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Autore: Princess_Klebitz    11/12/2012    3 recensioni
“Fottiti, Alan Wilder!!”
“Precedimi, David Gahan! Ho aspettato per 6 mesi di mandarti a fanculo di persona!”
“E…?”
“Vaffanculo, David Gahan!”
-Una piccola raccolta di momenti dei DM, tra l'86 e il tragico (per molti) annuncio del 1995, passando per la sfiorata tragedia di Dave, la rinascita, risate, drammi, e partendo tutto da una sera del 2010, alla Royal Albert Hall. Per chi, come me, spera sempre, in ogni tour, in una sempre più improbabile reunion;Alan e Dave-centric
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE, CAPITOLO PER NOSTALGICI
 
…AND WHEN I SQUINTED 
THE WORLD SEEMED ROSE-TINTED
AND ANGELS APPEARED TO DESCEND
TO MY SURPRISE
WITH HALF-CLOSED EYES
THINGS LOOKED BETTER
THAN WHEN THEY WERE OPEN…
 
(Waiting for the night-Depeche Mode)
 
 
 
L’ossessione di Martin per angeli, creature angeliche, lotta sacrale tra bene e male, fosse amorosa, lussuriosa o spirituale, negli anni non solo era diventata una vera ossessione, ma persino un’ossessione che aveva pagato bene. 
I suoi testi, proprio perché così semplici, ma martellanti ed efficaci, erano entrati in milioni e milioni di persone, quanto la loro musica invece si faceva sempre più stratificata.
La loro vita piano piano si faceva sempre più stratificata.
Prima c’era Vince, ed erano ragazzini.
Poi Vince, con Martin, aveva partorito ‘SPEAK AND SPELL’, ma Vince se n’era andato, e tutto era cambiato. 
Martin non aveva assolutamente cambiato idea, ma avevano preso Alan, all’inizio solo perché era il più bravo ed il più adatto a stare con loro, e poi, per quelle strane cose che succedevano spesso senza dirle, perché parlavano spesso, ridevano, chiacchieravano, se la godevano e se la passavano male per tutti quando andava male, senza che nessuno dicesse niente, Alan era entrato nel gruppo; Dave ricordava ancora chiaramente come Fletch fosse stato il più entusiasta del suo arrivo, e lui il più felice della sua permanenza, visto ormai sentiva una pellicola a staccarlo da Basildon: lui era stato a Londra, nella scena punk, aveva conosciuto Jhonny Rotten, Boy George, e si trovava bene con un musicista di Londra, e sebbene Alan avesse tre anni più di lui e una formazione classica che nessuno di loro aveva, all’inizio (ma anche dopo, ricordava, con rimpianto… molto a lungo, anzi…) non si tirava indietro certo indietro quando c’erano da fare certe sghignazzate sui capelli di Martin o la volta che voleva affogare proprio lui, Dave, quando gli aveva bruciato quella ridicola sciarpa.
Un accendino, un po’ di benzina, Alan distratto da Martin, e addio ridicola, stupida sciarpa sempre penzolante…
E ne aveva rischiate davvero tante quella volta!
Poi erano arrivate le giacche di pelle, le ragazze, gli esperimenti con i capelli, Berlino, le Emulator, le chitarre vere, la batteria, i divorzi, la droga…
In un decennio erano stato in grado di bruciarsi più velocemente e più distruttivamente di qualsiasi band. 
Ma quel giorno, Dave, mentre se ne stava a NON leggere le recensioni su SOUND OF THE UNIVERSE, ben sapendo cosa dicessero, voleva solo ricordare le cose belle, piacevoli, che affioravano come blocchi di ghiaccio da un passato che ormai sembrava solo melma maleodorante che aveva coperto quel decennio affascinante che era la loro vera prima carriera.
Quando non erano costretti a bissare ogni album, né quando il mondo si aspettava Dio solo sa cosa da loro, bensì quando erano una novità, abbastanza di nicchia per essere creduti, abbastanza poppy per essere passati da qualche parte.
Quando erano giovani, e probabilmente stupidi.
Ma, come insegnava anche quel film, Matrix, non sempre l’ignoranza è un male.
A lui, la conoscenza, aveva colpito molto duro.
E non voleva nemmeno pensarci. 
Non quel giorno.
*
“Oh, Dave, congratulazioni, sapessi quanto sono felice, quanto sono commossa, quanto voglio bene a te e a Joanna, quanto…”
“Jeri...Alan, che diavolo sta dicendo?”
“Ha sognato che Joanna era incinta, distoglila dall’idea, tu…”, brontolò il suo amico, provando a districarsi i capelli.
“Oh sì, sai che io sono molto…portata per queste cose psicologiche, Dave, e raramente mi sbaglio, vedrai che…”
“Jeri,per favore… mi stai inquietando!”, rise Dave, liberandosi la mano dalla fidanzata di Alan. “Joanna non è incinta!”
“Ed io ti dico di sì, Dave Gahan!”, replicò la donna, con vice stridula, per poi avviarsi da qualche parte, borbottandogli probabilmente maledizioni.
“Uh…Alan?”
“Non ci fare caso. L’altro giorno mi ha detto che discendeva da Atlantide…”,sospirò il tastierista, rassegnato a non potersi pettinare fino alla prossima doccia. “Sente il tempo. E’ metereopatica. Ed averla portata in tour non le fa bene.”
Dave osservò l’amico perplesso, un attimo.
“Io dico che è meteoPSICOPATICA.”
Alan si voltò, sorpreso e anche un po’ arrabbiato, tanto che Dave quella volta pensava di averla detta grossa.
Era pur sempre la sua ragazza, che diavolo… 
Se non contavano le groupies che sperava di tenere alla larga, almeno in quelle poche date in Germania, per la promozione di SINGLES 81\85.
Ecco, se avesse provato a tirargli un pugno, gli avrebbe tirato fuori la storia delle groupies.
Bravo, Dave!
…e se anche lui avesse tirato fuori quella storia con Joanna?
Ma Alan si appoggiò allo specchio, pensieroso.
“Meteopsicopatica? Mah, può essere… certo è un tipo particolare…”
“…non tenti neanche di scazzottarmi?”
“Aspetto che tu cresca mentalmente, caro. Cavolo… io pensavo di sposarla…”
“COSA?!?”
“…Dave, tu hai tre anni meno di me e sei già sposato… devo pensarci anche io, in fondo, no?”
“…con la discendente di Atlantide. Le mie felicitazioni, Alan. Tu sì che sai come sceglierti le donne!Preferivo quella groupie tettona di Amburgo,che dicevi che sapeva fare quel…”
“OH, MA VATTENE!!!”, e Dave fece appena in tempo a scansare una spazzola e filarsela, venendo di nuovo riassalito da Jeri, che ora sosteneva di vedere ANCHE la reazione di Joanna, tra una settimana… 
E Martin e Fletch, informati dalla Cassandra di turno, gli ridevano dietro, fingendo le loro congratulazioni, finchè Alan uscì, bestemmiante, e trascinò via la sua ragazza, che ancora parlava.
*
Beh una settimana dopo aveva scoperto che Joanna aspettava Jack. Il SUO Jack.
Presentare le sue scuse ed un mazzo di fiori a Jeri non era stato facile, specie sotto il ghigno di tutti, in primis Alan.
Ma aveva ingoiato e l’aveva fatto.
*
“Fai qualcosa, per favore, non puoi stare impalato!”
“Ehr…cosa dovrei fare?”
“Dave…vai a dargli una mano…”
“Anton, ma io non so cosa deve fare!”
“PER DIO, MA CON CHE REGISTI AVETE LAVORATO FINORA?! NO, NON DIRMELO, NON VOGLIO SAPERLO!,FAI MUOVERE QUELLO STOCCAFISSO DEL TUO COLLEGA O DOVRò TIRARGLI UN SUPPORTO DI UNA VIDEOCAMERA! ALAAAAAAANNN, INSOMMA, FAI DUE PASSI, ECCO, SIEDITI, TAMBURELLA, SPORGITI, OH, FINALMENTE!!”
“Co…così?”
“SI’!! FAI PER GUARDARE LA STRADA, Sì, SPORGITI DALLA BALAUSTRA DOVE SEI SEDUTO…”
Anton si era persino messo a urlare con le mani a coppa, per farsi sentire, mentre gli altri ridevano come pazzi, e Alan avrebbe preferito essere nel deserto del Gobi, piuttosto che protagonista di un video.
E del loro PRIMO video con Anton Corbijn, un marchio che l’avrebbe perseguitato per sempre, visto che a quanto pare lo stava facendo fallire!
“ECCO, SPORGITI, COSì! LA MOTO STA PER ARRIVARE!”
“…io non vedo moto…”
Ed a quella risposta, Dave si sdraiò letteralmente per terra, con grande disperazione dell’olandese, che aveva penato per farlo truccare e non vestire da cretino!
“Ahahahahaahah, immaginazione dove sei?!, gliene regalerò un po’ per il compleanno, ahahahah!!”
“Ahahahah, è passato giugno, ormai dobbiamo aspettare il prossimo!”,gli fece eco Martin, che lo raggiunse nella polvere, schiattando ormai dal male alla pancia dal ridere.
“27 anni di vita sprecati senza immaginazione, che disastro!!”, si fece sentire Fletch, anch’esso vicino al collasso, con le lacrime agli occhi.
Anton si facepalmizzò e tentò di fulminare il povero Alan, seduto in equilibrio precario sulla balaustra, e si fece sentire, stentoreo.
“LI SENTI COME RIDONO?! ECCO!! IO PIANGO, INVECE!! COS’è QUELLA FACCIA, TI ANNOI? GUARDA VERSO L’ORRIZONTE FAI…FAI FINTA, SANTIDDIO, CHE STIA ARRIVANDO UNA MOTO!! SPORGITI!!”
“Ehm….”
“HO-DETTO-DI-SPORGERTIIIIIII!!”
“Ok, ok, non c’è bisogno di arrabbiarsi!!”, si irritò Alan, che si rimise seduto su quella che chiamava la ‘Casa degli Orrori’, e si mise una mano a fare fronte al sole, e poi si girò a guardare i colleghi, che ormai si erano accomodati, belli impolverati, per terra a ridere di lui.
“…ma quanto…QUANTO SIETE STRONZI!!”,e finalmente si sporse, per urlare contro di loro.
Troppo.
“A…AIUTO!!”
E cadde dalla ringhiera come un corpo morto cadde.
Dritto nel cespuglio di sotto.
Ed Anton Corbijn mandò al diavolo tutto, e bestemmiando fortemente in olandese, decise di passare alla scena successiva, mentre gli altri tre ormai avevano male ovunque a forza di ridere, e Alan tentava di tirarsi su dai cespugli.
Primo video con Anton Corbijn.
Almeno 3 giorni di riprese, due solo per le pochissime scene di Alan, che Anton malediceva ancora di aver raccattato al tavolo della colazione, mentre gli altri dormivano beati dopo lo show della sera prima.
*
“Ricordami di non riprenderti mai più, se non in SFONDO, per un video, Alan Wilder!!!”
“Lo giuro, Anton!”
*
“Cosa abbiamo fatto con questo show?”
“Non ne sono sicuro… Ora andiamo a casa.”, sospirò Dave, dopo il 101.
“Abbiamo sfondato, Dave.”, lo rassicurò Martin.
“Quella è la mia paura…”, annuì, sconfortato, Dave.
“Non possiamo arrivare più di così. E non fraintendermi, è stata una cosa bellissima. Bellissima. Ma non si ripeterà più.”
“Certo, purtroppo certe cose restano uniche, ma è un bene, Dave, sennò sai che noia?”
“Mart?”
“Dimmi, Dave.
“Veramente, in quel locale, a Basildon, Vince mi volle per la mia cover di Heroes?”
“Eh?!Ma no?!Siamo pazzi?! Vince ti voleva per la tua presenza scenica…”
“….grazie Martin.”
*
Nell’altro camerino, Fletch e Alan litigavano, invece, come da molto capitava.
“Io mi chiedo COSA, in nome di Dio, dovresti sapere TU di prestazioni vocali, visto ti limiti a spingere un bottone, fare clap clap con le mani e avere un microfono SPENTO!!”
E Fletch, ovviamente, si stava arrabbiando.
“Stai calmo, Alan, che non è serata, siamo stanchi, nervosi, e lo show è stato massacrante e non ci..non MI servi tu a farmi incazzare di più!!”,ringhiò.
“Non sto certo a farti saltare i nervi, ma TU che parli di musica mi sembra un’eresia bella e buona, lasciatelo dire!”
“IO non mi lascio dire un cazzo, visto questo gruppo l’ho fondato io, e tu…”
“…sono arrivato dopo, certo, ma almeno non scuoto un synth bass giocattolo!!La voce di Dave risaltava benissimo,ed IO LE ORECCHIE CE LE HO!!”
“…se non la smetti avrai anche un occhio nero, dico io!!”
“…vuoi botte, Andy?! Perché se vuoi botte ti accontento!!”
“Oh…ok, magari la facciamo finita una volta per tutte!!”
*
Uno tra i tanti, troppi litigi, che forse li avevano fatti finire.
Quella sera era troppo sconvolto e distrutto per ricordarsi chi le aveva date, chi le aveva prese, e se veramente se le erano date. 
Aveva Jack, da accudire.
*
“Cos’è questa roba, hai detto?”
“E’ E, ecstasy, amico mio… ti aiuta a sentire la musica!”
“..sì, l’ho sentito. Ma…come?”
“Devi solo provarla. Proooovarlaaaaaa!! Oh, ma non si sente un cazzo! Senti che suoni interessanti dal quel salotto…”
All’Hacienda di Manchester.
MaDchester.
La culla della nuova classe lavoratrice che voleva ballare.
Dave cercò gli amici, non li vide, alzò le spalle e buttò giù.
*
“Disco spartiacque! Primo vero simbolo degli anni ’90! Ma le sentite queste cose?!”
“Ce le stai urlando nelle orecchie, Mart, ovvio che sentiamo.”
Violator.
Ovvio.
“…arrangiamenti superbi… QUESTO è mio!”, si accaparrò NME Alan, tronfio come non mai.
“…melodie mai sentite… QUESTO è mio, semmai!”, glielo strappò di mano Martin, ridendo.
“Vai a svegliare Dave, piuttosto… dobbiamo partire e non ha neanche fatto colazione!”
“Oh, agli ordini MYLADY!,ma poi voglio tutta la recensione e le sviolinate su Enjoy the Silence! Me le merito!”
“Ok, vaffanculo, vai!”, lo sventagliò via Mart, ridendo.
*
“Dave?”
“Oh…sì…mi ero…riaddormentato…”,e sorrise stupidamente all’amico, con la solita barba malrasata e gli occhiali da sole. 
Fatto perso.
“Ti stiamo aspettando, di sotto.”, tentò di rimanere tranquillo Alan, mentre Dave barcollava fuori dal letto e sbatteva contro l’armadio.
“Eh…dammi solo un momento, dai… un solo…”
“Dave…”
“…fatti una striscia, se ti và, io devo solo… solo… BLUUUURP, VIAAAA!!”
Mentre Dave vomitava, Alan si avvicinò sospettoso alla scrivania, e vide l’imponente striscia sulla scrivania, toccandola con un dito e assangiandola con la punta della lingua, storcendo poi il naso.
Cazzo.
Ero.
In un momento prese la decisione, mentre Dave riprendeva fiato, vicino al wc.
“Spostati.”,disse, con voce ruvida e anche ispessita, dal vedere il suo amico ad un passo dal perdere il raziocinio.
“Cos… cosa fai?!”
“LA BUTTO!!!”,e non interpose tempo tra l’azione e le parole, facendo correre l’acqua, mentre Dave lo guardava ancora inebetito.
“COS’HAI DA GUARDARMI!?! VUOI AMMAZZARTI?!?”
“N…no. Non lo farò più, ti giuro… Era… era la prima volta. E sto malissimo.”
“Meglio per te. Ed ora fatti una doccia e scendi. Ti aspettiamo.”, disse Alan, più brusco di quel che volesse.
*
Che Dave mentisse, lo sapevano entrambi.
QUANTO mentisse, non lo sapeva nessuno.
*
“Perché siamo qui, eh?!”, si lamentava Dave.
“Quei colori sono copiati dai progetti del Devotional…”, fece eco Alan.
Flood sbuffò, ancora una volta, roteando gli occhi verso il cielo.
Erano allo Zootv Outside Broadcast a Madrid, il tour di Achtung Baby degli U2, e sperava che una serata fuori distraesse almeno quei due, oltre che, per sua soddisfazione, controllare il suono live dell’altra sua live protetta, e si limitò a liquidarli con un paio di brutali spiegazioni.
“Siamo QUI, DAVE,perché TU NON TI FACCIA ALMENO STASERA, anche se ne ho i miei seri dubbi, E siamo QUI,ALAN, perché TU non TI FACCIA RISUCCHIARE IL CERVELLO DALLA PARANOIA, e come hai detto tu stesso, il Devotional è ancora in fase di progettazione, e perciò semmai qualcuno potrebbe accusare VOI di copiare da LORO!”,e Flood si chiuse in un silenzio imbronciato, sulle note di chiusura di Zoostation.
“Io?!Farmi!? Io tiro qualcosa ogni tanto, ma non sono mica…”
“Ceeeerto, ora verrà fuori che NOI abbiamo copiato da loro!,a-ah, Mark*, se era una barzelletta non fa ridere, sai!! “
Ed andarono avanti così per mezzo show, finchè Flood si alzò, dai loro posti v.i.p, e urlò loro addosso, lasciandoli nello stadio.
“OCHE!! SIETE DELLE OCHE!! STUPIDE PRIMEDONNE SENZA UN MINIMO CERVELLO!! INVIDIOSI, ANSIOSI DI SFIGURARE, QUEL DISCO VI STA MANDANDO IN PAPPA QUELLA POCA MATERIA GRIGIA CHE AVEVATE!! IL DISCO, LA DROGA, LA PARANOIA… MA ANDATE A FANCULO! GRAZIE PER AVERMI ROVINATO LO SPETTACOLO!! CI VEDIAMO A CASA!!”
E se ne andò.
I due Depeche Mode se ne stettero in silenzio, durante Lemon, e poi Dave levò timidamente una voce.
“Alan…?”
“Che c’è?”, grugnì l’amico, imbronciato.
“E’ un bel concerto, comunque.”
“Già…”, convenne Alan, sciogliendosi un attimo.
Rilassò i muscoli, rigidi per la tensione, e poi incrociò lo sguardo con Dave, un po’ annebbiato ma non troppo.
“E’ proprio un bel baraccone. E Bono sembra gay più che un diavolo. Mr. McPhisto. Ma che diavolo si è messo in testa…”
“Corna, Alan.”
“Beh… è una bella trovata! Ed è un bel concerto. Un GRAN concerto!”
E Dave sogghignò, incrociandone gli occhi.
“E noi…”
“…l’abbiamo fatto perdere a Flood.”
E si trovarono abbracciati ad ululare risate alla luna madrilena, mentre Bono ogni tanto li fissava incuriositi, nel suo vestito di lamè dorato.
*
C’erano momento anche durante la lavorazione di Sofad in cui riuscivano ancora tutti a ridere,
A ridere veramente.
Non come ora, che rideva sonoramente, mentre la critica faceva a pezzi SOUND OF THE UNIVERSE.
PRETENZIOSO.
Pretenzioso era l’aggettivo più usato.
FALSO.
SLEGATO.
INCOERENTE.
INUTILE.
Quello faceva male
Molto male.
Non era più ai tempi in cui poteva mettersi le mani sulle orecchie, fumarsi una sigaretta, ed aspettare la notte, con i suoi amici.
I Depeche Mode non erano quelli che ricordava.
Erano quelli che vivevano a centinaia di miglia di distanza tra di loro e si sentivano per registrazioni, sessioni in studio, e e-mail (nel suo caso sms; Martin non riusciva a fargli togliere quel viziaccio.)
E proprio quel pensiero gli fece estrarre il telefonino.
Poche parole, ma era passato il tempo di parlare tanto.
Era il momento di ridere un altro po’.
Di rivedere i Depeche Mode
“Ciao. Ti và di suonare con noi, una sera, alla Royal Albert Hall per una serata in beneficenza contro i tumori in fase adolescenziale?Rispondi.”
Dietro ogni mossa di Dave Gahan, se lasciato solo, non ci erano certo movenze di marketing.
Anche se poi l'avrebbero certamente presa così, ma come diceva un suo amico, entrando in un bar, all'uscita di Violator....
"Mi hanno chiamato checca 20 volte almeno, da stamattina, ma che hanno? AAAAHH SI FOTTANO TUTTI!!"


Un piccolo appunto; è finita, non è sempre andata come vorrebbe, ma io credo ai dettati del Maestro King... 
Lo ripeto per ogni storia che scrivo.
Quando inizia una storia, essa vive poi di vita propria: questo è il bello e il brutto di scrivere. 
A volte resti anche male di quello che scrivi.
Ho scritto questa 'storia' o piccola raccolta di momenti, che da slegata è diventata cronologica, notando che nel fandom del mio gruppo preferito (con gli U2, se non si è notato) non vi era neppure una storia con i rapporti della band attorno al fatidico SOFAD e al fatto che prima i Dm erano 4; non è una critica, mi piacciono moltre altre storie, ma pensavo che una, piccolina, ci stesse. Fino al 2010, quando,anche non volute, represse all'istante, o che, le speranze di molti di noi si sono riaccese, fino all'ultima dichiarazione fatale di Fletch (ti odio, sappilo!) in cui Alan Wilder non tornerà mai più.
Ha ragione, sia lui che l'altro, ma penso che tanta gente, come me, ci sia rimasta male. 
Nel frattempo sono successe molte cose, come la Press conference di Parigi, il mio acquisto del biglietto per Roma che ha acuito la mia follia, e tante altre cose, tra cui una mia amica che mi soffiava come Sir Biss nell'orecchio possibilità infinite ed estatiche. 
Bene, visto è più lunga la nota della storia, vi lascio.
Spero la mia spiegzione vi soddisfi.

 
   
 
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