“ Walking after dark in the New York City park....”
La notte è buia, nel parco gli alberi sono solamente ombre scure e inconsistenti.
Il ragazzo cammina sorseggiando la birra portata dalla festa. Quel porco di Alan, c'era da scommettersi che era stato il compleanno più bello della sua vita. Indimenticabile la faccia che aveva fatto quando la spogliarellista ( regalo di loro amici) era comparsa. Bella figa e anche disponibile, con quello che l'avevano pagata c'era da scommettere che gli aveva fatto anche un pompino da storia nel retro del locale. Non poteva smettere di sogghignare mentre si accendeva lo spinello (alcol e droga, il suo binomio preferito).
Con questi pensieri si avvicina alla zona chiusa per lavori (una bella scorciatoia per arrivare a casa, certo è buia, ma chissene frega). E' li che si ferma all'improvviso, sentendo voci, rumori di una lite fra più persone. Avvicinandosi ancora di più li vede: quattro uomini, dalle voci non sembrano del luogo ed è chiaro che uno di loro è circondato dagli altri tre. Il ragazzo si nasconde dietro ad un cespuglio sperando di non essere visto, birra e spinello gettati sull'erba umida.
Ad un certo punto accade l'impensabile: quello che a prima vista sembra il capo si avventa sulla gola dell'uomo al centro. Quando si rialza gli altri tre lo rimpiazzano.
“The blood left on the dance floor runnin’, runnin’ red...”
Intanto il capo si pulisce la bocca, con le zanne ben visibili e sporche di sangue. I rumori che gli altri fanno sono orrendi e si confondono con i gemiti strozzati della vittima.
“We are the vultures the dirtiest kind...”
In un secondo l'uomo si gira nella direzione del cespuglio e annusa l'aria. Un ghigno feroce gli si dipinge in viso e avanza, facendo voltare come un sol uomo anche i suoi compagni.
Il ragazzo non aspetta, si gira ed inizia a correre, sentendo i passi di quegli uomini arrivare vicino. Sempre più vicino...
“Voices in my head are saying “Shoot that fucker down” “