Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: bulletproofAliz    11/12/2012    4 recensioni
Alternative Universe: Dean e Castiel non si conoscono, ma finiscono per trascorrere la Vigilia di Natale insieme. [Non è una delle mie solite fanfiction drammatiche e piene di sentimenti, lol]
Volevo augurarvi buon Natale con una destiel, la mia prima, perciò.. Merry Supernatural Christmas!
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
It's cold outside.








 

Image and video hosting by TinyPic











 
I really can't stay!                           -Baby it's cold outside,
I've got to go away!                         -Baby it's cold outside,
This evening has been..                     -Been hoping that you'd drop in!
..so very nice!                                       -I'll hold your hands, they're just like ice!
My mother will start to worry..          -Beautiful, what's your hurry?
My father will be pacing the floor..      -Listen to the fireplace roar!
So really I'd better scurry..                      -Beautiful, please don't hurry!
Well, maybe just a half a drink more..      -Put some music on while I pour!





 
Dean era sicuro che quel Natale non sarebbe stato speciale. Non che gli importasse, tutto sommato. Non aveva mai passato dei Natali entusiasmanti, e in generale quella festa per lui era un giorno come un altro, con l'unica differenza che aveva il permesso di mangiare una fetta in più di torta senza venir sempre sgridato dallo zio Bobby.
Ma quel Natale era diverso, probabilmente Dean non avrebbe proprio mangiato la sua amata torta, se ne sarebbe rimasto tutto il giorno sul divano, a bere birra e guardare qualche stupito film, di quelli che ti fanno credere che il Natale è bello, che le persone sono migliori in quel periodo dell'anno, sono più sincere e buone.
''Balle!'' avrebbe detto lo zio Bobby, riguardo quelle sciocchezze. Ma Bobby lo aveva abbandonato, proprio come tutti avevano sempre fatto.
Dean si sentiva solo; forse non lo era del tutto, perchè in fondo aveva ancora suo fratello Sam, ma sentiva che gli mancasse qualcosa. Quel qualcosa che ora Sam evidentemente aveva, dal momento che lasciava suo fratello da solo alla Vigilia di Natale.
''Hei, Dean, allora io adesso esco'' disse ''tornerò tra un paio di giorni. Amelia ci teneva a passare la vigilia con me, e beh, abbiamo deciso che non ci farà male stare un po' insieme, per ora...''
Dean sorseggiò la sua birra e rimase in silenzio. Sam prese i bagagli e uscì di casa. Riaprì un secondo dopo la porta e fece sbucare la sua folta chioma -Dean lo rimproverava sempre di doversi tagliare i capelli, ma lui niente, non ne voleva sapere-, lasciando entrare un tremendo spiffero di aria gelida.
''Dean, tutto ok?'' aveva la fronte corrugata e le labbra ricurve in quella sua buffa espressione da 'c'è qualcosa che non va'.
''Certo, Sammy. Divertiti da quella-ehm, Amelia, la tua amica.''
''Posso prendere l'Impala?''
''Hai capito male, amico!'' Dean ora lo guardava con gli occhi sgranati, quasi terrorizzato. In quel tristissimo e solitario Natale poteva almeno contare sulla compagnia della sua Piccola, nessuno gliel'avrebbe portata via. ''Okay, okay.. Mi farò sentire, a presto'' e finalmente richiuse la porta dietro di sè.
Dean prese un lungo respiro. Si sentiva ancora l'odore pungente della neve, il freddo che era entrato nel salotto.
Con un tremendo moto d'odio verso l'umanità, Dean fu costretto ad alzarsi dal divano per prendersi un'altra birra, perchè sì, nel frattempo l'aveva finita. Era la terza del pomeriggio.
Bob lo avrebbe rimproverato perchè passava intere giornate a oziare bevendo birra alternata a whisky, e nei momenti più felici di quella sua 'vacanza' stava nel vialetto a spalare la neve. Dean Winchester, un ubriacone nullafacente, nelle sue vacanze natalizie peggiori di sempre.
Ed ecco che, proprio quando pensava che la situazione non potesse peggiorare, accadde. 
''Finita.'' sussurrò a denti stretti. Quelle due parole gli ronzavano nella testa mentre fissava l'interno del suo frigorifero, completamente (o quasi) vuoto.
Birra. Finita. 
Poi, quando cessò di uscirgli il fumo dalle orecchie, articolò altri pensieri.
Troppa neve. Troppa per andare a comprare dell'altra birra, visto che il centro della città era del tutto bloccato. E ciliegina sulla torta.. La torta!
Era troppo. Un Natale senza birra e senza torta era inaccettabile.
Si mise la giacca di tutta fretta e uscì di casa. Il freddo fu un duro colpo, ma era l'unico modo per svegliarsi da quell'incubo e trovare una soluzione. 
Ed eccola: i nuovi vicini. O vicino. Insomma, chiunque fosse/fossero, sicuramente avevano della birra in casa e qualche cosa da mangiare. Era la vigilia di Natale, dopo tutto! Aspetta, Dean, è la vigilia di Natale, avranno da fare, non puoi presentarti in casa di gente a cui non ti sei mai neanche preso la briga di presentarti -sebbene si siano trasferiti vicino a te da un mese- e chiedere una birra e della torta.




 
''Hei! Hei tu!'' Uno sconosciuto lo stava chiamando, proprio dalla casa accanto alla sua. 
Si avvicinò al giardino -ormai abbastanza inagibile- di Dean, e poggiò le mani sul recinto che divideva le loro case.
''Che ci fai qui fuori al freddo, alla vigilia di Natale?''
''Potrei farti la stessa domanda, amico.'' Dean lo stava studiando. Era un tipo strano. Forse Sam gli aveva parlato di lui, qualche volta, perchè almeno lui l'aveva conosciuto questo dannato nuovo vicino. Ma come al solito Dean non stava ad ascoltare quello che gli diceva il fratello minore.
''Il mio gatto era scappato fuori casa, ma per fortuna non è andato lontano. L'ho ritrovato nel vialetto e l'ho riportato dentro, non volevo che morisse di freddo. E poi ho visto te, e ho pensato che a morire assiderato questa notte non sarà il mio Misha ma qualcun altr--''
''Come hai detto che si chiama il tuo gatto?'' Dean rise sotto i baffi. Era proprio un tipo strano, quel vicino, che gli parlava di gatti con nomi da donna e gli prediceva una morte per assideramento quando lui per primo era fuori con solo un trench addosso.
L'uomo inclinò la testa e lo guardò con un'espressione strana, quasi spaesata. ''Stai ridendo. Mi trovi buffo?''
''Io, uhm, no, affatto!'' Ed ecco che lo vide, il famoso gatto 'Misha' che correva sul suo vialetto. Era uscito di nuovo.
''Dannazione! Ti dispiacerebbe recuperarlo e portarmelo dentro? Grazie!''
Il buffo soggetto con il trench si voltò e rientrò in casa sua.
Dean, spaesato, credette di essersi perso qualche passaggio. Doveva davvero inseguire il gatto del vicino? Poteva andargli peggio, quel Natale?





 
''Permesso? Misha, ehm, il gatto, eccolo..'' Dean entrò nella casa del vicino, con in braccio il gattino nero dagli occhi blu.
Neanche il tempo di mettere entrambi i piedi oltre la soglia, che l'uomo buffo con il trench gli si piazzò davanti, a due centimetri di distanza dal suo naso, per prendere in braccio l'animale.  Gli sorrise, letteralmente togliendogli il fiato, e sparì un istante dopo, diretto in chissà quale stanza; dopo che rinchiuse il gatto da qualche parte, tornò dall'ospite.
''Posso offrirti qualcosa? Posso fare qualcosa per te?''
''Mi piacerebbe sapere il tuo nome, almeno, sempre che non ti chiami Misha mishi anche tu, o cose simili'' sbottò Dean, anche se sotto sotto era più divertito che seccato.
''Mi chiamo Castiel.'' Siamo a posto, pensò l'ospite. ''E tu? Sei il fratello di Sam, giusto?''
''Già, Dean Winchester.'' Castiel lo stava fissando. Dean era quasi infastidito da quegli occhi che lo studiavano attentamente.
Inclinò la testa di lato, proprio come aveva fatto prima. ''Vuoi che ti prepari qualcosa da bere, Dean? Hai l'aria di uno che ha molta sete.''
''Ci puoi scommettere!'' Castiel si diresse in salotto, Dean si accomodò su un divano, e studiò bene la stanza. 
L'ambiente era abbastanza accogliente e fin troppo decorato. Presepe, albero di Natale, luci colorate, per non parlare del vischio dappertutto.
''So fare un ottimo melatini!''
Dean scoppiò in una fragorosa risata. ''Mela-che? Scherzi Cas?''
''Mi hai forse trovato un soprannome?''
''Bevi forse cocktail da gay? Ti sembro uno che beve cose gay?''
''Non era mia intenzione offendere'' disse con aria innocente e si avvicinò al tavolo della cucina, tirò fuori un bicchiere da Martini, e un boccale.
Preparò un melatini per sè, nonostante le continue battute di Dean, e sversò una lattina di birra per il nuovo amico.
''Ecco a te, Dean'' disse porgendo il boccale, mettendo troppa enfasi su quel nome, lasciando trapelare qualche cosa che gli stava passando per la testa.
''Castiel, l'ultima volta che qualcuno mi ha guardato in quel modo, me lo sono portato a letto.'' E rise.
Castiel si sedette vicino a lui, sul divano, con un'aria perplessa.
''Vigilia di Natale da solo, eh?'' aggiunse Dean, sempre in tono scherzoso, prendendo un sorso di birra.
Castiel sospirò. ''Sono solo, ultimamente.'' L'altro gli passò un braccio intorno alle spalle e gli diede qualche pacca, amichevole, quasi involontariamente.
Quando si rese conto di ciò che aveva appena fatto, allontanò la mano e posò il braccio all'istante.
''Ti capisco, Cas. Ti capisco sul serio.''




 
The neighbors might think..                   -Baby, it's bad out there!
Say, what's in this drink?                         -No cabs to be had out there.
I wish I knew how...                                   -Your eyes are like starlight now!
To break this spell..                                       -I'll take your hat, your hair looks swell!
I ought to say no, no, no, sir...                       -Mind if I move a little closer?
At least I'm gonna say that I tried...               -What's the sense in hurting my pride?
I really can't stay!                                                 -Baby don't hold out! Ahh, but it's cold outside!




 
''Cas, io dovrei andare ora.''
Castiel non gli diede retta, stava spegnendo la tv, perchè ormai il film natalizio che lui e Dean avevano guardato insieme era finito, e sempre senza dare ascolto all'ospite, prese i bicchieri e si diresse in cucina. ''Un altro drink, Dean?'' urlò dall'altra stanza.
Dean si passò la mano sugli occhi. Iniziava a vedere i contorni degli oggetti un po' sfocati, in più era stanco (nonostante non avesse fatto molto durante il giorno), e da Cas aveva bevuto altre due birre. Castiel si presentò di nuovo in salotto con due bicchieri stracolmi di melatini.
''Andiamo, amico, ti ho detto che non bevo cose da gay!'' 
''Accetta il mio regalo di Natale'' disse il padrone di casa, chiaramente brillo, mentre si accomodava di fianco al suo ospite (e per 'accomodarsi', intendo che Castiel, fin troppo instabile, si sbilanciò un po' e cadde sul divano, invadendo lo spazio personale di Dean).
Dean prese un sorso di quella strana bevanda verde chiaro. Era dolce, ma niente male, in fin dei conti. Poteva andargli peggio.
Sorseggiandola, si rese conto che Castiel aveva abbondato un po' con le dosi, e il suo cocktail era piuttosto carico. Volle assaggiare quello del nuovo amico per controllare che non fosse troppo alcolico, ed ecco che Castiel aveva già vuotato il bicchiere. Ora lo guardava con un'espressione da ebete e un sorriso vacuo.
''Cas, stai bene?''
''Di che ti preoccupi, Dean? Io reggo l'alcol! Tu non lo sai, non mi conosci nemmeno.'' Disse, e scoppiò in una fragorosa risata.
''Dopo tutto non mi conosci. E io ti ho fatto entrare in casa mia. Così. Che buffo'' aggiunse senza mai smettere di ridere.
''Io dovrei proprio andare...'' l'ospite si alzò, quasi infastidito dalle risate del padrone di casa.
''Non andare!'' Cas smise immediatamente di ridere e si alzò in piedi, di scatto. Prese Dean per un braccio e si avvicinò troppo a lui, distruggendo di nuovo il suo spazio personale.
Il buffo vicino di casa rimase a fissarlo per qualche istante, completamente perso negli occhi di Dean.
Ed eccolo, quel momento imbarazzante in cui entrambi si resero conto di aver bisogno l'uno dell'altro.
''Resti da me questa notte?'' chiese Castiel con un filo di voce. Dean spalancò gli occhi e fece un passo indietro.
''Cas, ascolta, se vogliamo iniziare questa amicizia, dovrò spiegarti un paio di cose: non devi invadere il mio spazio vitale. Ok?''
L'altro si limitò ad abbassare lo sguardo. ''Seconda cosa: non ci resto a dormire da te, questa notte.. C-come puoi chiedermi una cosa del genere?''
E nel dire queste ultime parole, arrossì in volto, notando che anche il moro arrossiva con lui.
''E comunque, grazie della serata, amico. Ma ora devo andare.''
''Puoi aspettare almeno che mi metta a letto? Credo di aver bevuto un po' troppo e ho paura di... Ehm, stare male...''
Gli occhi di Cas erano pieni di vergogna per quello che gli aveva appena chiesto, e per la richiesta assurda di restare a dormire insieme. Per questo Dean accettò.





 
Accarezzò le coperte con le dita, assaporando ogni centimetro di quel morbido tessuto, poi le modellò di modo da coprire perfettamente le spalle del nuovo amico, già sdraiato su un fianco, stordito e con gli occhi chiusi. Cosa mi tocca fare, pensò Dean.
''Hei'' bisbigliò il padrone di casa.
''Ti posso chiedere un'ultima cosa?'' ''Mmh, dimmi Cas.''
''Potresti dare da mangiare a Misha?'' ''Andiamo, amico!''
''Scherzavo'' sussurrò ridacchiando Castiel.
''Grazie per aver passato la Vigilia di Natale con me.'' Dean gli sorrise e si sedette sul letto.
''Volevo chiederti'' continuò, sedendosi a sua volta e spostando le coperte ''se posso darti adesso il mio regalo di Natale.''
Dean lo guardò perplesso. ''Pensavo fosse il melatini il mio regalo.''
''Guarda sopra di te.'' Dean alzò gli occhi e vide del vischio appeso, che pendeva dal soffitto della stanza.
Non ebbe nemmeno il tempo di tornare con gli occhi sul viso dell'amico, che questi gli aveva appena invaso -di nuovo- il suo spazio personale.
Lo vide chiudere i suoi bellissimi occhi -bellissimi, l'aveva pensato davvero- e spingersi dolcemente con le labbra contro le sue.
Dean non riuscì a percepire molto da quel bacio sottile, poichè tutto ciò che sentiva erano le sue guance in fiamme.
Castiel si allontanò lentamente, ora con gli occhi puntati nei suoi, sorrise e tornò ad appoggiare la testa al cuscino.
Era palesemente ubriaco, infatti dopo pochi secondi Dean lo sentì dormire profondamente.
Socchiuse la porta quando uscì dalla stanza, prese la giacca e accarezzò Misha, che riposava su una sedia in cucina.
Non aveva capito il significato di quel bacio, forse spinto dall'alcol, forse da qualcos'altro, ma pensò che in fondo il suo Natale non era stato così male.






Note:
Eccomi qui! Non vi aspettavate che sarei tornata, vero? =w=
E invece ecco la mia prima Destiel. Lasciatemi qualche recensione, mi raccomando, è la prima volta che scrivo per il fandom di supernatural, ho bisogno di consigli!

Vi dico qualche parola su questa One shot: le citazioni sono prese da It's Cold Outside, canzone natalizia cantata, tra l'altro (tra i miei feelings) da Kurt e Blaine nel loro primo duetto natalizio in Glee (tanti cuori)
In tutta la fanfic ci sono dei riferimenti che solo la mia ragazza potrà capire (Misha mishi tvb), ah, e Susanna, questa 'cosa' la dedico a te, come sempre :') <3
la mia oneshot ha delle sfumature comiche, (finalmente, direte, visto che scrivo sempre cose deprimenti) spero vi siano piaciute :)
Chissà se magari ci scriverò un seguito *ridacchia*

In conclusione, con questa 'cosa' (lol) voglio augurare un buon Natale a tutti :'3

(A presto, si spera!)
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: bulletproofAliz