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Autore: bellsmurrey    12/12/2012    0 recensioni
Sono Isabel Murray, ma tutti gli amici mi chiamano Bells. Diciassette anni appena compiuti. Sono anglo italiana: mia madre era inglese e mio padre italiano. Erano? Sì, erano. Lei è morta il giorno in cui sono nata, anche se continua a vivere dentro me, e lui non è più sulla terra da appena un’ora , ma sarà ed è qui con me per sempre.
ATTENZIONE: Questa FF è presente anche sulla mia pagina Facebook, ma l'autrice sono io.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente ,finalmente varcavo la soglia di quel portone. Oh, quanto l’avevo desideravo ..e da quando lo desideravo! Però purtroppo non riuscivo a provare altro che tristezza in quel momento, quel momento che sarebbe dovuto essere il momento più bello della mia vita, anzi quello che avrebbe dato inizio a una serie di momenti stupendi ed emozioni forti. Ma procediamo con ordine, io sono Isabel Murray, ma tutti gli amici mi chiamano Bells. Diciassette anni appena compiuti. Sono anglo italiana: mia madre era inglese e mio padre italiano. Erano? Sì, erano. Lei è morta il giorno in cui sono nata, anche se continua a vivere dentro me, e lui non è più sulla terra da appena un’ora , ma sarà ed è qui con me per sempre.
CAPITOLO 1 
21 settembre 2011
Tanto per essere chiare il portone che sto oltrepassando è quello del Centro Tecnico della Federazione di Ginnastica Artistica Inglese, o come lo chiamiamo noi ginnaste il FGI. Si trova nella periferia di Londra. Era un obbiettivo che avevo da quando avevo quattro anni. 
Mia mamma, come mi ha sempre raccontato papà, ha sempre avuto la passione per la ginnastica, anche se ha smesso di praticarla presto perché a soli diciotto anni è rimasta incinta di me. 
Già, i suoi ultimi 9 mesi di vita gli ha passati con me in grembo. 
Io sono stata la causa della sua morte. Io le ho tolto involontariamente la vita. Io le ho impedito di realizzare il suo sogno.
Per questo mi definisco ”un assassina involontaria“. 

Tornando alla ginnastica.. ”Questa passione deve avertela trasmessa nel sangue(mia mamma)! Fin da piccola, -mi diceva papà- ti incantavi a vedere le gare, o anche solo gli allenamenti. E a 5 anni mi hai praticamente trascinato in quella palestra, che è diventata poi la tua seconda casa!“ Già, queste parole me le ha ripetute fino alla nausea ogni giorno, ma mi motivavano, si! Perché mi sentivo in dovere di finire quel sogno che avevo spezzato a mia madre. Dovevo entrare nella nazionale e arrivare alle olimpiadi, ma non una semplice nazionale, no! Non mi “accontentavo” quella italiana, ma il mio obbiettivo, come quello della mamma, era quella inglese. Ero sempre stata determinata, ho fatto anche 10 ore di allenamento al giorno, quando sono servite. Più e più volte mi sono rotta il ginocchio sinistro, e la schiena? Non ne parliamo. Ho avuto tanti incidenti, ma non mi hanno solo rallettato e fatto affrontare decine e decine di terapie. Mi hanno rafforzata e motivata ancora di più. E finalmente arriva quel fantaorribile (?) 17 settembre 2011.

Con un sorriso stampato in faccia, quasi da ebete, continuavo a fissare quel foglio, di fronte alla cassetta della posta, impassibile, da più di 5 minuti, ormai. Poi noto mio padre uscire dal garage, ed ecco che il suo urlo mi riporta alla realtà: 
-“E’ ciò che penso io?” Mi chiese quasi esplodendo di gioia. 
-“Esatto!” Risposi, con altrettanta emozione.
Corre verso di me e mi prende in braccio, proprio come quando vincevo una gara da bambina. Ma questa volta avevo vinto la gara più importante di tutte: ero riuscita a entrare nella Nazionale Inglese di ginnastica artistica. 

-“Dice che il 20 dobbiamo andare lì, e poi il FGI ,si FGI, a Londra, NAZIONALE..O CRISTO!” 
-“Ehm, calmati e spiegami in modo comprensibile, Isabel.” Aspettai qualche secondo per riprendermi dallo shock.
-“Okay, ricordi che quando andammo a Edimburgo per le selezioni? Beh dissero che se mi avessero presa, sarei potuta capitare in qualsiasi palestra e poi essere chiamata per eventuali selezioni per entrare in Nazionale, ma sarei stata chiamata solo per le gare. Ecco non sono capitata in una qualsiasi palestra dove si allenano alcuni possibili membri della Nazionale, ma in quella principale, la più importante. Mi allenerò al FGI DI LONDRA! Sono in nazionale. Non dovrò allenarmi con un punto interrogativo. Sono un membro fisso. Già dal 21 inizia il mio soggiorno e il 22 gli allenamenti! Allegati alla lettera ci sono la cittadinanza Inglese e il mio biglietti aereo. Come farò senza di te papo?” Dissi tutto questo senza quasi respirare. Papà mi sorrise disse:
-“Non so se ti sei resa conto che hai detto tutto senza prendere fiato!” – e scoppio in una risatina stridula, quasi prendendomi in giro. “Sono felicissimo per te, Bells, ma devo parlarti di qualcosa di molto serio.”- E tutta la mia felicità diventò un po’ titubante..”Bells”? Non mi aveva mai chiamato così, nonostante sapeva che odiavo il nome Isabel..Cosa doveva dirmi?..
E perché iniziava a scendere qualche lacrima dal suo viso?

CONTINUA
 
  
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