14/12/2012
5 recensioniPadri
(InoShikaCho)
“Dicci tutto!” esclamarono Inoichi e Choza contemporaneamente, a voce troppo alta, pieni di curiosità.
“Io… insomma…” Shikaku si portò una mano alla nuca, cercando le parole adatte. “Mia moglie aspetta una bambino.”
“Oh!” gridò Choza battendo un pugno sul bancone, la bocca spalancata per lo stupore “Anche la mia!”
Inoichi soffocò una risata e li guardò stringendo gli occhi, le mani sui fianchi: “State scherzando, vero? Anche la mia!”
Shikaku, i gomiti puntellati sul bancone, spalancò gli occhi e si afflosciò sullo sgabello, sconvolto.
“Ma dite davvero?”
“Certo!” Choza spalancò le braccia. “Come potrei mentire su una questione del genere?”
“In effetti…”
“Che strana coincidenza!” commentò Inoichi con un sorriso. Non riusciva a smettere di ridere se pensava che, anche in quello, avrebbero agito come una squadra. Ci sarebbe stata un’altra formazione InoShikaCho in un futuro molto vicino.
“Ehi, ma perché sei così abbattuto?” chiese a Shikaku, che continuava a sospirare senza sosta. “Non starai pensando che anche questa sia una seccatura!”
“Beh… Pensa se fosse un maschio, prima o poi cadrebbe anche lui per una donna…”
“Per favore!” disse Choza a gran voce e gli diede una poderosa pacca sulla spalla “Dovresti preoccuparti se fosse una femmina e facesse squadra con Yoshino!”
Scoppiarono tutti a ridere.
“L’unica cosa certa è che tra un po’ ci sarà una nuova squadra!” esclamò Inochi con un sorriso, alzandosi dallo sgabello e posando sul bancone il denaro per saldare il conto di tutto quello che avevano bevuto quella sera. “Penso proprio che tornerò a casa. Voi che fate?”
“Anche noi!” Choza annuì e trascinò Shikaku con sé.
“Dove stiamo andando?” trillò Ino facendo un saltello in avanti. Si era messa due fiocchi tra i capelli e non stava più nella pelle per via di quella occasione. Alla fine, la figlia femmina era capitata a lui, ma non se ne dispiaceva affatto. Era la luce dei suoi occhi e sperava soltanto che avesse avuto una vita felice, certo che i figli di Choza e Shikaku l’avrebbero protetta come lui aveva fatto con i suoi compagni di squadra, sempre che ne avesse avuto bisogno. Qualcuno diceva che le donne erano deboli, ma a vedere la sua bambina, che aveva già un bel caratterino a soli sei anni, non riusciva a crederci.
“Ti porto a conoscere delle persone.” replicò con un sorriso. “E’ molto tempo che desideravo farlo, ma alla fine abbiamo deciso che oggi è il giorno perfetto.”
“E chi sono?” gli chiese la bambina con curiosità.
“Lo vedrai tra poco.”
Alla vista della palizzata del vecchio campo di allenamento della squadra InoShikaCho, Inoichi rallentò e cominciò a cercare i suoi compagni con lo sguardo. Riconobbe la capigliatura di Shikaku e la grande mole di Choza con un’unica occhiata, e prese a raggiungerli a passi veloci.
“Inoichi!” esclamò Choza, emozionato. I bambini in piedi accanto a lui, Shikamaru e Choji, erano ancora identici all’ultima volta che li aveva visti, ma cominciavano ad assumere le proprie personalità e, dallo sguardo annoiato di Shikamaru e dal viso paffuto di Choji, non ci mise molto a capire che assomigliavano ai loro padri quanto Ino somigliava a lui nei tratti del viso.
“Ino, ti presento Choji e Shikamaru.” disse Inoichi, non senza avvertire una strana sensazione nel petto. “Sono i figli di Choza e Shikaku, i miei compagni di squadra. Spero che andrete d’accordo.”
Mentre Choji cercava di scappare dietro le gambe di suo padre, Ino gli si avvicinò e gli sorrise.
“Ciao, Choji! Io sono Ino! Piacere di conoscerti!”
Il bambino la fissò per un attimo e gli sorrise a sua volta.
“Ciao.” mormorò ancora leggermente a disagio. La bambina ripeté poi le stesse parole a Shikamaru, ma lui non cambiò neppure espressione e la salutò di controvoglia, lasciandola con un broncio ben visibile.
“Ehi, saluta per bene! Io e tua madre ti abbiamo insegnato l’educazione” esclamò Shikaku, spingendo forte con una mano la testa di suo figlio e lui si lamentò a gran voce: “Ma è una scocciatura!” e i due uomini scoppiarono a ridere, ripensando che quella scena si era svolta in modo esattamente uguale venticinque anni prima, quando anche i loro padri avevano fatto fare loro conoscenza in quel luogo.
Il rito si era ripetuto. I bambini giocavano insieme e i cuori dei tre uomini dolevano di nostalgia e felicità proprio come avevano dovuto far male quelli dei loro padri.
La nuova squadra InoShikaCho aveva visto per la prima volta la luce e lanciava il primo strillo di liberazione proprio davanti a loro.
Note – molto, MOLTO
SPOILER!
Perché, Kishimoto caro, sotto Natale ci fai queste splendide sorprese? Perché proprio Shikaku e Inoichi? Sei crudele! ç_ç
Quando ho letto l’ultimo capitolo mi sono sentita male proprio come quando Hinata è stata colpita da Pain. Mi piacciono molto questi personaggi e mi dispiacerebbe un sacco se finissero davvero così, soprattutto dopo quelle vignette strazianti che rappresentano Ino e Shikamaru.
Ho scritto questa piccola fic davvero di cuore, cercando di convogliarvi tutto l’amore che provo per questi personaggi. Non pensavo che avrei mai scritto sul trio InoShikaCho senior, ma eccomi qui. Capitoli del genere mi fanno sempre uno strano effetto.
Grazie per aver letto.