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Autore: Destroyer Cactus    12/12/2012    1 recensioni
Un altro compleanno, il trentunesimo per la precisione. Non si possono fermare gli anni? Non si può rimanere bambini per sempre? Evidentemente no, peccato.
Suonano alla porta, è Syn, non mi aspettavo che sarebbe venuto. Sono le dieci del mattino e io sono ancora in pigiama, quello con gli orsetti, rigorosamente.
Dedicata al compleanno della Porchetta.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: Questa OS andava pubblicata ieri perché il compleanno della Porchetta ormai è passato, causa scuola non ho potuto farlo. Mi scuso per il ritardo e ci si vede sotto..


Un altro compleanno, il trentunesimo per la precisione. Non si possono fermare gli anni? Non si può rimanere bambini per sempre? Evidentemente no, peccato.
Suonano alla porta, è Syn, non mi aspettavo che sarebbe venuto. Sono le dieci del mattino e io sono ancora in pigiama, quello con gli orsetti, rigorosamente.

“Ehy amico, auguri!”
“Oh, grazie Syn..”
“Mmmh, che pigiamino sexy, veni qui, bel macho!”
“Vaffanculo coglione, sono sveglio da dieci minuti” (Bugia, sono sveglio dalle otto, ma a chi importa?)
“Senti, ho trovato questa nella casella delle lettere, credo ti convenga leggerla..”
“Perché leggi la mia posta, Gates?”
“Metti che era un pacco bomba, sarebbe esplosa la mia faccia al posto della tua!”
“Oh, che gentilezza!”
“Leggila cretino.”

11 Dicembre 2012

“Ciao Zacky, probabilmente non ti ricorderai di me ma ci tenevo a scriverti qualcosa,
sono Lucy, ero la tua vicina di casa, un tempo. Io avevo circa sei anni, tu dodici. Sono quella “dolce” bimba che staccava la testa alle Barbie e tagliava loro i capelli. Quella alla quale tu ogni tanto facevi da baby sitter (no, non è vero, le nostre madri stavano in cucina e tu stavi con me in salotto o in camera mia e giocavamo insieme).
Probabilmente se ci incontrassimo per strada ora mi sfileresti accanto indifferente e io mi sentirei morire dentro, perché devo dirti un paio di cose che altrimenti non riuscirei mai a dirti.
Ti ricordi il tuo compleanno del ’99? Spero di si, ma temo di no.
Tu compivi 18 anni, io da poco ne avevo fatti  12, arrivai a casa tua quel pomeriggio per darti il regalo di compleanno ma tu non c’eri, c’era solo tua madre, lo diedi a lei che mi disse “grazie cara, appena arriva ti avviso così vieni a fargli gli auguri di persona” e io aspettai, aspettai tanto. Tu non tornasti quel pomeriggio, eri a festeggiare con i tuoi amici, era da un po’ che non mi calcolavi, che non giocavi più con me e io ci stavo male, beh avevi sei anni più di me e una band che da li a poco avrebbe sfondato. Come dicevo, stetti ad aspettarti, alla finestra, con il telefono in fianco.
Era sabato, quindi potevo andare a letto ‘tardi’, ma quel tardi per te era troppo presto. Mia madre mi mandò a letto e io combattei contro il sonno nella speranza che tu non tornassi mentre io non ero alla finestra. Appena sentii che i miei se ne stavano andando a dormire tornai in salotto, appollaiata sul davanzale della finestra. Erano circa le quattro quando vidi un’ auto fermarsi davanti al vialetto di casa tua. Ti vidi scendere e aspettai qualche minuto che la macchina se ne andasse e uscii di casa per farti gli auguri.
***
“Zacky! Zacky, fermati!”
“Lu..Lucyyyyy eeeeeeeeeehy!”
“Zacky puzzi..”
“Eeeeeeeeeh tesshoro, con tutto quello che ho fatto non possho mica profumare..”
“Cos’hai fatto?”
“Non posssho mica dirlo a una bimbinina così carinina carinina..”
“Perché non riesci ad aprire la porta?”
“Eeeeeeh non lo sssssho, mi aiuti?”
***
Presi le chiavi, aprii la porta e ti lasciai lo spazio per entrare, tu mi dicesti di seguirti e così feci.
Andammo in camera tua e ti spogliasti, non era certo la prima volta che ti vedevo in mutande e sembrava quasi che ti fossi dimenticato della mia presenza, quando mi avviai per tornare a casa mi fermasti e mi dicesti: “asssshpetta che mi fassshio la dossshia, poi ti devo parlare”.
Mi sedetti sul tuo letto e aspettai per un tempo che sembrò lunghissimo, no, lo era stato davvero. (Ci mettesti trenta minuti per una doccia)
Appena rientrasti in camera con il tuo bel pigiamino con gli orsacchiotti mi facesti sedere sulle tue ginocchia e cominciasti a parlare dicendo:
“Piccolina, io domani vado via di casa, ora sono grande, posso andare a vivere da solo, mamma mi ha dato il permesso, ma ti prometto che verrò a trovarti sempre, appena possibile, io ti voglio bene e tu sarai sempre la mia sorellina, anche se non lo sei davvero.”  
Io allungai le braccia verso il tuo collo e ti abbracciai strettissimo, come non avevo mai fatto. E ti diedi un bacio, un bacio vero, il mio primo bacio. Eri stordito all’ alcool e non dicesti una parola se non un “ora puoi andare, è tardi bel una bimbinina piccolina.”
Tornai a casa e poi non ti rividi più, non tornasti mai, i tuoi si trasferirono e noi non ci vedemmo mai.
Sono diventata fotografa ora, era il mio sogno, sai? Ti riempivo di foto con la mia macchinetta della Fisher Price, perché eri bello, perché, perché.. Perché io ti amo.
Eh si, ti amavo quando avevo cinque anni, ti amavo quando facevi un casino infernale con quegli altri quattro nel tuo garage, ti amavo quando avete pubblicato il primo singolo, ti amavo quando avete fatto il primo tour, ti amavo quando hai conosciuto Gena, quando vi siete sposati.
Ti amo per i tuoi modi di fare, ti amo perché sembri sempre timido e impacciato e compensi il tutto con una dose incredibile di battute idiote, amo il tuo modo di guardarti le mani durante le interviste, amo il modo in cui suoni e ti muovi sul palco, così timido e spavaldo contemporaneamente, amo il tuo strano modo di vestire e i tuoi occhi color acquamarina.
Ti ho sempre amato e credo che lo farò per sempre.
Spero che ti ricordi di me, sei importante. Tanti auguri.

Tua, Lucy”


Syn se n’è andato mentre leggevo, nel frattempo è tornata Gena, che non mi ha disturbato.
Mi blocco, appena leggo le ultime parole. Non ci posso credere. Lei c’è ancora, lei si ricorda tutto, sono solo io ad avere ricordi sbiaditi di quella serata.
Come potrei dimenticarmi di Lucy? La bambina e ragazza più bella che io abbia mai conosciuto? Il mio primo amore, nonostante la differenza d'eta, come?
Mi manca da morire, sono tredici anni che non la vedo, più o meno.

“Amore che leggevi?”
“Niente, un’ altra lettera di una fan disperata..”



Ok, è finito anche questa schifezza. Perdonate la lunghezza.
Che ne direste di lasciarmi una recensione? Piccola piccola, anche solo un insulto.
Grazie per l’attenzione, un baccccccccione e Buon Natale (in anticipo) a tutti!
Destroyer Cactus
  
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