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Autore: AkaRen    13/12/2012    5 recensioni
" Alle lezioni seguiva tanto, ed imparava facilmente, tanto che tutti i professori le avevano sempre fatto dei complimenti per il suo talento. Tutti, tranne uno. Tutti, tranne l’unico che la ragazza avrebbe desiderato che gliene desse, che la acclamasse almeno una volta nel corso dell’intero anno.
La ragazza ormai aveva rinunciato all’idea che il professore le potesse dare qualche soddisfazione.
Eppure, quelle tante volte in cui tutti erano presi a preparare le pozioni, le sembrava che lui la guardasse.
Poi, quando lei spostava lo sguardo dalla pozione all’uomo, per incontrare i suoi occhi, lo trovava distaccato, con lo sguardo distante, quasi disattento.
Ma, appena spostava lo sguardo, le pareva di vedere, con la coda dell’occhio, che l’uomo sorridesse.
Alla ragazza piaceva, sembrava quasi un gioco.
E, un giorno, quel gioco di sguardi si trasformò in un gioco di lingue. "
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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A game of looks that turned into a game of tongues










Si guardò intorno, nella stanza della scuola di Hogwarts.
Aveva sempre desiderato venire in quel posto, aveva sempre desiderato avere a che fare con la magia, riuscire a padroneggiarla.
Aveva letto tanti libri che ne parlavano, ma non aveva mai capito quanto sarebbe potuto essere bello imparare a fare le magie.
Non fino a quando non era venuta ad Hogwarts, almeno. Quella scuola le aveva insegnato tanto, le aveva lasciato un patrimonio che la ragazza non avrebbe mai potuto immaginare di possedere.
Alle lezioni seguiva tanto, ed imparava facilmente, tanto che tutti i professori le avevano sempre fatto dei complimenti per il suo talento. Tutti, tranne uno. Tutti, tranne l’unico che la ragazza avrebbe desiderato che gliene desse, che la acclamasse almeno una volta nel corso dell’intero anno.
Ma il professore era sempre stato distaccato, disattento al bisogno di attenzioni della grifondoro. L’uomo era sempre stato chiuso, riservato, non si era mai aperto.
La ragazza ormai aveva rinunciato all’idea che il professore le potesse dare qualche soddisfazione, ma ogni volta che entrava nella stanza non perdeva la speranza che quel giorno fosse quello giusto. Ed ogni volta, se ne andava dall’aula con l’amaro in bocca.
Eppure, quelle tante volte in cui tutti erano presi a preparare le pozioni, le sembrava che lui la guardasse. Di nascosto, certo, ma le sembrava che le dedicasse quel tempo che non avrebbe mai concesso agli altri alunni.
Poi, quando lei spostava lo sguardo dalla pozione all’uomo, per incontrare i suoi occhi, lo trovava distaccato, con lo sguardo distante, quasi disattento. E allora si sentiva in imbarazzo, perché aveva creduto che l’uomo le avesse potuto dedicare quelle attenzioni.
Ma, appena spostava lo sguardo, le pareva di vedere, con la coda dell’occhio, che l’uomo sorridesse. Un sorriso lieve, quasi invisibile, ma che le pareva così vero, così grande.
E allora si sentiva bene, si sentiva il cuore volare, staccarsi dal petto per galleggiare nella stanza ed andare fino all’uomo, per toccarlo, per abbracciarlo, per sentire il calore della sua pelle.
Tutto questo succedeva ormai da sei anni, alla ragazza piaceva, sembrava quasi un gioco. Era divertente giocare con quegli sguardi, con quei sorrisi, con il proprio cuore.
Ma al gioco c’è pur sempre una fine, no?
Ed infatti, un giorno, quel gioco si trasformò in qualcosa di più. Quel gioco finì di essere solo un gioco e si evolse in qualcosa di più profondo, di più vero.
Un giorno, Hermione, persa tra i suoi pensieri, si scontrò contro Severus Piton.
E lui, invece di aggredirla, quando lei alzò lo sguardo la prese tra le braccia e la baciò. Fu un qualcosa di profondo, di istintivo, un qualcosa che lasciò tutti e due senza fiato.
Ma lei, invece di scansarsi, si alzò sulle punte dei piedi e prese la testa dell’uomo tra le mani, per riuscire ad approfondire quel contatto.
L’uomo chiese con la lingua il permesso di entrare nella bocca della ragazza, e lei socchiuse le labbra, lasciando che le loro lingue si incontrassero.
Stavolta, invece di un gioco di sguardi, era un gioco di lingue.
Un contatto umido, che non aveva mai trovato così gradevole come in quel momento, perché la lingua con cui stava giocando era quella del suo professore, era quella di Severus Piton.
Quando si staccarono, per mancanza di fiato, i loro cuori erano già legati tra loro.
Severus guardò Hermione, e le sorrise. Le sorrise, come faceva durante le lezioni. Ma questo sorriso aveva più significato, perché era un sorriso che trasmetteva tante cose tutte insieme.
La ragazza cercò di intrappolarle tutte nella propria mente, ma erano troppe, e quindi decise di ricambiargli invece con un sorriso, profondo, sincero e pieno di emozioni.
E Severus parve capire, perché la avvolse tra le sue braccia di nuovo e lasciò che la ragazza poggiasse la sua testa sul suo petto.
Hermione ascoltò attentamente il battito accelerato del cuore del grande, senza dire niente, non ce n’era bisogno.
E si lasciò, invece, cullare dal serpeverde, che, senza che la ragazza si accorgesse di nulla, portò tutti e due nel suo dormitorio.
“Severus?” disse la giovane, appoggiandosi sul letto di questo. Non c’era bisogno della formalità, non dopo che si erano baciati, non dopo che si erano abbracciati.
“Sì?”
“Ti amo” disse, cercando di riempire quelle parole con tutte le emozioni che provava per il suo professore.
Non era una semplice cottarella, se ne era accorta quando era uscita con Ron e, nonostante le attenzioni di quest’ultimo, non faceva che pensare al suo professore.
“Hermione?” l’uomo risvegliò la ragazza dai ricordi, e lei scosse un attimo la testa, ritornando alla normalità.
“Sì?” disse, ripetendo le parole del professore, e sorridendo.
“Mi piaci” rispose lui, riabbracciandola.
E lei si lasciò cullare da quell’amore, da quelle emozioni.
Lasciò che il suo cuore si fondesse con quello di lui.
E lui lasciò che le sue braccia stringessero il corpo piccolo e magro della sua studentessa.
Lasciò che i loro corpi si fondessero e diventassero un unico involucro, in quell’abbraccio pieno di significato. Pieno di quel calore di cui il serpeverde era stato troppo privato.







Questa è la mia seconda fanfiction sul pairing Hermione/Severus, che sta diventando la mia OTP.

Era da tanto che non scrivevo cose felici e sono particolarmente felice di riiniziare a scrivere su questo pairing..
Cooomunque..
Spero vi sia piaciuta!!

AkaRen
   
 
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