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Autore: micio95    12/12/2012    3 recensioni
Elena morta, Stefan in preda alla rabbia, Damon sempre più insistente.... Un'evoluzione inaspettata
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Salve a tutti questa è una delle mie prime storie, spero vi piaccia e la storia vi appassioni, vi chiedo solo di recensirla, fatemi sapere che ne pensate... a presto
Micio95


POV.STEFAN
Erano ormai giorni che ero chiuso nella mia stessa stanza, per la prima volta nella mia vita guardavo il mio diario e non sapevo cosa scrivere, l’avevo persa per sempre, stufa dei miei litigi con Damon, l’aveva fatta finita, aveva posto fine alla sua vita con un miserabile paletto nel cuore, aveva scoperto di essere asservita a mio fratello, era troppo per lei, l’avevo persa per sempre e la mia vita non aveva più valore; sentivo quella parte di me che odiavo uscire sempre di più allo scoperto, odiavo Damon, con tutto me stesso, ma allo stesso tempo non avevo la forza di farlo fuori, non riuscvo ad odiarlo come volevo, mi aveva spqzzato il cuore eppure non riuscivo ad impalare il suo.
Sentii bussare alla porta, guardai l’orologio,  le quattro e un quarto di pomeriggio, come al solto Damon bussava per farmi uscire di lì e come sempre avrebbe ricevuto un “fottiti” come risposta, non potevo fare altro, volevo stare da solo, volevo battermi contro quella parte di me che odiavo e che godeva della morte di Elana.
<< Stefan, non ti chiederò il permesso di entrare, lo farò e basta, ma in questo caso ti distruggerò la porta, quindi ti conviene aprire.>> sentii dire alla voce di Damon fuori da quella stanza che ora era la mia tana; decisi di aprire se non l’avessi fatto spontaneamente sarebbe entrato lo stesso.
Mi alzai e andai alla porta, la aprii e vidi il suo volto scolpito, aveva una strana espressione, come se fosse dispiaciuto per me.
<< Ti devi nutrire, non puoi morire di fame.>> disse porgendomi una sacca di sangue umano.
La vista di quel liquido scuro mi ritrassi, afferrai la sacca e la scaraventai a terra in un angolo.
Lui mi guardò con occhi pieni di tristezza, era triste per me?!? No, non era possibile, Damon era il male fatta persona, di sicuro era entusiasta che né io né lui avessimo vinto, ma soprattutto che lei adesso non era più mia.
<< Dobbiamo parlare, non può andare avanti così.>> disse entrando in camera.
Non volevo sedermi e parlare con lui come una famiglia normale, lui doveva morire, doveva pagare per il male che mi aveva fatto.
Sentivo lo squartatore che era in me spingere per uscire allo scoperto, se glielo avessi lasciato fare avrei perso il controllo di me stesso e Klaus mi avrebbe avuto in pugno, ma per il momento non era lui il mio problema.
<< Non ho bisogno di parlare, ho bisogno che tu esca da quella cazzo di porta e che porti con te quella faccia di cazzo che vorrei rompere a pugni.>>  non si scompose, né si mosse.
<< Allora perché non lo fai?>> disse senza espressioni << Perché ti limiti a parlare e non agisci, forse perché sei un codardo!>> Brutto figlio di… gli ferrai un pugno prima ancora di realizzare che lo avessi fatto veramente, lo colpii in pieno rompendogli il naso, sarebbe guarito subito, ma godevo del sangue che gli usciva dalla ferita appena aperta.
Non rispose al mio pugnno, restò immobile a guardarmi da terra, dove era finito a causa del colpo, non reagì, si limiò a guardarmi, si alzò e disse:
<< Ora che ti sei sfogato, ti senti meglio?>> fece una pausa << non l’hai persa solo tu Stefan, non è mai stata davvero solo tua ammettilo!>> aveva cominciato a gridare. << Ammetti che lei non ha mai amato solo te, la storia si è ripetuta, abbiamo perso Katrine e adesso anche Elena, ma noi siamo forti, ne usciremo fuori insieme, come abbiamo sempre fatto>> come faceva a non capire? Come faceva a non rendersene conto? A causa sua l’avevo persa e ora doveva pagare.
<< Non siamo più i “ Fratelli Salvatore” di una volta, non dire che ne usciremo insieme perché non è così, ti odio troppo per perdonarti ancora una volta>> lo cacciai fuori e lui cedette, uscì, sbattè la porta alle sue spalle e sentii i suoi passi sulle scale.
 
Non ne potevo più la mia rabbia andava oltre ogni limite; un odore inebriante invase la stanza, vidi la sacca di sangue che avevo scaraventato in un angolo semi aperta, prima litigando con Damon non ci avevo fatto caso, ora che i miei nervi si erano rilassati sentii quell’odore che ti inebria i sensi fino allo svenimento.
Raccolsi la sacca senza pensarci e in un attimo avevo quel liquido da sapore d’ambra che riempiva la mia bocca, i miei sensi e la mia anima, in un attimo lo Stefan che conoscevo, lo Stefan che tutti conoscevano era scomparso lasciando il posto a colui che un’anima non l’aveva mai avuta: Lo squartatore. 


Spero vi sia piaciuta, vi aspetto per il continuo
  
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