Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: ohgiuls    13/12/2012    7 recensioni
« Buon Natale » gli dice Louis con dolcezza, inclinando appena il capo e sorridendo come se Harry sia la cosa più bella che abbia mai visto in tutta la sua vita. Poi si volta e, con il suo ombrello color arcobaleno, se ne va nella direzione opposta a quella del riccio, con la stessa tranquillità con cui è arrivato.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

Harry passeggia all'interno della libreria con la grazia innaturale che può avere un diciottenne dalle spalle leggermente incurvate, arrivato all'altezza di un metro e ottanta in una sola estate passata in campeggio.
Fuori diluvia come non mai, forse perché le vacanze natalizie si stanno avvicinando e Londra senza pioggia sarebbe troppo affollata dai ricercatori di regali dell'ultimo minuto.
Il suo treno per il Cheshire partirà solo tra un'ora perciò deve rimanere al riparo tra i libri ancora per un po'; magari riuscirà a trovare qualcosa per sua sorella Gemma, che puntualmente non comprerà per la mancanza di soldi, perciò le rifilerà come ogni anno qualche oggetto fatto in casa, confezionato con una triste carta da pacchi marrone, sussurrando con vergogna un 'è il pensiero che conta'.
Indossa un giubbotto appartenuto a suo cugino qualche anno prima, perché nonostante ne volesse uno nuovo, proprio non se l'è sentita di chiederlo a sua madre, che deve mantenere due figli senza l'aiuto di un uomo.
Perciò rimbocca le maniche di quel cappotto troppo lungo e troppo largo, in camoscio marrone, per l'ennesima volta quella mattina.
Il cappello grigio che gli copre la matassa indistinta di ricci, invece, è un vecchio regalo di compleanno. Avrebbe preferito qualche gioco per la play come tutti i suoi coetanei, ma ha espressamente chiesto 'qualcosa di più utile'.

Le sue mani grandi e incerte toccano le copertine dei libri, quasi a saggiarne la consistenza e il materiale di cui sono fatte.
Alcune sono lisce e scivolose, con i disegni e le scritte in rilievo, altre sono ruvide e prive di una foderina che rappresenti la copertina stessa.
A capo chino, prende alcuni libri, sollevandoli dal loro espositore, per poi rigirarseli tra le mani, leggerne la trama -essendo stato colpito dal titolo- e rimetterli a posto annoiato.
Harry non è il genere di ragazzo studioso, tantomeno un topo da biblioteca sempre circondato da libri strani e introvabili, ma quando entra in una libreria è come se il mondo all'esterno si fermasse; sente il sangue rilassarsi all'interno delle vene e correre molto più lentamente per arrivare agli organi. Il mondo diventa meno spigoloso e tutto risulta più ..magico.
Leggendo le trame dei libri si sente parte di essi, come se fosse una comparsa che vede la storia in diretta, talvolta immedesimandosi nel protagonista. I libri e le librerie per lui diventano l'unico modo per scappare dalla realtà, l'unico modo per cambiarla.
Ma non sa che proprio oggi la sua realtà cambierà in modo tangibile, grazie a questa libreria.
Harry è un tipo insicuro. Non ha mai le parole pronte e quando qualcuno gli chiede anche una semplicissima cosa, lui ci mette un sacco a rispondere, dilagandosi in 'uhmm' che fanno perdere il filo del discorso.
Ecco perché preferisce stare in silenzio e guardare il mondo evolversi stando in disparte. Non ha la forza per cambiare le cose perciò si limita ad osservarle senza battere ciglio, anche se questo non gli sta bene.
Harry è gay, lo ha scoperto quando aveva solo sei anni e nel giorno di S. Valentino aveva dovuto scrivere un biglietto a qualcuno a sua scelta della classe. Tutti i suoi amici l'avevano scritto alle bambine più carine, sia di prima che non, mentre lui era rimasto in disparte a rigirarsi fra le mani il bigliettino di carta quadrettara ripiegato più volte. Si era alzato e, arrossendo, l'aveva messo nel cestino attaccato al banco di Zayn, un bambino pakistano arrivato da poco che a lui era subito piaciuto. Tutti l'avevano deriso, ma lui non aveva dato alcun segno di cedimento. Non si sarebbe messo a piangere di fronte a tutti quei bambini che, nonostante l'età, lo offendevano. Non davanti all'essere più bello che avesse mai visto. Zayn aveva gli occhi scuri e luminosi, la pelle ambrata e adesso era il suo migliore amico. Non l'aveva preso in giro lui ma anzi, gli aveva sorriso e si era tenuto il biglietto. Perché anche Zayn capiva cosa voleva dire non essere come gli altri, dato che non era inglese e tutti lo definivano un 'terrorista' per colpa delle sue origini.
Il riccio si è perso nei suoi pensieri riguardo al passato semplicemente sfogliando un libro di Pennac, che a lui è sempre stato simpatico come scrittore. Chiude il libro e lo mette a posto, diretto verso l'ala della libreria riguardante la storia. Non che gli interessi molto, ma mischiati con quei libri antichi ci sono anche alcuni dei suoi scrittori preferiti.
Si mette di fronte ad un grande scaffale, col naso all'insù e tenta di arrivare ad una delle file più alte. Tra tutte le copertine bianche e ordinarie, ce n'è una che lo rapisce. È viola, a scritte dorate: Alice in Wonderland. Non ne ha mai vista una versione così bella, perciò si arrampica sul primo livello dello scaffale e con un po' di fatica riesce a prendere quel libro.
Scende con un piccolo salto e passa il palmo sulla copertina rigida, bussandoci sopra lievemente per sentirne il rumore che produce. Non si accorge che, un paio di occhi dello stesso azzurro del mare, lo stanno scrutando attentamente.

Se lo sapesse probabilmente si fermerebbe e non continuerebbe con quella serie di gesti strambi.
Apre il libro più o meno a metà e tocca con i polpastrelli dell'indice e del medio la carta ruvida. La pagina è scritta in un carattere simil-antico e, andando avanti a sfogliare, vengono fuori anche dei disegni fatti a mano e non al computer. Il Bianconiglio, Alice, il Cappellaio.

Si avvicina il libro al naso e lo annusa; ha sempre adorato l'odore della carta nuova e per poco si sente parte di quel posto magico e meraviglioso che è il Paese delle Meraviglie. Si sente un po' Alice, persa nel bosco e alla ricerca del Bianconiglio.
Alza appena lo sguardo e incontra quello di un ragazzo poco lontano da lui, che con un libro sottobraccio lo sta osservando incuriosito. Si scambiano un sorrisino timido ed entrambi tornano a ciò che stavano facendo. O almeno, Harry torna a quello che sta facendo dato che lo sconosciuto castano lo continua a guardare.
Si rigira ancora il libro tra le mani e, guardando l'orologio, si accorge che è veramente tardi e che il suo treno arriverà tra mezz'ora.
Vorrebbe comprarsi quel libro, davvero lo vorrebbe, ma ha speso tutti i soldi in un libro per l'università e per il biglietto di ritorno a casa, così sospirando impercettibilmente è costretto a rimetterlo al suo posto, affondando le mani nelle tasche del cappotto.
Arriva all'uscita e raccoglie il suo ombrello rosso dal portaombrelli in ferro, aprendolo non appena esce in strada.
Le persone che camminano lì fuori sono poche e la maggior parte di esse si dilegua nei bar o nei primi negozi che trova. Gli addobbi natalizi abbondano in gran quantità, appesi sulle teste dei passanti, da casa a casa, e alle vetrine dei locali.
Lancia un'ultima occhiata alla vetrina della libreria, proprio nel punto in cui si vede la sala storica e le persone al suo interno, non individuando più il suo 'compagno' di lettura.
Sbuffa, guardando l'aria che si condensa di fronte a lui per il freddo, e si avvia verso la grande stazione di King's Cross.
Passerà le vacanze di Natale a casa di sua madre, insieme a sua sorella e ai suoi nonni, vestito di un maglione verde natalizio creato da sua nonna all'uncinetto e con delle imbarazzantissime renne bianche. Lo sa perchè ogni anno ne riceve uno con disegni sempre diversi. L'anno scorso c'erano dei pupazzi di neve, il prossimo forse degli alberelli.
« Ehi? Scusami?! » si sente dire alle spalle, ma non ci fa poi così caso, visto che è abituato alle persone che lo scambiano per qualcun altro o che magari parlano tra di loro.
Non si gira nemmeno per vedere di chi si tratti, non riconoscendo la voce maschile ma leggermente effemminata, continuando a camminare sotto il suo ombrello.
« Ciao » sente ancora, perciò si ferma e voltandosi incappa nel ragazzo bruno della libreria, che ha messo su un gran sorriso smagliante e sta sorreggendo varie buste, appese allo stesso braccio con cui tiene l'ombrello.
« Oh .. uhm, ciao » aggrotta appena la fronte, tremando per colpa del freddo pungente che sta prendendo tutta la città.
Non crede di aver mai visto quel ragazzo, quindi si chiede il perché lo abbia inseguito e salutato.
Ma magari si sono ritrovati nella stessa strada per caso, no?
Louis, così si chiama Mr. Occhi Blu ma Harry ancora non lo sa, è adesso indaffarato a togliersi dal braccio tutti i sacchi natalizi di vari negozi, perciò il suo ombrello si inclina pericolosamente, in modo da bagnarlo sulla parte sinistra del corpo.
Con un « finalmente » sonoro, porge una busta ad Harry, sorridendogli gentilmente, incalzandolo a prenderla. E' trasparente e in rosso riporta sul centro il nome della libreria dove entrambi si trovavano pochi minuti prima.
Harry non sa proprio che fare in quel momento. Che sia un matto? Che abbia avuto pietà di lui perché non ha potuto comprare niente?
« Su, dai, prendila » continua il ragazzo sorreggendo l'ombrello in modo molto più stabile di prima e con la mano allungata verso Harry, dalla quale pende il sacchetto contenente un libro impacchettato in una carta natalizia.
Perciò il riccio decide di fare come gli viene detto, per paura che questo magari lo minacci o tiri fuori una pistola, e prende il sacchetto in modo titubante.
« Buon Natale » gli dice Louis con dolcezza, inclinando appena il capo e sorridendo come se Harry sia la cosa più bella che abbia mai visto in tutta la sua vita. Poi si volta e, con il suo ombrello color arcobaleno, se ne va nella direzione opposta a quella del riccio, con la stessa tranquillità con cui è arrivato.
Mancano dieci minuti al treno per il Cheshire e Harry non può far altro che correre tra la gente, con il pacchetto che uno sconosciuto gli ha appena donato, augurandogli un buon Natale.

 

 

Quattro settimane dopo.

« Amore dai, svegliati, è tardissimo » un morso sulla spalla non basta a svegliare quella testa matta di Harry Styles.
« Non voglio » biascica con gli occhi ancora chiusi, accocolandosi ancora di più nella posizione fetale nella quale dorme.
A Louis sembra un bambino, per il modo in cui si copre il volto con una mano, nascondendosi contro al cuscino. Si alza dal letto, deciso a farlo dormire ancora per poco, e spalanca le tende della finestra che dà su Doncaster.
Stanno insieme da solo quattro settimane, ma sono abituati a dormire insieme quasi ogni sera, perché quando Harry lo stringe nel sonno senza neanche accorgersene, Louis si sente l'essere più completo al mondo.
« Fanculo Lou, perchè hai aperto le tende?! Volevo dormire » ecco, buon giorno mr. Styles.
Si alza, togliendosi di dosso le lenzuola e ancora nudo si stiracchia per bene, seduto sul bordo del letto.
« Hai il treno tra qualche ora e devi ancora finire di preparare le valigie » risponde prontamente il maggiore, sorridendo e andando a sedersi al fianco di Harry per poi passargli i boxer abbandonati sul comodino in modo che li indossi.
Non si sa mai che a sua madre venga in mente di andarli a salutare prima che partano per la stazione.
Harry li indossa e si alza per andare in bagno. Quando torna è vestito perfettamente con una tuta e perfino le sneakers ai piedi.
Circonda la vita di Louis con un braccio e lo bacia teneramente sulle labbra, piegandosi appena, per poi lasciarlo andare e mettersi a fare la valigia.
Escono dalla camera quasi un'ora dopo, portandosi appresso due grossi trolley neri che appartengono entrambi al riccio.
« Aspetta! » ecco che come al solito Lou si è scordato qualcosa. Harry sbuffa e lo aspetta sul pianerottolo del piano superiore.
Quando torna, Louis gli sta porgendo il libro dalla copertina viola che gli ha comprato quattro settimane prima. Ed ecco che il riccio sfodera uno dei suoi sorrisi, abbassando lo sguardo nel momento in cui prende il libro e lo infila in valigia, arrossendo appena sulle guance.
È grazie a quel libro che è iniziato tutto.

 

Ciao sono Louis, questo è il mio numero, chiamami xx.
333xxxxxxx
ps. ho visto che ti piaceva questo libro, così te l'ho comprato.

Heeeeeello.
Qui è la scrittrice che vi parla ( ma dai?! )
Ok, uhmmm -momento harreh- stavo in libreria, mentre aspettavo il mio treno un po' come Haroldo, e c'era questo ragazzo carinissimo vicino a me.

Peccato che lui non mi abbia comprato il libro, come Loueh con Harreh.
Fa molto 'innamoramenti lampo in treno/autobus/biblioteca etc, ma avevo bisogno di scriverci su; sarò matta, ma li shippo fortissimo questi due e sono praticamente il fluff fatto persona, perciò mi sono detta 'perchè no?' anche se non ce li vedo molto in negozi di questo spessore culturale elevato ._.
LOOL.
Ahm, fatemi sapere che ne pensate, criticate, offendete, basta che vi facciate sentire c: 
ps. il titolo significa 'cose che non accadono mai' proprio perché, andiamo, chi mai ha incontrato qualcuno in libreria che gli ha regalato un libro e si è innamorato?! ..sob, io no.

 

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: ohgiuls