ATTENZIONE!!!!!
La storia è ambientata durante la seconda serie di Naruto, quando il pestifero ninja contenitore di volpacchiotti innocui ha ormai sedici anni.
Se non volete sapere i pochi Spoiler che saranno presenti nella FF non leggetela.
Oppure leggetela lo stesso, autoconvincendovi che ogni cosa che troverete è frutto
della mente di colei che scrive. (In realtà non è così... i
personaggi della serie di Naruto appartengono a
Masashi Kishimoto).
Credo sia tutto...
Maito Gai Depresso?
Il sole stava tramontando sull’affollata Konoha.
Non che si notasse molto, probabilmente a causa dei numerosi strati di cumulo
nembi bianco-grigiastri che si spalmavano nel cielo come tanti chili di panna
montata male, però gli orologi segnavano un’ora vicina a quella prevista per il
tramonto, indi per cui il sole stava tramontando.
Un paio di riconoscibilissimi scaldamuscoli arancione fluo si fermarono a pochi metri dal monumento per i caduti.
Il loro possessore osservava la lastra di pietra
corrucciando le folte sopracciglia, mentre la nera scodella che spacciava per
capelli rimaneva immobile nonostante il vento a forza quattro che spirava in
quel momento.
Certamente l’atmosfera sarebbe stata più suggestiva
sotto un tramonto che tingeva l’aria di rosso, ma lui era Maito
Gai, mica il primo Hatake-icha icha
dipendente-Kakashi con nuvoletta di pioggia per
atmosfere angst
personale che passava.
Gai fissava la pietra nera.
E la fissava.
E la fissava.
E la fissava.
E la fissava.
[ ...Se ve lo state chiedendo, no, non si è incantato il
disco...]
[ ...E no. La pietra non fissava Gai a sua volta...]
La fissava ed intanto rimembrava un giorno passato, ma non
tanto passato remoto, neppure un imperfetto, no, era successo l’altro giorno, o
almeno a lui così sembrava, ma in realtà di giorni ne erano
passati molti, quindi era più corretto
dire che il passato di pomodori che aveva preparato il mese scorso doveva esser
abbastanza cotto, quindi era un passato prossimo alla consumazione.
...
Temo d’aver perso il segno.
Ah si, trovato! Gai fissava quella che ormai tutta Konohagure indicava come “Lapide dei poveretti che ci
avevano lasciato le penne in missione” e pensava ad una promessa che uno tra
gli ultimi nomi incisi sulla pietra gli aveva fatto.
Asuma Sarutobi.
Gai avrebbe volentieri preso a pugni il monumento urlandogli
contro tutto il suo giovanile disappunto per la morte del compagno di tante
missioni.
Eppure non osava farlo, non tanto
per rispetto alla pietra incisa, quanto per il terrore di quel che il quinto Hokage gli avrebbe fatto se avesse saputo cosa aveva osato
fare durante uno sfoggio di giovanile dolore.
Quindi rimaneva fermo, in silenzio,
a fissarla con tutto il disappunto possibile.
«Bu!»
«KHYAAAAAAAAAAAA!!!!!!»
Una mano si era posata sulla spalla del meditante ninja, che molto temerariamente aveva iniziato a correre in
tondo urlando terrorizzato.
« Yo Obito! Asuma...»
nel frattempo il proprietario della galeotta mano
salutava pacificamente la pietra, incurante del solco che Maito
stava tracciando sul terreno.
« Kakashi!» esclamò Gai, puntando
un dito verso l’amico-nemico di sempre, il tutto ovviamente dopo essersi
fermato ed aver assunto la giovanile posa del rimprovero perfetto. «Vergognati,
ti sembra il luogo per scherzi del genere!
Io, Maito Gai, forte del potere della Giovinezza ti
sfido per punirti dell’oltraggio che hai arrecato al luogo!»
Kakashi spostò lo sguardo sul ninja, che stava ridendo in maniera molto giovanile, ma
soprattutto estremamente irritante.
Il copy-ninja si guardò intorno,
poi s’indicò, sbattendo la meravigliosa ciglia con
sguardo perplesso.
«Mi hai detto qualcosa?»
«....»
«...»
Gai si accasciò a terra in lacrime
di frustrazione, prendendo a pugni l’erba e chiedendosi perché mai nessuno lo
ascoltava. Nessuno che spesso e volentieri altri non era che
Hatake-frequentatore di lapidi sotto la pioggia-Kakashi.
Come se non si volesse sfatare l’atmosfera emo che veleggiava intorno al copy-ninja,
un cirrostrato proprio sopra il monumento iniziò ad oscurarsi, e in breve tempo copiosa cadeva la pioggia sulla testa dei due
ninja.
Ad esser precisi, cadeva principalmente sulla
scodella nero pece di Gai, poiché al primo accenno di condensazione acquea
il previdente Kakashi aveva sfoderato un allegro
ombrellino monoposto grigio topo, in pandan con i
capelli.
«Che atmosfera angst...»
mormorò a titolo informativo Kakashi.
Gai si limitò ad annuire con il
capo.
La cosa lasciò parecchio interdetto l’altro ninja, che prese ad osservare l’esaltatore della giustizia
con occhi a palla.
Insomma, Maito Gai era conosciuto per cinque importanti fattori:
1. la tutina verde abbinata ad orribili scaldamuscoli arancio-fluo
2. l’accoppiata di scodella e
sopraciglione nero seppia.
3. il fatto che quando aveva cinque anni inneggiava alla
giovinezza distribuendo le foglie di fichi d’india. (le vecchiette in
quel periodo se ne andavano in giro rasente i muri,
nel vano tentativo di evitare il piccolo.)
4. le punizioni assurde che si autoinfliggeva,
(di cui molti ne profittavano per farsi fare le pulizie di fondo
a casa.)
5. il fatto di non trovarsi d’accordo con Kakashi se non su ragioni d’estrema importanza.
E per quanto il gruppo per la valorizzazione delle atmosfere
emo non si trovi d’accordo,
una pioggerella di fronte ad una tomba
non era una ragione d’estrema importanza per Maito
Gai.
Kakashi giunse
alla conclusione più ovvia.
Gai era stato rapito incidentalmente dagli alieni e
sostituito da una copia, che in quel momento stava osservando, mentre
l’originale vagava per mondi sconosciuti promuovendo la filosofia dei vestiti
in spandex verde firmati “Konoha
village mode”.
Poveri mondi alieni. Provava estrema pena nei loro
confronti.
In quel momento Gai sospirò.
Kakashi sentì i brividi dietro la
schiena. Possibile che fosse il vero Gai quello che
aveva di fronte?
La sua teoria sugli alieni era semplicemente perfetta, però
era sempre meglio accertarsene.
«Che ci fai qui?»
«Sono venuto a trovare Asuma...Lui...
Doveva mantenere una promessa.»
Kakashi annuì sollevato. Asuma una volta gli aveva accennato di sfuggita ad una
promessa fatta a Gai, una cosa che non era di dominio pubblico, quindi quello
non era un alieno.Oppure si.
Al momento gli lasciava il beneficio del dubbio.
«Gai... Va tutto bene?»
«Non è niente di grave davvero, non ti preoccupare...»disse
quello con tono depresso.
Kakashi rimase a fissare shockato
la bestia verde di Konoha.
Gai che parlava con tono depresso era l’equivalente dell’apocalissi biblica, di un coccodrillo che decide di
nutrirsi di alghe, della possibilità che l’Hokage vincesse
a poker.
Era in parole povere una terribile catastrofe.
Doveva fare assolutamente qualcosa!
Insomma, era troppo giovane per morire
schiacciato da meteoriti infuocati che cadevano dal cielo, doveva ancora finire
l’ultimo volume di Icha icha.
No, non avrebbe permesso al Gai depresso di togliergli
il sublime piacere di quella lettura!
«Senti, ti va di raccontarmi il
problema?»
Da sotto l’acqua, che da pioggerellina era diventato
violento acquazzone, Gai annuì, s’accomodò a terra, sporcando la giovanile
divisa con fango fresco ed iniziò a raccontare.
Quando finì a Kakashi
sembrava di esser stato colpito dal meteorite più grosso, quello dalla perfetta
forma a balla da bowling gruvierata.
La cosa era di vastità impressionante. Avrebbe avuto bisogno
di soccorsi. Di parecchi soccorsi.
Anticipazioni:
Dopo la disastrosa reazione a catena suscitata dalla notizia, i ninja si trovarono ad affrontare un problema altrettanto urgente.
Maito Gai, finito di pronunciare
l’ultima parola della sconvolgente rivelazione, si era attaccato alla bottiglia
di succo d’avocado, ed in quel momento stava dando spettacolo muovendosi al
giovanile ritmo della macarena.
*
Iwashi sorrise, come a dire che
era la cosa più ovvia del mondo.
«Tiriamo a sorte no?»
Kakashi sospirò.
«Bene... Qualcuno ha degli
stuzzicadenti?»
Genma lo guardò sghignazzando
dalla posizione da ippopotamo sul bagnasciuga che aveva assunto sulla sedia.
Poi prese il Senbon
che stava masticando e lo gettò sul tavolo.
«Quello va bene?» chiese con voce angelica.
*
Quattro chiacchiere con l’autrice:
Il mio primo tentativo di FanFiction-Commedia con i personaggi di Naruto.
Non vi chiederò di esser clementi. Avete carta bianca, su sfogatevi! ^_^
Vi ringrazio comunque di esser arrivati fino a questo punto, spero di sentire le vostre opinioni.
K.f.C.
Tsukino Chan