Mi svegliai, al mio fianco c’era Niall. Dormiva beatamente, il suo volto era bello. Di una bellezza semplice. Le sue labbra secche, ma perfette.
Quell’insieme di cose belle. Indescrivibili. Mi batteva forte il cuore. Aver quel ragazzo al mio fianco era qualcosa di strano.
Era il nove dicembre. Conobbi i ragazzi parecchi mesi prima, erano entrati nella mia vita, non solo come idoli, anche come amici. Ancora avrei dovuto realizzare tutto quello che mi era successo. Avevo legato particolarmente con Niall, ma fino a quella sera non avevo realizzato di aver un rapporto molto più intimo con lui.
Mangiammo la pizza, come tutte le domeniche.
Avevo conosciuto i ragazzi grazie a mio padre e ora ci andavo frequentemente a trovarli. Passammo la serata a scherzare, forse qualche bicchierino scappò ma eravamo piuttosto coscienti delle nostre azioni. I ragazzi uscirono, e rimasi con Niall a casa. ‘no, te lo scordi non ti lascio da sola in casa.’ Disse. Cercavo di ricostruire la serata prima, per capire per quale motivo mi trovassi nel letto con Niall, con una felpona delle sue.
Ricordavo solo la nostra lotta la sera mentre lavavamo i piatti. Sentì il letto muoversi, era Niall.

“giorno piccola.” Disse con i suoi occhi splendenti. Con il suo sorriso, bello. Bello da morire e quel profumo di buono.

“giorno.” Dissi ricambiando il sorriso e toccandogli il naso. Quel nasino che tanto adoravo.

“scusa, per ieri sera … cioè stanotte.” Disse passando da un sorriso a un volto arrossito, rosso dall’imbarazzo.

Di colpo ricordai tutto quello che era accaduto la notte.

“oh.” Dissi. Anche se, dannazione, mi era piaciuto.

“non pensavo che sarebbe mai accaduto. Ma sono riuscito a dimostrarti che mi piaci.” Disse mentre mi stavo dirigendo al bagno.

Mi bloccai di colpo e mi voltai verso niall, sdraiato nel letto col volto verso l’alto.

“eh?” dissi un po’ sconvolta.

“si, già. Oddio. Sono riuscito a dirtelo.” Disse facendosi scappare un sorrisino.

“vieni qui.” Disse invitandomi con un movimento di mano.

Mi avvicinai e mi inginocchiai sul letto.

“dimmi, piccolo principe.” Dissi, chiamandolo in quel modo poiché era il soprannome.

Mise le sue mani calde sul mio volto. Mi accarezzò le guance e si avvicinò al mio volto. Mi baciò, delicatamente. Pochi ma infiniti secondi. Si staccò e mi gelò con gli occhi. Mi guardò con i suoi occhi
azzurri. Azzurri oceano, parevano azzurri ghiaccio. Parlavano molto. Mi avvicinai a lui, stringendo il suo corpo al mio. Lo strinsi forte e assaporai quel momento unico, così magico.

“questa notte è stato amore.” Disse stringendomi sempre di più a sé. Sorrisi e gli baciai il petto.

“forse però è sbagliato, quello che proviamo. Tu hai una carriera, forse sono solo una sbandata.”

“perché dici questo, Liliana?” disse, pronunciando il mio nome con tono ansioso.

“io, forse, porterò solo danni alla vostra band, le fans mi odieranno e non voglio. Io sono una directioner e mi farebbe male.”

“queste sono miei decisioni, questa è la mia vita. Ho anche io diritto di sorridere. Non posso essere single a vita. E tu non sei una sbandata.”

Mi rassicurò con quelle parole. Lo strinsi e mi alzai.

Passammo la mattinata a fare dei dolcetti per i ragazzi che tornarono verso mezzogiorno.

“guarda.” Disse Niall dopo  aver pranzato. Mi prese la mano sotto agli occhi dei ragazzi e mi condusse in camera.

“siediti.” Continuò.

Prese la chitarra e iniziò a suonare ‘Irresistible.’ Partì dal suo pezzo. Posò la chitarra a terra, tremavo e avevo gli occhi lucidi. La sua voce mi aveva sempre fatto un effetto strano. Seguivo i ragazzi da X Factor e la sua voce mi era sembra piaciuta. Si alzò dallo sgabello e si diresse verso di me. Senti lo stomaco sotto sopra. Un insieme di emozioni fortissime. La mente e lo stomaco scombussolato. Quella notte mi aveva aperto gli occhi. Provavo davvero qualcosa di forte per Niall. Forse non avevo sentito bene il cuore. Sorrisi per i tanti bei pensieri e mi lasciai andare al suo abbraccio.

“Allora io e te siamo ancora amici?”

Non potevo. Insomma, non potevo non cedere, era fantastico. Dissi di no con la testa e per la prima volta, di mia spontanea volontà avvicinai il suo volto al mio, le nostre labbra si congiungevano.
“ti ho trovata, principessa.” Disse stringendomi. Avevo trovato l’anima gemella. Ci eravamo trovati, e non l’avrei mai lasciato andare. Avevo trovato il principe azzurro.