puoi abbandonarmi, no, non lasciarmi, resta. Resta perché io ti amo, perché la tua mano sta nella mia come se fosse stata fatta apposta per me. Resta perché tu non potrai mai amarti la metà di quanto lo faccia io. Resta perché io senza di te sono perso. Resta perché non avrei più nessuno da coccolare nelle fredde serate di inverno. Resta perché tu mi hai insegnato ad amare. Resta perché non sono pronto a dirti addio e non lo sarò mai. Resta perché nessuna è paragonabile a te. Resta perché raccoglierò i pezzi per costruire una casa di lego così quando le cose andranno male potremmo buttarla giù e costruirne una migliore. Resta perché quando sarai giù ti tirerò su il morale. Resta perché dopo tutte le cose che ho fatto, penso di amarti più di prima. Quindi resta e basta, rimani qui con me, con tutti noi, perchè ti amiamo.” La voce era spezzata dai singhiozzi, l’avrei riconosciuta fra mille. Harry.
“Anche io ti amo” sussurrai flebilmente.
Dovevo lottare, dovevo farlo per i nostri amici, per lui, per il nostro amore.
 
 
I mesi passavano e io ero sempre lì sul quel maledetto lettino d’ospedale immobile.
Lui era sempre venuto a trovarmi, mi raccontava le sue giornate, mi diceva che stava aspettando il mio risveglio, perché lui aveva pregato e quindi sperava che avrei riaperto gli occhi, io non né ero più sicura.
Odiavo il fatto di dover essere a metà tra la vita e la morte, volevo dare dei segnali che gli avrebbero fatto capire che lo amavo più di ogni altra cosa, che lo ascoltavo, che ero viva, ma non ci riuscivo, lottavo con tutta me stessa.
Quel giorno Harry era accanto a me, che mi stringeva la mano, e parlava, io ero contenta di sentire la sua voce.
“Adesso basta” aveva detto “ è passato troppo tempo e mi manchi, ci manchi, torna qui. Niente è più lo stesso senza di te, ti prego Elisabeth , svegliati”.
Feci come mi aveva detto, lottai con tutta me stessa, dovevo aprire quei maledetti occhi. Lo avevo promesso, mesi prima.
Cercai di stringere la sua mano ed evidentemente di poco l’avevo stretta.
“Dottore, dottore, corra si è mossa”  gridò scappando in corridoio.
“Lasci la stanza, vedremo cosa possiamo fare” aveva dichiarato il medico.
 
Erano passate poche ore dall’operazione, di fianco a me c’erano tutti, gli sentivo parlare.
Fecero un gesto inaspettato, cantarono:
“I remember tears streaming                            
Down your face when I said
I’ll never let you go
When all those shadows almost
Killed your light.
I remember , you said
“Don’t leave me here alone”
But all that’s dead and gone and past, tonight
Just close your eyes,
 the sun is going down
You’ll be all right
No one can hurt you now
Come morning light,
You and I’ll be safe and sound”
 
Feci fatica ma dopo riaprii gli occhi. Non mi abituai subito alla luce, passarono alcuni secondi prima di vederci completamente.
Sorrisi.
C’erano tutti.
Harry, Louis, Zayn, Niall e Liam.
Urlarono di gioia tutti quanti, mi abbracciarono, si abbracciavano, piangevano, piangevamo.
“Grazie, grazie per non avermi abbandonato anche dopo mesi”.
Mi girai verso Harry “Grazie per amarmi come il primo giorno”
“Grazie perché siete la cosa più bella che ho, grazie perché senza di voi non ce l’avrei mai fatta, grazie per esistere” dissi mentre le lacrime rigavano il mio e il loro volto. Ma non erano lacrime di tristezza, no questa volta era felicità, gioia.
“Venite qua ragazzi!” esclamai cercando di aprire le braccia.
In un attimo eravamo tutti abbracciati, uniti, come sempre.
Mi lasciarono sola con Harry.
“Sono morto ogni giorno aspettandoti. Tesoro, non avere paura ti ho amato per mille anni e lo farò ancora per altri mille” sussurrò guardandomi.
“Lo so, ti sentivo” risposi.
Ci baciammo dopo molto tempo. Assaporavo quelle labbra che mi erano state proibite per parecchi mesi.
“Ti amo, Harry”
“Ti amo, Elisabeth”
Avevo capito cos’era successo. Stavo morendo, ma qualcosa mi riportò indietro, qualcuno aveva deciso che non era ancora la mia ora.
Per me, era ancora troppo presto per morire.
Spazio autrice:
non so come mi sia venuta fuori. Era notte,avevo le cuffiette e mi è balzata l'idea.
Si
nceramente a me un pochetto piace.Spero che a voi sia piaciuta e che lasciate una recensione.Baci.

Allora qui è il testo tradotto della canzone che c'è nel testo:

Ricordo lacrime che scorrevano giù per il tuo viso
Quando ho detto “Non ti lascerò mai andar via”
Quando tutte quelle ombre avevano quasi ucciso la tua luce
Ricordo che hai detto “Non lasciarmi qui da sola”
Ma tutto ciò è morto,passato,finito stanotte.
Chiudi gli occhi 
Il sole sta tramontando
Starai bene
Nessuno può farti del male
Quando verrà la luce del giorno
Io e te saremo sani e salvi.
  
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