E' la quarta volta che mi vedo con quel ragazzo, Liam Grey. Penso che ormai sia ufficiale, che forse ci metteremo insieme perché l'ultima volta che ci siamo visti ha affermato che questa sarebbe stata una serata speciale. Però c'è qualcosa di misterioso in lui...partendo dalla questione che non lo vedo mai in giro e finendo al fatto che giriamo solo di notte o di sera. Oh, e ciò che è più strano è che vuole che io lo chiami Angelus perché dice che Liam Grey è morto. A quanto pare mi nasconde una parte del suo passato, un qualcosa di lui che non vuole mostrare a nessuno, forse una brutta infanzia o qualche cambiamento radicale. Per non parlare dei suoi tratti così marcati del suo viso. Gli occhi ed i capelli del solito colore scuro, perdono tutta la loro banalità, accompagnando in modo vezzoso i suoli lineamenti, così prepotenti ma armoniosi tra di loro che spiccano anche di notte. Tutta questa è avventura, è trasgressione, è adrenalina allo stato puro, sembra così fuggitivo ed il nostro rapporto così nascosto e segreto. Insomma, una cosa per niente banale. Ed io odio il banale.

Comunque, per sta sera ho scelto un paio di jeans scuri aderenti, abbinati ad una maglietta rosso sangue con le maniche lunghe in pizzo. Ai piedi, delle snickers che interrompono l'eleganza della maglia, si sposano perfettamente.

Appena arrivo al piccolo vicolo in cui siamo soliti incontrarci, non c'è un'anima viva. Mi guardo in giro furtivamente per qualche secondo, quando intravedo una figura nera che arriva dalla mia destra. Mi appoggio al muro guardandomi le unghie, giusto per non mostrarmi troppo interessata, per sembrare fuggitiva e farmi desiderare. Si avvicina piano piano, facendo attenzione a non fare rumore e mi ruba clandestinamente un bacio.

Un bacio passionale.

Un bacio in cui ti dimentichi di tutto per pochi istanti.

Un bacio che vorresti durasse per sempre.

Un bacio che induce desiderio.

Un bacio che trasmette ardore, che ti prende come una fiamma.

Le sue braccia forti mi incatenano al suo corpo scolpito per qualche minuto. Finché non finisce tutto.

Ogni volta, mi fa rimanere letteralmente senza fiato.

“Tutto bene?” mi chiede non curante.

“Alla grande!” gli sorrido in modo provocante. Lui ricambia.

“Dove mi porti 'sta volta?”

In queste poche uscite fatte, mi ha sempre portato in posti buoi, abbandonati, quasi segreti. Posti che mettevano i brividi solo a pensarci. E tutte quelle volte sentivo adrenalina, nonostante non facessimo nulla di ché.

Si incammina verso i gradini dell'entrata di un vecchio museo, e lì si siede. Lo seguo e lo imito. Mi sistemo vicino a lui, alla sua altezza, in modo tale da poter osservare bene il suo profilo.

“Sai, io faccio parte di un altro mondo, come ti sarai già accorta...” Mi parla, catturando i miei occhi con i suoi e trasmettendo voglia di sapere di più.

Annuisco interessata.

“Partirò, per Sunnydale. Lì mi aspettano alcune faccende...diciamo per lavoro.” interrompe la sua frase. Io non capisco.

“E...?” lo incito a continuare.

Si gira ancora di più nella mia direzione, avvicinandosi al mio collo nudo.

“Se vuoi, puoi fare parte del mio mondo e partire insieme a me.” la sua voce soave fa in modo che il mio cuore inizi a battere a mille ed induce la mia testa ad accennare una risposta positiva.

“Sicura?” una domanda che di solito mette in dubbio le persone ma che pronunciata con la sua voce infonde ancora più voglia di dire di sì. E infatti quella parola esce dalla mia bocca, in modo fermo e deciso.

Stringe le sue mani alla mia vita e subito dopo sento la sua lingua sul mio collo. Poi qualcosa cambia in lui, non so cosa. Dapprima le sue labbra schiuse si appoggiano delicatamente sulla mia pelle. Un istante dopo sento un dolore fittissimo, istantaneo. Penso i suoi denti, più lunghi di quelli di una normale persona, affondano nella mia carne e piano piano mi sento sempre più debole, mentre le sue mani fredde mi percorrono tutto il corpo in modo insistente. Accade tutto così velocemente che non ho il tempo di pensare, di capire cosa sta succedendo. Poi si allontana di colpo, e sento di nuovo la sua lingua che però passa sulla mia ferita. Lo guardo con aria quasi assente, non riesco a reagire, le forze mi stanno abbandonando, quando lui sposta le sue mani sul suo petto, si sbottona velocemente la camicia e si fa un taglio con le unghie al livello dei pettorali. Accompagna la mia testa sul taglio che perde sangue e mi incita, spingendomela, a succhiarlo. Così stranamente faccio. La sua persuasione è tale da farmi fare ciò che non voglio. Mi basta avvicinarmi così poco, solo assaggiare solo una goccia del suo sangue, che le forze ritornano più velocemente che mai. E se prima avevo paura ed ero intimidita dalla situazione, ora, tutto ciò che desideravo era il suo sangue. Il suo dolce e succoso sangue. Succhio con insistenza, mentre le sue mani si spingono con accanimento dai miei glutei alla nuca, passando di tanto in tanto davanti. Geme, geme continuamente, ogni tanto soffocando qualche parola. Poi mi stacca violentemente. In questo momento mi rendo conto di essere cambiata. C'è qualcosa dentro che non è mio, o meglio...mi manca qualcosa. Poi sento una voce. Mi giro furtivamente.

“State fermi voi!” una voce femminile si avvicina velocemente verso di noi.

Liam, o Angelus, o come si chiama sussurra qualcosa “La cacciatrice.” Mi prende la mano ed inizia a trascinarmi. Stiamo fuggendo, fuggendo dalla cacciatrice. Così l'ha chiamata lui. Chiunque sia sta dando la caccia a noi. Ma perché? Mentre corriamo mi colpisce una fitta alla schiena, che mi percorre velocemente e mentre la mia mano si separa da quella di Angelus mi sento disgregarmi, in piccoli pezzi, per poi diventare polvere.