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Autore: Melanto    30/06/2007    9 recensioni
Aria. Acqua. Terra. Fuoco. Alla disperata ricerca del Principe scomparso, mentre nel cielo rosseggia un'alba che odora di guerra. Una lotta contro il tempo per ritrovare la Chiave Elementale, prima che finisca nelle mani del Nero, e salvare il pianeta.
Siete pronti a partire?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alan Croker/Yuzo Morisaki, Hajime Taki/Ted Carter, Mamoru Izawa/Paul Diamond, Teppei Kisugi/Johnny Mason
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Elementia Esalogy'
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ELEMENTIA
- The War -

Siedi qui, a me vicino,
ed ascolta la mia storia
dove le trame del Destino
son di Tenebra e di Gloria.

Elementia, terra verde,
ha natura assai speciale,
chi la brama in lei si perde,
perché non è votata al male.

Sono quattro i poteri
a regolare l’armonia:
Aria e Acqua i più severi,
Fuoco e Terra l’allegria.

Poi c’è Lei, la Magia Nera,
la Signora della Morte,
degli Stregoni condottiera,
portatrice di cattiva sorte.

Questo è quanto hai da sapere
come breve introduzione:
fu dalle Tenebre più nere
che ebbe inizio l'invasione.

Così, c’era una volta
e c’era lontano
un regno in rivolta
contro il bravo sovrano…

 

PROLOGO: Guerra!

La stanza era immersa nella tremolante luce di alcune candele dalla gelida fiamma azzurrognola.
I bagliori incerti disegnavano un’ombra minacciosa sul pavimento, entro il loro limitato raggio d’azione, che poi veniva assorbita dall’oscurità circostante.
La figura imponente di un uomo restava immobile a scrutare l’esterno avvolto dalle tenebre notturne. Nessuna stella a rischiarare il cielo, nessun astro rassicurante occhieggiava sulle Terre dei Gamo. Il Regno del Nord era maledetto e da questo traeva la sua più terrificante potenza.
Minato distese le labbra in un sottile sorriso, mentre nel suo sguardo guizzavano lampi di cupidigia e potere, quello che presto avrebbe ottenuto e che gli era sempre spettato.
Si ritrovò a ripensare agli anni passati a strisciare ai piedi degli Ozora, idolatrando quello che era poco più di un moccioso e che presto sarebbe salito al trono come nuovo sovrano di Elementia, mentre nell’ombra accresceva l’esercito che avrebbe marciato alla volta delle Terre Centrali e che avrebbe posto lui sul trono. Il tempo della sottomissione volgeva al termine, era il momento di sottomettere.
Un rumore deciso di passi si arrestò a poca distanza da lui. La luce delle candele non riusciva a lambirne la figura.
“Mio signore…” cominciò una voce giovane, ma priva di qualsivoglia indecisione “…lo Stregone dell’AlfaOmega ha terminato l’incanto sul cadavere del messaggero. Siete atteso all’ingresso del castello, aspettano il vostro comando per ordinarne la sua liberazione.”
Minato non si mosse, mentre il sorriso si accentuava facendogli snudare i denti in una smorfia terrificante.
“Mio fedele Generale, avvicinati e rispondi al mio quesito.” disse con calma.
Un rumore di armatura rivelò i movimenti del giovane, facendolo entrare nel raggio d’azione della luce delle candele. I capelli scuri erano ricci e lo sguardo non lasciava trapelare la minima esitazione. Anzi. Nei suoi occhi non c'era alcuna emozione, peculiarità che gli era valsa l’appellativo di Golem[1].
Il Generale si fece di fianco al suo signore, rimanendo in attesa.
“Cosa vedi?” domandò il Lord, passandosi una mano sulla barba leggermente incolta.
Il giovane osservò l’oscurità esterna nella quale si muovevano rapidamente le legioni che terminavano l’armamento. Uno stuolo di soldati che si perdeva a vista d’occhio nella notte inoltrata.
Uomini sellavano i cavalli con gesti meccanici e precisi, altri controllavano le armi e le armature che venivano indossate velocemente; gli Stregoni facevano brillare qualche incanto nell’attesa dell’ordine.
“Vedo la potenza, mio signore, e la vittoria. Vedo voi sul trono di Elementia.”
Questa volta Minato Gamo si volse ad incrociare il profilo del Generale. “Sei il mio uomo migliore, Carlos, e conto su di te affinché ciò che vedi diventi realtà.”
“Sarà fatto, mio signore. Io non perderò e voi non perderete.”
L’altro annuì allontanandosi dalla finestra. “Così sarà. Ora andiamo a dichiarare guerra.”
Lasciarono la stanza l’uno a breve distanza dall’altro, mentre i loro passi risuonavano cupi per i corridoi freddi e silenziosi del castello. Rade torce, dalla fiamma tremula, illuminavano a stento il loro cammino, quasi con timore. Guardie bardate di nero venivano incrociate alle porte: salutavano con un inchino e ritornavano a guardare immobili gli occhi di chi stava loro di fronte. Era come osservare in uno specchio, tanto si somigliavano tra di loro; ogni guardia uguale all’altra nell’espressione assolutamente ferma e gelida.
Uscirono nel cortile, che fino a qualche minuto prima avevano osservato dall’alto di una delle stanze, con cipiglio severo.
Nel veder comparire il Lord Gamo ed il Generale Santana, i presenti scattarono sull’attenti in attesa di ordini.
Minato si avvicinò allo Stregone che restava immobile innanzi al cadavere dinoccolato di quello che era stato un messaggero degli Ozora: il quarto in sei mesi, ma, almeno, questo sarebbe tornato, stavolta; che fosse morto era solo una particolarità irrilevante, l’importante era che portasse il suo messaggio.
“Allora?” domandò rivolgendosi all’uomo coperto da un lungo mantello nero sul quale era ricamato, in oro, una Alfa all’interno di una Omega.
“Il corpo di quest’uomo è sotto il mio stretto controllo, ora. Possiamo fare di lui ciò che più ci aggrada…” asserì l’interpellato, con una smorfia di soddisfazione sul viso.
Gamo gli lanciò una rapida occhiata di approvazione. Una buffa cicatrice, a forma di ‘X’, era ben visibile al centro della fronte del mago incappucciato.
“L’importante è che arrivi al castello tutto intero, mi seccherebbe maledettamente se dovesse fallire nel suo ultimo compito.”
“Non fallirà.” rimarcò l’altro.
“Meglio per te, non vorrei che il Nero si trovasse uno Stregone di meno.”.
Hanji Urabe sorrise bieco, incassando la poco velata minaccia del Signore del Nord. Quel genere di cose non gli facevano il minimo effetto: cosa avrebbe mai potuto fare? Era un solo un pallone gonfiato con le manie di grandezza, mentre lui aveva dalla sua l’immensa forza malefica della Magia Nera. Osservò il cadavere dalla pelle livida e gli occhi vuoti. Solo grazie ai suoi incantesimi si reggeva in piedi. La bocca era semiaperta in un’espressione afflitta; dalle ferite aperte, ed ormai completamente esangui, scivolava qualche larva di inizio decomposizione.
“Ora, mio schiavo…” disse in tono solenne e la creatura mosse lentamente la testa verso di lui “…tornerai a Raskal, al castello reale, e porterai il messaggio di Minato Gamo come ti è stato impartito.”
Il morto annuì. Trascinando il suo stesso peso, si volse in direzione dell’enorme portone che permetteva di oltrepassare la cinta muraria e si incamminò verso il suo ultimo viaggio, quello del ritorno.
Gamo, lo Stregone ed il Generale Santana lo osservarono allontanarsi, mentre gli altri riprendevano gli imponenti preparativi per la partenza.
“Sei mesi e cominceremo a muoverci in direzione delle Terre Centrali.” esclamò il Lord al Golem “Di’ alle legioni di essere pronte per questa scadenza, chi non lo sarà: uccidilo. Non voglio incompetenti tra i miei uomini.” e rientrò nel maniero imponente dalle aguzze torri nere. I Gagoyles in pietra montavano la guardia sotto i doccioni, gli occhi grigi e morti di statue vigilavano severi su tutto ciò che si muoveva e non.
“Sarà fatto, mio signore."


[1]GOLEM: lo so che il nomignolo di Carlos Santana è Cyborg, ma utilizzarlo sarebbe stato parecchio anacronistico in questo contesto, essendo che non esistono forme ‘teconologiche’ su questo pianeta! XD per tale motivo ho preferito ricorrere ad una traduzione più ‘accettabile’ per il mondo di Elementia (Un doveroso ringraziamento va a Maki-chan che mi ha aiutato a trovarlo!*_*Y).


 

...Il Giardino Elementale…


Credo che questa sia la mia prima storia di stampo ‘fantasy’, con tutti i suoi crismi e clichè: il pianeta suddiviso in regni, il Re in guerra contro il cattivo di turno, la Magia e tutto ciò che ne deriva.
Non so voi, ma io adoro creare AU!*_* è divertente! Come piacevole è stato mettere in piedi Elementia, con i suoi regni, città, gerarchie e ordini magici e non. Spero che, ciò che leggerete nei prossimi capitoli, possa essere di vostro gradimento!

Avevo pensato di mettere un elenco con tutti i personaggi che compariranno in questa fanfiction (e sono tanti, ve lo posso garantire!XD), ma preferisco farveli scoprire poco alla volta, in modo da lasciarvi la sorpresa di vedere sotto quale ‘veste’ li vedrete in azione. Vi ricordo che i nomi che utilizzerò saranno quelli del manga, ad ogni modo, i meno conosciuti con il loro nome originale saranno segnati da una notina che esplicherò a fondo pagina, in modo da farvi capire di chi sto parlando.
Passo ora ai ringraziamenti (alcuni anticipati sono doverosi) ed i Credit.

Ringraziamenti:

- Al Diofà! XD che viene sempre prima di tutti *_* e al quale dedico interamente il Ciclo di Elementia. So per certo che è la sua storia preferita e mi è stato di grandissimo aiuto, dandomi ogni sorta di suggerimento ed accortezza. A lui devo l’inserimento degli Zaikotti XD che io, personalmente, adoro! Cosa sono? XD lo scoprirete solo leggendooooo!XD Ti amo Diofà!*_* la tua Madonnafà!

-
Alla mia Beta, Sakura-chan: che si sbobberà i miei lunghissimi capitoli! XD

- Alle Madame di MSN: grazie per i pomeriggi di sclero! XD un po’ di sana follia fa sempre bene!*_* (: preparati, il SUO momento si avvicina! XD).



Credit:

- I personaggi di Captain Tsubasa appartengono al suo autore, Yoichi Takahashi, che ne detiene ogni diritto e non vengono da me utilizzati a scopo di lucro.

- I personaggi che esulano dal fumetto Captain Tsubasa, sono stati creati da me medesima e, come tali, mi appartengono.

   
 
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