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Autore: Caitlin Believe    12/12/2012    3 recensioni
Storia nata da una scommessa con una mia amica. Mi ha detto di scrivere la cosa più sadica che riuscissi ad immaginare, io sono una ragazza con un animo buono, ma ho accettato lo stesso. Ho pensato subito: Chi può essere più sadica di Clove? Sarà la mia protagonista. Spero di aver fatto un buon lavoro!
Ambientata dopo la morte di Marvel.
Mentre Cato si offre di fare il primo turno di guarda Clove si addormenta e sogna.
Lo sanno tutti che Clove è diversa dalle altre ragazze.
Mentre loro sognano il principe azzurro lei sogna sangue.
Dal testo:
Sul prato non c'è neanche una traccia di verde.
Tutto è coperto dal sangue.
Sono assetata di quel sangue di cui sento l'odore.
Non resisto e mi sdraio sporcandomi tutta di quel liquido che tanto amo.
Mi rotolo sul prato insanguinato e sui resti delle vittime.
Mi chiedo chi sia stato a fare un lavoro del genere, perchè merita tutta la mia stima.
Una luce mi richiama dal mio bagno di sangue.
Genere: Horror, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sangue, sangue, sangue e ancora sangue.
Non vedo altro.
Mille cadaveri per terra.
Vorrei prendere il mio coltello e divertirmi un pò a tagliare via la carne, ma è già stato fatto un lavoro perfetto e non è rimasto più niente.
I corpi non si distinguono perchè il sangue, la pelle e le ossa rotte si sono mischiate tra loro.
Comincio a camminare aspirando questo dolcissimo profumo di sangue.
Sul prato non c'è neanche una traccia di verde.
Tutto è coperto dal sangue.
Sono assetata di quel sangue di cui sento l'odore.
Non resisto e mi sdraio sporcandomi tutta di quel liquido che tanto amo.
Mi rotolo sul prato insanguinato e sui resti delle vittime.
Mi chiedo chi sia stato a fare un lavoro del genere, perchè merita tutta la mia stima.
Una luce mi richiama dal mio bagno di sangue.
Mi alzo e la seguo.
Non è un raggio di sole o una luce industriale, è la luce che scorgo sempre negli occhi delle mie vittime mentre gli infliggo la mia tortura.
Corro, ora la vedo chiaramente.
Comincia ad urlare e si appoggia ad un albero.
Non ha più speranze ormai.
Senza pensarci due volte la afferro per le spalle e le faccio sbattere la testa.
Cade sul prato insanguinato e io mi siedo sopra di lei immobilizzandola.
Faccio uno dei mei famosi sorrisi sadici, che fanno paura a tutti.
I suoi occhi brillano ancora di quella strana luce ed è qui che impazzisco.
Tiro fuori il mio coltello e le stacco un'orecchio.
La sento gridare, il primo impulso è di staccarle la lingua, ma poi mi accorgo che in quelle urla c'è tutto il dolore che voglio causarle da tempo.
Vorrei cavarle gli occhi, ma continuo a vedere quella scintilla ogni volta che avvicino il coltello a lei.
Le prendo un braccio e le stacco le vene, poi affondo il coltello nella carne e le taglio la pelle a strisce, che infine vengono ridotte in piccoli pezzi che si confondono con quelli sparsi per il prato.
Faccio lo stesso con l'altro braccio e le sue urla mi riempiono di piacere.
Le riduco le dita a cubetti e uno glielo infilo in bocca.
Lei in preda all'orrore me lo sputa in faccia, ma poi si rende conto di ciò che ha fatto quando le scrivo il mio nome sulla fronte.
Eravamo in quatto, quattro la volevano, ma alla fine la ucciderò io e il mio nome sul suo volto ne è la prova.
Comincio a forarle le cosce con dei piccoli buchi poco profondi, ma che le fanno molto male.
Poi gioco ad unisci i puntini. Le sue urla mi incitano a fare lo stesso con l'altra coscia, ma comincio a pugnalarla in diversi punti per poi strappare tutta la pelle con un solo gesto.
Dal ginocchio in giù, pianto il coltello nella carne e cerco l'osso, per poi tagliare via la pelle per riuscire a vederlo.
I suoi occhi diventano due fessure, non ho mai visto nessuno più terrorizzato di lei.
I piedi fanno la stessa fine delle mani, a cui ho tagliato le dita e staccato la pelle a strisce.
Mi giro verso il volto, l'unica cosa che sembra essere rimasta apparte il petto e la pancia.
Le infilo il coltello nell'orecchio rimasto e taglio seguendo la direzione delle ossa, fino a staccarglielo del tutto.
Sento ancora le sue urla.
Mi accorgo che le sue guancie sono bollenti e le incido, come ho fatto nella fronte, i nomi di Marvel nella guancia destra e Glimmer in quella sinistra.
Sono state le sue uniche vittime qui nell'arena e riservo ancora del rancore per quello che ha fatto ai miei alleati, soprattutto a Marvel.
Le infilzo il coltello nelle gengive, ma lei chiude la bocca e me lo impedisce.
Le taglio le labbra senza tanti complimenti e ritorno a fare dei buchi alle gengive.
Le stacco i denti uno ad uno e quando le sue urla cominciano a stancarmi le taglio la lingua e l'ugola.
Mi sposto sulla pancia e la riduco a strisce che vanno ad accompagnare i suoi resti sul prato di sangue.
Mi sposto sul seno e le strappo l'ultimo pezzo di tessuto che le rimane addosso.
Senza staccarlo dal corpo lo divido in dodici pezzi, poi infilo il coltello in profondità e ne stacco uno alla volta.
Con l'altro non faccio tante cerimonie, lo stacco e me lo butto alle spalle.
Non ho ancora sentito il cannone, il suo cuore batte e ne sono felice.
Voglio farle provare un dolore indescrivibile.
Gioco un pò ad infilare il coltello nella gabbia toracica, sto per colpirle il cuore quando mi ricordo degli occhi.
Allora estraggo l'organo e me lo passo diverse volte tra le mani sporcandole ancora di più di sangue.
Nonostante tutto ho ancora più sete di sangue e quella luce non aiuta.
Non resisto più, prendo il suo cuore, facendo in modo che lo veda, e lo pugnalo schizzando tantissimo sangue su quello che era rimasto del suo viso.
Il cannone spara.
L'ultima immagine che ricordo è il suo corpo ridotto come non ho mai fatto con nessuno.
Sangue...
Mi sveglio e vedo Cato davanti a me che sussurra "Diciotto fatti, cinque da fare."
Quella frase mi ricorda che abbiamo appena perso Marvel e che la Ragazza in Fiamme, nonostante il mio sogno, è ancora viva.


NOTE
Salve a tutti! Ho corretto gli errori grammaticali, come promesso.
Non sapevo che genere o che reating usare e non avevo neanche il tempo per pensarci bene. Se secondo voi ho sbagliato vi prego di farmelo notere.
Questa è la mia prima storia così "violenta" e vi prego di essere clementi.
Accetto critiche e per qualsiasi cosa contattatemi, vi risponderò appena possibile.
Un bacio a tutti.

  
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