It’s a Laugh.

Hermione Granger era sempre stata una ragazza giudiziosa, seria e dedita alle regole, fatta eccezione per quelle che era obbligata a rompere durante gli anni con Harry e Ron.
Fred Weasley era il burlone, quello che prendeva tutto come un gioco e che stava sempre a creare trambusto insieme a George con i loro scherzi e le loro invenzioni.
Hermione e Fred erano diversi.
Lui lo sapeva.
Lei lo sapeva.
Incompatibili.
Si ripetevano spesso quando, di sfuggita, uno dei due rincorreva l’altro con gli occhi.
Hermione non sapeva ben dire da quando, esattamente, riuscisse a distinguere i due gemelli, quella consapevolezza era arrivata assieme alle farfalle allo stomaco, ai battiti accelerati ed al rossore sul viso. E, di certo, non voleva investigare sulla faccenda, voleva solo andare avanti e passare quella fase, lei, che l’aveva catalogata come una ‘ribelle’ della sua vita. Stava seduta in Sala Comune, immersa in un libro di Storia della Magia. Lui, invece, era appena entrato con una fragorosa risata, accompagnato dall’inseparabile George. Lei non si era mossa, si era abituata ai loro schiamazzi e, per lo più, cercava di evitarli ma quando, come in quel caso, le capitavano di fronte semplicemente li ignorava, la paura che lui leggesse sul suo viso quello che lei non aveva il coraggio di dire a se stessa.
Fred la osservò per un po’, non avrebbe mai ammesso di guardarla sempre, di provare qualcosa per lei, mai.
Era iniziato tutto così piano che, quando se n’era accorto era ormai troppo tardi. E quel deficiente di Ron che la ignorava, la cosa lo irritava.
La scrutò mentre George raggiungeva Lee che, a gran voce, lo chiamava dai dormitori. Hermione parve non accorgersi di loro, o almeno li ignorò come se nulla fosse. Si sedette di fronte a lei stampandosi il suo solito sorriso in faccia scrutandola mentre lei, furtiva, gli mandava un’occhiata per poi tornare al libro.
Per accertarsi che fosse lui.
«Hai intenzione di restare a fissarmi per molto?» domandò senza guardarlo e lui sorrise di più.
«Potrebbe essere, t’infastidisce?» le domandò con il sorriso radioso, lei chiuse il libro con un tonfo e lo guardò seria.
«Alquanto, Weasley» commentò secca e lui sorrise ancora di più.
«Oh, suvvia, non faccio niente di male»
«Per ora» commentò lei scrutandolo a lungo, un lieve rossore in viso. Lui sghignazzò scrutandola.
«Per cui, da Perfetto Prefetto quale sei, non credi che sia meglio che io stia qui a fissarti invece che a creare qualche guaio altrove?» Hermione aveva sorriso. Hermione aveva sorriso. La cosa lo aveva lasciato del tutto spiazzato perché lei non sorrideva mai.
«Iniziavo a credere che ti piacesse essere rimbeccato di continuo» commentò poi con un sospiro, abbassando gli occhi per nascondergli quel sorriso.
«O, Granger, non hai idea di quanto io adori sentirti urlare come un Banshee mentre sequestri il lavoro di una vita» sorrise ironico e lei, questa volta, rise. Rise di gusto, con tutto il cuore, tenendosi una mano sulla pancia e, in realtà, senza neanche capirne il motivo.
Lui sorrise alzandosi appena e raggiungendo la sua poltrona, afferrò i braccioli e si chinò su di lei.
Non gli era mai piaciuto così tanto il silenzio, pensò, anche se prima c’era un risata ed ora non più di certo preferiva le labbra calde di Hermione piuttosto che tutte le risa del mondo.


 

*My Place*
Sul serio, devo smetterla con le Fremione, è diventato un chiodo fisso.
Alla fine ne ho voluta scrivere una senza il finale drammatico, non ne ho avuto il cuore.
Bhe spero che vi piacca *v*