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Autore: AngelBlack17    12/12/2012    3 recensioni
"Niall Horan si reputava il ragazzo più fortunato della terra. Faceva parte di una band famosa in tutto il mondo, girava di paese in paese conoscendo nuove culture insieme ai suoi quattro migliori amici ed era fidanzato con una ragazza che amava più di se stesso" questa storia parla di Niall Horan (capitan ovvio) mi è venuta l'ispirazione dopo aver visto un film. è la prima One Shot che scrivo e spero che vi piaccia c: P.S. ho scritto due finali, fatemi sapere nelle recensioni se volete leggere anche l'altro finale che ho scritto.
Buona lettura e spero vivamente che vi piaccia, ci ho messo il cuore per scriverla c:
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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"Possiamo innamorarci ancora una volta?
Ferma il nastro e premi indietro”

Gotta be you



Niall Horan si reputava il ragazzo più fortunato della terra. Faceva parte di una band famosa in tutto il mondo, girava di paese in paese conoscendo nuove culture insieme ai suoi quattro migliori amici ed era fidanzato con una ragazza che amava più di se stesso. Si era sempre chiesto da piccolo, chiuso in camera ad esercitarsi con la sua chitarra, come sarebbe stato essere famoso, essere il ragazzo che molte ragazze sognano, sapere che molte ragazze avevano una sua immagine sul telefono o attaccata al muro delle loro stanze, e che molte altre avrebbero dato di tutto pur di sentirli cantare dal vivo. Da quando aveva iniziato questa avventura con i One Direction non aveva mai smesso di ringraziare coloro che l’avevano aiutato a fare diventare realtà il suo sogno, ma più di tutto, li aveva ringraziati perché se non ci fossero stati loro non avrebbe mai conosciuto la ragazza alla quale avrebbe donato la Luna, se gliel’avesse chiesto, Hellen. Si erano conosciti cinque anni prima, il giorno in cui festeggiava il quarto anniversario insieme alla sua band. Hellen non li conosceva e si era imbucata alla festa pensando che fosse una semplice festicciola di compleanno e pensando che il festeggiato fosse proprio Niall, visto che era l’unico ad avere un cappellino da festa in testa, andò da lui a fargli gli auguri. Appena la vide sentì come se l’intero universo intorno a lui era scomparso e c’era solo quella ragazza, con i capelli castani pieni di meches bionde e grandi occhi marroni con delle scaglie color verde. Non era molto magra, aveva delle cosce pienotte, ma non esageratamente grosse, dei fianchi che gli facevano venir voglia di morderli e un didietro che lui reputava fantastico. Quando si era avvicinata e gli aveva fatto gli auguri si era sentito leggero, in pace con se stesso, ma allo stesso tempo aveva sentito un’agitazione nascere dentro di se. Che cosa doveva dire? E se avesse scoperto che non era veramente il suo compleanno e se ne sarebbe andata? L’unica cosa che voleva fare era chiederle nome, cognome, numero di telefono e un appuntamento. Sembra esagerato, ma è ciò che pensò nella frazione di un secondo. Fortunatamente le sue paure scomparirono quando, dopo pochi minuti, rivide venire verso di se Hellen che gli chiese scusa per aver pensato che fosse il suo compleanno. Passarono la serata insieme, lui le raccontò come era iniziata quella sua avventura insieme a quei quattro ragazzi che reputava i suoi migliori amici e lei lo ascoltava, in silenzio, senza mai staccare i suoi occhi marroni da quelli celesti di Niall. Separarsi quella sera fu difficile per entrambi, rimasero a parlare anche quando tutti se ne erano andati, ma quando si accorsero che si era fatto veramente molto tardi, dovettero salutarsi. La separazione durò poco perché grazie a chissà quanti agganci, Niall riuscì a scoprire dove lavorava Hellen e due giorni dopo il loro primo incontrò l’andò a trovare nella biblioteca dove lavorava e, con molti giri di parola, le chiese di uscire. Ci furono altre uscite dopo quella prima volta e dopo un mese iniziarono a vedersi regolarmente finché, dopo due mesi di uscite da “amici”, come era solito dire Niall ai ragazzi, lui si dichiarò a lei e finalmente ufficializzarono la cosa. All’inizio la loro storia non fu molto presa bene dalle fan della band, pensavano che Hellen fosse solo un’approfittatrice e che stava con Niall solo perché era famoso, ma quando lui, ad un concerto, davanti ad una marea di fan, le dedicò They Don’t Know About Us e lei, in un impeto di felicità, salì sul palco e davanti a tutte quelle persone gli fece capire quanto lo amava, quelle fan che prima dubitavano della loro relazione finalmente capirono che i due si amavano veramente.  Erano la coppia più felice dell’universo, ogni volta che potevano passavano del tempo insieme, anche se con il lavoro di Niall a volte non era facile, ma la loro storia resistette. Hellen era una ragazza iperattiva, perfetta per Niall. Passarono i primi due anni felici come non mai, ma dopo il secondo anniversario la loro relazione iniziava ad avere i primi periodi bui. Giravano voci che Niall la tradisse con qualche modella e lei, non avendo proprio un corpo da modella e l’autostima sotto i piedi, anche per il fatto che Niall non si era fatto più sentire, lei semplicemente prese le sue cose e lasciò l’appartamento che condividevano da più di un anno. Quando lui ritornò e non la ritrovò si era già fatto un’idea su quante cavolate avessero sparato sui vari social network e senza pensarci due volte, andò direttamente a casa dei genitori di lei e fece la cosa più bella che un ragazzo potesse fare. Prese la sua chitarra e iniziò a cantare la canzone preferita di Hellen, Always di Bon Jovi. Quando lei si affacciò aveva le lacrime agli occhi e alla fine riuscirono a chiarirsi. Dopo quella volta non ci furono più malintesi di quel genere tra i due. Per entrambi sembrava di vivere un sogno e speravano di non essere mai più svegliati, ma i giorni felici hanno un inizio ed una fine.

 

Niall era felicissimo di poter tornare a casa dalla sua ragazza, dopo mesi di lontananza per via del tour poteva finalmente passare del tempo con la famiglia e la sua fidanzata.
- Oggi che fate ragazzi? – chiese Harry salendo sulla macchina che li avrebbe accompagnati ognuno nelle proprie abitazioni.
- Io vado a trovare i genitori di Perrie e poi tutti insieme andremo a cena fuori, così le chiederò di sposarla – rispose Zayn sorridente. Stava insieme a Perrie, la cantante delle Little Mix, da sette anni e aveva finalmente deciso di fare il grande passo.
- Io e Danielle andremo al cinema con Louis e Hannah – Liam, il più calmo del gruppo, si era sposato presto con l’amore della sua vita. Lui e Danielle erano stati insieme per ben cinque anni e allo scattare del sesto lui le aveva chiesto di sposarlo ed ora erano felicemente sposati da ben tre anni. Louis, dopo due anni di fidanzamento insieme ad Eleanor, l’aveva lasciata e si era rimesso con Hannah che reputava la sua anima gemella. Harry invece era l’unico del gruppo a non avere ancora una ragazza fissa, ma era felice lo stesso, per lui bastava avere i ragazzi al fianco e l’amore poteva anche aspettare.
- E tu Niall, passerai del tempo insieme a Elli? – chiese Zayn con un sorrisetto sulla faccia.
- Si, finalmente passerò del tempo insieme a lei – sospirò e sorrise, ansioso dall’idea di rivederla.
- Niall innamorato! – i ragazzi risero e iniziarono a giocare tra di loro.                                                                              
 
- Elli! Sono a casa! – disse Niall posando le valigie e chiudendo la porta del loro appartamento. Non ricevendo una risposta andò in cucina, sperando di trovarla lì intenta a preparargli la cena, come era solita fare.
- Elli tesoro dove sei? Sono tornato finalmente – dalla cucina passò alla camera da letto, poi al bagno, fino a ritrovarsi di nuovo in soggiorno. Dentro di sé stava crescendo l’ansia, un ansia che lo spaventava a morte. ‘no’, pensò. ‘perché avrebbe dovuto andarsene? Non ho fatto niente di male stavolta, l’ho chiamata tutti i giorni, le mandavo cartoline e regalini. Non ho sbagliato nulla, sono stato un perfetto ragazzo e allora perché non c’è a casa? Forse sarà andata a fare la spesa? Ma lei non fa mai la spesa, se la fa fare sempre dagli altri. Merda!’ ricontrollò in cucina e trovò, attaccato al frigorifero, un biglietto che prima non aveva visto, forse per la mancanza di attenzione con cui aveva osservato la stanza. Prese il bigliettino in mano, lei sue mani tremavano, tutto in lui tremava, soprattutto il suo cuore. Tremava di paura. Era la sua scrittura, inconfondibile e disordinata. ‘ Non ci sono, ma quello l’avrai già capito da solo. Non cercarmi per favore, fallo per me ma soprattutto fallo per te. Elli. P.s. ti amerò sempre e non smetterò mai di farlo’ non aveva mai pianto per una ragazza, ma per Hellen non si vergognava di farlo. Scoppiò a piangere a appallottolò il piccolo foglio di carta giallo. Corse per tutto l’appartamento urlando il suo nome e andò ad aprire armadi e cassetti. Notò che mancavano le sue cose e il suo cuore si spezzò. Provò a chiamarla più volte al telefono, ma il suo era staccato. Prese la macchina e andò a casa dei genitori di lei ma non la trovò lì. La cercò per giorni. I ragazzi erano molto preoccupati per lui e le fan molto arrabbiate con lei, lui non meritava di soffrire e, secondo loro, lei meritava di morire, ma non sapevano che dietro c’era una cosa molto più grossa di loro.
Passarono i mesi e Niall si sentiva sempre più distrutto e vuoto. Hellen era la sua felicità e la sua vita senza di lei era un vero schifo. Passava notti insonne ed ogni volta che sentiva dei passi per il pianerottolo del loro condominio andava sempre ad aprire la porta con un sorriso stampato in faccia, sperando che finalmente Hellen si fosse decisa a ritornare da lui, ma si sbagliava sempre. Aveva cercato di rifarsi una vita, come gli avevano detto i ragazzi, aveva provato ad uscire con altre ragazze, ma nessuna poteva prendere il posto delle sua Hellen. Nonostante tutto non la odiava, non avrebbe mai potuto provare quel sentimento verso di lei, continuava ad amarla ogni giorno di più, solo non riusciva a capire perché l’aveva lasciato. Passarono quattro anni. Quattro anni in cui lui non ricevette nessuna notizia di Hellen. Quattro anni in cui solo quando lavorava riusciva a liberare la mente del ricordo della casa vuota e senza Hellen. Quattro anni in cui mise tanta passione nel proprio lavoro, insieme ai ragazzi, che le cose andavano a gonfie vele. Quattro anni che si sentiva vuoto.
 
La mattinata come al solito era andata bene. Due interviste in due stazioni radio differenti e una conferenza stampa. Il tutto nel giro di una mattinata. Si sentiva esausto ed erano solo le due del pomeriggio, non vedeva l’ora di tornare a casa e di stendersi nel suo letto. Salutò i ragazzi e salì a fatica le scale che lo portarono al suo piano. Quando andò and infilare la chiave nella serratura della porta scoprì che era già aperta ed iniziò ad avere un po’ di paura. ‘chi poteva mai avere le chiavi di casa sua?’ pensò. Entrò senza fare troppo rumore e lentamente iniziò a perlustrare la casa. Prima controllò bene in soggiorno, poi in cucina, fino al bagno; finché non sentì dei rumori provenire dalla camera da letto. Lentamente e senza fare rumore aprì leggermente la porta e vide una scena che lo fece rimanere di stucco. La figura di una ragazza, seduta sul suo letto e girata di spalle che tentava di fermare un bambino, di circa quattro anni, pensò Niall; che saltava sul letto ridendo di gusto. Posò di nuovo gli occhi sulla figura femminile, osservandola attentamente. Conosceva benissimo quella figura e appena capì che si trattava di lei il su cuore iniziò a battere forte, come un tamburo. Aprì di scatto la porta, facendo voltare Hellen e fermare il bambino e dopo quattro anni, finalmente, i loro sguardi si incrociarono di nuovo. Le emozioni che provò nell’istante in cui i loro occhi si incrociarono erano talmente forti che svenne.
- Mamma ma è morto? – Niall sentì la voce di un bambino in lontananza. Perché era svenuto? Non ricordava niente. Mosse piano la mano e capì di essere sdraiato sopra il suo letto.
- No tesoro, è solo svenuto – quella voce, l’avrebbe riconosciuta anche in mezzo a tante altre voci. Ora ricordava. Era tornata da lui, ma con un bambino.
- Hellen – aprì di scatto gli occhi e si mise velocemente seduto. Vide la stanza vorticare leggermente e chiuse gli occhi, sperando di farla fermare. Quando li riaprì vide il viso che aveva accompagnato i suoi sogni ogni notte, da quattro anni.
- Ciao Niall – la vide sorridere e insieme a lei sorrise anche il cuore di Niall.
- Ciao – sussurrò pensando a quanto fosse bella. i tratti del viso erano gli stessi di quattro anni prima, ma qualcosa nei suoi occhi era cambiato. Non emanava più quella luce spavalda, era più matura.
- Come stai? Ti sei ripreso? – gli chiese Hellen, lui la guardò interrogativo non capendo a cosa si riferisse.
- Sei appena svenuto – lui fece di si con la testa e continuò  a fissarla. Quanto avrebbe voluto baciare di nuovo quelle labbra, perfette per lui. Quanto avrebbe voluto affondare le mani nei suoi morbidi capelli castano scuro. Ma si trattenne, non gli sembrava appropriato. Forse lei era sposata e quel bambino, che in quel momento era sparito, era figlio suo e del marito. Le possibilità che questa sua intuizione fosse vera lo faceva sentire male. Perché lasciarlo e sposarsi con qualcun altro? Nessuno l’avrebbe amata come l’amava lui.
- Mamma ho portato il bicchiere d’acqua, come mi hai chiesto tu – Niall vide comparire un nanetto. ‘Quel bambino è la tenerezza fatta a persona’ pensò subito Niall. Aveva dei capelli castano scuro con un taglio a caschetto, che lo facevano sembrare ancora più piccolo e degli occhi celesti che avrebbero fatto invidia al cielo in pieno estate. Osservandolo meglio Niall notò le labbra del bambino avevano la stessa forma a quelle di Hellen e così era per il naso, perfetto.
- Grazie piccolo. Dallo a Niall, è per lui il bicchiere d’acqua – la vide sorridere prima al bambino poi a lui. Il piccoletto gli allungò il bicchiere d’acqua, lo prese e lo bevve tutto d’un sorso.
- Perché sei.. insomma, perché sei.. – Niall iniziò a balbettare, non sapeva cosa dire e cosa fare. Era inerme.
- Perché sono tornata da te? – Niall annuì.
- Amore perché non vai in sala a guardare un po’ di televisione mentre la mamma e Niall parlano? – vide il bambino annuire e dopo che Hellen gli diede un bacio sulla fronte lo vide sparire da dietro la porta.
- Non sei cambiato di una virgola Niall, tranne per i capelli. Hai smesso di farti le tinte? – chiese piegando leggermente la testa e guardandolo con dolcezza. lui annuì e si passò una mano tra i capelli.
- Bè, neanche tu sei cambiata. Solo che non hai più l’aria da combina guai che avevi un tempo – rise al pensiero di tutto i casini che avevano fatto insieme e che lei gli aveva fatto passare.
- Bè, ho dovuto crescere un figlio da sola, non mi era permesso di combinare tanti guai – disse spostando lo sguardo da Niall alla porta dove era uscito poco prima il bambino.
- Come si chiama? – chiese curioso Niall.
- James, James William – lo guardò negli occhi e lui si sentì di nuovo male. Quello era il nome che voleva dare al primo figlio che avrebbe avuto, ne aveva parlato più di una volta con Hellen, prima che lei uscisse senza preavviso dalla sua vita. Si ritrovò improvvisamente senza saliva. La stanza aveva ricominciato a girare e sentiva che stava sudando. Che gli prendeva? Perché per una frazione di secondo aveva pensato che quel bambino fosse suo? Più che pensato aveva sperato. Rimasero per un po’ in silenzio, ognuno penso nei propri pensieri, finché Hellen interruppe quel silenzio opprimente.
- Vuoi sapere perché quattro anni fa me ne sono andata, vero? – Niall annuì senza dire niente, guardandola solo negli occhi.
- Ero incinta. Quando l’ho scoperto sono rimasta sconvolta, non era nei miei piani. Non era nei nostri piani – quando disse quel ‘nostri’ Niall alzò lo sguardo e la guardò strabuzzando gli occhi. Cosa intendeva per ‘nostri piani’ si chiese.
- Come nostri? – chiese Niall, l’agitazione lo stava uccidendo. Hellen si sistemò per bene sul letto. Si mise seduta a gambe incrociate di fronte a lui, così da guardarlo bene negli occhi; quegli occhi che tanto le erano mancati e che ogni volta che li vedeva in foto la faceva pentire di quello che aveva fatto.
- Il bambino Niall è nostro. Mio e tuo. Tu sei il padre disse Hellen con la calma più assoluta di questo mondo. Padre. Lui era padre. Aveva sempre desiderato diventare padre. Avrebbe fatto i salti mortali dalla felicità, ma c’era qualcosa che lo tratteneva. Perché se n’era andata? Perché aveva portato via suo figlio?
- Non so che dire. Mi sono perso i primi anni di vita di mio figlio. Perché me l’hai portato via? – chiese guardandola negli occhi cercando di odiarla per avergli fatto quel torto, quell’orrendo torto, ma non ce la faceva. Poteva essere arrabbiato con lei, ma non riusciva ad odiarla.
- Tu e la tua band stavate avendo un enorme successo in quel periodo, non ti saresti potuto occupare di lui. Con tutti gli impegni che avevate non avresti potuto mai passare del tempo insieme a lui – disse Hellen con foga. Niall stava diventando furioso.
- Avevi la palla di cristallo per dire che avrei potuto essere presente? Sai che ho sempre desiderato essere padre e tu mi neghi la cosa che desidero più al mondo? Come puoi dire che non mi sarei occupato di lui? Io mi sarei occupato di entrambi, sareste stata la mia famiglia e vi avrei accudito con tutto l’amore di questo pianeta. È naturale che per un po’ sarei stato assente, questo è il mio lavoro, ma sarei ritornato ogni volta che potevo, non vi avrei fatto mancare nulla. Nulla! Non me lo sarei mai aspettato da te! – ora era furioso, aveva iniziato ad urlare e si era messo in piedi iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza. Come minimamente aveva potuto pensare che avrebbe fatto lo stronzo fregandosene di loro due. Non riusciva a capacitarsi del fatto che Hellen, la sua Elli, aveva pensato quelle orribili cose su di lui.
- Niall tutto è possibile. Avresti potuto comportanti in quel modo oppure no. Non ho la palla di cristallo, però ho preferito far crescere mio figlio con la convinzione che suo padre se n’era andato, invece di farlo crescere con un padre che stava a casa pochissime volte – disse Hellen con cattiveria.
- Non sarebbe mai potuta accadere questa cosa! Lo sai come sono. A quanto pare vedo che in quasi sette anni di fidanzamento non hai capito nulla di me – affermò tristemente Niall abbassando lo sguardo. Questa cosa lo uccideva. Aveva sofferto troppo in quegli anni e questa discussione lo stava facendo soffrire ancora di più. Hellen sospirò e si passò una mano in fronte e poi sui capelli. Era in difficoltà, si vedeva chiaramente.
- Non mi sarei immaginata che questa discussione avrebbe preso un tono sbagliato – confessò facendo un piccolo sorrisetto.
- Pretendi che non mi arrabbio? Pretendi che dopo essertene andata senza spiegazioni ritorni, dopo ben quattro anni, con un bambino, venendomi a dire che è mio figlio, io la prenda bene e ti dica “ Non fa niente se mi hai fatto perdere i primi anni di vita di mio figlio, ricominciamo da capo come se non fosse successo niente” disse lui sentendo che gli occhi gli stavano leggermente bruciando.
- Non ti sto chiedendo di ritornare con me. Senti, ho commesso un errore e me ne sono resa conto troppo tardi. Quando  me ne sono andata ero troppo spaventata. Non so come avresti preso la notizia, non so come l’avrebbero presa i ragazzi o le fan. Ho seguito il mio istinto che in quel momento mi diceva di andarmene ed ho sbagliato. Devo essere sincera, io ti amo ancora anzi, non ho mai smesso di farlo. Non sono stata con nessun’altro in questi quattro anni, ho sempre pensato a te e ho sempre accudito con amore nostro figlio. Lo sbaglio che ho fatto è enorme e non ti sto chiedendo di perdonarmi, vorrei solo che tu e lui vi conosceste. Mi pare giusto nei tuoi e nei suoi confronti visto che per una mia paura vi ho tenuto lontani tutti questi anni – Hellen riuscì a dire tutto quello che voleva dire e rimase sconcertata dal suo coraggio. Molto spesso non riusciva mai a dire quello che in realtà voleva dire.
- Io non sono arrabbiato con te, semplicemente non riesco ad essere arrabbiato con te. Mi sei mancata troppo in questi anni. Finalmente ora sei tornata e mi prenderò cura di te e del piccolo James – disse con un sorriso che avrebbe illuminato un’ intera città.
- Ha i tuoi stessi occhi, i tuoi stessi lineamenti del viso, la tua stessa passione del cibo e l’amore per la musica. Di me ha poco e niente – sorrise Hellen andando ad abbracciare Niall. A quel contatto i cuori di entrambi smisero di battere per una frazione di secondo per la troppa felicità che provavano entrambi.  Per tutti quegli anni Niall si era sentito svuotato, come se gli mancasse una metà di lui e appena Hellen lo abbracciò capì che quella metà si era finalmente ricongiunta a lui.
- Vieni, devi assolutamente conoscere tuo figlio. Andrete troppo d’accordo – disse sorridente Hellen prendendolo per mano e portandolo in sala, dove James stava tranquillamente guardando i cartoni animati. Il padre e il figlio iniziarono a parlare ed a scherzare, come se si conoscessero da sempre. Quando andarono in cucina ed iniziarono a preparare cibi assurdi Hellen capì che d’ora in poi aveva a che fare non con una, ma con due bambini. Finalmente erano una famiglia e nulla li avrebbe potuti dividere. 





Hooooooooolaaa! Come state?
Spero moltissimo che la storia vi sia piaciuto, ci tengo molto perchè è la prima storia che riesco a finire, ne avrò scritte più di venti senza finirne una lol 
Cooooomunque, bando alle ciambelle (?) ho scritto questa storia dopo aver visto un film che mi è piaciuto molto, moltissimo, ma questo l'ho già scritto nella presentazione.
Se volete nelle recensioni fatemi sapere se volete leggere anche l'altro finale.
Fatemi sapere c:
Un baaacioone 

  
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