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Autore: bellsmurrey    13/12/2012    1 recensioni
Sono Isabel Murray, ma tutti gli amici mi chiamano Bells. Diciassette anni appena compiuti. Sono anglo italiana: mia madre era inglese e mio padre italiano. Erano? Sì, erano. Lei è morta il giorno in cui sono nata, anche se continua a vivere dentro me, e lui non è più sulla terra da appena un’ora , ma sarà ed è qui con me per sempre.
ATTENZIONE: Questa FF è presente anche sulla mia pagina Facebook, ma l'autrice sono io.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 6
Tornai al residence, in stanza non c’era nessuno. Mi diedi una rinfrescata e mi diressi verso il FGI.


Andai nell’ufficio di Sasha e mi scusai per il comportamento del giorno prima, poi ci riunimmo, insieme con tutti gli altri atleti e gli altri allenatori.
-“Quest’anno sarà diverso dagli altri anni, non solo perché ci aspettano le Olimpiadi, ma anche per la diver
sa organizzazione della giornata. Avremo gli allenamenti tutti i giorni, dalle 6.00 alle 11.30 e dalle 12.30 alle 15.30, tranne il sabato e la domenica. Quest’anno, a differenza degli altri anni, vi verrà data più fiducia. Siete più gradi, più responsabili e in grado di gestire voi stessi da soli, quindi niente coprifuochi, niente costrizioni, niente permessi. Ovviamente ricordatevi che siete degli atleti, per giunta professionisti, e che almeno per ora, non potete vivere una vita “normale”. Feste, alcool, droghe rapporti sessuali, vita troppo poco gestita, come sapete sono cose che vanno evitate, perché in una sola serata, potreste rovinare tutti questi anni di duro lavoro. Non fateci pentire di queste nuove decisioni, potete continuare ad allenarvi.” Questo fu il discorso del nostro allenatore, determinato e con le idee ben chiare.

Tornai in stanza, avrei iniziato ad allenarmi l’indomani. Approfittai di quel po’ che mi rimaneva, prima dell’arrivo delle mie compagne, per lavarmi e iniziare a sistemarmi.
A differenza della maggior parte delle atlete, ero attenta al look e mi piaceva essere sempre posto.
Era quasi ottobre, e già faceva freddo, quindi esclusi vestitini o shorts. Jeans stretti, stivaletti con borchie, maglia ricamata in pizzo e giubbotto. (https://www.facebook.com/
photo.php?fbid=536823613000895&set=a.534390619910861.147387.179700692046524&type=3&theater ) Look non troppo elegante, adatto per una serata tranquilla, niente di speciale, insomma. Ero pronta.

Mancava mezzora alle 8, e nel frattempo erano tornate Hannah e Beth. Il tempo degli ultimi “ritocchi” e arrivò l’ora di andare.
-“Dio, stai benissimo!” esclamarono contemporaneamente. –“Ma dove vai?” mi chiese Hannah abbastanza incuriosita.
-“Una specie di appuntamento, però ora scappo eh.” CERCAI di congedarmi, ma ovviamente le incuriosii ancora di più.
-“Non sei qui neanche da un giorno e già fai conquiste? E’ incredibile!”
-“Almeno dicci come si chiama!”
-“E’ carino?”
-“Ha amici carini?”
-“Quando ce lo presenti?”

Era incredibile, sembrava un discorso da amiche che si conoscevano da sempre, ma io non ero così. Non mi piaceva parlare di me con altre persone, tendevo a tenermi tutto dentro, tutto per me. Quindi mentii.
-“Si chiama Harry, è un amico di famiglia, niente di speciale. Ma se mi intrattengo un altro po’ se ne andrà!” Non sembrai convincerle del tutto, però almeno mi lasciarono andare.
Attraversai il cortile, aprì il cancello. Vidi una figura nella lieve foschia della sera, appoggiata su un’incredibile Range Rover. Anche la sua figura, non ben definita, sembrava essere perfetta.
Si avvicinò a me, ci salutammo velocemente e salì in macchina.
-“Allora, dove mi porti?”
-“Vedrai.”
-“Non dirmi che è una sopresa, le odio!”
-“Se vuoi te lo dico, ma è tutto diverso se c’è lo stupore.”
-“Ok(?).”
Mi guardò e mi sorrise.
-“Pensa a guidare.”
-“Tranquilla babe.”
-“Harry viene da Harold?”
-“E ora cosa centra?”
-“Non lo so, per sapere.”
-“No, Harry da Harry.”
-“Ok, Harold.”
-“Ma perché?”
-“Perché so che ti da fastidio.”
-“Oh no, fai pure Isabel.” Nessuno mi chiamava così, a parte mio padre. Non poteva essere che ogni dettaglio, ogni gesto, ogni parola mi ricordava lui.
-“Cosa c’è?”
-“..”
-“Ehi, tutto ok?”
-“Ehm, si.”
HARRY’S POV
Cos’altro avevo detto di sbagliato?

CONTINUA
  
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