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Autore: Dars_Leona    12/12/2012    6 recensioni
Piccole storie,scritte da me. Non preoccupatevi,non esistono sul serio i fantasmi,gli zombie e i mostri.
O forse si?
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1- Riccioli biondi e occhi blu

 
Mi ricordo che mia nonna aveva sulla poltrona di casa sua,una bambola di porcellana.
Aveva lunghi riccioli dorati,la pelle bianca e le guance rosa acceso. Era vestita elegantemente: un lungo vestito di velluto blu ornato di merletti bianchi,una giacchetta dello stesso tessuto,un cappellino sempre blu.Sorrideva.
La chiamai Sofy.
Ci giocavo molto spesso,anche se a volte mi soffermavo a guardarla negli occhi. Brividi di terrore mi attraversavano la schiena e la rimettevo al suo posto.
Ogni volta che andavo da mia nonna,entravo in quella stanza dove c'era lei. Era come se mi aspettasse.
Con lei sognavo mille fantastiche avventure e la sera me ne andavo sempre lasciandola sul divano.
Un giorno la misi su una sedia a dondolo,la finsi mia figlia. Dondola una volta. Due.Tre.
Cadde.
Il viso completamente sfigurato: un'occhio non c'era più, la guancia sinistra era scheggiata,il mento ed il naso erano saltati via chissà dove.
Ci rimasi male,dovevo dirle addio!
La riposi in una bella scatola e la seppellii in giardino. Un funerale con i fiocchi.
Poco dopo chiesi a mia madre di comprarmene una. Lei disse di si. 
Ne comprai una dai lunghi capelli castani,la pelle scura e gli occhi verdi. Sulla fronte aveva un piccolo brillante.
Cominciai a giocarci,finchè non si fece tardi.
Salutai con un bacio sulla fronte la bambola,la riposi sulla poltrona e andai a dormire.
Quella notte faceva molto freddo,mi tirai le coperte fin sopra le orecchie. Il rumore dell'orologio mi fece lentamente addormentare,anche se per poco.
Mi svegliò infatti un rumore di passettini sulle scale,simili a quelli dei neonati.
Tump,tump,tump. Erano fastidiosi. 
Decisi di chiudere gli occhi e non pensarci. Poco dopo però,non potei far altro che rimanere in ascolto:
la porta della mia camera si era aperta cigolando. Non riuscii a vedere chi era. 
Chiusi gli occhi più forte che potevo tentando di calmare i battiti del mio cuore. Poi un rumore di qualcosa che si frantuma in mille pezzi,sul pavimento.
Non avevo il coraggio di sollevare le coperte. Aspettai il giorno. 
Timorosa sbirciai fuori,non c'era nessuno. Mi misi seduta,forse li avevo solo immaginati. Sorrisi e scesi dal letto. Qualcosa di appuntito mi punse la pianta del piede.
Un pezzo di porcellana.
Guardai la poltrona e vidi Sofy,completamente integra come se non fosse mai caduta quel giorno.
Ma la cosa che mi fece urlare furono i pezzi che le completavano il volto: erano quelli della bambola comprata il giorno prima che giaceva a terra sul tappeto in mille pezzi.
 
 
 
  
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