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Autore: Avah    13/12/2012    2 recensioni
E continui a camminare.
Non vedi le persone intorno a te, non vedi niente, se non solo un vuoto incolmabile. Un vuoto che solo lei era in grado di riempire con il suo sorriso e la sua voglia di vivere.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You, My Angel
 

E continui a camminare.
Non ti curi di quello che ti succede intorno, mentre la pioggia scende, sottile come i capelli di un bambino.
Cerchi di non farti del male, di non pensare a quei momenti… Cerchi di non pensare a quel dannato grilletto che veniva premuto e quel proiettile che ti portava via la persona che più amavi, mentre tu, impotente, non potevi far altro che guardare. Guardare gli occhi sadici che non conoscono la parola pietà. Guardare e urlare. Urlare rabbia, dolore, disperazione.
Continui a crogiolarti nel tuo dolore, neanche cerchi di reagire. E da qualche parte nella tua memoria si risvegliano le sue parole. "Il nostro lavoro è come un'arma a doppio taglio: quando le cose vanno bene, tutti te ne sono grati; ma se la fortuna ti volta le spalle e il peggio ti accoglie tra le sue braccia, la gente vorrebbe che tu sentissi il loro stesso dolore".

E continui a camminare.
Non vedi le persone intorno a te, non vedi niente, se non solo un vuoto incolmabile. Un vuoto che solo lei era in grado di riempire con il suo sorriso e la sua voglia di vivere.
Rivedi sempre quei momenti, terribili e atroci; rivedi il suo volto sofferente, il suo sangue che macchiava il terreno, il suo corpo che scivolava a terra.
Rivivi quei momenti: ti liberavi da quella stretta, sparavi un colpo con la tua pistola contro quell'uomo che rideva compiaciuto per il suo lavoro; ti inginocchiavi accanto a lei e le prendevi la testa, appoggiandola sulle tue ginocchia; lei ti guardava, ormai senza più energie, e con uno sforzo immenso ti sorrideva per un'ultima volta, prima di chiudere gli occhi per sempre.

E continui a camminare.
Vorresti che non fosse successo, speri che sia tutto un'invenzione, un sogno, un'illusione. Vorresti tornare indietro nel tempo, impedire che succeda; avresti voluto esserci tu davanti a quel grilletto; avresti voluto sentire tu il dolore che attanaglia il petto e il sangue che esce, inzuppandoti i vestiti.
Vorresti girarti e trovarla davanti a te, che ti guarda con i suoi occhi che tanto ami, con il suo sorriso che ti ha fatto innamorare di lei. Vorresti poter essere di nuovo insieme a lei; vorresti stenderti accanto a lei, sentire il suo dolce profumo, ascoltare il suo respiro sul tuo petto.

E improvvisamente non riesci più a camminare.
Non ti accorgi di quello che succede, ti senti solo pesante; non capisci quello che accade. Le voci affannate si confondono nelle tue orecchie, non capisci una singola parola. Riesci a intuire il suono di una sirena che si avvicina, ma i volti delle persone che ti sovrastano sono confusi, non capisci i tratti che li diversificano.
Ora non ci sono più quei volti, solo una luce che ti acceca; la sirena è sparita, non c'è più nessun rumore, se non solo quello di una voce che ti chiama.
"Sto arrivando, angelo mio" mormori, mentre un sorriso ti illumina il volto pallido, prima che un'ondata di fresco ti avvolga nelle sue braccia.

E sei di nuovo in grado di camminare.
Con lei, mano nella mano, ti avvii nella tua vita immortale che si srotola davanti, bianca e splendente, come può essere solo nel regno immortale dell'amore.

***THE END***

  
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