Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: cippii    14/12/2012    0 recensioni
Viverlo tutti i giorni ha fatto crescere in me l'amore verso di lui, ma devo nascondermi sempre dietro ad un muro perché siamo su pianeti completamenti diversi.
Lui è una star, io sono solo una delle componenti della sua crew.
Si sono Deborah Jackinson, e amo Justin Drew Bieber.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Two worlds collide.
 



Un'altra giornata ebbe inizio quando il mio telefono cominciò a vibrare sul comodino fino a cadere per terra. Un sonoro sbuffo uscì dalle mie labbra, cercai a tentoni il telefono per terra ma senza risultati; ciò voleva dire togliersi le coperte di dosso e quindi prendere freddo, prendendo freddo mi sarei ammalata quindi valeva a dire non vedere Justin e ciò significava depressione, depressione prevedeva confezioni intere di gelato con film strappalacrime, film strappalcrime accopiato con il divano e ciò voleva dire grasso in più e quindi sensi di colpa e così via.
Ti sembra il momento di parlare da sola? 
Pescai il telefono da terra cerando di non scoprirmi del tutto e ci riuscì.
Vai così Deb, vai così.
Justin mi aveva mandato un messaggio.
Justin che cosa?
Baaasta, per favore calmiamo i bollenti spiriti qui.
Oh. Mio. Dio.

Sbloccai la tastiera in preda al panico e lessi attentamente: Deb, buongiorno! Pronta per oggi? Ci aspetta una lunga ed estenuante giornata! Ti aspetto tra venti minuti davanti agli studi! Ciao dormigliona! :)
Una faccina, u n a f a c c i n a.
Il cuore perse battiti, senza accorgermene cominciai a saltare per tutta la camera.
Mi vestì e corsi in macchina dato che non avevo dato retta all'orologio ed ero in super ritardo.
Entrai nel traffico mattutino di Atlanta, la radio trasmetteva una melodia inconfondibile: la voce di Justin riecheggiava nella mia macchina.
Il telefono squillava e con molta agilità lo presi e senza guardare chi era il mittente risposi.

«Deb mi spieghi dove diavolo sei?» Justin al telefono, meglio di così guarda.
«Scusa scusa scusa c'è un traffico pazzesco e mi sono svegliata in ritardo! Dammi 10 minuti e sono da te!» Gridai disperata al telefono.
«D'accordo d'accordo, nella tua borsa c'è il mio i-pod stai attenta ok? »
«Certo idiota, ti pare che rompo qualcosa del re del mondo? Egocentrico!»
Gli chiusi la chiamata in faccia, questo insulso stupido idiota cretino maledetto bellissimo sexy rag- e basta!
Parcheggiai e scesi al volo cercando di essere un po offesa, entrai dalla porta principale e trovai Samantha e Meadow litigare - come sempre del resto.- 

«Buongiorno piccoli boccioli appassiti, tutto bene? Per cosa litigate oggi?» Poggiai il mio borsone sulla poltrona aspettando una risposta che arrivò subito.
«Oh questa idiota mi ha rubato un pancake!» Disse Samantha arrabbiata.
«Ma tu me li rubi sempre!» Ribattè la bionda.
«Basta ragazze, davvero!» Ridacchiai, presi i pantaloncini verdi e la canotta bianca indossandoli andai ad aprire la porta per raggiungere quel fenomeno di Bieber.
Chissà se sul suo i-pod ci sono sue foto..- vuoi smetterla?

«Scusamiiiii, dai per favore ti supplico Deborah scusa!» Due possenti braccia mi circondarono la vita, qualche brivido qua e la per il corpo viaggiava.
«No sei un egocentrico del cazzo, tieni il tuo cazzo di i-pod cazzo!» Ti piace la parola cazzo Deb?
Oh non ti ci mettere anche tu!
Sbuffai ormai esaurita e misi su Believe facendo riunire tutti quanti per inziare le prove.

«Quando mi perdonerai?» Oddio ma quanto sei bello oggi? 
«Mai, stammi lontano.» Dissi io alzando gli occhi al cielo.
Perché sei così attraente? Levati dalle palle cristo.
Mi morsi labbro cercando di non toccarlo troppo, ma la canzone in questione imponeva le mie mani su di lui.
Mentre cercavo di concentrarmi al massimo la musica si fermò di botto e quando alzai lo sguardo verso lo stereo vidi la persona che non mi sarei mai aspettata di vedere in quel momento.
Selena Marie Gomez fissava le mie mani sul petto di Justin con disprezzo. Mi staccai all'istante imbarazzata e lui corse da lei circondandola in un abbraccio caloroso.
Sempre nei momenti sbagliati, sta zocc- niente parolacce!



«Ci manchi, Rita chiede sempre di te!» Pensai alla mia piccola nipotina e a mia sorella Isabel, erano tre mesi che non le vedevo.
«Per le vacanze di Natale sarò lì, prometto!» E speravo.
La doccia implorava il mio nome, mi chiamava da un ora ma io dovevo finire di studiare filosofia. 
Arrivo piccola mia! Quasi piangevo.
La testa scoppiava e gli occhi si chiudevano, Minù ormai dormiva tutta spaparanzata sul mio letto e quasi sentivo le sue fusa lontane un miglio.
Il cellulare vibrò -che novità- e la foto di Justin apparve.
'Puoi chiamarmi?'
'No.'
'Perché?'
'Buonanotte :)'
Spensi il telefono e finalmente mi buttai sotto l'acqua calda e prima di dormire mi godetti una bella tazza di camomilla.
Non drogarti di questa merda, il cioccolato è meglio! 
Oh zitta.







Non so come mi è venuto questo schifo, vorrei sapere se devo continuare o no.
Recensite e booom ciau bellissime c:
Brii.

  
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