Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: Maria_Black    13/12/2012    5 recensioni
Immaginate una bambina dagli occhi color cioccolato stesa accanto alla madre. Immaginate che le racconti del principe azzurro. Immaginate che lei lo sogni per tutta la vita. Immaginate che lo incontri. Immaginate, semplicemente, Bella Swan e il suo principe azzurro.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Bella/Edward, Bella/Jacob
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
- Questa storia fa parte della serie 'Because the end isn't always happy'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il principe azzurro
 

C’erano cose che volevo dirgli.
Ma sapevo che gli avrebbero fatto male.
Così le seppellii e lasciai che facessero male a me.
[Molto forte, incredibilmente vicino- J. S. Foer]

 
 
Seduta sulle rocce. Le braccia a circondare le mie gambe. Lo sguardo puntato davanti a me. In attesa.
La memoria vaga. Tra i ricordi di me bambina, di mamma, delle nostre serate sul letto a due piazze tutto per noi, alle fiabe che mi raccontava.
 
C’era una volta un’umile ragazza. Una ragazza che sognava il principe azzurro. Un principe azzurro che però aveva incontrato solo in quei libri, di cui leggeva un capitolo ogni sera, prima di andare a dormire.
Un giorno, la giovane fanciulla andò a far visita a suo padre, che viveva lontano.Era così tanto tempo che non lo vedeva e fu così felice di ritrovarlo, che decise di trasferirsi da lui, per fargli compagnia.
 
Aspetto. Paziente. Come quando da piccola ascoltavo quella storia.
 
La ragazza si ritrovò, così, a iniziare una nuova vita. Prese a lavorare nei campi di un ricco abitante del piccolo paese. Lo stesso signore che dava lavoro a tutta la popolazione del villaggio.
Il primo giorno che andò lì, incontrò due ragazze: una vivace e pettegola, l’altra gentile e riservata. Capì subito che avrebbe legato molto di più con la seconda, ma non escluse anche l’amicizia della prima.
 
I secondi scorrono nella vecchia clessidra, i minuti passano ticchettando sull’orologio nuovo e io rimango qui. Immobile.
 
La ragazza lavorò sullo stesso campo per una settimana, ma poi cambiò settore, assieme alle due giovani. E fu proprio lì che vide, tra i tanti altri lavoratori, un giovane dalla pelle chiara, gli occhi verdi e i capelli ramati.
Il giorno dopo, quello seguente e quello dopo ancora, non riuscì a distogliere lo sguardo dal giovane, mentre raccoglieva i frutti dagli alberi. Finché, un giorno, si ritrovarono sullo stesso albero, sullo stesso ramo a prendere la medesima mela. Si guardarono negli occhi e seppe che il suo amore era ricambiato.
 
Tutto è così familiare e allo tesso tempo così nuovo, qui.
Ogni volta. Ogni mattina.
 
I momenti in cui si trovavano vicini, intenti a raccogliere e a chiacchierare aumentarono di giorno in giorno, tanto che non passava giornata in cui loro non parlassero e trascorressero del tempo insieme.
Passò un mese, prima che il giovane permettesse di prenderle la mano, e un altro mese prima che potesse rubarle un bacio. Si guardavano negli occhi e vedevano tutto quello che volevano dalla vita. Anche se erano così giovani, così piccoli, così immaturi.
 
Le stelle, una per una, scompaiono.
Poco dopo anche la luna le segue, come una mamma che si accerta che tutti i piccoli siano presenti.
 
La ragazza scoprì che quel bel giovane altri non era che il figlio del gran signore del paese. Passarono alcune settimane e il loro fidanzamento divenne ufficiale e che tutto il villaggio seppe della loro storia.E il giovane dovette partire per curare i feriti in guerra. rompere il loro fidanzamento e partire. La ragazza pregò e pregò affinché anche a lei fosse concesso di seguirlo ma il giovane ,disposto a tutto, pur di proteggerla, decise di porre fine al loro fidanzamento e partire così da solo.
 
L’oscurità, lentamente, scivola via come una coperta.
Al suo posto, compare una tela azzurra, chiara, lucente.
 
Passarono mesi, prima che la ragazza tornasse a sorridere di nuovo. E tutto grazie a vecchio amico di famiglia che iniziò a lavorare in una fabbrica di carrozze proprio vicino ai campi e con cui la ragazza passava ogni momento libero della giornata accanto al giovanissimo ragazzo, che nel frattempo lavorava.
La guerra finì e alla giovane non importava lo stato vincitore, ma solo il ritorno del suo amato, che non si fece attendere. La ragazza, infatti, nonostante fosse stata lasciata, non aveva mai smesso d’amare il ragazzo. La cosa fu reciproca e il fidanzamento subito riconfermato.
 
Sfumature rosa uniscono la coperta della notte alla tela chiara del giorno. Sembra quasi che un pittore si sia divertito a dipingerle, con maestria e abilità.
 
Il ragazzo della fabbrica di carrozze, però, non ne fu affatto entusiasta e da quel momento in poi il rapporto con la giovane divenne conflittuale. Ma lei testarda e, convinta dei suoi sentimenti, non accennava a tirarsi indietro dal fidanzamento con il figlio del gran signore del paese. Ma solo il fidanzato, grazie alle conoscenze del padre, poté accontentarla. Il ragazzo delle carrozze, anche volendo, non si sarebbe mai tirato indietro da quella guerra e così la giovane , prima di lasciarlo partire lo salutò con un bacio.
 
Il mondo attorno a me sembra riprendere a vivere. È un nuovo inizio, un nuovo giorno.
Per tutti tranne che per me.
 
La guerra finì e il ragazzo delle carrozze tornò in paese ferito ma vivo. La ragazza ne fu molto felice, così tanto da andarsene durante l’orario di lavoro, senza dir nulla al fidanzato, per andare a trovare l’amico. La proposta di matrimonio da parte del ricco ragazzo, però, non tardò ad arrivare e la ragazza accettò senza alcun indugio.
Il giovane delle carrozze non volle rimanere per vedere la ragazza che amava sposarsi, perciò cambiò città.
 
Cambiano i colori, cambiano le forme, cambia ogni cosa. A questo punto del racconto una bambina sorride, ascoltando la mamma, perché sa che il principe e la principessa vivranno per sempre insieme. Quella bambina ero io.
Cambia tutto, mentre io resto la stessa.
 
Passarono i mesi, il ragazzo delle carrozze non tornava al villaggio e per la giovane  arrivò il giorno del matrimonio. Si sposò con il ragazzo e al ricevimento, verso sera, comparve il giovane ragazzo delle carrozze, giunto per darle un ultimo saluto. Un addio.
E quella fu l’ultima volta che la ragazza vide il giovane delle carrozze.
Passarono gli anni e la ragazza diede alla luce una bambina, dai capelli ramati come il padre e gli occhi color cioccolato come la madre. Una bambina che amava più di se stessa e che era la sua vita.
 
Io rimango immobile. Cristallizzata, bloccata qui, senza via d’uscita.
 
La giovane ogni sera continuava a leggere i suoi libri, dove il principe azzurro salvava la principessa e la portava al suo castello. E ogni volta che leggeva del principe, si rendeva conto di come solo un viso le tornasse a galla.
 
Bloccata nella mia scelta sbagliata, senza modo di tornare indietro.
 
Il viso del giovane ragazzo delle carrozze.
 
Non avevo mai creduto alle fiabe.
A nessuna, eccetto questa.
Questa, che è diventata la mia realtà.
La mia vita.         
~                    ~                        ~                     ~
Angolo Autrice
     
Allora, note brevi.
Un ringraziamento e una dedica speciale a Noemi che ha betato la shot e che ha sempre un'infinita pazienza con la sottoscritta. <3
Grazie a chiunque sia arrivato fin qui. E se volete proprio farmi contenta, scrivetemi anche due paroline.
Ciao e un bacio

Maria_Black


 


   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Maria_Black