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Autore: elelove98    13/12/2012    1 recensioni
Dalla storia:
"-Come ti chiami?-chiese.
-Melody,tu?-domandai indicandolo con l'indice.
-Alessandro. E quanti anni hai?-chiese.
-Ne ho otto.-dissi facendo il numero con le dita.-Tu?-.
-Nove.-disse facendo anche lui il numero con le dita.-Vuoi diventare la mia amica speciale?-domandò poi porgendomi il mignolo.
-Certo!-esclamai facendo un enorme sorriso e stringendo il suo mignolo con il mio.
E da lì mi innamorai di lui."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quando avevo solo 8 anni.....

Era una bellissima giornata di Pasqua,il Sole splendeva alto nel cielo e io ero più allegra che mai. Ero una bambina normale,sempre allegra e pronta sempre a fare una buona azione per gli altri. Questo era il mio migior pregio.
Mi ero alzata di buon'ora e stavo guardando i cartoni,mentre mia madre preparava la colazione. Mi vedevo quelli giapponesi,da piccola li avevo sempre adorati e li seguivo sempre con molto piacere,anche se non sapevo bene cos'erano. In quel momento c'era il protagonista che si stava per dichiarare alla ragazza dei suoi sogni e io,romanticona che ero,aspettavo da secoli quell'episodio.
-Melody,è pronto!-disse mia madre,venendo in sala da pranzo con la colazione.
Mia madre era solita per il suo tempismo e se non fosse stato perché volevo il mio adorato uovo di cioccolata,mi sarei impuntata di più per continuare a vedere la puntata.-Possiamo girare la TV per vedere il cartone?-chiesi con la mia voce a quel tempo vispa.
-E va bene.-disse mia madre roteando gli occhi. Si diresse verso il mobiletto dove era poggiato il televisore e lo girò vero il tavolo.
-Yeeeeeeeee!-urlai in preda alla gioia,sedendomi sulla sedia e iniziando a bere il mio adorato latte. In quel momento il ragazzo stava facendo la tanto agognata dichiarazione alla ragazza e quest'ultima non poteva credere alle sue orecchie. Dopo la dichiarazione si erano baciati con molta felicità e gioia,tanto che mi fecero commuovere molto.-Finalmente,era ora che si baciassero!-esclamai a voce alta,poi ridendo e asciugandomi le lacrime.
Finii il latte e mi diedero il mio adorato uovo di cioccolata della Kinder,dove lo scartai e dando poco peso alla sorpresa,finii il cioccolato in pochi secondi. Sì,ero matta perché avevo sempre preferito il cioccolato alla sorpresa.
 
Ben presto arrivò il pomeriggio e chiesi ai miei se potevamo andare al parco che era lì vicino e mi concessero questo onore. 
Arrivati in quel parco mi misi a correre come una pazza verso l'altalena,la mia preferita. C'era un'altalena,uno scivolo e un'enorme barca ben piantata nel terreno. Semplice sì,ma io lo adoravo perché era un luogo che mi faceva sentire protetta e libera.
Dopo aver dondolato per un po',mi diressi verso la barca e,dopo esserci salita,vidi un bambino che stava al timone. Io andai su tutte le furie,quello era il mio posto,così gli andai vicino e lo guardai.-Posso guidare io ora?-chiesi gentile come mi ero sempre mostrata. 
Il bambino si girò e rivelò due enormi occhi azzurri che ora mi guardavano interrogativi,capelli castani e un po' più alto di me.-Certo,possiamo guidare insieme se vuoi?-chiese con voce squillante.
-Va bene.-dissi tutta allegra e detto questo,lui si spostò un po' più in là e prese con una mano metà del timone e l'altra metà venne occupata dalla mia mano. Iniziammo a guidare la nave come se la guidassimo veramente e mi divertii più del solito.
Dopo molto ci stufammo e staccammo entrambi le mani,guardandoci poi.
-Come ti chiami?-chiese.
-Melody,tu?-domandai indicandolo con l'indice.
-Alessandro. E quanti anni hai?-chiese.
-Ne ho otto.-dissi facendo il numero con le dita.-Tu?-.
-Nove.-disse facendo anche lui il numero con le dita.-Vuoi diventare la mia amica speciale?-domandò poi porgendomi il mignolo.
-Certo!-esclamai facendo un enorme sorriso e stringendo il suo mignolo con il mio. Poi ci staccammo e ci abbracciammo.-Melody,vieni che dobbiamo andare a casa!-esclamò mia madre.
-Alessandro vieni che dobbiamo andare.-esclamarono i genitori di Alessandro.
Ci staccammo dall'abbraccio.-Ti voglio bene,mia amica speciale.-disse.
-Anche io,mio amico speciale..-dissi e stringemmo nuovamente i mignoli come a fare una promessa solenne e poi ci separammo.

Otto anni dopo....

Erano passati ben otto anni e quel bambino l'avevo continuato a vedere ed era diventato il mio migliore amico,anche se da due anni non si era fatto più sentire. Un giorno mi aveva detto che doveva partire per un viaggio in America e non mi aveva fatto sapere più niente di lui. Io ci stavo male,molto male perché senza lui ero persa e trovavo difficile andare avanti. Avevo capito di amarlo fin da quando l'avevo conosciuto su quella barca e la sua assenza mi lacerava l'anima. Mi lasciava un grande vuoto dentro che non se ne voleva andare e si insidiava sempre di più in me, impedendomi di non piangere e non pensare a lui. Lui,che era la mia vita. Il mio passato,presente e futuro. Mi mancava l'aria senza di lui,mi sentivo come se mi fosse stato tolto l'ossigeno e questo non faceva altro che aumentare il dolore per la sua mancanza.
Era come quando ti toglievano il tuo giocattolo preferito subito dopo averlo ricevuto,quando ti mettevano in punizione togliendoti l'oggetto al quale tenevi di più. Poi il dolore aumentava quando andavo nei luoghi dove avevo vissuto i migliori ricordi con lui e le lacrime scendevano imperterrite,avendo nostalgia dei tempi di felicità. La mia vita andava avanti solo con l'immagine del suo dolce sorriso da ragazzino e con la speranza che un giorno l'avrei rivisto. Credevo nel detto:"Mai dire mai" e avrei continuato a crederci sempre,anche se il mio mondo si era distrutto con la sua partenza e il mio cuore con la sua costante assenza. Vivere nei ricordi poteva essere considerato da illusi,ma a me dava un motivo per continuare a svegliarmi la mattina e uscire di casa per respirare l'aria pulita,iniziando una nuova giornata: una nuova giornata senza di lui. Sorridevo fuori e dentro morivo,ma mai avrei perso la speranza che un giorno avrei potuto rivedere il suo bel sorriso da ragazzino diretto a me.,in modo da sentire il mio cuore scoppiare dalla felicità.
Si era fatta sera,ma io non avevo alcuna voglia di dormire,così senza dire nulla uscii di casa. Mi diressi verso quel parco dove l'avevo conosciuto e del quale sapevo qualunque segreto. Superai il cancello e vidi che il parco era nel più completo silenzio. Era tutto buio intorno e il vento soffiava sugli alberi,facendoli muovere a suo comando. Superai il pezzo dove c'erano i giochi,cercando di non guardare la nave,e mi diressi in un piccolo prato nascosto molto bene,ma non a me. Avevo scoperto quel piccolo pezzo di prato quando ero molto piccola e da allora avevo iniziato ad esplorare tutto il parco,arrivando a conoscerlo come le mie tasche. 
Il vento soffiava silenzioso,complice della mia presenza,e gli alberi si spostavano al suo soffio,emettendo leggeri fruscii. Mi sedetti nel bel mezzo del prato e permisi al vento di muovermi i capelli,come se potesse levarmi anche la tristezza che viveva in me.
Dopo molto silenzio sentii alcuni passi avvicinarsi a me,ma ero troppo assorta nei miei pensieri per capire bene dove fossero diretti. Poi sentii qualcuno sedersi vicino a me e così tornai alla realtà. Girandomi,incontrai due occhi azzurri che nella notte erano più chiari e che conoscevo molto bene. Lui era tornato. Il mio cuore partì subito, caso disperato da recuperare,ma non riuscii a sorridere nonostante morivo di felicià Era stato via due anni,dopo tutto.
-Sapevo di trovarti qui.-disse con voce totalmente diversa da quella che aveva da bambino.
-E perché sei venuto qui?-chiesi neutra.
-Perché ti stavo cercando.-disse.
Feci una risata nervosa.-Certo,come no! Non ti sei fatto sentire per due anni e mi cerchi ora?-chiesi.
Sospirò.-E' molto complicato...-disse.
-Allora spiegami,tanto non ho nulla da fare.-dissi quasi piangendo.
-Quando sono partito ti ho sorriso,ma in realtà mi faceva male lasciarti. Un anno dopo stavo per tornare,ma non ce la facevo. Morivo dalla voglia di rivederti e allo stesso tempo avevo paura: paura che ci fosse qualcun altro nella tua vita. Contro ogni logica un anno fa ho capito di provare amore per te. Sapevo fin dall'inizio che mi sarei innamorato di te,ma se me ne fossi reso conto,sarei stato male. Credevo che non avevo alcuna possibilità di andare avanti con questo sentimento che non sapevo se far crescere e dirtelo,vivendolo in ogni senso,oppure stare zitto e lontano da te. Mi sono preso un tempo per riflettere,un anno e ho capito che senza te non posso vivere. Amo tutto di te: la tua allegria,la tua forza di andare avanti nonostante stai sempre male,la tua pazzia contagiosa,i tuoi occhi che comunicano pace,libertà e voglia di vivere,la tua sincerità. Io ti amo.-disse,guardandomi fisso negli occhi. Parole così belle in tutta la mia vita non le avevo mai sentite. Anche lui aveva sofferto per il mio stesso problema e non avevo neanche provato a mettermi nei suoi panni,accusandolo subito. Anche lui aveva paura di credere in una cosa che poteva esistere,come poteva sparire. Anche lui mi amava e io amavo lui. Tutta la mia tristezza era passata e avevo voglia di vivere: voglia di di vivere con lui ogni giorno come fosse l'ultimo.
-Anche io ti amo. Anche io ho avuto paura e ti ho amato fin da quando ci siamo incontrati su quella nave.-dissi,avvicinandomi al suo viso.
I nostri nasi si sfiorarono e lui eliminò la distanza,baciandomi con dolcezza. Avevo tanto desiderato sapere come erano le sue labbra,che sapore avevano. Come immaginavo erano morbide e avevano sapore di dolcezza,sincerità e di chi aveva finalmente eliminato la sua più grande paura. Mi sembrava di volare e finalmente potevo volare. Hey,potevo finalmente spiegare le mie ali e volare libera nel cielo; con la consapevolezza di aver fatto fiorire quella pianta che a volte ti poteva uccidere e a volte ti sapeva far vivere ogni giorno al massimo,quella pianta chiamata felicità. 
"Hey,credo di poter finalmente volare.",con questo ultimo pensiero mi persi completamente in lui,credendo finalmente che lui era il mio vero amore.
 
 
Angolo autrice:
Storia che mi è venuta in un momento di piena ispirazione e spero che sia di vostro gradimento. Grazie di aver letto.
Eleonora.^_^
 
 
 
 
 
 
  
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